Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

1° Tessalonicesi 4: 14-17

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    Luciano_59
    Post: 2.171
    Città: PADOVA
    Età: 65
    00 11/10/2009 14:53
    14 Poiché se la nostra fede è che Gesù morì e sorse di nuovo, così anche quelli che si sono addormentati [nella morte] per mezzo di Gesù Dio li condurrà con lui. 15 Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore non precederemo affatto quelli che si sono addormentati [nella morte]; 16 perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. 17 In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro, nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore

    Come spiegate e come armonizzate questi versetti con la situazione
    attuale?

    Ciao.
  • monseppe1
    00 11/10/2009 16:31
    scusami luciano, ma non riesco ad afferrare il senso della tua domanda.. [SM=g10765] potreti essere più specifico? Grazie..
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    Amalia 52
    Post: 32.351
    TdG
    00 11/10/2009 19:43
    Chi sono quelli ‘rapiti nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria’, e come avviene questo? Sono i cristiani unti in vita durante la presenza di Gesù nel potere del Regno. ‘Incontrano il Signore’ Gesù nell’invisibile reame celeste. Per far questo, però, devono prima morire ed essere risuscitati come creature spirituali. (Rom. 6:3-5; 1 Cor. 15:35, 44) La presenza di Cristo è già cominciata, per cui i cristiani unti che muoiono oggi non rimangono morti. Vengono “rapiti”, cioè destati istantaneamente. — 1 Cor. 15:51, 52.

    Cio' che neanche io ho capito della tua domanda,é che c'entra questo con la situazione attuale.A che situazione attuale ti riferisci? [SM=g8019]


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    Luciano_59
    Post: 2.171
    Città: PADOVA
    Età: 65
    00 12/10/2009 00:17
    Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore

    Da questi versetti io capisco che Paolo fosse convinto di essere
    ancora vivo, assieme ad altri cristiani, all'arrivo di Gesù.
    Voi, come spiegate questi versi?

    il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi.

    Chi sono questi "morti unitamente a Cristo"? Solo gli unti, oppure
    anche gli altri cristiani, visto che Paolo si sta rivolgendo ai
    fratelli della congregazione di Tessalonica?
    E se fossero solo gli unti morti , significa che essi hanno dovuto
    attendere fino alla "discesa" di Gesù per essere "rapiti in cielo",
    anzichè essere "destati" immediatamente dopo la morte?

    In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro

    Anche qui mi sembra evidente che Paolo avesse la convinzione che lui
    stesso e gli altri confratelli presenti, sarebbero diventati regnanti
    insieme a Gesù, senza passare attraverso la morte.

    Ciao.
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    Amalia 52
    Post: 32.351
    TdG
    00 12/10/2009 20:11

    Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore



    Quegli unti fratelli di Gesù che sopravvivono fino alla sua presenza, cioè che sono ancora in vita sulla terra durante la presenza di Gesù, vengono preceduti in cielo da quelli che sono già morti. Questi, morti in unione con Cristo, sorgono per primi. Gesù scende, cioè rivolge loro la sua attenzione, e li risuscita alla vita spirituale, dando loro “una lunga veste bianca”. Successivamente quelli che sono ancora viventi come esseri umani terminano la loro vita terrena, molti subendo una morte violenta per mano di oppositori. Essi però non si addormentano nella morte come i loro predecessori. Al contrario, quando muoiono vengono mutati all’istante, “in un batter d’occhio”, rapiti nei cieli per essere con Gesù e gli altri membri del corpo di Cristo. (1 Corinti 15:50-52; confronta Rivelazione 14:13). Così la risurrezione dei cristiani unti comincia subito dopo l’inizio della cavalcata dei quattro cavalieri dell’Apocalisse.


    l Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi.



    I cristiani unti morti prima della presenza di Cristo, dunque, sarebbero stati destati alla vita celeste prima di quelli ancora in vita durante la presenza di Cristo. Pertanto, la prima risurrezione dev’essere cominciata verso l’inizio della presenza di Cristo, e prosegue “durante la sua presenza”. (1 Corinti 15:23) La prima risurrezione non avviene tutta in una volta, ma nell’arco di un periodo di tempo.


    In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro



    Qual è il senso della frase ‘il Signore scenderà dal cielo’?

