Caro Lucifero,
Leonardo non sta mettendo in dubbio che Filone stia citando un passo dell'AT contenente il tetragramma, ma che le copie manoscritte pervenuteci di Filone non siano attendibili, perchè siano state manipolate
Perdonami... ma sei
fissato con questa storia della manipolazione! La sostituzione del Nome non è una manipolazione più di quanto non lo sia l'introduzione dei
nomina sacra che standardizzarono la
grafia di certe espressioni. La sostituzione a livello dei copisti non avvenne probabilmente per fini teologici, ma soprattutto per fini puramente pratici, laddove i lettori non erano più in grado di capire (e comunque non avevano alcun attaccamento) per il Nome.
Se poi l'obiezione che volevi porre era se la Bibbia da cui citava Filone contenesse o meno il tetragramma e che sia da questo elemento che sia stato influenzato sul come rendere YHWH, questo identico dubbio va allora posto anche agli apostoli e tutti gli autori del NT
Ma non possiamo paragonare l'ambiente alessandrino, ed in particolare quello filoniano, che non conosceva più l'ebraico, fortemente ellenizzato e platonicizzante (che riteneva impossibile che Dio avesse un nome proprio) con l'ambiente palestinese in cui venne scritto e copiato il NT, sappiamo bene che in quell'ambiente oltre alle versioni della LXX il Nome Divino venne conservato nel testo anche in versioni successive. Insomma, stiamo paragonando due ambienti molto diversi.
Ora, sappiamo che Filone, qualunque versione utilizzasse, era contrario a ritenere che il tetragramma fosse il Nome Divino e dunque non ci stupisce che non lo usi mai, esattamente con la stessa logica dei Padri della Chiesa del II secolo. Viceversa sappiamo che i mss della LXX in nostro possesso avevano il tetragramma e la testimonianza dei Padri (che confermano che le copie più affidabili avessero il tetragramma) e dei Giudei (che confermano che nei testi cristiani bruciati vi era in tetragramma) mostrano che i cristiani dovevano essere in possesso di copie con il tetragramma, mi pare che qui tutte le prove qui convergano verso questa posizione.
Voglio ricordare che il NT non è nato interamente nel giudaismo palestinese, ma che è stato scritto anche da pagani (es: Luca) e/o per pagani (es: Paolo). Quest'ultimo autore tra l'altro, ha una chiara impronta e bagaglio culturale ellenico, perchè non di rado cita opere di autori greci o fa uso di concetti ellenici, quali ad esempio lo stoicismo
Sono solo opinioni, capisci? Non possono giustificare l'idea che il None Divino venisse sistematicamente cambiato nel testo scritto, in tutte le citazioni, solo perché un autore era (forse) gentile e l'altro scriveva anche ai gentili. La toppa è peggio del buco, se permetti!
Per altro non abbiamo alcuna certezza che Luca fosse gentile, il nome romano non conta molto, ed invece sappiamo che la sua lingua (specialmente in certe capitoli) è profondamente influenzata dalla LXX. Riguardo a Paolo scriveva anche per i pagani, ma era
giudeo fino al midollo,
non vi è ragione che cambiasse il ketiv che proprio i giudei ritenevano sacro al punto di evitare di pronunciarlo... possiamo ipotizzare che il Nome venisse usato con minor frequenza, ma non abbiamo alcuna evidenza che questi autori si permettessero di cambiare il testo scritto, o comunque
seppure pronunciavano "kurios" non pensavano "Geova". Capisci cosa voglio dire?
Dunque se lo poteva essere un autore ebreo cresciuto in ambiente ellenico come Filone nel I secolo, non vedo cosa impedisca di pensare che figlio della stessa cultura sia anche Paolo, anch'egli un ebreo con chiara impronta e bagaglio culturale ellenico del I secolo
Beh, guarda... paragonare la cultura e l'ambiente di Filone a quello di Paolo mi pare quantomeno azzardato!
