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Documentario Zeitgeist

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    Giullare108
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    Città: MILANO
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    00 20/08/2011 06:12

    Gerald Massey era poeta sconosciuto del Regno Unito. Per dire delle sue fantasie basta un episodio: volendo dimostrare che Pilato fosse il nome di un personaggio inventato, provò a ricostruire il suo presunto vero nome attraverso un anagramma, risalendo così a personaggi mitici egizi. Morì, poveretto, prima del 1961.



    Gerald Massey è nato il 29 maggio del 1828 e morto il 29 ottobre del 1907. Direi che è morto molto, ma molto prima del 1961. Morto povero si, ma poeta sconosciuto “non lo so”.
    Gli viene attribuito il titolo di egittologo, ma è stato un autodidatta. La lettura dei geroglifici l’ha imparata studiano sui libri della biblioteca del British Museum.

    Ovvio che Alice Bailey deve avere avuto le sue fonti. Sicuramente una delle fonti per i parallelismi che si trovano in Da Betlemme al Calvario, è stato Gerald Massey. Di fatto troviamo tutti i parallelismi tra i personaggi mitici e i parallelismi astronomici, riuniti in un unico libro. In teoria, Da Betlemme al Calvario, da solo, contiene sufficienti informazioni per la stesura Zeitgeist.

    Tra le opere di Gerald Massey (escluse quelle poetiche e critiche sulla poesia) vi sono Natural Genesis (1883 in due volumi), Ancient Egypt Light Of The World (1907 in due volumi), Egyptian Book Of The Death And The Mysteries Of Amenta (1900) e The Historical Jesus And Mytical Christ a Letture.

    Si tratta di migliaia di pagine: Natural Genesis è composto da 1124 pagine suddivise in due volumi. Ancient Egypt Light Of The World è composto da 970 pagine suddivise in due volumi. Mentre Da Betlemme al Calvario, troviamo tutto bello e pronto in sole 162 pagine. Un copione perfetto per girare il documentario. Alcune parti del testo di Zeitgeist, sembrano estrapolate pari, pari dall'opera della Bailey.

    Non sono sufficientemente qualificato, per criticare i parallelismi egiziani, così come quelli di altre culture, ciò che ho approfondito è il lato astronomico legato ai miti e in modo particolare la “letteratura vedica”. Quindi mi limito a parlare di quello che so, cioè dei parallelismi tra Gesù e Krishna.

    Quando affermo che due personaggi sono stati “annunciati”, affermo anche che le storie sono diverse, ma non nego che vi sia un parallelismo. Gesù e Krishna hanno davvero in comune l’"annunciazione". Così come hanno davvero in comune la “strage degli innocenti”. Io sono il primo a dire che i racconti sono diversi, ma allo stesso tempo non posso negare il parallelismo.
    La tradizione Indiana, vuole Krishna nato a “mezzanotte”, anche se il resto della storia dice che era il mese di “Bhadrapada” (Luglio/Agosto), il parallelismo della “mezzanotte, rispetto alla tradizione cattolica, è poca cosa, ma non posso negarlo.
    Per salvarlo dalla morte (per mezzo di Re Kamsa), Krishna fu portato lontano, in un altro paese dopo aver attraversato il fiume Yamuna. Anche Gesù fu portato via. Se ci limitiamo a questo, il parallelismo esiste.

    Se eliminiamo quello che è completamente falso. E se epuriamo i parallelismi dalle forzature, qualcosa in mano ci rimane comunque. Questo deve portare a riflettere. Altrimenti cadiamo nell’errore, lo stesso errore di chi diffonde, questo tipo di informazioni, senza averle prima verificate. Se una cosa è sbagliata, anche tutto il resto deve essere sbagliato. Non è così. Come non possiamo dire, se una cosa è giusta anche tutto il resto è giusto.

    Se l’esempio di epurazione, del “falso” dal “vero”, può essere fatto anche con i “miti” di altre tradizioni, per esempio con quella egiziana di Horus. Qualcosa comunque rimarrà. Una volta messe insieme tutte le informazioni, allora ci si può pronunciare per la dipendenza di un “mito” da un “mito” preesistente in modo “favorevole” (lasciando una porta aperta) o in modo in modo “sfavorevole” e spiegare perché tali tipi di accostamenti non sono possibili.

    La pagina sottostante è tratta dal libro Historical Jesus And Mytical Christ di Gerald Massey .

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    Giullare108
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    Città: MILANO
    Età: 67
    00 21/08/2011 05:53
    Riguardo Iside-Maria…

    La traduzione italiana del libro di Acharya S., “La Cospirazione Di Cristo”, riporta Isis-Meri. Mi sono soffermato per riflettere, quindi ho controllato la versione inglese.

    A pagina 115, dice: Horus was born of the virgin Isis-Meri on December 25th…
    La traduzione Italiana dice: Horus era nato dalla vergine Isis-Meri il 25 Dicembre…

    Sia la versione inglese, che la traduzione italiana, riportano Isis-Meri. L’autrice non scrive “Mary”, ma “Meri”.

    L’Enciclopedia Cattolica, dice che il nome Maria è di origine incerta. Poi fa riferimento ad alcuni autori, che menzionano la possibilità dell’origine egiziana del nome. Mosè, Aronne e la loro sorella Miriam sono nati in Egitto. Continua dicendo che il nome non può essere spiegato con l’ebraico. Fu la figlia del faraone a imporre il nome a Mosè. Quindi non viene escluso che il nome di sua sorella fosse di origine Egiziana.

    Il nome Maria non può essere spiegato con l’ebraico in quanto prenderebbe il significato negativo, come “ribelle”, “disobbediente”.

    La parola "Meri" in egiziano significa “amata”. Gli ebrei fanno derivare il nome dal verbo “mara” che significa “ribelle”, “disobbediente”…

    Fonte: Fonte: www.abarim-publications.com/Meaning/Miriam.html

    L’Enciclopedia Cattolica conferma, il nome egiziano (Maria) avrebbe il significato positivo di “amata”…

    Fonte: Fonte: www.newadvent.org/cathen/15464a.htm

    L’Enciclopedia Britannica dice: Il mito di Osiride mostra delle analogie con la storia del Vangelo, con la figura di Iside nel ruolo della Vergine Maria. L’iconografia della Vergine e il bambino ha evidenti affinità con quella di Iside e l’infante Horus. Così un aspetto della religione egiziana può aver contribuito al retroscena della cristianità.

    Fonte: http://www.britannica.com/EBchecked/topic/180764/Egyptian-religion/68292/Influence-on-other-religions

    La translitterazione dall’Egiziano dovrebbe essere “MR” senza vocali. Le vocali sono state aggiunte per aiutare nella pronuncia. Sembra trattarsi di un epiteto che va pronunciato prima del nome. “Meri Isis” o “Amata Iside”, uno degli appellativi più usati per Iside, era “Amata da tutti gli Dei”.

    Tale titolo non era dovuto solo a Iside.

    Per esempio la regina “Nefertari” era conosciuta anche come “Meritmut” che significa “amata da Mut”, cioè “Amata dalla dea Mut”.

    Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Nefertari


    "Horus nacque dalla vergine Isis-Maria il 25 dicembre in una grotta/magiatoia con la nascita annunciata da una stella in oriente e attesa da 3 saggi uomini".

    a) È falso. Isis/Iside non era vergine, era sposata con Osiride e nessuna fonte storica attesta che fosse vergine.

    b) Non ci fu concepimento miracoloso, perché nel mito egizio Set uccise Osiride e Isis ricompose i pezzi del marito, unendosi con lui.

    c) Il nome di Isis era solamente Isis, non Isis-Maria.



