00 19/03/2010 13:18

Debbo però puntualizzare che non ho detto che il sangue è vita, ma che rappresenta la vita. Il sangue diventa quindi un simbolo, è sacro, Dio ha deciso che non dobbiamo fare altro uso che quello indicato nella scrittura, il corpo direttivo del I secolo, per nostra interpretazione su cui sono d'accordo, ha deciso così, non credo quindi ci sia altro da discutere. Se non condividi la nostra interpretazione non posso assolutamente forzarti, però pretendo il medesimo rispetto da parte tua. Ti prego di non fare ulteriori accuse di masochismo nei nostri confronti.



O per meglio dire che il sangue rappresenta la vita emotiva della persona, nefesh=anima perchè quello che in realtà era in gioco sull'altare non era il dono della vita fine a se stesso, ma la vita della persona nel suo aspetto sbagliato, compensato dalla vita dell'animale nel suo aspetto istintivo puro o naturale, non contro natura come quello vissuto dall'uomo nel suo errore qualsiasi volontario o involontario.

Della sacralità della vita Dio non mostra di farne una questione oggettiva..( cosa sbalorditiva per i popoli d quei tempi, e perfino per oggi, questo testimoniandone la provenienza di tale codice di comportamento, come di origine non umana).

Chi ne fa della vita una questione oggettiva al di sopra dei valori che appartengono al significato e allo scopo di essere innanzitutto una persona anche a costo della propria vita, in realtà ha rinunciato alla vera libertà, alla vera vita.

Poichè il dono della vita è per la persona, e non la persona per il dono della vita.
In quest'ultimo caso la persona diventa o acquisisce un potenziale negativo, evocabile in rapporto all'incidente di percorso possibile nei vari imprevedibili aspetti del vissuto o del vivibile.

E l'altare che santifica, o fa sacro il dono, e non viceversa.

Infatti del dono di un altro viene vietato di impossessarsene a motivo della implicita rappresentazione del'altare ( persona)di un altro, di cui non hai diritto e dovere di possedere in chiave oggettiva o impersonale.

L'unico possesso carnalmente lecito, è quello stabilito da Dio mediante il matrimonio come completamento della tua anima.
[Modificato da dispensa. 19/03/2010 13:25]