    Può il Signore ‘scendere dal cielo’, com’è indicato in 1 Tessalonicesi 4:16, senza essere visibile agli occhi fisici? Ai giorni delle antiche Sodoma e Gomorra, Geova disse che ‘sarebbe sceso e avrebbe visto’ cosa stavano facendo gli uomini. (Gen. 18:21, VR) Ma quando Geova fece quell’ispezione nessun uomo lo vide, quantunque vedessero i rappresentanti angelici da lui inviati. (Giov. 1:18)

    Similmente, senza dover tornare nella carne, Gesù può rivolgere l’attenzione ai suoi fedeli seguaci sulla terra per ricompensarli.

    È possibile che i cristiani siano portati in cielo con il loro corpo fisico?
    1 Cor. 15:50, VR: “Questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono eredare il regno di Dio; né la corruzione può eredare la incorruttibilità”.


    Quando rivolge la sua attenzione alla terra, Cristo risuscita quelli che dormono nella morte affinché si uniscano a lui nel regno celeste. (I Tessalonicesi 4:14, 15; Rivelazione 20:6) Come Gesù, essi sono destati invisibilmente per unirsi a lui nel reame spirituale. Pertanto “quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi”. Gli unti cristiani ancora viventi sulla terra, man mano che terminano la loro esistenza sulla terra, saranno “rapiti insieme con loro nelle nubi [risuscitati come figli spirituali invisibili di Dio] per incontrare il Signore [invisibile] nell’aria”. L’espressione “in seguito”, che ricorre in I Tessalonicesi 4:17, significa quindi che anche questi fedeli, quando muoiono, ricevono una risurrezione nello spirito. I Corinti 15:51-53.


  • monseppe1
    00 13/10/2009 10:21
    Luciano_59, 12/10/2009 0.17:

    Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore

    Da questi versetti io capisco che Paolo fosse convinto di essere
    ancora vivo, assieme ad altri cristiani, all'arrivo di Gesù.
    Voi, come spiegate questi versi?

    il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi.

    Chi sono questi "morti unitamente a Cristo"? Solo gli unti, oppure
    anche gli altri cristiani, visto che Paolo si sta rivolgendo ai
    fratelli della congregazione di Tessalonica?
    E se fossero solo gli unti morti , significa che essi hanno dovuto
    attendere fino alla "discesa" di Gesù per essere "rapiti in cielo",
    anzichè essere "destati" immediatamente dopo la morte?

    In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro

    Anche qui mi sembra evidente che Paolo avesse la convinzione che lui
    stesso e gli altri confratelli presenti, sarebbero diventati regnanti
    insieme a Gesù, senza passare attraverso la morte.

    Ciao.



    Infatti, la tua domanda era articolata..

    "Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore"

    Da questi versetti io capisco che Paolo fosse convinto di essere
    ancora vivo, assieme ad altri cristiani, all'arrivo di Gesù.
    Voi, come spiegate questi versi?

    ---------------------------------------

    Da come paolo parlava dicendo:

    (1 Tessalonicesi 4:13) 13 Inoltre, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza circa quelli che dormono [nella morte], affinché non vi rattristiate come fanno anche gli altri che non hanno speranza...

    è dato il senso che stesse parlando al suo tempo presente. Dal momento che non sapevano quando Cristo sarebbe tornato, in senso di "possibilità" (un poco come sta accadendo a noi che stiamo attendendo) ciò "poteva" anche riferirsi al tempo di Paolo. Infatti gli apostoli avevano chiesto se fosse durante la loro generazione che Cristo avesse portato il regno.

    Bisogna però anche considerare che Paolo ricevette "particolari" rivelazioni, e pertato potrebbe darsi che sapesse pure che forse sarebbe dovuto passare molto tempo prima del ritorno di Gesù col potere del regno. Questo lo possiamo evincere da ciò che poi anche disse lo stesso Paolo:

    (1 Corinti 15:23) ...Ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza.

    In questo contesto ecatologico, Paolo per il "noi" qui citato:

    (1 Tessalonicesi 4:15) 15 Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore non precederemo affatto quelli che si sono addormentati [nella morte];

    Evidentemente intendeva l'intera congregazione degli "Unti", (i 144.000); infatti in tal senso ultimamente lo schiavo la considera nel suo insieme come "la Generazione" che non passerà.
    ----------------------------------------------------------------------

    Poi domandi:
    Chi sono questi "morti unitamente a Cristo"? Solo gli unti, oppure
    anche gli altri cristiani, visto che Paolo si sta rivolgendo ai
    fratelli della congregazione di Tessalonica?


