Caro Antonellooo,
Strano che su tante cose che ho scritto noti solo questa
Visto che parli di "colpe" la cosa mi ha un po' incuriosito, perché l'espressione di per sé non ha mai un significato rituale ma indica solo il gesto con cui comunemente si iniziava il pranzo, un po' come oggi si dice buon appetito.
Sinceramente a me pare poco corretto voler stabilire della "colpe" su una traduzione del tutto corretta, semmai sei tu che dovresti dimostrare che la
fractio panis fosse un
rito corrispondente alla pasto serale del Signore.
Scusami ma a me sembra chiaro: lo riconobbero nello spezzare il pane, ovvero quel gesto fondamentale dell'ultima cena
In quell'occasione non si capisce perché la frazione del pane debba essere messa in relazione alla commemorazione, quello era un banale pasto in un'osteria e quei discepoli non erano presenti con i dodici la sera in cui venne arrestato, e dunque non potevano in nessun modo sapere il significato che Gesù aveva attribuito a quel gesto qualche giorno prima. Insomma, non vedo come poterono
metterlo in relazione ad un evento a cui non avevano assistito...
Nell'ultima cena spezza il pane, ma perchè lo spezza? Anche in questo caso c'è una donazione, nella fattispecie di sè stesso. Quindi spezza il pane in questo caso per nutrire i Suoi discepoli di quel cibo che ci da la vita eterna
Siamo perfettamente d'accordo, ma questo non può portarci a concludere che ovunque si parli si "spezzare i pani" siamo davanti ad un rito o alla ripetizione di quello che avvenne nell'ultima cena, che era un'occasione particolare, dato che vi erano pani azzimi (e non pane normale) ma anche il vino, altro simbolo importante...
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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