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Due parole sulle due madri di Krishna. Devaki è la madre che concepisce, mentre Rohini è la madre che partorisce. Rohini è anche la Nakshatra (stella) in cui Krishna nasce. La vera Rohini, non è di questa terra, Rohini è una stella e si trova in cielo. Rohini è Aldebaran, una stella della costellazione del Toro.


Bhagavata Purana 10.3.2
La costellazione (Toro) di Rohini (Aldebaran) apparve, lo stesso fecero le stelle Asvini (Castore e Polluce). Il Sole, la Luna e le altre stelle e pianeti erano ben disposti.



Le parti tra parentesi sono mie.

Nel mito abbiamo una Rohini terrestre personificazione della Rohini celeste. Nella Mitologia Hindu si dice che la Luna abbia 27 mogli. Sono 27 Nakhshatra (stelle). La Luna si accoppia con loro singolarmente e a turno, rimanendo nella loro casa per 13° 20’ (800’ o 48000”). Si dice che Krishna appartenga alla dinastia della Luna. Al momento della nascita di Krishna, la Luna si trovava nella casa di Rohini. Si dice che la Rohini terrestre fosse una delle mogli di Vasudeva (il padre di Krishna) e che per qualche motivo, in incognito (sfuggito alla prigionia) si trovava nella casa di Rohini.

Nel linguaggio mitologico, la Rohini terrestre è la personificazione della Rohini celeste. Il Vasudeva terrestre è la personificazione della Luna. Sempre nel linguaggio mitologico, il Krishna terrestre è un discendente della dinastia lunare.


Bhagavata Purana 10.1.1-2
Re Parikshit disse: voi avete descritto minuziosamente le dinastie del Dio della Luna e del Dio del sole, esaltando il meraviglioso carattere dei loro re. O migliore tra i Muni, voi avete descritto i discendenti di Yadu, che erano molto devoti e strettamente legati ai principi del Dharma. Ora, se volete, descrivetemi le meravigliose e gloriose attività del Signore Visnu, o Kishna, che prese nascita nella dinastia Yadu.



La dinastia Yadu (di cui Krishna è entrato a far parte) è la dinastia Lunare. Non vi è bisogno di interpretazioni forzate. Sono gli stessi testi Hindu a fare queste allusioni. Gli unici che sembrano non accorgersi (con tutto il rispetto parlando) sono i religiosi.
Personalmente vedo il mito, come un racconto didattico per insegnare quello che era parte della natura, personificando i globi che vedevano in cielo e gli elementi che li circondavano. Gli Hindu, non solo hanno personificato l’Acqua (Varuna), il Fuoco (Agni), l’Aria (Vayu), ecc., hanno personificato anche tutto l’universo, questo è Brahma. Sempre con rispetto parlando, la classe sacerdotale ha cancellato l’origine di quegli esseri, gli astri e la natura, lasciando solo le loro personificazioni, quindi li ha divinizzati.

Del rapporto tra mitologia e astronomia, non vi è bisogno di esaminare gli scritti di Acharya S, di Alice Bailey, di Gerald Massey e di J. Taylor. Prima di tutti questi vi furono Platone, Plutarco ecc.. Dati i tempi precoci non potevano parlare di cristianesimo, ma della relazione tra la mitologia e l’astronomia si.


De Iside et Osiride
Alcuni dicono che Osiride vivesse anni 28; altri che tanti ne regnasse, essendo questo il numero dei lumi della Luna, ed in tanto numero di giorni compiendo essa il suo giro. Inoltre tagliando il legno in tempo della cosi detta sepoltura d'Osiride ne fanno un'arca di figura lunata, per la ragione che quando la Luna avvicinassi al Sole, fattasi cornuta, si asconde. Nello smembramento d' Osiride in quattordici parti mirano ai 14 giorni.



Nel racconto di Plutarco, Osiride viene fatto vivere (o regnare) 28 anni. E fa un chiaro paragone con i lumi (stelle) della Luna, cioè con le 27-28 Nakshatra della mitologia Hindu. Il suo corpo viene smembrato in 14 parti, di cui se ne perde una. Lo smembramento in 14 parti sembra avere stretto rapporto i giorni della luna calante e il ritrovamento delle parti è in rapporto con la Luna crescente, la perdita di una parte riduce il numero da 28 a 27.

Quello che a noi sembra il pensiero di qualche speculatore moderno, in verità ha origini molto antiche. E l’adattamento del cristianesimo a questo pensiero, non può essere provato con gli antichi scrittori, in quanto sono antecedenti o prossimi alla novella religione. Ma i loro scritti possono benissimo servire da esempio ed edssere adattati anche al cristianesimo.

I parallelismi astronomici tra i vari miti, sono ben più evidenti dei parallelismi narrativi. Se questi ultimi possono lasciare dubbi, quelli astronomici li cancellano.