Lo studio su cui, suppongo, si sia basato Bertone è questo:
Hall, Ryan C.W.; Hall, Richard C.W. (2009). A Profile of Pedophilia: Definition, Characteristics of Offenders, Recidivism, Treatment Outcomes, and Forensic Issues. Focus, 7, 522-537
Lo potete scaricare qui:
www.mayoclinicproceedings.com/content/82/4/457.long
Riporto il pezzo "clue": I pedofili si dividono in varie categorie. Una delle prime distinzioni è di determinare se sono attratti "esclusivamente" da bambini o anche da adulti. In uno studio su 2429 pedofili, solo il 7% si definiva come attratto da bambini e basta.
I pedofili sono di solito attratti da un'età e un sesso particolari, nel bambino. Ci sono pedofili etero, bi e omosessuali. La percentuale di omosessuali varia tra il 9% e il 40%, tra le 4 e le 20 volte più che la percentuale nella popolazione comune (2%-4%). Questo risultato non implica che gli omosessuali siano più propensi a molestare bambini, ma solo che una parte relativamente consistente di pedofili è omo o bisessuale riguardo ai bambini.
Gli individui attratti dalle femmine preferiscono di solito bambine tra gli 8 e i 10 anni. Quelli attratti tra i maschi li preferiscono generalmente tra i 10 e i 13. I pedofili eterosessuali, stando alle loro dichiarazioni, hanno abusato in media di 5,2 bambine e hanno commesso in media 34 atti sessuali mentre gli omosessuali hanno in media abusato di 10,7 bambini e commesso circa 52 atti. I bisessuali hanno in media abusato di 27,3 bambini/e e hanno commesso più di 120 atti sessuali.
Quindi a dire che c'è una correlazione tra omosessualità e pedofilia non sono fior fiori di scienziati e psichiatri, è solamente uno studio basato su una statistica. I risultati dicono che
la percentuale di omosessuali tra i pedofili è dalle 4 alle 20 volte maggiore che nella popolazione comune. È importante ricordare che uno studio non significa molto:
per avere validità ed autorevolezza devono essere fatti delle meta-reviews, ovvero super-studi che esaminano i dati di più lavori diversi sullo stesso argomento.
Posso azzardarmi a portare due argomenti per cui la statistica potrebbe essere sfalsata, in modo da risultare erroneamente svantaggiosa verso gli omosessuali: uno è che lo studio è stato fatto chiedendo direttamente a dei pedofili come loro stessi si dichiarano, dunque possiamo supporre che siano quelli in prigione.
Qui il campione preso non è rilevante, perché i pedofili etero possono violentare le figlie e non farsi beccare facilmente; i pedofili gay non hanno figli da violentare e devono cercare altri bambini, quindi è più facile che vengano beccati e vadano in galera.
L'altro è che tantissime persone dicono di essere eterosessuali ma in realtà sono gay. Io personalmente ne conosco parecchi, alcuni miei coetanei, altri sono padri di famiglia che non rivelano la loro situazione quasi a nessuno finché non decidono di lasciare tutto e fuggire con un uomo.
La percentuale di gay nella popolazione normale è molto più alta del 2%-4%, quindi non è detto che quella dei pedofili sia davvero dalle 4 alle 20 volte più alta, ma molto di meno. Queste cose, combinate, potrebbero attutire fortemente il peso dello studio in questione.
In ogni caso, su Science del 18 marzo c'è scritto che si vuole riformare totalmente la psichiatria, e in particolare il DSM, che è "IL" testo di psichiatria per eccellenza: grazie al RMF ed alla biologia molecolare, si sta pensando di basare la psichiatria sui circuiti cerebrali coinvolti nelle patologie e non sulla statistica. Ad esempio la depressione è diagnosticabile con un questionario, e
anche una sola risposta data diversamente può fare la differenza tra un individuo considerato sano e uno malato.
Per finire, se posso dare la mia opinione, Bertone sbaglia per un motivo semplicissimo: non dovrebbe considerare gli omosessuali che violentano ragazzi adolescenti tra i "pedofili", al fine di dimostrare che i pedofili sono in larga parte gay. Seguendo questo ragionamento, dovremmo dire che,
dal momento che sono solo le donne adulte ad essere violentate, e non gli uomini, i violentatori sono tutti eterosessuali.
Proviamo a cercare di conciliare le cose, provando a supporre che i violentatori ci siano sia tra gli etero che tra i gay in proporzioni "normali" (per quanto possa essere normale una cosa simile - ovviamente sono ironico -).
Se un eterosessuale stupratore vuole violentare una donna può farlo con relativa tranquillità. Un omosessuale, invece, ha difficoltà a stuprare un uomo adulto, che potrebbe difendersi meglio. Per questo motivo potrebbe rivolgersi a categorie più giovani, MA COMUNQUE sessualmente sviluppate.
In questo caso, secondo me, non si tratta di pedofilia, ma di violenza sessuale che giocoforza viene fatta su soggetti meno in grado di difendersi.
La pedofilia riguarda soggetti prepuberi, bambini e bambine che non superino i 12/13 anni, nulla a che vedere con molti dei giovani adolescenti vittime di abusi dei preti.
Con questo sia chiaro che
non sto assolutamente giustificando gli stupri, che siano pedofilia o semplice violenza sessuale, che sia etero o omosessuale; voglio semplicemente dire che è normale che siano soprattutto giovani maschi a essere violentati, così come è normale che siano donne adulte: è una conseguenza della fisiologia umana.
Se invece sarà dimostrato inequivocabilmente che anche nel caso di soggetti prepuberi i pedofili che preferiscono i maschi sono di più della percentuale di omosessuali nella popolazione, allora ammetterò che c'è una correlazione (il che non toglie che
gli omosessuali necessitino degli stessi diritti di tutti gli altri, non bisogna mai fare di tutta l'erba un fascio).
Alex
[Modificato da Trottolone93 15/04/2010 18:48]
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