    Se consideriamo “Meri” da questo punto di vista, l’informazione contenuta nel libro della Acharya S., sembra corretta. “Meri” non era un altro nome per “Iside” ma un epiteto o un titolo. Quindi dire Meri-Isis può essere corretto.

    Il titolo di “amata” o “amato” era molto usato in tutto l’Egitto antico, questo è riportato nei testi egiziani. Apparentemente è la risposta “C” che non sembra corretta.
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    Giullare108
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    Città: MILANO
    Età: 67
    00 22/08/2011 09:50
    Horus, il 25 dicembre e l’annunciazione.

    Vi è un riferimento, in un libro di Plutarco (nato poco prima del 50 d.C.) “De Iside et Osiride”. Che pone un parallelo tra Bacco (Dionisio) e Osiride.


    DE ISIDE ET OSIRIDE
    Diventato re d'Egitto Osiride, levò subito gli Egiziani dalla vita povera e ferina, mostrando loro il modo di coltivare la terra per averne i prodotti, dando delle leggi (…) perciò i Greci credettero essere lo stesso che Bacco.



    Plutarco propone la tesi che il mito di Dionisio e quello di Osiride potessero avere una dipendenza.
    In quell’epoca, “probabilmente”, “forse” nessun Vangelo era ancora stato scritto. E qualora qualcosa fosse stato scritto, forse era troppo presto per essere preso in considerazione da Plutarco, quindi non possiamo dire che abbia subito un influenza cristiana.


    DE ISIDE ET OSIRIDE
    Dicono che Rea di soppiatto stesse assieme con Saturno, che accortosene il Sole, le mandasse l'imprecazione di non partorire né in mese, né in anno veruno; che poi innamoratosene Mercurio s’unisse con lei; e che giocando ai calcoli con la Luna, rimasto vincitore, levasse da ciascun giorno la settuagesima parte; dopo aver riunito tutte quelle settuagesime parti, cinque giorni, cui Mercurio aggiunse ai trecento sessanta dell’anno; ed anche al di d' oggi gli Egiziani li chiamano aggiunti, che e loro festeggiano per giorni natalizi dei loro Dei. Dicono che nel primo (giorno) nascesse Osiride: che, col tempo del suo nascimento si combinasse d'essere udita una voce annunziante venire al Mondo il padrone dell’Universo: che una certa Pamila di Tebe, andando ad attinger dell'acqua udisse altra voce, uscire dal Tempio di Giove, che gli ordinava di annunziare gridando forte: il Gran Re benefattore Osiride è nato: che perciò Pamila allevasse Osiride, datole in braccio da Saturno…



    Plutarco nel raccontare la storia di Iside e Osiride, fa un minestrone, mischiando il mito greco con il mito Egiziano, tuttavia si possono comprendere alcuni fatti.

    Rea e Saturno si vedevano di nascosto. I Sole si accorge e gli impone di non partorire in nessun mese e in nessun anno. Quindi niente figli.

    Poi arriva Mercurio che si mette a giocare con lei, i due trovano un sistema, un cavillo per ingannare il Sole e fare figli. Quindi giocando ai calcoli con la Luna, Mercurio vince, togliendo da ogni giorno la settantesima parte, circa 20 minuti che moltiplicati per 360 da 7200 minuti, che corrispondono a 120 ore, cioè a 5 giorni.

    20 X 360 = 7200 : 60 = 120 :24 = 5

    All’anno lunare furono aggiunti i 5 giorni, che formano l’anno solare. Ancora ai tempi di Plutarco, questi giorni erano detti aggiunti.

    Con questa riforma del calendario, Rea poté partorire, né in un mese, né in un anno del vecchio sistema. In quei 5 giorni, dice Plutarco, gli Egiziani festeggiano la nascita dei loro Dei.

    Se questi 5 giorni “possono” essere fatti corrispondere con il “solstizio invernale”, nel mese egiziano di “Choiac” composto di 30 Giorni. Osiride è il primo di cinque fratelli a nascere. Se le informazioni tramandate da Plutarco sono vere, l’ipotesi che Horus possa essere nato in “prossimità” del 25 dicembre non sembra del tutto insensata.

    Nella Chiesa Cattolica la festa del Natale è stata istituita da Papa Liberio verso l'anno 350. Il Chronicon Paschale, un opera del VII secolo, che ripota una cronologia partendo da Adamo, colloca la nascita di Gesù il XXV Choiac del mese egiziano. Che non può corrispondere al 25 dicembre, in quanto il mese di Choiak inizia il 27 o 28 novembre. Se si presta fede a Plutarco e al Chronicon Paschale, Horus e Gesù possono essere nati lo stesso giorno. Date che coincidono con il “solstizio di inverno”


    Horus secondo il mito nacque l’ultimo giorno del mese di khoiak ovvero il 15 Novembre, e quindi non il 25 dicembre.



    Se il mese egiziano di Choiac inizia il 27 o 28 novembre, Horus non può essere nato il 15 novembre. L’ultimo giorno del mese di Choiac è il 26 o 27 dicembre.

    Plutarco afferma che la nascita di Osiride fu annunciata da una voce che diceva che il “padrone dell’universo” stava per venire al mondo. Anche se le storie sono diverse, il parallelismo dell’annunciazione c’è. Tale costante sembra comparire (in circostanze diverse) sia nella storia di Krishna, di Horus e di Gesù.

    Una certa Pamila di Tebe (continua Plutarco), mentre andava ad attingere l’acqua, udì una voce che gli ordinava di gridare che il “Gran Re e benefattore Osiride è nato”.

    La storia della seconda annunciazione di Horus, sembra un secondo parallelismo con la storia di Krishna. Il parallelismo non sta nell’annunciazione, ma nella presenza di 2 donne Rea, quella che lo ha partorito e Pamila quella che lo ha allevato.
    Anche nella storia di Krishna troviamo due donne, la madre che lo ha concepito (Devaki) e la madre che lo ha partorito (Rohini).

    Noi stiamo esaminando solo 3 delle storie, in conclusione non possiamo negare del tutto alcuni parallelismi, alcune costanti che si ripetono ci sono davvero. E se queste si ripetono in altre 10, o 20 o 30 miti, il fatto diviene curioso.

    Negare tutto perché un riferimento è sbagliato, non va bene, così come non va bene accettare il tutto perché un riferimento è giusto. L’onesta intellettuale impone di valutare ogni singola informazione, liberi da preconcetti. Poi sbagliare è umano…
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    Giullare108
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    00 22/08/2011 17:20
    Qualora vi fossero documenti che si riferiscono alla nascita di Horus per il 25 Choiac, rispetto al calendario Gregoriano, quello attualmente in uso. In comune con la nascita di Gesù rimane il numero del giorno e il nome del mese (Choiac corrisponde a dicembre) tuttavia il 25 Choiac non corrisponde al 25 dicembre. Il 25 Choiac corrisponde al 21 dicembre. Sempre in linea con il “solstizio d’inverno”.

    Per la nascita di Gesù ci stiamo riferendo alla tradizione cattolica.

