00 11/07/2011 18:47
Tertulliano parla che il palo è un Dio monco senza braccia, e lo chiama croce.

Non dice che sul palo vi sta il dio, ma che il palo è il dio

Cioè visto che per loro il palo rappresentava il dio, Tertulliano si mette a ironeggiare viceversa su di loro , avendo una croce monca di braccia, cioè un dio monco di braccia.

quindi li sbeffeggia come correligionari se vero che erano adoratori di pali.

corrilegionari se vero che errano adoratori di asini

testuale :“Tuttavia voi non negherete di adorare tutte le razze di giumenti e muli tutt'interi con la loro Epona. Ma forse per questo ci si muove rimprovero, perché tra gli adoratori di bestiame e di belve d'ogni sorta, di asini soltanto adoratori siamo.
[5] Ma anche chi ci crede adoratori di una croce, sarà nostro correligionario”.


“Quando si adora un legno, poco importa il suo aspetto, essendo la stessa la qualità della materia; poco importa la forma, quando proprio codesto legno sia il corpo di un dio.

Parte di una croce è ogni legno, che piantato viene in posizione verticale. Noi, se mai,( fosse vero) adoriamo un dio intero e completo. Ho detto che, quale forma iniziale degli dei vostri, i modellatori abbozzano una croce. Ma anche le Vittorie adorate nei trofei, mentre dei trofei le croci formano le parti interiori”.

Quindi tertulliano giocava sulle forma della croce dandogli nessunissima importanza.

E chiama croce sia i pali monchi che i pali con le braccia.

:Su croci e su pali voi i Cristiani ponete. Quale simulacro l'argilla non forma sovrapposta prima su una croce o un palo?. Sopra un patibolo il vostro dio viene in un primo tempo consacrato. [4] Con unghie voi i fianchi dei Cristiani dilaniate. Ma su gli dei vostri, per tutte le membra, con più forza accette lavorano e pialle e lime. Noi veniamo decapitati. Ma prima del piombo, della colla, dei perni, senza testa sono i vostri dei. Noi veniamo alle belve esposti. Certo a quelle che voi accanto a Libero e a Cibele e a Celeste collocate. [5] Siamo dalle fiamme arsi. Codesto essi pure in verità patiscono, mentre ancora si trovano nella massa primiera. Siamo alle miniere condannati. Da queste traggono i vostri dei origine. Veniamo in isole relegati. Anche qualche vostro dio in un'isola nascere o morire suole. Se per queste vie un qualche carattere divino risulta, allora coloro che vengono puniti, vengono divinizzati, e i suppliziati chiamarsi dei dovranno.

IN pratica per tertulliano i veri dei sarebbero i cristiani che patiscono nella carne , quello che i loro dei non possono di certo patire essendo di pietra o di legno.

E di certo che Tertulliano non adorava nessuna statua dei suoi fratelli cristiani, e quindi di Cristo.

“Perciò se le statue e le immagini fredde noi non adoriamo, somigliantissime ai morti che esse rappresentano, cui sparvieri e topi e ragni mostrano di comprendere”.
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In conclusione l'unica croce che riconosce tertulliano senza con questo avere riferimento con la morte di Cristo, e quella naturale, di uno che allarga le braccia , dell'albero maestro o palo di una nave ecc..di uno che è messo a morte su un palo o su croce.Come simulacro di fallacità, di statua o immagine fredda che essi non adoravano in nessun caso


Minucio Felice II secolo Ottavio 29, 2-3.6-8; c distingue le croci naturali da quelle costruite da ingegno umano.
Facendo che quelle naturali ci appartengono, mentre quelle costruite erano tipiche di loro pagani..

Non cè nessun riferimento a una forma particolare ne riferimento al soggetto di Cristo, ne ad alcuna funzione di adorazione.



“Perciò se le statue e le immagini fredde noi non adoriamo, somigliantissime ai morti che esse rappresentano, cui sparvieri e topi e ragni mostrano di comprendere”.

Ci si riferisce all'oggetto della statua a prescindere dal soggetto che essa rappresenterebbe come di vero o di falso dio.

Non gliene importava un bel nulla ai Cristiani di allora, che invece sentivano importante essenzialmente la commemorazione della morte di Cristo e la sua risurrezione..cioè la cena di comunione.

Importava solo ai pagani inventarsi pretesti per deridere e calunniare non pensando minimamente che così prendevano in giro pure se stessi.

saluti