    A tale domanda risponde la stessa scrittura se la confronti con 1° Corinti 15:23.

    (1 Tessalonicesi 4:16) ...6 perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi...

    Dicendo "quelli che sono morti unitamente" al Cristo, Paolo certamente si riferiva agli Unti. In che "senso" essi dovevano "morire unnitamente" al Cristo, lo suggerisce Paolo:

    (Romani 8:17) ...Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati.

    Tale pensiero di Paolo si riferiva quindi sia a coloro che sarebbero morti al suo tempo, sia a coloro che sarebbero morti in seguito. Tali fedeli unti morti dovettere quindi attendere nelle loro tombe commemorative, fino alla venita o "parusia" del regno nelle Mani di Gesù ed essi stessi sono appunto coloro che sono sorti "per primi" ottenedo una resurrezione mediante mutamento del loro corpo da carnale a corpo spirituale.
    --------------------------------------------------------------

    Infine qui comprendi:

    In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro

    Anche qui mi sembra evidente che Paolo avesse la convinzione che lui
    stesso e gli altri confratelli presenti, sarebbero diventati regnanti
    insieme a Gesù, senza passare attraverso la morte.


    E' vero, Paolo potrebbe anche aver pensato ciò che dici. Il testo non lo esclude. Se però rifletti, Paolo, dicendo: "noi viventi che sopravvivremo" dà un senso di pluralità che suggerisce il riferimento all'intero numero dei 144.000 dei quali alcuni sarebbero sopravvisuti alla parusia o presenza del Signore.

    Pertanto, per quanto si potesse supporre che "personalmente" pure lo stesso apostolo Paolo pensasse di essere fra quelli, i fatti storici mostrano che tale adempimento è da vedersi in tenpi futuri, appunto nei nostri giorni. D'altronde, proprio per le "speciali" rivelazioni che ricevette, è più ragionevole concludere che Paolo in tale circostanza stesse parlando in modo escatologico degli unti (nel loro "insieme" ovvero "noi") in relazione al tempo della Fine e agli Ultimi giorni di questo sitema di cose malvagio.
    ------------------------------------------------------------------

    Pertanto, alla tua domanda:

    Come spiegate e come armonizzate questi versetti con la situazione
    attuale?


    dovrei rispondere:
    Che anche se allora essi aspettassero ai loro tempi tale adempimento (cosa possibile), ciò che essi attesero e ciò che paolo poi disse è ragionevole concludere che si possa adempiere solo dal 1914 in poi, nei nostri giorni, sui quali è giunta la fine di Questo sistema di cose.

    Gli ultimi unti ancora viventi al momento di Harmaghedon (i "noi che sopravvivremo" di Paolo), quindi, non si "addormenteranno nella morte" ma saranno mutati viventi come corpi spirituali per incontrare il loro signore nei cieli e completare il numero dei 144.000 re e Sacerdoti che assieme al Cristo regneranno su tutto il genere umano per tutto il millenario regno ristabilito dal Cristo dopo il giudizio di Harmaghedon.

    Questo io comprendo.



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    Luciano_59
    Post: 2.171
    Città: PADOVA
    Età: 65
    00 14/10/2009 11:32
    Re:
    monseppe1, 13/10/2009 10.21:


    dovrei rispondere:
    Che anche se allora essi aspettassero ai loro tempi tale adempimento (cosa possibile), ciò che essi attesero e ciò che paolo poi disse è ragionevole concludere che si possa adempiere solo dal 1914 in poi, nei nostri giorni, sui quali è giunta la fine di Questo sistema di cose.


    Leggendo tutto, nel contesto, è evidente che Paolo sta parlando ai
    fratelli della congregazione e non si riferisce certamente
    all'eventualità futura, non è un discorso escatologico.
    Ho l'impressione, invece, che quando Paolo usa la frase "noi viventi
    che sopravvivremo", si riferisca al suo tempo e quindi la sua
    speranza sia quella di essere "rapiti" in cielo senza passare
    attraverso la morte.
    Credo che tale considerazione trovi anche conforto in quello che
    Paolo scrive in Colossesi 1:23.
    Ho pure l'impressione che Paolo, usando le parole "noi viventi",
    intenda tutti i cristiani presenti al tempo, quindi, a meno che non
    fossero tutti degli unti, la speranza è anche per i non unti.

