(Naaman), 25/01/2011 15.24:
dove si può reperire l'analisi di Newton a Rivelazione?
Per te Naaman, sperando che 'bagnandoti' in queste informazioni tu possa 'curare' il tuo pensiero...;)
Più di 250 anni fa Isaac Newton scrisse qualcosa di interessante riguardo alla comprensione delle profezie, inclusa quella della “grande folla” di Rivelazione 7:9, 10. Nelle sue “Observations Upon the Prophecies of Daniel, and the Apocalypse of St. John”, pubblicate nel 1733, egli scrisse: “Queste Profezie di Daniele e Giovanni non dovranno essere comprese sino al tempo della fine: ma intanto alcuni dovranno profetizzare basandosi su di esse in tristi condizioni per lungo tempo, e ciò in modo oscuro, così da convertire solo pochi. . . . Poi, dice Daniele, molti le scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta. Poiché l’Evangelo deve essere predicato in tutte le nazioni prima della grande tribolazione e della fine del mondo. La moltitudine con le palme in mano presa da tutte le nazioni, che viene da questa grande tribolazione, non può divenire innumerevole, se non grazie alla predicazione dell’Evangelo prima che essa venga”.
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Anche il famoso matematico Isaac Newton (1642-1727) si interessava vivamente della Bibbia. Comprese che i santi sarebbero stati destati alla vita celeste e avrebbero regnato con Cristo in modo invisibile. (Riv. 5:9, 10) Riguardo ai sudditi del Regno scrisse: “Dopo il giorno del giudizio la terra continuerà a essere abitata dai mortali e questo non solo per 1000 anni, ma per sempre”.
Newton pensava che sarebbero passati secoli prima della presenza di Cristo. “Una ragione per cui Newton vedeva il Regno di Dio in un futuro così lontano era da ricercarsi nel suo profondo pessimismo dovuto alla diffusa apostasia trinitaria che vedeva attorno a sé”, ha detto lo storico Stephen Snobelen. La buona notizia era ancora velata e per Newton non esisteva nessun gruppo cristiano che potesse predicarla. Infatti scrisse: “Queste profezie di Daniele e Giovanni [queste ultime riportate nel libro di Rivelazione] non dovranno essere comprese sino al tempo della fine”. Newton spiegò: “‘Poi’, dice Daniele, ‘molti le scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta’. Poiché l’Evangelo deve essere predicato in tutte le nazioni prima della grande tribolazione e della fine del mondo. La moltitudine con le palme in mano presa da tutte le nazioni, che viene da questa grande tribolazione, non può divenire innumerevole, se non grazie alla predicazione dell’Evangelo prima che essa venga”. — Dan. 12:4; Matt. 24:14; Riv. 7:9, 10.
Ai giorni di Milton e di Newton era pericoloso esprimere idee contrarie alla dottrina ufficiale della chiesa. Perciò i risultati dei loro studi sulla Bibbia furono pubblicati in gran parte solo dopo la loro morte. La Riforma del XVI secolo fallì nel tentativo di riformare l’insegnamento dell’immortalità innata, e le chiese protestanti tradizionali continuarono a insegnare l’idea di Agostino secondo cui il Millennio apparteneva al passato, non al futuro.
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Ti risparmio esultanze da stadio sulle analogie con il nostro punto di vista, che credo tu possa estrapolare anche da solo..
[Modificato da Ioseb-Bassebet 25/01/2011 15:46]
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