Magari avesse posto quella questione! Rileggi.
Vedo di essere sincero: non ho interessi secondari a difendere la pericope dell'adultera come penso non abbiano interessi secondari i tdG a toglierla dalla Bibbia (fino a prova contraria penso che i tdG non lapidino nessuna donna per quanto adultera e che non vietino neppure categoricamente ai mariti di perdonare mogli adultere che siano veramente e onestamente pentite)
L'episodio dell'adultera però mi è simpatico, sia per il lato umano di Cristo che si mette dalla parte delle donne sia per il lato legale irreprensibile di Nostro Signore che evita di arrogarsi poteri e giudizi non legalmente riconosciutigli dall'autorità costutuita.
Sicuramente questo può agire sul qualche mia intemperanza verbale e me ne dispiace.
Il
problema dei postulati della critica testuale però è molto serio e non sono affatto convinto di alcune ipotesi di partenza che vengono date per vere, senza essere mai dimostrate in modo convincente.
Se leggo quanto dice "
A Textual Commentary of The Greek New Testament" di Bruce Metzger a proposito dell'episodio dell'adultera non posso che rimanere meravigliato di come viene presentato il problema:
la pericope manca qui, qui, qui e qui .....nel Sinaitico, nel Vaticano, in quasi tutti i codici greci e in alcuni manoscritti della Vetus Latina ....
Benissimo ma perché non dire anche chiaramente che è presente in un sacco di Codici della Vetus latina (mica solo nel Beza ma nel Palatino, Corbiense, Sarzanense, Veronense, Usseriano Primo, Usseriano Secondo, Claromontano, Gatiano, Holmense, Fossatense, Sangermanense Primo, Sangermanense Secondo, Colbertino .... di cui i primi cinque potrebbero essere antichi come il Sinaitico e il Vaticano).
Inoltre il Codice Alessandrino non davvero fornisce alcuna indicazione sulla presenza o sulla mancanza della pericope dell'adultera, perché non contiene un'ampia parte del Vangelo di Giovanni (cioè dal versetto 6,50 al versetto 8,52) in cui la pericope è compresa.
Lo stesso si può dire del Codice C di Efrem, perché, oltre alla pericope dell'adultera, mancano consistenti parti del Vangelo di Giovanni e soprattutto un ampio brano in cui l'episodio in questione è largamente contenuto (Giovanni 7,17 - 8,28)
Cosa dice invece il Metzger ?
I codici A e C sono difettosi in questa parte di John, ma è altamente probabile che nessuno dei due contenesse il pericope, poiché un'attenta misurazione rivela che non ci sarebbe stato spazio sufficiente sui fogli mancanti per includere la sezione insieme al resto del testo.
Manca una mega fetta del Vangelo di Giovanni (dove potrebbe starci di tutto e di più) e la critica testuale conclude quasi con sicurezza granitica che nella parte che manca non ci sarebbe spazio per l'adultera.
Mancano due capitoli nel Codice Alessandrino e quasi un capitolo intero nel Codice C di Efrem e quasi sicuramente non ci sarebbe spazio per undici versetti.....
Mio nonno mi raccontava che tutto il protestantesimo snobbava con ferocia la Volgata (e la corrispondente traduzione italiana del Martini) perché la Diodati era stata tradotta dai testi originali greci e non dal latino.
Leggendo Bruce Metzger capita invece di scoprire che i codici di riferimento della Diodati, della King James e della Bibbia di Lutero erano scadenti (e corrispondevano al Textus Receptus di Erasmo da Rotterdam), mentre la Vulgata (per il Nuovo Testamento) era molto vicina al cosiddetto testo neutrale di Wescott e Hort.
Ma come riconosce lo stesso Metzger (e non solo lui) Girolamo andò al testo ebraico abbandonando la Settanta per il Vecchio Testamento, mentre per il Nuovo Testamento si limitò a selezionare e revisionare alcuni codici della Vetus Latina molto servili e letterali ma alquanto apprezzati.
In estrema sintesi cosa avevano i traduttori greci del IV secolo che i traduttori latini del II secolo non possedevano?
E qui onestamente rimango perplesso ...
Ma se mie perplessità fanno arrabbiare qualche cristiano in buona fede, penso davvero di non dovere insistere oltre ....
[Modificato da domingo7 04/05/2019 00:38]