    Thoth I: 29-30 Aagosto
    Phaophi: 28-29 Settembre
    Athyr: 28-29 Ottobre
    Choiac: 27-28 Novembre
    Tybi: 28-29 Dicembre
    Mechir: 26-27 Gennaio
    Phamenoth: 25-26 Febbraio
    Pharmouthi: 27-28 Marzo
    Pachon: 26-27 Aprile
    Payni: 26-27 Maggio
    Epiphi: 25-26 Giugno
    Mesori: 25-28 Luglio

    1 Choiac = 27 o 28 novembre a seconda delle intercalazioni.


    Excerpta Latina Barbari (un testo del 500, contenete delle cronologie)
    Nell’anno del console, nel regno di Augusto, nostro Signore Gesù Cristo è nato il 25 dicembre. In accordo a Eusebio è nato nel deserto (?) chiamato Fuusdu. E’ nato il 28 Choiac, i pastori videro una stella nel cielo…



    Secondo l’Excerpta Latina Barbaric, Gesù è nato il 28 Choiac, cioè il 25 dicembre.
    Secondo il Chronicon Paschale, Gesù è nato il 25 Choiac, il 21-22 dicembre.

    [Modificato da Giullare108 22/08/2011 17:55]
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    Giullare108
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    Età: 67
    00 23/08/2011 05:59
    Due parole sulle due madri di Krishna. Devaki è la madre che concepisce, mentre Rohini è la madre che partorisce. Rohini è anche la Nakshatra (stella) in cui Krishna nasce. La vera Rohini, non è di questa terra, Rohini è una stella e si trova in cielo. Rohini è Aldebaran, una stella della costellazione del Toro.


    Bhagavata Purana 10.3.2
    La costellazione (Toro) di Rohini (Aldebaran) apparve, lo stesso fecero le stelle Asvini (Castore e Polluce). Il Sole, la Luna e le altre stelle e pianeti erano ben disposti.



    Le parti tra parentesi sono mie.

    Nel mito abbiamo una Rohini terrestre personificazione della Rohini celeste. Nella Mitologia Hindu si dice che la Luna abbia 27 mogli. Sono 27 Nakhshatra (stelle). La Luna si accoppia con loro singolarmente e a turno, rimanendo nella loro casa per 13° 20’ (800’ o 48000”). Si dice che Krishna appartenga alla dinastia della Luna. Al momento della nascita di Krishna, la Luna si trovava nella casa di Rohini. Si dice che la Rohini terrestre fosse una delle mogli di Vasudeva (il padre di Krishna) e che per qualche motivo, in incognito (sfuggito alla prigionia) si trovava nella casa di Rohini.

    Nel linguaggio mitologico, la Rohini terrestre è la personificazione della Rohini celeste. Il Vasudeva terrestre è la personificazione della Luna. Sempre nel linguaggio mitologico, il Krishna terrestre è un discendente della dinastia lunare.


    Bhagavata Purana 10.1.1-2
    Re Parikshit disse: voi avete descritto minuziosamente le dinastie del Dio della Luna e del Dio del sole, esaltando il meraviglioso carattere dei loro re. O migliore tra i Muni, voi avete descritto i discendenti di Yadu, che erano molto devoti e strettamente legati ai principi del Dharma. Ora, se volete, descrivetemi le meravigliose e gloriose attività del Signore Visnu, o Kishna, che prese nascita nella dinastia Yadu.



    La dinastia Yadu (di cui Krishna è entrato a far parte) è la dinastia Lunare. Non vi è bisogno di interpretazioni forzate. Sono gli stessi testi Hindu a fare queste allusioni. Gli unici che sembrano non accorgersi (con tutto il rispetto parlando) sono i religiosi.
    Personalmente vedo il mito, come un racconto didattico per insegnare quello che era parte della natura, personificando i globi che vedevano in cielo e gli elementi che li circondavano. Gli Hindu, non solo hanno personificato l’Acqua (Varuna), il Fuoco (Agni), l’Aria (Vayu), ecc., hanno personificato anche tutto l’universo, questo è Brahma. Sempre con rispetto parlando, la classe sacerdotale ha cancellato l’origine di quegli esseri, gli astri e la natura, lasciando solo le loro personificazioni, quindi li ha divinizzati.

    Del rapporto tra mitologia e astronomia, non vi è bisogno di esaminare gli scritti di Acharya S, di Alice Bailey, di Gerald Massey e di J. Taylor. Prima di tutti questi vi furono Platone, Plutarco ecc.. Dati i tempi precoci non potevano parlare di cristianesimo, ma della relazione tra la mitologia e l’astronomia si.


    De Iside et Osiride
    Alcuni dicono che Osiride vivesse anni 28; altri che tanti ne regnasse, essendo questo il numero dei lumi della Luna, ed in tanto numero di giorni compiendo essa il suo giro. Inoltre tagliando il legno in tempo della cosi detta sepoltura d'Osiride ne fanno un'arca di figura lunata, per la ragione che quando la Luna avvicinassi al Sole, fattasi cornuta, si asconde. Nello smembramento d' Osiride in quattordici parti mirano ai 14 giorni.



    Nel racconto di Plutarco, Osiride viene fatto vivere (o regnare) 28 anni. E fa un chiaro paragone con i lumi (stelle) della Luna, cioè con le 27-28 Nakshatra della mitologia Hindu. Il suo corpo viene smembrato in 14 parti, di cui se ne perde una. Lo smembramento in 14 parti sembra avere stretto rapporto i giorni della luna calante e il ritrovamento delle parti è in rapporto con la Luna crescente, la perdita di una parte riduce il numero da 28 a 27.

    Quello che a noi sembra il pensiero di qualche speculatore moderno, in verità ha origini molto antiche. E l’adattamento del cristianesimo a questo pensiero, non può essere provato con gli antichi scrittori, in quanto sono antecedenti o prossimi alla novella religione. Ma i loro scritti possono benissimo servire da esempio ed edssere adattati anche al cristianesimo.

    I parallelismi astronomici tra i vari miti, sono ben più evidenti dei parallelismi narrativi. Se questi ultimi possono lasciare dubbi, quelli astronomici li cancellano.
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    Giullare108
    Post: 296
    Città: MILANO
    Età: 67
    00 23/08/2011 07:27
    Davanti ad alcune evidenze, perché (in nome di una religione) rifiutare a priori la relazione tra la mitologia e l’astronomia o il legame della prima con le forze della natura, che dagli antichi sono state personificate, forse per poter meglio tramandare attraverso storie quello che era il sapere raggiunto.

    Sul vostro forum avevo già proposto questo argomento, ma era buttato li, privo di premesse, quindi difficile da comprendere. Avevo fatto degli esempi utilizzando il VT, per non essere troppo invasivo per il lettore che si definisce cristiano. Ci riprovo, questa e in altre discussioni vi sono informazioni sufficienti per comprendere il ragionamento. Spesso ho fatto accenno ai numeri contenuti nelle antiche scritture e alla loro possibile relazione con il fenomeno astronomico della “precessione degli Equinozi”, ma senza soffermarmi e spiegare.

    I numeri, rimangono invisibili al lettore, perché scambiati per narrativa. Sfuggono anche gli accostamenti più semplici, proprio nessuno vuole attribuire a quei numeri un significato astronomico. La Bibbia (AT e NT) è una fonte inesauribile di esempi. Alcuni tanto palesi, che rimane difficile credere che nessuno se ne sia mai accorto.

    Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole di Jahweh; radunò settanta fra gli anziani del popolo e li dispose intorno alla tenda. Jahweh scese nella nuvola e parlò a Mosè; prese dello Spirito che era su di lui, e lo mise sui settanta anziani; e appena lo Spirito si fu posato su di loro, profetizzarono, ma poi smisero. Intanto, due uomini, l'uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell’accampamento, e lo Spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: «Eldad e Medad profetizzano nel campo». Allora Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè fin dalla sua giovinezza, prese a dire: «Mosè, signor mio, non glielo permettere!» Ma Mosè gli rispose: «Sei geloso per me? Oh, fossero pure tutti profeti nel popolo di Jahweh, e volesse Jahweh mettere su di loro il suo Spirito!» E Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele (Numeri 11:24-30 – C.E.I.)