    Ciao.
  • monseppe1
    00 14/10/2009 11:52
    Re: Re:
    Luciano_59, 14/10/2009 11.32:


    Leggendo tutto, nel contesto, è evidente che Paolo sta parlando ai
    fratelli della congregazione e non si riferisce certamente
    all'eventualità futura, non è un discorso escatologico.
    Ho l'impressione, invece, che quando Paolo usa la frase "noi viventi
    che sopravvivremo", si riferisca al suo tempo e quindi la sua
    speranza sia quella di essere "rapiti" in cielo senza passare
    attraverso la morte.
    Credo che tale considerazione trovi anche conforto in quello che
    Paolo scrive in Colossesi 1:23.
    Ho pure l'impressione che Paolo, usando le parole "noi viventi",
    intenda tutti i cristiani presenti al tempo, quindi, a meno che non
    fossero tutti degli unti, la speranza è anche per i non unti.

    Ciao.




    Perché ignori le atre scritture da me citate?
    Se non concordi, nessuno ti obbliga a farlo.

    Contesta (o controbatti) anche sulle altre scritture, e poi ti risponderò.

    con rispetto.

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    Luciano_59
    Post: 2.171
    Città: PADOVA
    Età: 65
    00 15/10/2009 00:44
    Re: Re: Re:
    monseppe1, 14/10/2009 11.52:


    Perché ignori le atre scritture da me citate?
    Se non concordi, nessuno ti obbliga a farlo.

    Contesta (o controbatti) anche sulle altre scritture, e poi ti risponderò.

    con rispetto.


    Io la vedo così:


    (1 Tessalonicesi 4:13) 13 Inoltre, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza circa quelli che dormono [nella morte], affinché non vi rattristiate come fanno anche gli altri che non hanno speranza...



    E' la convinzione di Paolo, che si prodiga nel trasmetterla ai suoi
    confratelli, riguardo alla morte: la morte del cristiano non è un
    evento senza speranza. In questo caso la speranza è la resurrezione.
    (vedi anche 1 Tess. 4:14)


    (1 Corinti 15:23) ...Ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza.



    Cosa ti fa pensare che l'appartenenza al Cristo sia riferito agli
    unti?
    Hai citato anche Romani 8:17 che dice:
    (Romani 8:17) ...Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati.
    Qualsiasi cristiano è considerato figlio di Dio, non solo gli unti.
    "Quelli che appartengono al Cristo", in senso metaforico, non
    potrebbe essere inteso come coloro che hanno la speranza di vita
    eterna grazie al sacrificio del Cristo?
    D'altronde, l'appartenenza, implicherebbe una posizione di
    inferiorità rispetto al Cristo stesso, mentre l'essere coeredi di
    Cristo è una situazione alla pari.


    Evidentemente intendeva l'intera congregazione degli "Unti", (i 144.000); infatti in tal senso ultimamente lo schiavo la considera nel suo insieme come "la Generazione" che non passerà.



    Non è certo così evidente, anche considerando che lo stesso schiavo
    ne ha modificato, nel tempo, l'intendimento.

    Ciao.
  • monseppe1
    00 15/10/2009 08:19
    ciao Luciano_59

    Il tuo modo di controbattere mi ricorda troppo questa scrittura...

    (Matteo 11:16-19) 16 “A chi paragonerò questa generazione? È simile a fanciullini seduti nei luoghi di mercato che gridano ai loro compagni di gioco, 17 dicendo: ‘Vi abbiamo suonato il flauto, ma non avete ballato; abbiamo fatto lamenti, ma non vi siete percossi con dolore’. 18 Così, Giovanni è venuto senza mangiare né bere, e dicono: ‘Ha un demonio’; 19 il Figlio dell’uomo è venuto mangiando e bevendo, e dicono: ‘Ecco, un uomo che è un ghiottone e un bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori’. In ogni modo, che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere”.

    forse è meglio se rispondo a chi veramente cerca di conoscere il vero Dio o di accrescere la sua conoscenza in modo costruttivo.

