00 27/12/2011 18:14
un approccio diverso
"fintantoché la Scienza avrà un limite, per quanto indietro lo si possa spostare, Dio avrà sempre uno “spazio” a sé riservato."

Non mi permetto di entrare nel merito, quando si inizia a parlare di stringhe non vado al di là del doppio nodo.

Mi sembra però che ci si stia perdendo... nel nulla ;-)

Hawking spiega il nostro universo con una fluttuazione. Da dove viene codesta fluttuazione?
I credenti monoteisti ritengono che tutti gli eventuali universi siano creati da un'entità che non ha causa.
Come fa a esistere un'entità senza una causa?
Se esiste fa parte della realtà. E perché esiste la realtà piuttosto che, come si chiede Heidegger, il nulla (metafisico)?

Perché pretendiamo che non solo l'univerco, ma tutti gli universi, Dio e l'intera realtà fisica debbano sottomettersi alla nostra necessità di spiegare i fenomeni con una causa?

A me sembra assolutamente evidente che la nostra logica è costruita sulla base dell'esperienza dei fenomeni terrestri, e non appena si va nelle particelle o nelle galassie i modelli matematici cominciano a contrastare con con la nostra logica.
Come fa il tempo a essere distorto dallo spazio e avere una velocità differente? Come fa lo spazio a curvarsi? Come possono esistere più di tre dimensioni?

Dall'evidente inadeguatezza della nostra logica rispetto all'universo e sopratutto a ciò che ci sta fuori, prima o che lo causa, mi sembra che dovremmo arrenderci una volta per tutte che potrebbe benissimo darsi che esista Dio, cioé un'entità che non ha bisogno di una causa.
O, ugualmente possibile e ugualmente inconcepibile, che la realtà di cui fa parte il nostro universo esiste e basta.
Proprio come Dio...

Quindi per Dio ci sarà sempre "uno spazio a sé riservato".
Tutto sta a capire se questo spazio sia l'immaginazione dei credenti.


p.s.
a fronte di questa insopportabile somiglianza tra Dio come causa incausata e l'idea di una realtà fisica, verso il 1200, mi pare, Anselmo aveva architettato un argomento squisitamente metafisico che pretendeva di 'scagionare' Dio -ma solo Dio- dalla necessità di una causa sulla base del fatto che Dio è perfetto. Come ci riesca, non lo so, ma una cosa è certa: la natura di Dio sfugge alla nostra logica da qualunque parte la si ponga o difenda, perciò rimane che spiegare l'origine della realtà con Dio significa risolvere un paradosso con un paradosso.




[Modificato da YuriRadaelli 27/12/2011 18:18]
Una cosa mi rincuora: conoscere altre creature che come me si interrogano su... -> il senso della vita.