    La storia parla di una “tenda”, che veniva circondata da 12 tribù, dove usavano radunarsi 72 persone. La figura che ne esce di semplice interpretazione è il tentativo di riprodurre in terra ciò che sta in cielo. Le 12 tribù riproducono le porzioni in cui lo zodiaco è diviso. Il santuario è la dimora di Jahweh (scusate la blasfemia) effigie del Sole. Mentre i 72 (70 + 2) anziani raffigurano gli anni che l’astro impiega per percorre un grado d’arco (precessionale).

    Tra le obiezioni più frequenti, vi è quella di dire che il numero 72 non compare affatto nel passo, supponendo che le persone rimaste nel campo, fossero dei ritardatari. Ma la tesi si scontra con altre testimonianze bibliche, che denotano l’uso del 70 + 2, quasi come una correzione, che non lascia posto a interpretazioni di sorta.


    “I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta” (Genesi 46:27 – C.E.I.).

    Più tardi, Jahweh dirà a Mosè: “Tu e Aronne Salite verso il Signore, Nadab e Abiu insieme a settanta anziani d`Israele si prostreranno lontano...” (Esodo 24:1 – C.E.I.).

  • dispensa.
    00 23/08/2011 20:09
    Re:
    Giullare108, 23/08/2011 07.27:

    Davanti ad alcune evidenze, perché (in nome di una religione) rifiutare a priori la relazione tra la mitologia e l’astronomia o il legame della prima con le forze della natura, che dagli antichi sono state personificate, forse per poter meglio tramandare attraverso storie quello che era il sapere raggiunto.

    Sul vostro forum avevo già proposto questo argomento, ma era buttato li, privo di premesse, quindi difficile da comprendere. Avevo fatto degli esempi utilizzando il VT, per non essere troppo invasivo per il lettore che si definisce cristiano. Ci riprovo, questa e in altre discussioni vi sono informazioni sufficienti per comprendere il ragionamento. Spesso ho fatto accenno ai numeri contenuti nelle antiche scritture e alla loro possibile relazione con il fenomeno astronomico della “precessione degli Equinozi”, ma senza soffermarmi e spiegare.

    I numeri, rimangono invisibili al lettore, perché scambiati per narrativa. Sfuggono anche gli accostamenti più semplici, proprio nessuno vuole attribuire a quei numeri un significato astronomico. La Bibbia (AT e NT) è una fonte inesauribile di esempi. Alcuni tanto palesi, che rimane difficile credere che nessuno se ne sia mai accorto.

    Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole di Jahweh; radunò settanta fra gli anziani del popolo e li dispose intorno alla tenda. Jahweh scese nella nuvola e parlò a Mosè; prese dello Spirito che era su di lui, e lo mise sui settanta anziani; e appena lo Spirito si fu posato su di loro, profetizzarono, ma poi smisero. Intanto, due uomini, l'uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell’accampamento, e lo Spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: «Eldad e Medad profetizzano nel campo». Allora Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè fin dalla sua giovinezza, prese a dire: «Mosè, signor mio, non glielo permettere!» Ma Mosè gli rispose: «Sei geloso per me? Oh, fossero pure tutti profeti nel popolo di Jahweh, e volesse Jahweh mettere su di loro il suo Spirito!» E Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele (Numeri 11:24-30 – C.E.I.)

    La storia parla di una “tenda”, che veniva circondata da 12 tribù, dove usavano radunarsi 72 persone. La figura che ne esce di semplice interpretazione è il tentativo di riprodurre in terra ciò che sta in cielo. Le 12 tribù riproducono le porzioni in cui lo zodiaco è diviso. Il santuario è la dimora di Jahweh (scusate la blasfemia) effigie del Sole. Mentre i 72 (70 + 2) anziani raffigurano gli anni che l’astro impiega per percorre un grado d’arco (precessionale).

    Tra le obiezioni più frequenti, vi è quella di dire che il numero 72 non compare affatto nel passo, supponendo che le persone rimaste nel campo, fossero dei ritardatari. Ma la tesi si scontra con altre testimonianze bibliche, che denotano l’uso del 70 + 2, quasi come una correzione, che non lascia posto a interpretazioni di sorta.


    “I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta” (Genesi 46:27 – C.E.I.).

    Più tardi, Jahweh dirà a Mosè: “Tu e Aronne Salite verso il Signore, Nadab e Abiu insieme a settanta anziani d`Israele si prostreranno lontano...” (Esodo 24:1 – C.E.I.).




    Considero troppo arbitrario l'accostamento dei numeri a tutto quello che potremmo trovare in astronomia.
    Qui gioca la fantasia e il caso, e così il minestrone risulta indigesto ai fini di una credibilità razionale.A parte le inevitabili incoerenze...o contraddizioni.

    Tanto è vero che Aaronne e i suoi due figli più i settanta fa settantrè e non settantadue Se poi aggiungiamo gli altri figli, Eleazaro e Itamar, arriviamo a settantacinque; più Mosè..settantasei.

    INvece è degno di nota la ripetizione del numero settanta, sette, sette volte sette ecc esaltata nel corso dell'intera storia di Israele tanto è vero che per soffermarsi su questo numero, in questo stesso caso vengono messe a parte le persone che eccedono o fuoriescono da questo numero, in questo caso i due figli di Aronne e lui stesso sono considerati a parte, dei settanta anziani.

    Inoltre Abiu Nadab per avere offerto fuoco illegittimo furono soppressi per la loro presunzione. E Senza nessuna sostituzione numerica in rapporto ai settanta

    Settanta, settemila sono numerazioni analoghe ripetute su diverse scale temporali, rifacendosi in principio ai sei più uno= sette tempi concessi ad Adamo Nabucodonosor e il loro dio angelico di regnare per sei tempi, di cui l'ultimo vede il tempo dei mille anni di Cristo per compiere il governo delle creature nel male e nel bene; ma poi all'ottavo giorno tutto sarà compiuto.

    Difatti anche il numero 69 con Daniele ( Ying e yang; bene e male = 666 = 999), è confinato alla storia dei tempi cui regnano i ribelli o gli apostati, nella loro follia animalesca ;storia che è completata dalla venuta del Cristo proprio come completò le 69 settimane di anni, che altro non sono che un modello numerico riprodotto in scala temporale ridimensionata, a riprova di quella che si comirà su scala millenaria.

    Inoltre è esaltato il numero otto sia con gli otto che si salvarono nel diluvio, da cui discendono gli otto duchi del genere umano spiegati in rivelazione e da Michea e Ezechiele . Questo perchè questi otto hanno legame con i santi.

    Cioè gli otto duchi del genere umano si troveranno opposti agli otto duchi creati da Cristo; sul loro battesimo che fu prefigurato dal il medesimo diluvio, come precisato in 2Pietro.

    Ora dal punto di vista di satana, i sistemi politici mondiali creati nel tempo della fine, sono in realtà tutti e tre, rappresentanti dell'ottavo re; quindi da considerarli come numero : 888; che sommati in uno fa 24.




