00 23/08/2010 20:28
Ho parlato di "dimora" perché l'avete posta come base per un ragionamento. In realtà la mia domanda può essere usata per qualunque parola che cerchi di descrivere realtà celesti.

Leggo con interesse i vostri ragionamenti, ma per me ogni realtà spirituale è inconoscibile se non attraverso metafore che in qualche modo possano ispirarci un concetto che è comunque lontanissimo da ciò che descrivono.

Per dimora noi intendiamo un luogo in cui si vive. Naturalmente intendiamo con questo un sito dove la nostra esistenza si dipana e si svolge, un luogo con precise coordinate spazio-temporali. Nel reame celeste questa parola cessa il suo significato poiché non posso concepire un "luogo" senza coordinate spazio-tempo. Semplicemente non so cosa significhi. Forse Gesù intendeva dire che avrebbe ricordato i suoi discepoli e li avrebbe preparato un "luogo" nel senso di "ruolo" esistenziale poiché nel reame spirituale esistono diverse "dimore", diverse esistenze, ma qualsiasi cosa abbia voluto dire mi sfugge nel suo significato di meccaniche del reame spirituale.

Il discorso sul "principio" non ha senso senza materia. Questo perché il principio è un concetto di questo universo legato alle meccaniche del flusso del continuum spazio-tempo. Ma cos'è un'interazione particellare che porti ad un principio senza particelle? Cos'è il "principio" sotto la costante di Planck?
Non posso dirlo né immagino cosa voglia significare perché semplicemente non posso in quanto dotato di intelligenza associativa e non creativa.

Ogni cosa al di là del nostro universo è per noi inconoscibile poiché travalica la nostra natura ed esperienza compresi i vocaboli che intendono descriverla. Immaginare una stasi universale in assenza di tempo è una speculazione gratuita senza alcuna valenza poiché non sappiamo minimamente cosa possa accadere (accadere? come sono limitate le nostre parole appena soi tenta di vedere un po' più in là) in quelle condizioni.

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[Modificato da Methatron 23/08/2010 20:31]