00 02/04/2018 00:19
Vvrl scrive : "chi rifiuta Dio rimane nel peccato e nelle tenebre, questa è la vera punizione e non che verrà distrutto da Dio."

Il peccato è definito tale in ragione del fatto che rappresenta un azione che si commette ai danni di qualcuno . Se io commetto il peccato del furto , della menzogna , dell' omicidio , della violenza , del tradimento in qualche modo provoco un danno ad un altra creatura di Dio. Posso commettere perfino peccati contro Dio o contro me stesso che sono una creatura di Dio ma comunque sia , in ogni caso procuro un danno o un dispiacere ad un altra entità e questo mi sembra pacifico ok ? Il concetto di peccato racchiude questo . Ora ragioniamo per logica : se Dio è amore come viene definito in 1 gv 4:8 come può consentire ad un peccatore impenitente di continuare ad esistere ? Ciò significherebbe permettergli di continuare a peccare , cioe' a provocare danni e dispiaceri ad altri all'infinito . Se una persona , o un'anima , viene lasciata libera di muoversi , di agire e di decidere quali azioni compiere nei confronti di altri , di Dio e di se stessa è un conto . Si può parlare di vita e di coscienza perché Dio gliela concede sapendo che la utilizzara secondo il principio dell'amore e a favore di altri . Ma se una persona è di cuore incorreggibile che significa dire che Dio la lascia vivere nelle tenebre ? Che gli permette in qualche modo di continuare a compiere delle azioni ? Te lo chiedo perche dal mio punto di vista vita vuol dire azione e coscienza che sia buona o no .Ma se continua a compiere delle azioni verso chi le compie ? Dio che è amore non potrebbe mai permettere che una simile anima continui a recare danno ad altri non ti pare ? Quindi per amore delle sue creature dovrebbe impedire a questa persona-anima qualsiasi libertà di azione . Per cui non ha senso dire che lo lascia vivere nelle tenebre . Ha senso dire che lo lascia "vivere" nella morte , "soffrire" nella morte la sua prospettiva di vita è "tormentata" nella morte eterna , nella perenne incoscienza. E' questa e la condizione del peccatore impenitente agli occhi di Dio . Costui non'e'una vita che continua ad esistere in qualche modo , perché se parliamo di vita , parliamo di azione e se parliamo di azione libera e cosciente parliamo anche automaticamente di possibilità ( anzi certezza se si tratta di un anima incorreggibile ) di continuare a peccare e di provocare danni a qualcuno . Ma se parliamo di blocco , isolamento , abbandono e di lontananza di e da Dio ( Che è vita e amore e non permette che si danneggino all'infinito le sue creature ) allora non possiamo che parlare di morte.
[Modificato da claudio2018 02/04/2018 00:40]