Caro Evoluzionista,
Basta che apri un qualsiasi manuale critico che parli dei libri del nuovo testamento, della loro formazione, che non sia scritto da fondamentalisti e ti illuminerai
Direi che è inesatto quello che dici, infatti non sono solo "fondamentalisti" (?) a sostenere che la secnda di Pietro è stata scritta dall'apostolo, ad esempio Girolamo (
De viris ill. 1) la ritiene scritta da Pietro come la prima.
Per altro l'introduzione della Bibbia del Pontificio Istituto Biblico, cioè non proprio degli scapigliati rivoluzionari o fondamentalisti dell'ultima ora, ed il cui valore filologico credo che resti indiscusso, sulla paternità petrina della lettera dice: "
i negatori di essa esagerano assai le differenze tra le due lettere, e non tengono nel dovuto conto l'influenza delle fonti e delle circostanze" e aggiunge: "
insomma si può egregiamente sostenere, anche con argomenti interni, che 2 Piet. fu proprio dettata dal Principe degli Apostoli, di cui porta in nome" (Bibbia del PIB, p. 2236, 1961).
Come vedi in quadro non è esattamente quello che tu
vuoi presentare.
Segui i commenti di Teodoro Studita e capirai perchè ho fatto quella affermazione
E chi sarebbe? Quello che se né andato perché, dopo averci insultato scrivendo un libello contro la TNM, non era in grado neppure di rispondere alle obiezione che gli ha posto Felice Buon Spirito?
Ti ricordo quello che ho detto anche a lui:
eine literarkritische Möglichkeit ist jedoch noch keine literarkritische Notwendigkeit. Dare giudizi tranchat, accusando l'interlocutore di essere "fondamentalista" quando accetta un'ipotesi critica diversa dalla tua è un gesto altrettanto "fondamentalista".
Ti riporto la mia risposta:
Capisci bene che molte di queste ragioni sono solo congetturali, non mi pare di vedere ragioni filologicamente forti per aderire con certezza ad una datazione bassa (150-180), solo per fare qualche esempio rispetto ai fattori storici, che sembrano quelli più problematici:
1. L'allusione alle lettere paoline come un corpus
Non è affatto detto che si alluda a qualcosa di più delle lettere note da Pietro al tempo in cui scrisse la sua lettera. Non dobbiamo necessariamente pensare che ci si riferisca a tutte le lettere che poi divennero parte il corpus paolino. E non ci stupisce che Pietro potesse considerare già alla metà del I secolo le lettere di Paolo come "Scrittura" dato che Paolo se ne attribuiva l'autorità (2Ts 3:14; 1Co 2:16, 7:17, 14:37–39).
2. la polemica contro i negatori della parousia ci rimanda a un tempo in cui era estinta almeno la generazione apostolica
A dire il vero la questione del ritardo della parousia fu una preoccupazione proprio della generazione apostolica piuttosto che quella patristica (Gv 21:20-23; Mt 25:1-13; At 1:6-11; 2 Ts 2:1-4) e anche nella 1 Clemente 23,3 che viene datata presumbilmente alla fine del I secolo.
3. La critica delle forme riconosce una chiara dipendenza di 2Pt dall'epistola di Giuda, tanto da poterle mettere in sinossi
La dipendenza di una dall'altra non è chiara e non tutti sono d'accordo e Guthrie ritiene che la questione non si possa risolvere, e comunque non giustificherebbe di per sé datazioni così basse come quelle proposte. Dipende da quando datiamo Giuda, per esempio la PIB la data verso il 65 e Bauckham (che rigetta l'autenticità di 2 Pt) comunque fa risalire Giuda al 50.
4. Ciò si spiega perfettamente se la redazione di questo testo è avvenuta in una data in cui tali apocrifi erano già stati riconosciuti come tali, quindi almeno nel II secolo inoltrato
Anche questa dichiarazione è molto controversa, perché per quanto ne sappiamo quegli scritti non erano considerati canonici ed ispirati neppure alla prima metà del primo secolo.
5. Il greco della 2Pt è più ricercato di quello di 1Pt, soprattutto compaiono parole come ἐπίγνωσις che tradiscono una chiara influenza di matrice ellenica
Questo francamente non mi pare decisivo per una datazione bassa come quella proposta, epignwsis è usato anche nelle lettere di Paolo senza la necessità di datarle alla seconda metà del II secolo.
Torno a ripetere, questi argomenti non sono privi di valore ed importanza, ma sono facilmente spiegabili, non mi pare che il "rasoio di Occam" qui sia così vincente, anzi, rispetto ad immaginare un inspiegabile pseudo-epigrafo scritto verso la fine del II secolo, e dunque conosciuto come tale, fatto entrare nel canone. Come si suol dire la toppa mi pare peggio del buco! Tanto più che all'inzio del II secolo Origene conosceva il libro e pur riconoscendo che alcuni nutrivano dubbi, non ha ragione di non ritenerlo autentico e citarlo come Scrittura. Evidentemente per lui non era considerato uno pseudoepigrafo scritto qualche decennio prima
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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