    Questo spiega perchè gli anziani visti da Giovanni e che figurano i santi di tutta la terra, di tutte le nazioni, sono 24 in questo solo caso finale,questo perchè sono visti nella prospettiva di oppositori alle tre principali bestie politiche mondiali:

    8,Falso profeta; 8, bestia selvaggia ; 8, Immagine scarlatta della bestia selvaggia, che costituisco le tre bestie mondiali previste dalla profezia di Rivelazione, per il tempo finale.

    E stato scelto il numero 8, perchè quello che è compiuto ha il fine ultimo dell'ottavo giorno; in quanto che le tematiche in gioco sono la sovranità sul creato da parte dei ribelli e da parte di Dio.


    Singolare anche il numero 4;40, 41,666; 42...400, 40 anni...40 giorni.. ripetuto spessissimo.


    Questo numero per paradosso esprime esso stesso i sette tempi, ma non spiego qui il perchè.

    Comunque in rapporto al quale previdi l'anno della nascita , degli attuali imperi di argilla e ferro.

    A parte il resto.

    Per quanto riguarda le interazioni con le altre religioni, come già spiegato altrove, è stato interesse degli spiriti impuri creare in anticipo un Cristo alternativo; cioè preparato prima della sua venuta, nella sua forma dottrinale simile nella forma a quella di Cristo; e di cui ne ho pure esperienza diretta di questo loro disegno.

    Il perchè era quello di seminare nel campo del Cristo i falsi profeti che somigliano al Cristo, sia religiosamente che politicamente, per adescare coloro che in realtà il loro cuore non appartiene alla Via.
    A prescindere da quella involontaria ignoranza sulla base di un' animo sensibile, che sarà tenuta comunque giustamente di conto alla risurrezione degli ingiusti.

    saluti



    [Modificato da dispensa. 23/08/2011 20:14]
  • dispensa.
    00 23/08/2011 22:23
    La versione C.E.I. di giullare

    Più tardi, Jahweh dirà a Mosè: “Tu e Aronne Salite verso il Signore, Nadab e Abiu insieme a settanta anziani d`Israele si prostreranno lontano...” (Esodo 24:1 – C.E.I.).


    Nuova Riveduta

    "Poi Dio disse a Mosè: «Sali verso il SIGNORE tu e Aaronne, Nadab e Abiu, e settanta degli anziani d'Israele e adorate da lontano."


    Sono settantaquattro che adorano da lontano.

    C.E.I.

    Aveva detto a Mosè: «Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi Mosè e Aaronne...) vi prostrerete da lontano,

    Nuova Diodati

    Poi Dio disse a Mosè: «Sali all'Eterno, tu ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d'Israele, e adorate da lontano;

    Riveduta

    Poi Dio disse a Mosè: 'Sali all'Eterno tu ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d'Israele, e adorate da lungi;

    Diodati

    POI disse a Mosè: Sali al Signore, tu, ed Aaronne, e Nadab, e Abihu, e settanta degli Anziani d'Israele, e adorate da lungi.


    Per quanto riguarda le interazioni con le altre religioni, come già spiegato altrove, è stato interesse degli spiriti impuri creare in anticipo un Cristo alternativo; cioè preparato prima della sua venuta, nella sua forma dottrinale simile nella forma a quella di Cristo; e di cui ne ho pure esperienza diretta di questo loro disegno.

    Inoltre ricordo che gli spiriti impuri ci tengono a questo loro parallelismo, perchè essi sostengono di essere pure Cristo oltre a Orus, Iside, Astoret, (Eva) Maria regina ecc..

    P.S.

    XXXXX

    Admintdg4: caro dispensa,
    desideriamo che, su certi argomenti dottrinali, certe speculazioni personali è bene tenersele per se
    [Modificato da admintdg4 23/08/2011 23:19]
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    Giullare108
    Post: 296
    Città: MILANO
    Età: 67
    00 24/08/2011 07:05
    Gentile Dispensa, il riferimento è solo alla formula 70 + 2 con riferimento agli anziani che compare (anche se in modo diverso) in tutte le traduzioni. Mosè e Aronne non sono contemplati fra gli anziani

    Al di la dei credi religiosi, i parallelismi tra i numeri contenuti nei miti (chiedo scusa per il termine quando è in riferimento alle storie contenute nella Bibbia) e per miti intendo quelli contenuti in tutte le antiche scritture.

    Nel caso preso come esempio vi sono 12 tribù e 12 costellazioni, 72 anziani e il Sole che percorre un grado precessionale ogni 72 anni, e nel nostro caso una Tenda (dimora di Jahweh), che “può assomigliare” a una rappresentazione del corso del Sole.

    Il parallelismo con la storia e l’astronomia c’è. Poi la persona religiosa, qualunque sia la sua fede, può cercare una spiegazione alternativa, ma il parallelismo non può essere cancellato. Questo c’è, non si può negare ma si cerca di spiegarlo in modo che non vada ad intaccare il proprio credo.

    Perché assimilo la Tenda, dimora di Jahwe (se ha volte sembro blasfemo, vi prego di scusarmi, penso che sia chiaro che non vi voglio offendere) al corso del Sole. Non è dovuto solo al parallelismo delle 12 tribù che stanno intorno alla Tenda, come le 12 costellazioni “sembrano” stare intorno al Sole. Vi sono altre ragioni... Ne do una dove compare di nuovo il numero 72.

    72 (o 70 + 2) erano gli uomini destinati a radunarsi intorno a una Tenda il cui perimetro “tre pareti” misurava 72 Cubiti.

    Mi si può obiettare che il numero 72 non compare nella storia. Ma posso replicare che non si nota ma che c’è e questo è fuori dubbio.

    La Tenda detta anche Tabernacolo fu costruita in modo che fosse smontabile e trasportabile. Il progetto di costruzione, viene dato da Jahwe a Mosè, attraverso istruzioni dirette. Doveva essere:


    “...una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu detto da Jahweh a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda, disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Ebrei 8:5).



    Una copia un ombra delle realtà celesti. Questo verso, essendo fatto di parole, si presta a diverse interpretazioni. Quella religiosa (a secondo del credo della persona) e quella che può essere astronomica. Una “realtà celeste” è anche quello che si vede in cielo.

    Di questa “realtà celeste”, viene dato il modello, delle misure, che serviranno per la costruzione. Cosa vieta di pensare, che si stesse cercando di rappresentare sulla “Terra”, qualcosa che stava o che poteva essere visto in “cielo”?

    Jahweh aveva parlato a Mosè perché eseguisse il lavoro alla perfezione:


    “Poi farai per la Dimora delle assi di legno di acacia, da porsi verticali. Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e mezzo la larghezza (…) Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud (…) Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, (…) Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi (…) Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora” (Esodo 26:15-23).



    Se il mio ragionamento è giusto, in questa disposizione, dovremmo trovare altri riferimenti astronomici.

    Le misure del Santuario sono calcolate in base al “Cubito”, la cui suddivisione più piccola corrisponde a 24 “Dita”.

    La parete posteriore, o lato Ovest, era fatta di 8 assi larghi 1,5 Cubiti (36 Dita) ciascuno, per un totale di 12 Cubiti (288 Dita). Mentre le pareti Sud e Nord erano fatte di 20 assi ciascuna per un totale di 30 Cubiti (720 Dita). La parte Est era aperta, priva di parete. La somma dei lati delle 3 pareti da 72 Cubiti (1728 Dita) .

    12 + 30 + 30 = 72

    Poco distanti, a Est erano collocate le tribù di Zabulon, Giuda e Issacar, a Ovest erano collocate le tribù di Beniamino, Efraim e Manasse, a Nord erano collocate le tribù di Gad, Ben e Simeone e a Sud erano collocate le tribù di Neftali, Dan e Aser.