Un'altro errore che non bisogna commettere è trattare tutto il corpus neotestamentario come un unico minestrone, ma avere la consapevolezza che ogni scritto è composto da autori diversi in contesti diversi con bagagli culturali diversi
Una prova in più del fatto che non era possibile una sistematica sostituzione del Nome nel I secolo. Dovremmo trovare autori giudeo-cristiani che lo mantengono in qualche forma, qualcuno invece che lo sostituisce con epiteti originali, altri ellenizzati con Signore. Invece a dispetto dell'eterogeneità del NT troviamo un'estrema omogeneità nel trattamento del Nome.
Questo ci porta a concludere che vi fosse una standardizzazione del testo successiva, già teologicamente e tecnicamente matura, esattamente come nel caso dell'introduzione dei nomina sacra, che nella loro uniformità rivelano una standardizzazione.
Ma tale standardizzazione non può essere posta prima della metà del II secolo.
Barnabino, forse ti ho frainteso, ma non sei proprio tu che mi hai liquidato prima tutta la letteratura cristiana contemporanea agli apostoli sul nome divino come non attendibile, perchè secondo te gli scribi avrebbero sistematicamente sostituito presunti tetragrammi presenti anche in quellli scritti?
Io non ho mai detto una cosa del genere, diciamo che il quadro è complesso, fino all'inizio del II secolo si nota una venerazione verso il Nome Divino (la Didaché, Erma, Clemente Romano) ma non sappiamo se scrivessero o meno il Nome (Didier Fontaine è convinto che la Didaché contenesse il Nome da alcune particolarità testuali) ma in seguito i Padri Apologeti dimostrano una conoscenza imperfetta e confusa del nome, confusione che, insieme alle incipienti concezioni platoniche nel cristianesimo del II secolo, portò ad abbandonarne l'uso. Giustino ad esempio derivando la sua considerazione del Timeo ritiene che Dio non abbia nome e forse riteneva che il tetragramma che appariva in alcune copie della LXX o di altre versioni fosse una procedura arcaica per la parola "signore", cosa che per altro credeva anche Ireneo di Lione a proposito della parola greca IAW.
Ma il fatto che la sostituzione sia avvenuta nella LXX non prova che fosse presente un nome divino nel NT, dunque non abbiamo in definitiva nessuna prova che ci dica se i copisti del NT abbiano cambiato un tetragramma in Kyrios o abbiano trascritto un Kyrios originale
Non è certo una "prova" (l'unica prove per derimere la questione sarebbe un mss del I secolo del NT che contenga il tetragramma dove compare nell'AT!) ma è certo un
forte "indizio" di come veniva trattato il Nome Divino nel testo più affine al NT che ci sia giunto.
Accanto a questo possiamo registrare che:
1. Come nella LXX anche nel NT si assiste ad una standardizzazione del testo, che nel NT passa attraverso l'uso dei nomina sacra.
2. Kurios quando è usato come sostituto di YHWH è in genere senza articolo
3. Variazioni testuali facilmente spiegabile con la sostituzione del tetragramma
4. La testimonianza giudaica secondo cui i testi cristiani avrebbero contenuto il tetragramma
D'altronde, come ti ho già detto, oltre gli autori del NT, che mi risulti, nessun altro autore giudeo/cristiano scrivente in greco contemporaneo a Cristo ha mai avuto l'abitudine di riportare il tetragramma dunque se non hanno avuto la necessità di farlo tutti questi autori, non si capisce perchè abbiano avuto la necessità di farlo gli autori del NT.
Molti ebrei lo riportavano tranquillamente, certo non è una
necessità, naturalmente, ma non abbiamo ragione per escluderlo e se non o escludiamo è una
possibilità che dobbiamo considerare degna di rispetto. Come detto la non necessità potrebbe spiegare la sostituzione in alcuni scritti, ma non nell'intero corpus di scritti di autori differente, alcuni dei quali genuinamente palestinesi che scrivevano per lettori palestinesi. Non si tratta solo di un singolo autore, come Filone, ellenizzato, platonico, che scrive per lettori altrettanto ellenizzati, ma si tratta in alcuni casi di autori radicati nell'humus palestinese.
