Mi fanno notare che un anonimo utente, che per qualche ragione evita di rispondere direttamente, fa alcune interessanti obiezioni. Vediamole:
Nel testo cioè potrebbe esserci scritto “Blandina, dopo essere stata sospesa ad un palo” esattamente come “Blandina, dopo essere stata sospesa ad una croce”, in quanto in realtà non c’è scritta nessuna delle due cose, bensì “sospesa al legno”
Dunque mi pare chiaro, come abbiamo sottolineato, che uno xylon poteva essere tanto un palo quanto un altro oggetto, senza alcun riferimento alla forma ci si riferisce ad un trave o palo di legno.
Il passo non dice che lo xylon, il legno, per ipotesi un palo, fosse una croce, ma che la martire vi era sospesa alla maniera in cui si è sospesi su una croce
Dunque quello che rende quel pezzo di legno una "croce" è la circostanza che Blandina vi fosse "appesa" o "sospesa" (forse a testa in giù, secondo Lane Fox*) piuttosto che semplicemente legata.
Il parallelo consiste nel fatto che sui pali si è sospesi come lo si è sulla croce, cioè alla maniera in cui lo si è sulla croce. Non v’è cioè alcuna necessità di leggere che Blandina stesse “come sullo stauros” in quanto la forma dello xylon su cui era sospesa, era quella di un palo
Sui pali non si era necessariamente "sospesi". Si poteva essere anche legati con i piedi a terra. In quel caso la vista della donna "sospesa" (
non importa su quale forma di oggetto) evoca la "crocifissione" di Cristo.
Se dunque lo xylon di Blandina diventa simile ad uno stauros solo perché vi è appesa e non per la forma, è inutile utilizzare questo testo per sapere se stauros all’epoca significasse sia croce che palo, perché il testo non permette di affermare né di refutare una cosa del genere
Nessuno utilizza questo testo per dire che la croce fosse con certezza un palo, quello che si vuole rilevare è che un "palo" poteva essere "una specie di stauros"
non per via della forma ma per via della funzione a cui era adibito,
ovvero l'appendervi qualcuno. Il che, ovviamente, è estremamente importante (come a quanto pare sostiene Samuelsson) rispetto all'inferenza della tradizione sull'iconografia della croce.
Shalom
*Lo leggo in
Pagani e cristiani, Bari 2006, Laterza, p. 468.
[Modificato da barnabino 27/06/2010 01:05]
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