Caro Michele,
se nell'interlineare ci sia meno un errore di stampa in 2Ts 1,12 non saprei dirtelo, in effetti nell'interlineare è piuttosto strano che venga specificato l'articolo dove non vi compare esplicitamente. Ma questo sarebbe da chiedere all'autore, tu hai notizie più precise?
Rispetto invece alla seconda parte del tuo intervento, ovvero che l'articolo non andrebbe ripetuto nella traduzione perché l'omissione starebbe ad indicare che "il nostro Dio" ed "il Signore Gesù Cristo" sono la stessa persona (dando spazio a possibili derive
sabelliane) non sono completamente d'accordo, infatti se a volte è così non è possibile generalizzare.
Sostanzialmente qui troviamo due sostantivi uniti da kai, dove il primo è preceduto dall’articolo determinativo tou ed il secondo senza l’articolo determinativo. Di questa costruzione il Moule (An Idiom Book of New Testament Greek, Cambridge, 1971, p. 109) dice:
"
del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo . . . è possibile nella κοινή [koinè] greca anche senza la ripetizione [dell’articolo determinativo]"
Anche Abbot scrive:
"
Così in 2 Tess. i. 12, l’espressione κατὰ τὴν χάριν τοῦ θεοῦ ἡμῶν καὶ κυρίου [katà ten chàrin tou Theoù hemòn kai kyrìou] sarebbe naturalmente intesa come riferita a un solo soggetto, e ci vorrebbe l’articolo davanti a κυρίου se se ne intendessero due; ma la semplice aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a κυρίου [kyrìou] rende chiaro il riferimento ai due distinti soggetti senza l’inserzione dell’articolo"
Dunque l'omissione o la ripetizione dell'articolo
non ha un significato univoco, e la comprensione dipende fondamentalmente dal contesto più che dalla grammatica, che permette entrambe le versioni.
Qui in Tessalonicesi, se leggi il contesto, mi pare chiaro che Paolo non identifichi la persona del "nostro Dio" (vedi 2Ts 1,1-2) con il Signore Gesù, ma con il Padre. Sembrerebbe davvero strano che Paolo in tutto il capitolo (perfino al v. 11!) si riferisca a Dio chiaramente come alla persona del Padre e improvvisamente al v.12 lo identifichi con la persona del Figlio. Francamente a me pare una lettura magari possibile ma estremamente improbabile, anche perché al versetto 2,16 mi pare che specifiche con chiarezza la distinzione tra "il Signore nostro Gesù Cristo" ed il "Dio nostro" che è qui identificato con il Padre senza ambiguità.
Shalom
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