    Un cubo ha 6 facce, se però, pur parlando del cubo, io ti parlo della faccia numero 4 e tu mi controbatti con ciò che è scritto nella faccia numero 6, sì stiamo parlando del cubo... ma con lingue completamente diverse...

    così mi sembra che stai facendo tu (se sbaglio correggimi..)

    ciao per ora.
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    Luciano_59
    Post: 2.171
    Città: PADOVA
    Età: 65
    00 15/10/2009 23:57
    Re:
    monseppe1, 15/10/2009 8.19:


    forse è meglio se rispondo a chi veramente cerca di conoscere il vero Dio o di accrescere la sua conoscenza in modo costruttivo.

    Un cubo ha 6 facce, se però, pur parlando del cubo, io ti parlo della faccia numero 4 e tu mi controbatti con ciò che è scritto nella faccia numero 6, sì stiamo parlando del cubo... ma con lingue completamente diverse...

    così mi sembra che stai facendo tu (se sbaglio correggimi..)


    Riguardo a religioni e dottrine, almeno per quelle a me più vicine,
    ho già le mie opinioni e le domande/considerazioni che pongo, non
    hanno lo scopo di cercare di conoscere Dio, ma di far notare le
    incoerenze bibliche e dottrinali.

    Ciao.
  • monseppe1
    00 16/10/2009 01:51
    Re: Re:
    Luciano_59, 15/10/2009 23.57:


    Riguardo a religioni e dottrine, almeno per quelle a me più vicine,
    ho già le mie opinioni e le domande/considerazioni che pongo, non
    hanno lo scopo di cercare di conoscere Dio, ma di far notare le
    incoerenze bibliche e dottrinali.

    Ciao.




    Lo considero un cattivo e dispersivo modo di dialogare il tuo.

    Dopo che tu avessi fatto notare una effettiva incoerenza, poi, ne hai anche una migliore risposta da dare per aiutare colui che si trova in tale incoerenza, o intendi fare come il bambino, che si diverte a "smontare" i giocattoli, e poi "piange" se non ne trova di nuovi?

    Io non ho "giocattoli" da smontare per te, e non mi dispiace.
    Li regalo ai bimbi che sanno usarli facendo poi "brum, brum", e... sorridono poi pure soddisfatti!

    con rispetto.



  • OFFLINE
    Luciano_59
    Post: 2.171
    Città: PADOVA
    Età: 65
    00 17/10/2009 00:41
    Re: Re: Re:
    monseppe1, 16/10/2009 1.51:


    Dopo che tu avessi fatto notare una effettiva incoerenza, poi, ne hai anche una migliore risposta da dare per aiutare colui che si trova in tale incoerenza,


    La risposta ce l'ho di sicuro, (..chiaramente dal mio punto di
    vista..) ma posso ragionevolmente pensare che non sarebbe di
    tuo/vostro gradimento.

    o intendi fare come il bambino, che si diverte a "smontare" i giocattoli, e poi "piange" se non ne trova di nuovi?


    Se il giocattolo fosse "solido" non ci sarebbe la possibilità
    di "smontarlo". Non mi diverto nè a smontare, nè tantomeno a piangere
    se non trovo altre risposte, ma vedi, spesse volte, quando parlo con
    i tuoi fratelli, mi sento ripetere che voi siete nella verità e che
    la Bibbia è in perfetta armonia.
    Di fronte a queste "certezze" non posso non far notare i punti
    interrogativi, ma vedo che si preferisce mettere le mani davanti agli
    occhi, oppure utilizzare risposte (improponibili) preconfezionate da
    altri.

    Ciao.
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    D.L.R.R.
    Post: 201
    Città: MAGLIE
    Età: 41
    00 12/06/2013 17:06
    Re:
    Amalia 52, 10/11/2009 7:43 PM:

    Chi sono quelli ‘rapiti nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria’, e come avviene questo? Sono i cristiani unti in vita durante la presenza di Gesù nel potere del Regno. ‘Incontrano il Signore’ Gesù nell’invisibile reame celeste. Per far questo, però, devono prima morire ed essere risuscitati come creature spirituali. (Rom. 6:3-5; 1 Cor. 15:35, 44) La presenza di Cristo è già cominciata, per cui i cristiani unti che muoiono oggi non rimangono morti. Vengono “rapiti”, cioè destati istantaneamente. — 1 Cor. 15:51, 52.