    Ciò che ne esce sembra davvero una “raffigurazione” in “Terra” di ciò che sta in “Cielo”.

    La conversione del “Cubito” in “Dita” è importante, in quanto rivela delle cifre, che si possono leggere anche in altra letteratura antica.

    36, 288, 720, 1728. Numeri strettamente legati al modo di concepire il tempo attraverso il “fenomeno della precessione” da parte degli antichi.

    CONTINUA...
  • dispensa.
    00 24/08/2011 21:16
    Re:
    Giullare108, 24/08/2011 07.05:

    Gentile Dispensa, il riferimento è solo alla formula 70 + 2 con riferimento agli anziani che compare (anche se in modo diverso) in tutte le traduzioni. Mosè e Aronne non sono contemplati fra gli anziani

    Al di la dei credi religiosi, i parallelismi tra i numeri contenuti nei miti (chiedo scusa per il termine quando è in riferimento alle storie contenute nella Bibbia) e per miti intendo quelli contenuti in tutte le antiche scritture.

    Nel caso preso come esempio vi sono 12 tribù e 12 costellazioni, 72 anziani e il Sole che percorre un grado precessionale ogni 72 anni, e nel nostro caso una Tenda (dimora di Jahweh), che “può assomigliare” a una rappresentazione del corso del Sole.

    Il parallelismo con la storia e l’astronomia c’è. Poi la persona religiosa, qualunque sia la sua fede, può cercare una spiegazione alternativa, ma il parallelismo non può essere cancellato. Questo c’è, non si può negare ma si cerca di spiegarlo in modo che non vada ad intaccare il proprio credo.

    Perché assimilo la Tenda, dimora di Jahwe (se ha volte sembro blasfemo, vi prego di scusarmi, penso che sia chiaro che non vi voglio offendere) al corso del Sole. Non è dovuto solo al parallelismo delle 12 tribù che stanno intorno alla Tenda, come le 12 costellazioni “sembrano” stare intorno al Sole. Vi sono altre ragioni... Ne do una dove compare di nuovo il numero 72.

    72 (o 70 + 2) erano gli uomini destinati a radunarsi intorno a una Tenda il cui perimetro “tre pareti” misurava 72 Cubiti.

    Mi si può obiettare che il numero 72 non compare nella storia. Ma posso replicare che non si nota ma che c’è e questo è fuori dubbio.

    Per te sarà fuor di dubbio

    La Tenda detta anche Tabernacolo fu costruita in modo che fosse smontabile e trasportabile. Il progetto di costruzione, viene dato da Jahwe a Mosè, attraverso istruzioni dirette. Doveva essere:


    “...una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu detto da Jahweh a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda, disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Ebrei 8:5).





    Una copia un ombra delle realtà celesti. Questo verso, essendo fatto di parole, si presta a diverse interpretazioni. Quella religiosa (a secondo del credo della persona) e quella che può essere astronomica. Una “realtà celeste” è anche quello che si vede in cielo.

    Di questa “realtà celeste”, viene dato il modello, delle misure, che serviranno per la costruzione. Cosa vieta di pensare, che si stesse cercando di rappresentare sulla “Terra”, qualcosa che stava o che poteva essere visto in “cielo”?

    Jahweh aveva parlato a Mosè perché eseguisse il lavoro alla perfezione:


    “Poi farai per la Dimora delle assi di legno di acacia, da porsi verticali. Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e mezzo la larghezza (…) Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud (…) Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, (…) Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi (…) Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora” (Esodo 26:15-23).



    Se il mio ragionamento è giusto, in questa disposizione, dovremmo trovare altri riferimenti astronomici.

    Le misure del Santuario sono calcolate in base al “Cubito”, la cui suddivisione più piccola corrisponde a 24 “Dita”.

    La parete posteriore, o lato Ovest, era fatta di 8 assi larghi 1,5 Cubiti (36 Dita) ciascuno, per un totale di 12 Cubiti (288 Dita). Mentre le pareti Sud e Nord erano fatte di 20 assi ciascuna per un totale di 30 Cubiti (720 Dita). La parte Est era aperta, priva di parete. La somma dei lati delle 3 pareti da 72 Cubiti (1728 Dita) .

    12 + 30 + 30 = 72

    Poco distanti, a Est erano collocate le tribù di Zabulon, Giuda e Issacar, a Ovest erano collocate le tribù di Beniamino, Efraim e Manasse, a Nord erano collocate le tribù di Gad, Ben e Simeone e a Sud erano collocate le tribù di Neftali, Dan e Aser.

    Ciò che ne esce sembra davvero una “raffigurazione” in “Terra” di ciò che sta in “Cielo”.

    La conversione del “Cubito” in “Dita” è importante, in quanto rivela delle cifre, che si possono leggere anche in altra letteratura antica.

    36, 288, 720, 1728. Numeri strettamente legati al modo di concepire il tempo attraverso il “fenomeno della precessione” da parte degli antichi.

    CONTINUA...



    Casualità di numeri, niente altro che casualità poichè

    Ebrei 8:5 è un puro travisamento delle realtà che si vogliono rendere atipiche di quello che doveva venire, dove il tempio è l'uomo, è Cristo, e i suo valori come gemme preziose, arcobaleno, mare; e relativi numeri spirituali

    Ora se volessimo tradurlo in realtà astronomiche , dovremmo dire che Cristo sarebbe la realizzazione tipica di ciò che è atipico in senso astronomico?? [SM=g7350]
    Le ombre della legge descritte da Paolo, che sono state accantonate sia come forma geometrica di oggetti, che rituali
    ( non certo astronomici) non hanno a che fare con nessuna eclisse lunare o solare!!



    Quindi ritornando sui miei passi. Non sono assolutamente daccordo sulla teoria da te proposta.
    il 72 è di pura invenzione, il punto essenziale è che gli anziani sono settanta, mentre se ci vogliamo aggiungere altri, possiamo farlo ma sempre distinti dai settanta, che è quello che effettivamente risalta.

    Il numero settanta è quello esaltato in molte parti della bibbia, e non ha nessun riferimento astronomico, ma temporale e spirituale.

    Il corrispettivo spirituale dei 70 anziani è settemila che non piegano il loro ginocchio a Baal, settemila ritradotto in un decimo del santo ceppo che governerà insieme al Mosè Cristo nei cieli, e Aaronne sulla terra come principe, Aaronne e Mosè; Cristo e i suoi coeredi celesti è rappresentato dai 70 in chiave umana o terrestre.


    Il riferimento astronomico esiste più che altro da parte del paganesimo, dato che le stelle dello zodiaco in realtà sono angeli, o tribù di angeli.

    Dietro lo zodiaco ci stanno gli dei, stelle che guidano il destino di questi sistemi di cose come 12, opposti a dodici tribù, a dodici apostoli, come i dodici del sommo sacerdote Himiler delle SS, furono opposti a Israele.

    Sole contro sole, stella contro stella.

    Pure Cristo è la stella del mattino opposta alla stella del mattino Luciferae Venere..nabucodonosor.

    Ora Che fa vogliamo dire anche in questo caso che Cristo "il sole della giustizia" è una invenzione astronomica mediante cui gli antichi comunicavano il loro sapere???

    Ma per cortesia, è ridicolo sostenere una tal cosa se così si vuol fare.

    Altro esempio: Atman ( Persiano)è il signore del tempo, che è in realtà lo stesso personaggio del Mitra greco con i segni zodiacali addosso; e il sole sul ventre.
    Stessa simbologia, stessa storia del sacrificio del toro primordiale tibetano ( Adamo)e relativa comunione di sangue, eucarestia sia per il dio greco romano che quello tibetano Trinitario.

