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Soprattutto a partire dalla seconda metà del XX secolo, un novero ristretto di osservatori [NOTA 6] ha postulato, per questi brani, significati diversi da quelli che appaiono ad una prima lettura. [NOTA 7] Si è cercato di ricondurre il ‘peccato di Sodoma’ ad un problema di inospitalità; di porre i passi di Levitico in esclusiva relazione con consuetudini legate all’adorazione di idoli pagani; di inscrivere i commenti paolini dell’epistola ai Romani nel contesto dei rapporti di subordinazione esistenti fra le diverse classi sociali dell’antica Roma, che prevedevano l’atto omosessuale come espressione di dominio, ad esempio, dei signori verso i propri domestici asserviti. [NOTA 8] Dando credito a queste versioni, certo, viene da chiedersi per quale oscuro motivo la quasi totalità delle traduzioni bibliche renda tali passi in una maniera che dovrebbe allora essere giudicata fuorviante, tanto è poco equivocabile. Ecco come i medesimi versetti appaiono in varie traduzioni: [NOTA 9]


Levitico 18:22: Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole. [Riveduta Luzzi, 1925] [NOTA 10]




Levitico 20:13: E se uno giace carnalmente con maschio, amendue hanno fatto una cosa abbominevole: del tutto facciansi morire: sia il lor sangue sopra loro. [Diodati, 1641]




Romani 1:27: Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. [Bibbia di Gerusalemme, 1991]




1 Corinti 6:9,10: Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: […] né depravati, né sodomiti […] erediteranno il regno di Dio. [CEI, 2008]




1 Timoteo 1:8-10: Ora, noi sappiamo che la legge è buona, quando se ne fa un uso legittimo. Infatti non è stata fatta per i giusti, ma […] per quelli che sono immorali: gli omosessuali […] e coloro che fanno qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina [La Parola è Vita, 1997] [NOTA 11]




Quale la posizione, al riguardo, dei lettori antichi? Nel commentare la Torah, Flavio Giuseppe conferma il tentativo da parte dei sodomiti di violentare sessualmente gli angeli; il suo giudizio sull'omosessualità emerge dalla descrizione dei costumi sessuali dei greci che si accoppiavano para physin (in modo pervertito, contro natura) [NOTA 12]. Filone dice che i sodomiti "si univano agli uomini, senza rispetto per la natura del sesso, che era lo stesso nel compagno passivo e attivo" [NOTA 13] e rincara la dose, aggiungendo che il vizio che si andava diffondendo "una volta era una vergogna persino nominarlo, ora è cosa di cui si gloriano non solo coloro che svolgono un ruolo attivo ma persino i passivi". [NOTA 14]

Quanto agli studiosi odierni, sia credenti che non, la maggioranza di essi concorda indubitabilmente con la comprensione più immediata del testo:


Gli atti omosessuali sono quindi considerati di estrema gravità, in quanto offendono direttamente la legge divina. Questo insegnamento è perfettamente coerente con il giudaismo di quest’epoca. Non viene indicata alcuna distinzione legata ad una questione di orientamento sessuale o di circostanze nell’atto. E’ l’atto in se stesso che viene condannato. (…) San Paolo presenta gli atti a carattere omosessuale, da parte degli uomini e da parte delle donne, come la conseguenza della collera di Dio. La ricerca si è concretizzata intorno alla natura precisa di questa omosessualità e all’interpretazione che doveva essere fatta di questo passaggio. L’Apostolo vuole illustrare la natura dell’empietà. A tal fine utilizza l’omosessualità, un vizio caratteristico dei pagani nella tradizione ebraica. (…) E’ ogni atto omosessuale nella sua materialità ad essere contrario alla volontà divina manifestata alle origini, a prescindere dal fatto che sia imposto o acconsentito. L’attenzione al significato letterale dei testi del Nuovo Testamento dimostra quindi chiaramente che gli atti omosessuali vengono considerati gravemente contrari alla Legge divina.” (Jean-Baptiste Edart, sacerdote, ricercatore, Prefetto degli studi presso il Pontifico Seminario Francese). [NOTA 15]