    Cio' che neanche io ho capito della tua domanda,é che c'entra questo con la situazione attuale.A che situazione attuale ti riferisci? [SM=g8019]





    Scusatemi se mi intrometto. Alcuni studiosi hanno identificato questo evento come il "Ratto Salvifico".
    Esso enuncia che Dio porterà nel cielo tutte le persone che ritiene meritevole in modo da non dover subire la Grande Tribolazione.
    Volevo chiederti Amalia una precisazione: Anche io ho pensato che questi esseri viventi siano gli UNTI. Ma è così diretta l'interpretazione? Perché Paolo non ha precisato? Quindi i fratelli di Tessalonica erano tutti unti visto che era diretta a loro questa scrittura? Voi cosa ne pensate?


  • dispensa.
    00 12/06/2013 19:44
    Re: Re: Re: Re:
    Luciano_59, 17/10/2009 00:41:


    La risposta ce l'ho di sicuro, (..chiaramente dal mio punto di
    vista..) ma posso ragionevolmente pensare che non sarebbe di
    tuo/vostro gradimento.

    o intendi fare come il bambino, che si diverte a "smontare" i giocattoli, e poi "piange" se non ne trova di nuovi?


    Se il giocattolo fosse "solido" non ci sarebbe la possibilità
    di "smontarlo". Non mi diverto nè a smontare, nè tantomeno a piangere
    se non trovo altre risposte, ma vedi, spesse volte, quando parlo con
    i tuoi fratelli, mi sento ripetere che voi siete nella verità e che
    la Bibbia è in perfetta armonia.
    Di fronte a queste "certezze" non posso non far notare i punti
    interrogativi, ma vedo che si preferisce mettere le mani davanti agli
    occhi, oppure utilizzare risposte (improponibili) preconfezionate da
    altri.

    Ciao.



    comincia ad applicare a te stesso quello che hai scritto invece di svicolare come fai in genere atribuendo ad altri soltanto quello che è un riflesso di te stesso vissuto in altra forma preconfezionata, perchè quando incontri la vera incertezza certezza, perchè l'incertezza conferma la certezza, te la svigni che è l'unica tua shance. O le spari a vanvera


  • Aquila-58
    00 12/06/2013 20:07
    Re: Re:
    D.L.R.R., 12/06/2013 17:06:



    Anche io ho pensato che questi esseri viventi siano gli UNTI. Ma è così diretta l'interpretazione? Perché Paolo non ha precisato? Quindi i fratelli di Tessalonica erano tutti unti visto che era diretta a loro questa scrittura? Voi cosa ne pensate?





    Ovvio che erano tutti unti coeredi di Cristo....di essi Paolo afferma che, se avessero perseverato, avrebbero regnato con Cristo (2 Tim. 2:12)...Pietro parla di un regal sacerdozio (1 Pt. 2:9), re e sacerdoti e questo ci ricorda l' Israele Spirituale (Apoc. 7:4-8), che non c' entra nulla con quella "carnale"...


    [Modificato da Aquila-58 12/06/2013 20:09]
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    DIEGO.1966
    Post: 2.185
    Città: PESCARA
    Età: 57
    00 12/06/2013 20:41
    Certo,
    Infatti per noi destinati ad essere figli adottivi chiamiamo il nostro Dio Padre. È Gesù che c'è lo ha insegnato. Questa preghiera è per tutti coloro che in Cristo si sentono figli di Dio. Noi tutti ci sentiamo figli di Dio.
    E se siamo figli, perchè ci sentiamo tali, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo seguendo e percorrendo la Sua via per partecipare alla Sua gloria.
    Credetemi, tutti noi cristiani siamo chiamati a questa gloria.
    Cari saluti.
    [Modificato da DIEGO.1966 12/06/2013 20:42]
  • dispensa.
    00 12/06/2013 20:52
    Re:
    DIEGO.1966, 12/06/2013 20:41:

    Certo,
    Infatti per noi destinati ad essere figli adottivi chiamiamo il nostro Dio Padre. È Gesù che c'è lo ha insegnato. Questa preghiera è per tutti coloro che in Cristo si sentono figli di Dio. Noi tutti ci sentiamo figli di Dio.
    E se siamo figli, perchè ci sentiamo tali, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo seguendo e percorrendo la Sua via per partecipare alla Sua gloria.
    Credetemi, tutti noi cristiani siamo chiamati a questa gloria.
    Cari saluti.