    Egli è rappresentato pure da una stella e un quadrato e un sole, e il simbolo del triangolo e della croce latina...simbolo di trinità e di possessione carnale..o sessuale ritradotta spiritica.

    In riferimento al sole, la luna e il quadrato;che rappresenta la terra cubica; oggigiorno si sa che tutti i pianeti eseguono un preciso calcolo tra la distanza del sole il loro diametro al quadrato,( non ricordo la formula) come distanza perfetta tra esso e il sole per mantenersi in orbita, cosa che meravigliava perfino Piero Angela.

    E non risulta che gli antichi avessero tale conoscenza.
    Proprio come non si spiega la conoscenza delle pelle dei denti, oggi certificata dalla moderna tecnologia.

    Ritornando al numero 70 ridotto a scala di settimane di anni, è degno di nota che esso è rappresentato da 2520 giorni, diviso due si ottiene 1260 giorni, o 3,5 giorni per parallelismo voluto dagli stessi scritti.

    IN realtà la divisione del sette dà 35 che è un quadrato..rappresentante la città santa nella sua struttura quadrata in scala più grande. Rivelazione

    Nonè reale questo tempio; esso rappresenta una misurazione a misura d'uomo, del figlio dell'uomo; secondo lo stesso tempo di un angelo, che è Gesù; Rivelazione 21:17; e che abbraccia tutta la terra cubica, per una distanza perfetta tra il sole e la terra, questo si rifacendosi a un modello astronomico.

    La distanza perfetta per non andare contro il sole e venire distrutti; per non perdersi nello spazio vuoto, e gelido.

    La distanza perfetta per rimanere in piedi al cospetto di Geova e avere il suo sostegno per la propria vita.


    Ma il resto è soltanto una inutile speculazione, che non trova sostegno in tutto il contesto.

    MI fermo; vorrei ritornare al numero ..69..arabo. La concezione Ying e Yang esprime due aspetti gemelli di una sola medaglia di potere e autogoverno come fu iniziato alla genesi.
    Poco importa se questa simbologia pure numerica è stata elaborata dopo Cristo, perchè comunque interagisce con il messaggio di rivelazione circa la bestia selvaggia 666.

    l'aspetto celeste di questo potere è stato reso figurativamente pentagonale come espressione fallica della piramide triangolare che fu costituita dai tre personaggi edenici.

    Il tempo delle 69 settimane in scala millenaria iniziò alla genesi.

    L'albero è corrispettivo dell'arca di Noè, dell'Arca dell'alleanza, del palo di Cristo...cioè hanno questo significato binario...costituendo: La Via.

    saluti













    [Modificato da dispensa. 24/08/2011 22:14]
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    Giullare108
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    00 25/08/2011 02:55
    Gentilissimo Dispensa, i “numeri” che si ripetono in continuazione per “centinaia” di volte non possono essere definiti “casualità”. Cosi come i parallelismi narrativi, se questi (nei miti) si ripetono innumerevoli volte (anche se in storie diverse), non possono essere definiti casualità.
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    Giullare108
    Post: 296
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    00 25/08/2011 03:29
    La mia è una tesi, che voglio esporre come un fatto curioso, senza avere nulla a pretendere. Prima di continuare ad applicare il metodo alla Bibbia, facciamo qualche esempio.

    La scienza ufficiale, ha calcolato, che il Sole percorre un grado precessionale in 71,6 anni. Essendo la mitologia basata su simbologie umane o animali, un testo poetico o in prosa, difficilmente avrebbe potuto adottare come riferimento un numero decimale, ma poteva servirsi dello stesso numero arrotondato, talvolta come 71, il più delle volte come 72. Sarebbe risultato improprio, in un racconto, dire che 71,6 persone avrebbero fatto una determinata cosa.

    Collegato a quest’ultimo vi è tutta una serie di numeri, quali: il 36, il 108, il 144, il 180, il 216, il 252, il 288, 324, il 360, 396, il 432, 864, 1296, 1728 ecc., questi numeri li ritroveremo sia in modo palese (o in modo figurato) in tutte le scritture di tutti i continenti.

    A secondo dell’uso che se ne voleva fare, i numeri, potevano subire una elaborazione, attraverso un metodo molto semplice. Un numero poteva essere moltiplicato tre volte per dieci (X10=, X10=, X10=), facilitando così i calcoli che riguardavano i lunghissimi periodi del calendario precessionale.

    Sotto un esempio che riguarda solo alcuni dei numeri:


    [Modificato da Giullare108 25/08/2011 03:45]
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    Giullare108
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    00 25/08/2011 03:47
    Gli antichi autori, probabilmente (ben prima di Ipparco) conoscevano il fenomeno della precessione, composero storie contenenti le misure del fenomeno astronomico.

    Uno degli espedienti usati, fu quello di inserire le misure ricavate dal tempo impiegato dal Sole per muoversi attorno alla fascia zodiacale, all’interno di genealogie (nella durata dei regni o delle vite). Questa testimonianza è stata confermata dalla scoperta di due documenti d'archivio sumeri, redatti alla fine del III o all'inizio del II millennio a.C., a questi aggiungiamo un terzo documento, attribuito al sacerdote babilonese Berosso. Questi tre reperti sono conosciuti come le “Liste dei Re” antidiluviani.

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    Giullare108
    Post: 296
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    00 25/08/2011 04:08
    Il 36000, compare due volte nella lista W. B. 144 (lista corta), due volte nella lista W. B. 62 (lista lunga) e tre volte nella lista Berosso.
    Il 72000 compare tre volte nella lista W. B. 62.
    Il 10800 compare una volta nella lista Berosso.
    Il 21600 compare due volte nella lista W. B. 62.
    Il 28800 compare tre volte nella lista W. B. 144, due volte nella lista W. B. 62 e una volta nella lista Berosso.
    Il 43200 compare una volta nella lista W. B. 144 e una volta nella lista Berosso.
    Il 432000 compare come totale della lista Berosso.

    Nelle scritture, di tutti i popoli, di tutti i continenti, vedremo spesso, il numero 432000 comparire come numero intero o come somma, cioè 432000+432000+432000, ecc..

    Nel Rig-Veda ogni strofa è composta di 40 sillabe per un totale di 432000.
    La quarta era astronomica indiana (Kali-Yuga), descritta dai Purana dura 432000 anni.
    Nell'Edda poetica si afferma che nella sala celeste di Odino c'erano 540 porte e 800 guerrieri: “Cinquecentoquaranta porte ci sono, io credo, fra le mura del Valhalla; ottocento guerrieri passano da ogni porta quando vanno a far la guerra contro il Lupo” (800X540=432000).

    Le misure del Santuario sono calcolate in base al “Cubito”, la cui suddivisione più piccola corrisponde a 24 “Dita”. La parete posteriore, o lato Ovest, era fatta di 8 assi larghi 36 Dita ciascuno, per un totale 288 Dita. Mentre le pareti Sud e Nord erano fatte di 20 assi ciascuna per un totale di 720 Dita. La parte Est era aperta, priva di parete. Il perimetro delle pareti descritte era di 1728 Dita .

    L’obiezione che più spesso mi è stata posta, è che il testo si esprime in “cubiti” e non in “dita”. A cui replico che io sono alto 1 metro e 80 (1,80) centimetri, ma se affermo di essere alto 180 cm, cambia il numero ma io rimango alto uguale.

    Un asse che misura 1,5 “cubiti”, non si restringe ne si allarga se dico che misura 36 “dita”.

