eliezell, 08/03/2010 21.06:
Successe negli Usa che un gruppo di lavoratrici alle macchine da cucire stessero lavorando e che il lor datore di lavoro per far si che non andassero via prima, visto che si sarebbe assentato per un po' di tempo, le chiuse dentro a chiave.-
Purtroppo qlcosa prese fuoco e non potendo uscire per salvarsi ne morirono parecchie ... sia per il fuoco che per il fumo.
In memoria di questo soppruso e per far si che non accadesse più e che i datori di lavoro se ne ricordassero fu istituita la "festa" della donna.
Quindi si pensò come monito ai datori di lavoro e di stimolo alle donne di rivendicare un rispetto salariale e un rispetto della loro libertà.
Adesso vedere le ragazze con le mimose e.... agli spogliarelli... fa veramente venire un senso di orrore e una tristezza indicibili.
Anche in questo caso il mercato ha avuto la meglio e tutto si è mercificato. Una festa che voleva significare la libertà di uscire e di stare tra donne parlando della situazione femminile sul lavoro è divenuto... una pazzesca schifezza.
Che centrano gli spogliarelli maschili, come se quella fosse emancipazione.. sostituirsi negli atteggiamenti imitando i maschi, da donne ci si deve abbassare ad imitare i peggiori istinti dei maschi........... la mercificazione del corpo....
Ormai non la sento più questa festa e .... cristianamente ne vedo la mancanza di idee e di propositi elevati.
Quindi .... non facciamo finta di farci auguri.... non è più la festa che rispetta le donne.
a presto...............
Quoto in pieno la bella riflessione di Eliezell e rilancio con una bella riflessione che mi ha inviato il sindacato CUB delle mie parti:
8 MARZO, 2012
Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al 1908, quando le operaie dell'industria tessile Cotton di New York, scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, ma l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme.
Tra loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano di affrancarsi dalla miseria con il lavoro.
Nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un incontro internazionale della donna fù deciso di istituire la GIORNATA DI LOTTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, l’8 MARZO a favore delle donne in ricordo dei fatti di Chicago.
Non una festa, dunque, ma un giorno per riflettere sulla condizione femminile e per organizzare lotte per migliorare le condizioni di vita della donna: in questo modo la data dell'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il proprio riscatto.
Nel corso degli anni si è però perduto il vero significato di questa ricorrenza, e, mentre la maggioranza delle donne occidentali, approfitta di questa giornata per uscire da sola con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della "trasgressione", i commercianti ne approfittano per sfruttarne le potenzialità commerciali.
Ma le condizioni che ne fecero una giornata di lotta, non sono state rimosse e ancora la donna è troppo spesso ultima tra gli ultimi, a cominciare dal posto di lavoro.
Pensiamo sia necessario riappropriarsi di questa giornata, di farla ridiventare un momento di riflessione e di confronto, non per superate lotte tra sessi, ma per rinnovare le alleanze tra tutti coloro che rifiutano la sopraffazione e la violenza sui posti di lavoro e nella società; e credono nella pace, nella solidarietà umana e nella necessità di lottare per una società più giusta.
Riflettiamo, alziamo la testa!
Confederazione Unitaria di Base (C.U.B.)
Leo
[Modificato da LeonardoN 08/03/2012 11:51]
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Il "mistero" non permette lo scontro, ma favorisce l'unità tra ricerca e offerta della verità!
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