Caro Leonardo,
Anzi vedo che lui non ha altri testi contemporanei collegabili alla vorlage a differenza di noi che utilizziamo le copie più antiche della LXX
Precisamente, è questo che volevo far capire a Ortodox. La LXX quantomeno ci fornisce delle informazioni sulla consuetudine di trattare in Nome tra il II secolo a.C. e II secolo d.C. (e oltre per quanto riguarda le altre versioni giudiche), dimostrando in modo chiaro che la LXX perse il Nome non in virtù
dell'abitudine giudaica di non pronunciare il Nome stesso (come sembrano arguire alcuni), ma viceversa nel passaggio dall'ecclesia
ex circumcisione all'ecclesia
ex gentibus.
Viceversa Pietersma apparentemente sembra non solo non avere manoscritti, ma non sembra meppure avere paralleli letterari altrettanto significativi per dimostrare che la
vorlage non contenesse il Nome, anzi, alcuni di questi sembrano contraddirlo. Di fatto le
prove indirette sono molto più numerose per quanto riguarda la presenza del Nome nel NT che la sua assenza nella
vorlage della LXX, eppure
per qualche bizzarra ragione i detrattori del Nome conferiscono piena dignità filologica alle tesi di Pietersma, a guardano alle sue tesi come se fossero certe, ma allo stesso tempo non sono disposti neppure ad ammettere la possibilità della presenza del Nome negli scritti più vicini al giudaismo, tacciano la tesi come priva di ogni letittimità filologica. Trovo la cosa francamente inspiegabile!
Per altro mi sorge una riflessione: Pietersma può, in base ad una tesi priva di prove materiali, escludere il Nome dalla LXX, laddove siamo certi che il Nome fosse presente nel testo ebraico e nei mss greci a partire dal II secolo a.C., sulla sola presunzione che non fosse presente negli autografi... ora,
mi chiedo, seppure i TdG trovassero due, tre, dieci mss del NT risalente al I-II secolo contenenti il nome, basterebbe a convincere i detrattori a ripristinarlo? O come fa Pietersma per la LXX si farebbe comunque appello alla presunta natura "giudeizzante" di quelle copie, e si continuerebbe a sostenere che gli
autografi se fossero scoperti non lo contenevano e pertanto il ripristino sarebbe, comunque, ritenuto un abuso?
Insomma, alla luce dell'attegiamento di simpatia dei detrattori dell'uso del Nome per Pieterma, e visto che Ortodox e Lundquist fanno tanta leva sui famosi 5000 mss del NT, io mi chiedo: è
solo una questione di manoscritti o è
anche una questione ideologica?
Shalom
[Modificato da barnabino 30/07/2009 16:32]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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