h.thufir, 05/05/2010 10.43:
I risultati mostrano senza ombra di dubbio che siamo in presenza di due specie distinte e separate che non sono in rapporto diretto fra loro, cioè in parole povere il sapiens non discende dal neanderthal ma sono due rami diversi di uno stesso albero come, per farti un esempio, il cane e il lupo, ti trovi? Questo è un dato di fatto acquisito e non interpretabile.
Ti rispondo spero in modo tombale, poiché non mi piace passare per quello che contende.
Sono d'accordo che hanno terminato una fase della ricerca, la mappatura del genoma, ma l'opinione stessa dei ricercatori del Planck Institute è cambiata diverse volte. Nel 2008 dicevano che non era possibile tracciare una relazione tra l'homo sapiens ed il neanderthalensis, poi nel 2009 che non era presente nelle moderne popolazioni nessun frammento di DNA che facesse pensare ad una mescolanza tra sapiens e neanderthalensis ed ora, gennaio 2010, dicono che vaste sequenze del mtDNA del neanderthalensis sono presenti nel mtDNA del sapiens sapiens moderno europeo... un po' altalenanti, non trovi?
La realtà è, caro thufir, che ancora una volta ci troviamo di fronte a dei risultati parziali, che vengono incasellati nella teoria dell'evoluzione e che quindi portano a delle conclusioni, a volte precoci. Mi piacerebbe conoscere i veri "fatti", cioè i dati sperimentali per completo, ma sopprattutto avere la competenza per interpretarli, per farmi un'opinione definitiva sull'argomento.
Penso sia meglio per tutti aspettare la conclusione della ricerca, che non è terminata contrariamente a quanto credi, e che i risultati siano confrontati a quelli di altri ricercatori, in modo da poter avere un'interpretazione più calzante.
Non confondere i risultati con l'interpretazione dei dati. Dovresti, come informatico, conoscere bene la differenza.
Tuttavia rispetto la tua posizione. Credi che la parola e l'interpretazione di scienziati sia la più corretta: fai bene. Anch'io, se non avessi la certezza che la Bibbia è parola di Dio la penserei come te. Ma la mia certezza non si basa sull'osservazione di dati scientifici, ma sulla fede. Per questo incasello eventuali dati in un contesto basato sulla creazione. Per essere puntiglioso, volevo specificare che non siamo creazionisti, non crediamo cioè nell'assoluta letterarietà del racconto della Genesi. Ad esempio riteniamo che i sette giorni siano sette periodi di lunghezza indeterminata, forse non uguali. Riteniamo che l'uso della parola specie nel contesto biblico sia meno stringente di quello attuale. Secondo quel che ci sembra, con specie nella Bibbia si intende animali tra i quali può nascere prole.
Non escludo che anche dall'essere umano possano differenziarsi altre specie in senso stretto, ma comunque appartenenti alla specie uomo in senso biblico.
Ricordati anche che del neanderthalensis dicevano che non poteva parlare, oggi dicono che poteva parlare e la tecnologia che usava era simile e concorrenziale a quella del sapiens... insomma, non credo che il dibattito sia chiuso.
«Una mente debole è come un microscopio: ingrandisce le piccolezze, ma è incapace di comprendere le cose grandi.»
Lord Chesterfield