Quello che impressiona e insospettisce dunque non è che in alcuni casi non si usi il Nome (cosa che potrebbe benissimo starci) ma che non lo si usai mai, in nessun caso, e che in tutti i casi, come è avvenuto per il testo della LXX che conteneva il Nome, tale uniformità non può non ricondurre alla standardizzazione del testo operata dai copisti nel II secolo, anche con l'introduzione di un ulteriore elemento standardizzante: i nomina sacra.
dunque se non era in uso in ambiente cristiano da parte di quelli autori fare uso del nome divino, tantomeno dovevano farne uso quindi gli autori cristiani del NT su cui si fonda la fede di questi Padri Apostolici
Il problema è semplicemente l'ambiente in cui ci si muove. L'uso del Nome fuori da Gerusalemme andò diminuendo molto presto, specialmente dopo il 70 EV. Il Dio degli ebrei (Geova) era quello che era stato umiliato dagli dei romani, gli ebrei erano stati deportati e uccisi, la religione ebraica invisa dalla popolazione, e dunque fin dopo il 70 possiamo immaginare un declino dell'uso del barbarismo Geova per designare Dio nella predicazione, anche da parte dei cristiani che sempre meno volevano essere identificati come ebrei.
Citazione? Da Isaia 19:19, dove il Signore Dio è chiamato YHWH.
Per le ragioni esposte sopra Giuseppe Flavio, dopo il 70, può aver evitato di usare il Nome Divino nei suoi scritti rivolti ai romani, anche per evitare che potessero profanarlo, ma è certo che
da bravo ebreo scriveva kurios ma pensava YHWH, ovvero sapeva che qui kurios non designava Dio come "Signore" ma era un sostituto di Geova.
Non sono ciance. Questi "criteri molto stretti", continuo a ribadirti che non vengono rispettati, ma puntualmente violati in nome della convenzienza esegetica arbitraria e non rispettosa del testo originale.
Ed invece ti assicuro che sono rispettati... dire che sono "puntualmente violati" è un'assurdità. Ci son passi discutibile e su cui si può discutere, dato che non si traduce "meccanicamente" è ovvio che entri in campo l'esegesi, ma dire che è "arbitraria" è falso.
Criterio incoerente. Viente usato per Rm 10:13 ma non per 1Pt 2:3 nonostante entrambi i passi siano citazioni dell'AT contenenti il tetragramma applicati a Gesù. E perchè il criterio viene applicato proprio in Rm 10:13? Per salvuaguardare un proprio pregiudizio dottrinale, quello di dover usare il nome di Geova per essere salvati
Dire che la TNM è "incoerente" per due o tre passi discutibili a me pare davvero poco serio. Tanto più che sui singoli passi è ovvio che entri in campo l'esegesi, si traducono concetti e non parole.
Innanzi tutto i passi non sono identici, in Romani 10,13 abbiamo una citazione formale dell'AT in cui l'apostolo attualizza un passo rivolta chiaramente a Geova applicandolo a Gesù, questo non significa che abbia volontariamente mutato la citazione in "Signore" perché il passo è comprensibilissimo anche mantenendo Geova, Paolo vuol solo dire che ora è possibile invocare il Nome di Geova riponendo fede nel Signore Cristo. Dunque qui
il soggetto può essere tanto Geova che Gesù, così la TNM coerentemente rende Geova perché: è presente nel Testo Masoretico e almeno una decina di versioni ebraiche leggono Geova.
Diverso è il caso della I Pietro dove più che una citazione formale vi è un'allusione, dove il soggetto è
inequivocabilmente il Signore Gesù, dove è usato "ho kurios" (anche se non è una regola in genere dove kurios sostituisce YHWH è privo si articolo) e dove le versioni ebraiche non rendono con YHWH. Insomma, qui la TNM è coerente con i suoi presupposti,
il contesto mostra senza ambiguità che il soggetto non è YHWH ma Gesù, colui che Pietro chiama "ho kurios". Anche qui si attualizza un passo dell'AT in origine rivolto a Geova a Gesù, ma lo so fa in modo differente.
