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Note in calce


[NOTA 1] In questo articolo, ove non diversamente specificato, la versione della Bibbia utilizzata è la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, edita dai testimoni di Geova. In tutte le citazioni del testo principale e delle note in calce l’uso del grassetto, del corsivo e del sottolineato, salvo diversa indicazione, è degli autori del presente articolo e assente nelle fonti originali. La Torre di Guardia, Svegliatevi!, I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio e Ragioniamo facendo uso delle Scritture sono editi dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania e, in Italia, dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.


[NOTA 2] Fatto rimarchevole, la Società ha espresso ripetutamente il proprio rincrescimento per la persecuzione degli omosessuali sotto il regime nazista (ad esempio: Svegliatevi! 8/5/2001 pag. 12; Svegliatevi! 07/09/2009 pag. 12; Torre di Guardia del 15/10/1980 pag. 8; Torre di Guardia 15/02/2006 pag. 32; Svegliatevi! 8/4/89 12-14) Nella Svegliatevi! dell’8/5/1993 a pag. 4 è riportato questo commento: ”Milioni di persone — ebrei, slavi, zingari, omosessuali e altri — sono state uccise, vittime della Germania nazista, solo a motivo di ciò che erano. Non avevano scampo, non avevano scelta. Sotto quel regime malvagio, la loro morte era inevitabile”. E nella Svegliatevi! dell’8/11/1993, a pag. 16, si può leggere: “Lo United States Holocaust Memorial Museum, un museo di Washington dedicato all’Olocausto che è stato inaugurato il 22 aprile 1993, documenta in modo austero e sobrio l’uso distorto che demagoghi senza morale hanno fatto della tecnologia creando un’indicibile macchina di morte. La mente vacilla di fronte al numero delle vittime inermi massacrate dalla tirannide nazista: circa sei milioni di ebrei e milioni di altre persone, tra cui polacchi, slavi, testimoni di Geova, zingari, omosessuali e disabili”.


[NOTA 3] Un racconto molto simile è riportato nel libro dei Giudici: gli abitanti della città beniaminita di Ghibea cercano di avere rapporti con un levita, ospite di un vecchio. Anche qui il tono del racconto è negativo al di là di ogni dubbio, e, a differenza del caso di Lot, l’esito è tragico: il levita offre in sua vece la propria concubina, che i beniaminiti violentano a morte. “Mentre facevano sentir bene il loro cuore, ecco, gli uomini della città, semplici uomini buoni a nulla, accerchiarono la casa, spingendosi gli uni gli altri contro la porta; e dicevano all’uomo vecchio, al proprietario della casa: “Fa uscire l’uomo che è entrato nella tua casa, affinché abbiamo rapporti con lui”. Allora il proprietario della casa uscì da loro e disse loro: “No, fratelli miei, non fate nulla di male, vi prego, giacché quest’uomo è entrato nella mia casa. Non commettete questa vergognosa follia. Ecco la mia figlia vergine e la sua concubina. Lasciate che ve le conduca fuori, vi prego, e violentatele e fate loro ciò che è bene ai vostri occhi. Ma a quest’uomo non dovete fare questa cosa vergognosa, folle”. E gli uomini non lo vollero ascoltare. Perciò l’uomo afferrò la sua concubina e la condusse fuori da loro; ed essi avevano rapporti con lei, e abusavano di lei tutta la notte fino al mattino, dopo di che la mandarono via all’ascendere dell’aurora. Quindi la donna venne sul far del mattino e cadde all’ingresso della casa dell’uomo dov’era il suo padrone, fino alla luce del giorno. Più tardi il padrone di lei si levò la mattina e aprì le porte della casa e uscì per avviarsi, ed ecco, la donna, la sua concubina, caduta all’ingresso della casa con le mani sulla soglia!” (Giudici 19:22-27)


[NOTA 4] La CEI (ed. 2008) rende ‘andarono dietro alla carne per uso non naturale’ come ‘seguirono vizi contro natura’.

A proposito di citazioni, si obietta che Cristo non menzionasse mai l’omosessualità (cfr. Torre di Guardia 15/10/89, pag. 29), il che è vero a stretto rigor di termini (in dialettica questa speculazione è chiamata argumentum ex silentio). Tuttavia, egli nominò la città di Sodoma in diverse occasioni (Matteo 10:15; 11:23, 24; Luca 10:12; 17:29) descrivendola come una città condannata, e ne ricordò anche la distruzione per decreto divino. Inoltre, Cristo usò spesso i termini ‘fornicazione’ e ‘adulterio’ [ad esempio in Matteo 5:32; 19:9; Marco 10:19, Rivelazione (Apocalisse) 2:14, 20], equivalenti delle parole greche porneia e moichatai, che abbracciano l’intero ventaglio di tutte le possibili relazioni sessuali extraconiugali e quindi illeciti, compresi i rapporti fra persone dello stesso sesso, non essendo contemplato nelle Scritture il matrimonio fra due uomini o fra due donne. Il Thayer’s and Smith's Bible Dictionary annovera fra i significati di porneia “adultery, fornication, homosexuality, lesbianism, intercourse with animals etc.” (www.biblestudytools.com). Si veda anche la Torre di Guardia del 1/2/1975, pag. 68-70.