“Che la predicazione cristiana abbia negato l'omosessualità, sin dai suoi inizi, è cosa che (anche se talvolta negata) risulta con tutta evidenza alla lettura delle fonti“ (Eva Cantarella, scrittrice, giurista, docente universitario). [NOTA 16]




"E' significativo che nel contesto di queste preoccupazioni i passi di Lev 18,22 e 20,13 proibiscano e marchino come «abominevole» (to'eba) l'unione di un uomo con un altro («come si fa con una donna») e che nel capitolo 20 essa venga punita alla pari degli altri accoppiamenti proibiti. Alcuni Autori, per la verità, dicono che la condanna riguarderebbe soltanto l'omosessualità praticata nei culti pagani. Ma, se così fosse, un tale precetto non sarebbe stato messo nel contesto di norme, che riguardano i figli d'Israele e non invece eventuali pericoli derivanti da culti estranei. L'insieme, quindi, mira a evitare nella comunità degli israeliti ciò che si ritiene particolarmente pericoloso e dannoso per essa. Perciò, se la formulazione del sesto comandamento del Decalogo secondo il testo originale dice solo di «non commettere adulterio» (Es 20,14), sarebbe palesemente errato dedurne che esso permetta qualsiasi altro tipo di congiungimento carnale. (...) Sarebbe in ogni caso insostenibile la tesi secondo cui, fuori del culto, l'omosessualità sarebbe stata permessa in base a questi testi, così come sarebbe ridicolo dire che i vari tipi di adulterio proibiti in Lev 18 e 20 erano solo quelli dei culti pagani mentre gli altri sarebbero stati permessi" - Enzo Cortese, L'omosessualità nell'Antico Testamento, ne (L'Osservatore Romano, 8-3-1997). Enzo Cortese, sacerdote, Professore di Antico e Nuovo Testamento e Teologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.




“L’episodio di Sodoma e Gomorra (cfr. Gn 19,1-29) attesta certamente che il fulcro della condanna è costituito dalla violazione della legge sacra dell’ospitalità, ma è anche contestualmente chiaro che la condanna dell’omosessualità vi è strettamente ed indissolubilmente connessa: i sodomiti violano la legge dell’ospitalità proprio perché vogliono compiere nei confronti degli ospiti degli atti malvagi. Il passaggio al Nuovo Testamento non implica nessuna attenuazione, anzi. La descrizione che san Paolo fa dei vizi della società romana comprende senza tentennamenti la pratica omosessuale che è coinvolta integralmente nella condanna: « Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento » (Rm 1,26-27). Sul punto il quadro è coerente ed unitario.” (Pietro Cantoni, docente dello Studio Teologico Interdiocesano di Camaiore). [NOTA 17]




[commentando Levitico 18:22; 20:13] “È altresì chiaro che l’interdetto colpisce l’unione carnale tra due uomini, non l’inclinazione tra loro. Ma bisogna aggiungere che, logicamente, tutto ciò che prepara la via all’atto proibito è ugualmente incluso nella proibizione della Torah. Conviene ricordare che di certo la Legge parla direttamente dell’unione omosessuale tra uomini” (Adrian Schenker, Dipartimento di Studi Biblici dell’Università di Friburgo). [NOTA 18]




“Nell'antichità mediterranea l'omosessualità - in particolare nelle forme della pederastia e dell'amore saffico - era praticata e culturalmente sostenuta non soltanto come possibile, ma come umanamente promozionale ed arricchente. La Bibbia, rispetto a questa prospettiva, è all'opposizione senza sconti e incertezze (cfr., per es., Lv 18,22; 20,13; Rm 1,27.32; 1Cor 6,9.10; Gal 5,19; 1Tm 1,10).” (Ernesto Borghi, insegnante di esegesi biblica, presidente dell'Associazione Biblica della Svizzera Italiana). [NOTA 19]



[Modificato da EverLastingLife 12/09/2020 12:47]