00 02/04/2010 13:37
Caro Vittorio,

Di fatto "ego eimi" può essere tradotto tanto "sono io" che "io sono", ma può significare anche "io ero" ovvero indicare un'azione iniziata nel passato che continua fino al presente.

Sincermente io stesso mi stupisco non solo delle differenze tra traduzioni differenti ma anche delle differenze nel tempo, fino al dopoguerra "ego eimi" era reso "IO SONO" solo in Giovanni 8,58 in quanto ritenuto una citazione (?) di Esodo 3,14 e dunque una sorta di affermazione "mistica". Bizzarro che man mano i passi di Giovanni in cui il più comune "sono io" diventa un mistico "Io Sono" (nota con la maiuscola!) aumentano, fino a diventare quasi una decina nella Nuova Riveduta. Il problema è tutto qui, cioè se "ego eimi" significa solo "soggetto e copula" oppure se è ha un significato mistico come pensano alcuni teologi.

La traduzione "I am He" presuppone una citazione di Isaia in cui Dio si definirebbe 'ani hu cioè "Io [sono] Lui", ma non abbiamo alcuna evidenza che Giovanni citasse Isaia dato che il passo è leggibilissimo consideranto "ego eimi" per quello che è "sono io".

Ti suggeriusco la lettura di:

Jason BeDuhn, Verità nella traduzione. Accuratezza e pregiudizio nelle traduzioni del nuovo testamento, Azzurra 7

www.libreriauniversitaria.it/verita-traduzione-accuratezza-pregiudizio-traduzioni/libro/97888...

che prende in considerazione proprio la bizzarria di questa tendenza dei traduttori moderni, considerandola una deviazione determonata dal tentativo di trovare a tutti i costi affermazioni trinitarie anche dove non ci sono...

Shalom
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