    Si i figli nella carne non sono figli di Dio, nemmeno Cristo è figlio di Dio , ameno..

    la gloria della carne ?? essere posseduta da uno spirito immortale .. per sempre
    come pensiero inciuciato di spiritismo, di sodomia

    Cristo sacrificò la sua gloria celeste per salvare la gloria dell'uommo mortale come figlio di Dio



    preistorici
    [Modificato da dispensa. 12/06/2013 21:19]
  • dispensa.
    00 12/06/2013 21:35
    Re: Re:


    Si i figli nella carne non sono figli di Dio, nemmeno Cristo è figlio di Dio , ameno..

    la gloria della carne ?? essere posseduta da uno spirito immortale .. per sempre
    come pensiero inciuciato di spiritismo, di sodomia

    Cristo sacrificò la sua gloria celeste per salvare la gloria dell'uommo mortale come figlio di Dio, per avere la vita eterna, quella perduta da Adamo, la sua gloria .



    preistorici



  • Aquila-58
    00 12/06/2013 21:42
    Re:
    Carissimo,

    DIEGO.1966, 12/06/2013 20:41:

    Certo,
    Infatti per noi destinati ad essere figli adottivi chiamiamo il nostro Dio Padre. È Gesù che c'è lo ha insegnato. Questa preghiera è per tutti coloro che in Cristo si sentono figli di Dio. Noi tutti ci sentiamo figli di Dio.
    E se siamo figli, perchè ci sentiamo tali, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo seguendo e percorrendo la Sua via per partecipare alla Sua gloria.
    Credetemi, tutti noi cristiani siamo chiamati a questa gloria.
    Cari saluti.



    due parole, perchè qui, effettivamente, le nostre opinioni divergono drammaticamente....
    Per essere figli adottivi (ripeto: adottivi!) di Dio occorre che lo spirito santo attesti ciò (Romani 8:15-17).
    Inoltre, essere coeredi di Cristo significa avere la sua stessa eredità, sacerdotale, regale, di giudizio (1 Pt. 2:9 ; 1 Cor. 6:2-3): voglio dire, non si va in cielo perchè quello sia il destino di tutti i credenti in Cristo, ma per i motivi summenzionati, per essere governanti, sacerdoti, giudici....
    Ora, noi non ravvediamo nella grande folla descritta in Apoc. 7:9-10 nulla di tutto ciò (non si parla di loro come re, sacerdoti, giudici...), nè l' essere dinanzi al trono di Dio indica un' ubicazione celeste (Salmo 11:4), visto che il "trono" non indica un "luogo" ma piuttosto la regalità, la potestà, l' autorità divina e dato che in cielo non vi è alcun trono letterale, a patto ovviamente di considerare la terra "letteralmente" lo sgabello dei piedi di Dio (Isaia 66:1)......
    Eppure, della grande folla si parla come di persone che hanno lavato le loro vesti con sangue dell' Agnello, quindi cristiani....
    C' è, per i coeredi di Cristo, una speranza celeste, dato che essi sono stati preordinati a ciò "prima della fondazione del mondo" (Efes. 1:4-5) e, per i "giusti" che avranno il privilegio di riconoscere i veri fratelli di Cristo, partecipi della chiamata celeste (Ebrei 3:1), un regno preparato per loro "dalla fondazione del mondo" (Mt. 25:34).
    In sostanza, questa doppia speranza realizzerà definitivamente il mysterion di Dio, radunare o ricapitolare nel Cristo tutte le cose, sia nei cieli (il regno celeste preordinato) che sulla terra (l' umanità redenta che vivrà nel nuovo mondo paradisiaco), Efes. 1:10.
    Ovviamente, come dicevo, le nostre teologie, qui, si differenziano drammaticamente: per voi tutti i cristiani sono destinati al cielo, per noi no, perchè Ebrei 5:9 dice che la salvezza spetta chi avrà ubbidito al Cristo, cioè ai cristiani, ma allora non si capisce chi vivrebbe sulla terra abitata (oikoumene) futura sottoposta a Cristo (Ebrei 2:5) e su chi regneranno i coeredi di Cristo, Apoc. 5:10, visto che viene detto che regneranno sulla terra....
    Scusa se mi sono permesso.
    Cari saluti.


    [Modificato da Aquila-58 12/06/2013 21:52]
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