Caro Nicola,
nicolaraule, 08/07/2011 15.31:
Ciao a tutti, c'è un altro punto su cui mi piacerebbe ricevere le vostre osservazioni. Premetto di aver compreso in maniera abbastanza chiara qual era il proposito di Dio per la terra ed il fatto che le profezie ebraiche in relazione al regno messianico era quella di un restauro del pianeta terra. Mi chiedo però come mai in Romani 8: 17 Paolo parla ai figli di Dio, indicandoli come coeredi di Cristo e al versetto 21, pur parlando della creazione, dice che essa stessa attende di essere liberata dalla schiavitù della corruzione e che avrà "la libertà della gloria dei figli di Dio".
Paolo si sta quindi rivolgendo ai coeredi di Cristo (i 144.000 giusto?) e sembra che in questi passi abbiano la stessa aspettazione del resto della creazione. Inoltre la promessa di Gesù, nel sermone del monte, è quella di ereditare il regno dei cieli. E' vero che dice che i mansueti erediteranno la terra, ma dice anche che i puri di cuore vedreanno Dio, che i pacifici saranno chiamti "figli di Dio", che i perseguitati erediteranno il regno di Dio e che la ricompensa è grande nei cieli. Gli inseganmenti anti-tdG sostengono che per questa dottrina se uno è mansueto e perseguitato allo stesso tempo si dovrebbe dividere in due, metà in cielo e metà sulla terra e che la "terra" altro non è che un'altra "terra promessa". Insomma, tutti i cristiani saranno "coeredi di Cristo" secondo la bibbia?
Grazie a tutti
Provo a risponderti.
La parabola delle pecore e dei capri di
Matteo 25:31-46 può aiutarci a comprendere il punto.
Nel
versetto 32 viene detto che il Figlio dell' Uomo, quando verrà nella Sua gloria, radunerà tutte le nazioni ( o "le genti")" dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri".
Nel successivo
versetto 33, Gesù aggiunge: "E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra".
Nel
versetto 34 il Signore prosegue la narrazione della parabola, dicendo:
"Allora il re dirà a quelli alla sua destra: ‘
Venite, voi che siete stati benedetti dal Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo".
Quelli alla sua destra sono ovviamente le "pecore" citate nel
versetto 33, e le "pecore" dell' illustrazione di Gesù equivalgono alle "altre pecore, che non sono di questo ovile" di
Gv. 10:16: per esse è stato preparato un regno sin "dalla fondazione del mondo", quindi dal tempo di Abele (confronta
Luca 11:50-51). Infatti, sono chiamati i giusti (
versetti 37 e 46), proprio come il giusto Abele...
Perchè queste "pecore", che il Gesù glorificato metterà alla sua destra, e che sono i giusti (
dikaioi)che andranno alla "vita eterna" (confronta
Salmo 37:29), avranno questo destino?
Perchè avranno fatto "del bene" ai "fratelli di Cristo" (
versetto 40).
Chi sono i "fratelli di Cristo", a cui "i giusti" che andranno alla vita eterna (
versetti 37 e 46) avranno fatto "
del bene"? Sono i coeredi celesti di Cristo medesimo, per cui è stato
preordinato, o predestinato, un regno "
prima della fondazione del mondo" (
Romani 8:29-30 ; Efesini 1:4-5).
Le "
altre pecore", cioè le "
pecore" di
Matteo 25:32-33, riceveranno la benedizione (insieme al resto dell' umanità redenta, cioè i servitori di Geova pre-cristiani, i risorti giusti e ingiusti, ecc.) profetizzata in
Genesi 22:18, mediante cioè il "
seme di Abraamo", si confronti
Galati 3:16,29:
"
E per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce".
Per mezzo di quel seme, cioè per mezzo di Gesù e dei "fratelli di Cristo", i suoi coeredi e coregnanti celesti, che costituiscono un regno che "
regnerà sulla terra" (
Rivelazione/Apocalisse 5:9-10), le "pecore" della parabola di Gesù vivranno per sempre su una nuova terra paradisiaca.
Saranno questi i "
nuovi cieli e la nuova terra" di
Isaia 65:17 e di 2 Pietro 3:13: i coeredi celesti di Cristo saranno il "
nuovo cielo", un regno e un governo celeste che avrà il proprio dominio sulla terra (
Daniele 7:13-14, 18, 27), mentre le "pecore" saranno la "
nuova terra", dove Dio "dimorerà, risiederà (letteralmente, dal greco, "si attenderà con loro") con gli uomini" (simbolicamente, nel senso che saranno la sua progenie benedetta, confronta
Geremia 31:34), dove la morte non ci sarà più, nè ci saranno più tutte le cose precedenti, che appartengono a questa nostra "vecchia terra"...
Sarà la completa "guarigione" delle genti, o delle nazioni, dagli effetti deleteri del peccato adamico (
Rivelazione/Apocalisse 22:1-2), e sarà il definitivo compimento del
Salmo 37:29!
Credo, alla luce di tutto quello che ho detto sopra, che non ci sia alcun elemento per dire che il “
regno preparato dalla fondazione del mondo” di
Matteo 25:34 per i “giusti” (
e si parla di seguaci di Cristo Gesù!) sia un regno celeste esattamente come quello preparato “
prima della fondazione del mondo” per i coeredi di Cristo (
e sono anch' essi seguaci di Cristo Gesù!). Ricordo che l' uomo è stato creato per vivere per sempre sulla terra, e che solo un certo numero di uomini è stato “comprati dalla terra” per essere un regno celeste, per “regnare sulla terra”.
Dei “giusti” di
Matteo 25:37, 46 non si parla ad esempio di “
immortalità”, come per i coeredi di Cristo (vedi
1 Corinti 15:53-54), ma di “
vita eterna” (
Matteo 25:46), e
immortalità e
vita eterna sono due cose diverse!;
dei giusti di Matteo 25:37, 46 non se ne parla come di “comprati dalla terra”!
Non c' è nessun elemento valido per affermare che ai tempi di Abele (cui fa riferimento “la fondazione del mondo”) Dio stabilì un regno celeste per i giusti, compresi i giusti cristiani. Piuttosto, come visto, la Scrittura dice che il destino dei giusti (evidentemente separati dai “comprati dalla terra”, che si trovano in una condizione particolare) sarà qui sulla terra, non in cielo, si veda di nuovo il
Salmo 37:29!
Ci sarebbe molto, molto altro da dire, ma per ora mi fermo qui.
Spero di esserti stato un pochino di aiuto.
Grazie Nicola, e ciao.