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4. La letteratura dei testimoni di Geova presenta l’AIDS (e altre malattie trasmesse per via sessuale) come un “castigo divino contro i gay”?


La realtà dei fatti è parecchio distante da questa ‘glossa’ sommaria che pare tratta da una epitome medievale. Le seguenti citazioni fanno luce sulla verità.


Vuol dire questo, come hanno asserito alcuni, che sia Dio a mandare il morbo dell’AIDS agli omosessuali? No, la Bibbia non lo dice. Piuttosto essi ‘mietono quello che seminano’. (Galati 6:7) La Parola di Dio enuncia questo principio: “Essi da parte loro hanno agito rovinosamente . . . è il loro proprio difetto”. — Deuteronomio 32:5.

L’AIDS[…] non è una malattia che colpisce solo gli omosessuali; si è diffusa anche tra uomini e donne eterosessuali. Uno dei modi in cui avviene è tramite uomini bisessuali che vengono infettati attraverso contatti sessuali con altri uomini e che poi infettano le donne con cui hanno rapporti. Anche i tossicodipendenti che assumono droga per via endovenosa possono trasmettere ad altri l’AIDS con lo scambio di siringhe e aghi contaminati. Dopo di che possono infettare gli uomini o le donne con cui hanno rapporti sessuali. In molti luoghi, inoltre, un’alta percentuale di prostitute ha l’AIDS ed esse la trasmettono ai clienti.

In Africa l’AIDS è molto diffusa tra gli eterosessuali. Ce l’ha un ugual numero di donne e di uomini. Sebbene in Europa, Stati Uniti e altrove la diffusione dell’AIDS fra eterosessuali non sia così estesa come in Africa, sta aumentando anche in questo gruppo. Quindi sempre più donne e uomini che non sono omosessuali o bisessuali prendono l’AIDS e la trasmettono ad altri. Un articolo diceva: “A New York l’AIDS è ormai la causa di morte numero uno fra le donne dai 25 ai 34 anni”. E purtroppo un gran numero di donne portatrici del virus dell’AIDS — circa il 50 per cento, secondo alcuni — partoriscono bambini affetti dalla malattia. – Svegliatevi! 8/10/88 pag. 10, 11.




Gli omosessuali non sono gli unici a essere promiscui: anche la società in generale ha adottato la moralità del “tutto è lecito”. Di conseguenza Harvey V. Fineberg, preside dell’Istituto di Sanità Pubblica della Harvard University, dice che l’AIDS si sta diffondendo “lentamente eppure inesorabilmente nella comunità eterosessuale”. – Svegliatevi! 22/4/86 pag. 8.




Non abbiamo né detto né sottinteso che l’AIDS sia il giudizio di Dio contro gli omosessuali. Le malattie fanno parte del peccato e dell’imperfezione che tutti abbiamo ereditato da Adamo. (Romani 5:12) […] Certe azioni hanno certe inevitabili conseguenze. Il fumatore di tabacco si espone a un rischio maggiore di contrarre il cancro del polmone. Chi abusa dell’alcool corre un rischio maggiore di ammalarsi di fegato. Il ghiottone si espone ai pericoli legati all’obesità. Non siamo stati noi a vedere un nesso fra l’omosessualità e l’AIDS, ma è un fatto stabilito dalla scienza medica. Pur non essendo espressioni del giudizio di Dio, le conseguenze specifiche sono legate a violazioni delle leggi di Dio. In Galati 6:7 è detto: “Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. — Svegliatevi! 22/9/86 pag. 28.



Nelle pubblicazioni della WTS, pertanto, qualunque comportamento difforme dalle norme bibliche, essendo seguito dal biasimo divino, è considerato soggetto per natura alla raccolta di cattivi frutti, che non sono però ‘strali’ punitivi dal Regno dei Cieli, ma il banale risultato delle proprie azioni.




5. Gli omosessuali membri della comunità dei testimoni di Geova sono sottoposti ad ‘ostracismo sociale’?

Abbiamo a che fare con una asserzione maldestra nel migliore dei casi, ingannevole nel peggiore, perché riduce ad un caso particolare una presa di posizione molto più ampia e che nulla ha a che vedere con l’omofobia. È noto infatti che i membri di questo gruppo, applicando coerentemente i comandi scritturali, evitano i contatti con tutti gli ex-confratelli, risultando del tutto irrilevante la motivazione specifica che aveva portato alla loro espulsione (o auto-espulsione). Non esiste, cioè, alcuna avversione indirizzata ‘ad personam’ ai gay intesi come gruppo piuttosto che come singoli individui; l’omosessualità non è che uno stile di vita antiscritturale come altri, e chi lo pratica impunemente è considerato alla stessa stregua di chi si lascia andare ad avventure adulterine, al tabagismo o all’apostasia. Il seguente dialogo immaginario tratto da un articolo del 2009, destinato ai giovani lettori, può renderne l’idea:


- Cosa pensi degli omosessuali?
- Io non odio gli omosessuali, ma non approvo la loro scelta di vita.
- Non ti sembra di fare delle discriminazioni?
- No, perché sono contrario a qualunque forma di immoralità, che si tratti di omosessualità o altro. – Articolo della serie “I giovani chiedono” di Svegliatevi! 07/2009 pag. 25.




Mentre i testimoni di Geova sanzionano allo stesso modo tutti i trasgressori impenitenti della legge divina, senza distinzioni specifiche, è appena il caso di rilevare come, dal punto di vista dell’applicazione della pena, le diverse confessioni della cristianità (Chiesa Cattolica in testa) sembrano aver proclamato una vera e propria guerra personale contro i gay. Già il Concilio Ecumenico Lateranense III, tenutosi nel 1179, stabiliva che l’omosessuale laico venisse “scomunicato e rigorosamente tenuto lontano dalla comunità del fedeli"”, [NOTA 47] ma anche il diritto moderno non scherza: fino a pochi anni fa il ‘reato di sodomia’ era punito, per il laici, “con la pena dell’infamia "ipso facto" e con altre sanzioni da infliggersi a prudente giudizio del vescovo”; i sacerdoti implicati dovevano essere “sospesi, dichiarandoli infami, da ogni ufficio, beneficio, dignità, […] privati dell’eventuale stipendio e, nei casi più gravi […] deposti”. [NOTA 48]

Insomma, viene spontaneo invocare il proverbiale ‘pulpito’ da cui arriva la ‘predica’. Ad ogni modo, per una trattazione esauriente della pratica della disassociazione dei testimoni di Geova, delle sue origini scritturali e della sua portata, si faccia riferimento al seguente link:

www.tdgonline.net/indice/articoli/disassociazione.htm


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Ora che tutte le diverse critiche in materia di posizione dei testimoni di Geova sulla questione omosessuale sono state prese in esame e smontate una per una, non resta che riepilogare le conclusioni e tirarne le somme.