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Le opere, sebbene di per sé non ci possano salvare, sono pur sempre necessarie. È per questo che i cristiani sono definiti “un popolo . . . zelante nelle opere eccellenti”, e che vengono esortati a ‘considerarsi a vicenda per incitarsi all’amore e alle opere eccellenti’. (Tito 2:14; Ebrei 10:24) In maniera ancora più chiara un altro scrittore biblico, Giacomo, dice semplicemente: “Come il corpo senza spirito è morto, così anche la fede senza opere è morta”. — Giacomo 2:26.

Per quanto importanti possano essere le opere buone, i motivi che ci spingono a farle sono ancora più importanti. È quindi saggio che di tanto in tanto esaminiamo i nostri motivi. Dobbiamo stare attenti, però, a non giudicare gli altri, perché nessun essere umano può conoscere a fondo i motivi altrui. Per ciascuno di noi vale la domanda: “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro?”, e l’ovvia risposta è: “Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore”. (Romani 14:4) Geova, il Signore di tutti, e Cristo Gesù, il Giudice da lui costituito, ci giudicheranno non solo sulla base delle opere che avremo compiuto ma anche sulla base dei nostri motivi, delle nostre circostanze, del nostro amore e della nostra devozione. Solo Geova e Cristo Gesù possono determinare se abbiamo seguito o no l’esortazione che l’apostolo Paolo dà a ciascun cristiano: “Fa tutto il possibile per presentarti approvato a Dio, operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. — 2 Timoteo 2:15; 2 Pietro 1:10; 3:14.

Com’è confortante e incoraggiante sapere che possiamo essere salvati, non per le sole opere, ma per l’immeritata benignità di Geova! [SM=g28002]