Insomma, puoi anche sospettare che si voglia "
salvaguardare il pregiudizio dottrinale" ma allora perché altre versioni ebraiche su cui la TNM si basa renderebbero nello stesso modo? Cge ragioni teologiche avrebbero? Insomma a me queste sembrano accuse che cambiano poco rispetto all'opportunità di usare o meno il Nome Divino nel NT....
Nei già citati passi di Matteo 4:4, Romani 4:3, Galati 3:6 e Giacomo 2:23 il testo greco riporta Theos e non esistono varianti testuali aventi Signore
A parte l'esiguità dei passi che non mette in dubbio l'impianto generale ma:
1. Matteo 4,4 è una citazione della LXX che ha theos, ma il TM ha YHWH su quello si basa la traduzione della TNM e così altre versioni ebraiche che qui hanno Geova
2. Romani 4,3 (idem)
3. Galati 3,6 (idem)
4. Giacomo 2,23 (idem)
Questo criterio inoltre non viene rispettato dalla stessa TNM nemmeno quando esistono veramente passi che hanno varianti testuali tra Theos e Kyrios, come Atti 20:28, 1Tessalonicesi 3:9 e 2Timoteo 2:14.
In Atti 20,28 è stata scelta la variante ritenuta più probabile, quella più difficile, anche in base all'ultima parte del passo, perdonami, ma conoscendo i problemi testuali di questo versetto non ha senso criticare questo passo perché la TNM usa Theos al posto di Kurios e non lo rende "Geova".
In 2Tm 2,14 la TNM mette una nota in calce, ed inidca il passo come uno "
dei 72 luoghi dove il nome “Geova” non ricorre nel testo principale della Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, ma solo nelle note in calce", dunque potrebbe contenere il Nome.
Su 1Ts 3,9 la TNM non segnala alcuna particolare variazione, forse perché la variazione in kurios è attestato solo da una minoranza di mss e non abbiamo versioni ebraiche che riportino il Nome a quanto pare.
La versione più antica che vedo citata risale agli inizi del XVIII secolo....ma ai fini filologici non hanno nessun valore delle traduzioni ebraiche di qualche secolo fa, giacchè quello che ci interessa è cosa pensavano e scrivevano copisti ebrei del I secolo dopo Cristo e non cosa pensavano e scrivevano traduttori ebrei del 1970!
Non è vero
che non abbia importanza, un ebraista (più ebraisti) madrelingua possono avere un'idea più esatta del retroterra semitico del testo, inoltre la TNM cerca in questo modo di evitare il più possibile l'influenza della propria teologia... insomma ha capito il rischio, e dunque il supporto di una versione "neutrale" da un punto di vista teologico può essere preziosa, la prefazione dice:
"
Per non oltrepassare i limiti del traduttore sconfinando nel campo dell’esegesi, siamo stati estremamente cauti nel rendere il nome divino nelle Scritture Greche Cristiane, esaminando sempre attentamente le Scritture Ebraiche come base. A conferma della nostra versione abbiamo cercato sostegno in versioni ebraiche. In tutti i 237 luoghi in cui il nome divino è stato ripristinato nelle Scritture Greche Cristiane abbiamo quindi il sostegno di versioni ebraiche"
Scusa, ma "palesemente" per me Kyrios è riferito a Gesù anche nel mucchio di passi da me citati prima e che possono ancora aumentare
Un mucchio è a dir poco esagerato, ma non è questo il punto, l'autore può benissimo aver reinterpretato un passo applicandolo a Gesù continuando ad usare Geova nel testo, è un procedimento del tutto lecito. Ma non è credo su un quattro o cinque passi (discutibilissime,
la TNM non è certo dogmatica, non è che queste 237 occorrenze non possano cambiare o essere discusse) a far pensare che la TNM è incoerente o "meccanica" nel rendere "Geova" nel NT.
Barnabino, hai equivocato la natura provocatoria del mio intervento. QUeste parole non erano riferite a te, ma a due utenti che per primi mi hanno accusato di chiusura mentale e pregiudizio ideologico
Bene, vediamo allora di darci tutti una calmata!
Shalom
[Modificato da barnabino 02/02/2011 17:38]
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