Con analoga intenzione di biasimo, Sodoma è citata pure da S.Paolo nel-la lettera ai Romani (9:29) e da S.Pietro (2 Pietro 2:6-8). Circa quest’ultimo passo, va rilevato che nel versetto 7 occorre il greco aselgeia, traducibile come ‘lascivia’, ‘licenziosità’, ‘lussuria sfrenata’; la TNM rende ‘condotta dissoluta’, la CEI ‘condotta immorale’.


[NOTA 5] La bibbia CEI traduce similmente ‘il salario di un cane’. La nota in calce al versetto dice: “La prostituzione sacra era in largo uso nell’antico Oriente; il cane è l’uomo che si prostituiva”. Altrove è definito ‘ganimede’, ‘cinedo’ o ‘catamito’.


[NOTA 6] Si propone di seguito una bibliografia delle principali fonti di questo segno: J. Alison, Fede oltre il risentimento, Ancona, 2007, pp. 154-174; D. Bailey, Homosexuality and the western christian tradition, Londra, 1955; J. Boswell, Chistianity, Social Tollerance and Homosexuality, Chicago, Londra, 1980; Daniel A. Helminiak, What the Bible really says about Homosexuality, Alamo Square Distributors, Sacramento, 2000; T. Horner, Sex in the Bible, Tokyo, 1974 e Jonatha loved David, Homosexuality in biblical time, Philadelphia, 1978; J. McNeil, The church and the homosexuality, Kansas City, 1976; J. Milgrom, Leviticus 17-22, New York, Doubleday, 2000, pp. 1568-1659; S. Olyan, “’And with a male you shall not lie the lying Down of a Woman’: on the meaning and significance of Leviticus 18,22 and 20,13”, Journal of History of Sexuality, 5, 1994, pp. 179-206; T. Römer, L. Bonjour, L’omosessualità nella Bibbia e nell’antico Vicino Oriente, Claudiana Editrice, 2007; R.Scroggs, The new Testament and Homosexuality, Fortress Press, Philadelphia, 1983; J.T. Walsh, “Leviticus 18,22 and 20,13; who is Doing what to whom?”, Journal of Biblical Literature 120, 2001, pp. 201-209. Peraltro tali autori, accomunati dalla propensione a scardinare la lezione tradizionale dei brani biblici contro l’omosessualità, non di rado pervengono a tesi reciprocamente contrapposte; inoltre, le loro conclusioni appaiono generalmente improntate ad un cauto possibilismo piuttosto che a certezza; ad esempio, Römer ammette: “Contrairement au code Deuteronomique deux textes du livre du Levitique interdisent d'une manière speficique les rapports homosexuelles entre deux hommes : il s'agit de Levitique 18,22 et 20,13”: (‘due brani di Levitico proibiscono in modo specifico i rapporti omosessuali tra due uomini’); e ancora: “De l'autre coté, des theologiens homosexuels et sympatisants de la lutte des gays et des lesbiennes s'efforcent de demontrer qu'aucun texte biblique ne s'oppose vraiment à l'amour homosexuel. Les textes du Levitique, par exemple, ne parleraient pas de l'homosexualité en general, mais viseraient des pratiques orgiastiques de la population cananeenne.” Si noti l’uso del condizionale, parleraient, ‘I testi di Levitico non parlerebbero di omosessualità in generale…’


[NOTA 7] cfr. anche Svegliatevi! del 22/09/1972 pag. 26.


[NOTA 8] Interessante è, in proposito, il seguente commento della Torre di Guardia del 15/07/97, pag. 10: “La storia non ci dice con esattezza quanto fosse diffusa fra i romani l’omosessualità. Senza dubbio, però, risentirono dell’influenza dei loro predecessori greci, fra i quali l’omosessualità era ampiamente praticata. C’era la consuetudine che uomini di una certa età corrompessero giovinetti, prendendoli sotto la propria tutela e instaurando un rapporto maestro-allievo che spesso induceva i giovani ad accettare comportamenti sessuali devianti.”


[NOTA 9] Alla medesima matrice ‘revisionista’ si possono ricondurre vari tentativi di leggere in certi brani biblici, che coinvolgono personaggi di provata dedizione a Dio, allusioni a presunte relazioni omosessuali. È il caso di Re Davide e Gionatan (2 Samuele 1:26: “Sono angustiato per te, fratello mio Gionatan, Mi eri molto piacevole. Il tuo amore era per me più meraviglioso dell’amore delle donne”) del centurione romano del quale, in Luca 7, è detto che Gesù guarì uno schiavo che ‘gli era caro’, e, addirittura di Gesù stesso, per il suo legame con l’apostolo Giovanni, ‘che egli amava’ (Giovanni 13:23). Sulla fondatezza di tale ermeneutica (peraltro del tutto minoritaria) si veda, ad esempio, L’omosessualità nella Bibbia, di Himbaza – Schenker – Edart , trad. M.Zappella, San Paolo 2007


[NOTA 10] In calce al racconto di Genesi 19 (i sodomiti insidiano gli ospiti angelici di Lot) la Bibbia CEI (2° ediz,, 1974) dice: “Diffusa tra i Cananei, l’omosessualità è severamente proibita dalla legge mosaica (Lv 18,22-24; 20:13,23; Gdc 19,22)”
[Modificato da EverLastingLife 28/07/2011 11:50]