    Questo tipo di ragionamento, non vale solo per le “misure”, vale anche per le “capacità”.


    Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento (Numeri 11:32 CEI).



    In questo versetto compare di nuovo il numero 72, legato alle “capacità”, o a dei misurini, che potevano misurare sia una quantità di liquidi che di solidi. Nel nostro esempio furono misurate le “quaglie”.

    Nelle sue sottodivisioni, 1 “Omer”, corrisponde a 7,2 “Log”, così che 10 “Omer” corrispondono a 72 Log. Qui il numero 72, riappare sotto forma di 10 misurini per il cibo.

    Questa è solo una citazione, ma l’intera storia delle “quaglie” può essere sviluppata sotto questo aspetto. Possono essere sviluppate, tutte quelle storie che contengono numeri, di qualsiasi genere, età, date, pesi, capacità, valori, misure, ecc..

    Non per polemizzare con Dispensa, ma mi sembra che tutto questo sia qualcosa di più di una semplice casualità...
    [Modificato da Giullare108 25/08/2011 04:58]
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    Giullare108
    Post: 296
    Città: MILANO
    Età: 67
    00 25/08/2011 05:20
    Tutti i numeri delle 3 “liste dei re”, sono divisibili per 72.
    [Modificato da Giullare108 25/08/2011 05:22]
  • dispensa.
    00 25/08/2011 18:13
    Re:
    Giullare108, 25/08/2011 02.55:

    Gentilissimo Dispensa, i “numeri” che si ripetono in continuazione per “centinaia” di volte non possono essere definiti “casualità”. Cosi come i parallelismi narrativi, se questi (nei miti) si ripetono innumerevoli volte (anche se in storie diverse), non possono essere definiti casualità.




    e quello che sostenevo, ma non secondo l'interpretazione astronomica

    saluti

  • dispensa.
    00 25/08/2011 18:35
    Re:
    Giullare108, 25/08/2011 04.08:

    Il 36000, compare due volte nella lista W. B. 144 (lista corta), due volte nella lista W. B. 62 (lista lunga) e tre volte nella lista Berosso.
    Il 72000 compare tre volte nella lista W. B. 62.
    Il 10800 compare una volta nella lista Berosso.
    Il 21600 compare due volte nella lista W. B. 62.
    Il 28800 compare tre volte nella lista W. B. 144, due volte nella lista W. B. 62 e una volta nella lista Berosso.
    Il 43200 compare una volta nella lista W. B. 144 e una volta nella lista Berosso.
    Il 432000 compare come totale della lista Berosso.

    Nelle scritture, di tutti i popoli, di tutti i continenti, vedremo spesso, il numero 432000 comparire come numero intero o come somma, cioè 432000+432000+432000, ecc..

    Nel Rig-Veda ogni strofa è composta di 40 sillabe per un totale di 432000.
    La quarta era astronomica indiana (Kali-Yuga), descritta dai Purana dura 432000 anni.
    Nell'Edda poetica si afferma che nella sala celeste di Odino c'erano 540 porte e 800 guerrieri: “Cinquecentoquaranta porte ci sono, io credo, fra le mura del Valhalla; ottocento guerrieri passano da ogni porta quando vanno a far la guerra contro il Lupo” (800X540=432000).

    Le misure del Santuario sono calcolate in base al “Cubito”, la cui suddivisione più piccola corrisponde a 24 “Dita”. La parete posteriore, o lato Ovest, era fatta di 8 assi larghi 36 Dita ciascuno, per un totale 288 Dita. Mentre le pareti Sud e Nord erano fatte di 20 assi ciascuna per un totale di 720 Dita. La parte Est era aperta, priva di parete. Il perimetro delle pareti descritte era di 1728 Dita .

    L’obiezione che più spesso mi è stata posta, è che il testo si esprime in “cubiti” e non in “dita”. A cui replico che io sono alto 1 metro e 80 (1,80) centimetri, ma se affermo di essere alto 180 cm, cambia il numero ma io rimango alto uguale.

    Un asse che misura 1,5 “cubiti”, non si restringe ne si allarga se dico che misura 36 “dita”.

    Questo tipo di ragionamento, non vale solo per le “misure”, vale anche per le “capacità”.


    Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento (Numeri 11:32 CEI).



    In questo versetto compare di nuovo il numero 72, legato alle “capacità”, o a dei misurini, che potevano misurare sia una quantità di liquidi che di solidi. Nel nostro esempio furono misurate le “quaglie”.

    Nelle sue sottodivisioni, 1 “Omer”, corrisponde a 7,2 “Log”, così che 10 “Omer” corrispondono a 72 Log. Qui il numero 72, riappare sotto forma di 10 misurini per il cibo.

    Questa è solo una citazione, ma l’intera storia delle “quaglie” può essere sviluppata sotto questo aspetto. Possono essere sviluppate, tutte quelle storie che contengono numeri, di qualsiasi genere, età, date, pesi, capacità, valori, misure, ecc..

    Non per polemizzare con Dispensa, ma mi sembra che tutto questo sia qualcosa di più di una semplice casualità...




    Ripeto questo può essere dovuto a casualità, dieci omer, è risaltato il numero dieci, numero comune per esprimere completezza terrena.

    Siamo di nuovo al caso dei settanta come modello: risaltato il settanta e non il settantadue, ci sarà un motivo!!.

    In questo caso cosa si fa evidenziare?? Il numero dieci, come dieci sono le vergini...completezza terrena per quello che serve, numero completo.

    Cioè è il contesto che esclude il settantadue, e che potremmo trovare casualmente anche altrove nella bibbia in merito al pane comprato da qualcuno, o mangiato, ma decontestualizzato diventa mera speculazione per dire la qualsiasi di occulto, e di questo metodo nel Web ne trovi molto altro informato diverso, ma sempre con la pretesa di far dire verità occulte con il paradosso che ignoravano gli stessi ebrei e gli stessi scrittori.

    Perfino i capitoli i numeri, i versetti.. e altro di parallelismo casuale per creare delle simili astrusità cosa comune; anche per gli scritti degli altri popoli.

    Troppa teoria, arbitrarietà..fantasia. 1792??? ci sta il 72 in mezzo??
    Esagerazioni

    O dobbiamo pensare che Dio abbia fatto ispirare questo perchè gli interessava spiegare astronomia per la salvezza degli ebrei?

    tramadandola nascosta?? [SM=g7350] ..no, non è proprio credibile una simile cosa.

    A pare che non serve a un acca..ne all'israelita di allora, che non ci capiva nemmeno la legge; ne al cristiano.

    Che i rigveda lo facciano, o altri, anche volontariamente , cosa che conosco, questo non rende implicito applicare la medesima metodologia agi scritti presi in esame.

    saluti



  • dispensa.
    00 25/08/2011 18:39
    Re:
    Giullare108, 25/08/2011 05.20:

    Tutti i numeri delle 3 “liste dei re”, sono divisibili per 72.




    Possiamo applicare questo anche per altre possibili divisioni uscendone altro numero.

    Ad esempio nelle genalogie, si ottienu un numero standard come risultato di possibili artificiose divisioni, numero che arbitrariamente possiamo applicare ad altri dati astronomici.

    Basta lavorare di creatività..letteraria.

    Poi se sei un vero studioso dovresti saperlo che un OMer è la decima parte di un Efah è una quantità imprecisa e discontinua, no di peso ma di volume un litro di tempo, due giorni..ecc..

    salve
    [Modificato da dispensa. 25/08/2011 19:01]
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