La crisi economica fa impennare la delinquenza nelle grandi città. Turismo a rischio
emiliano guanella
rio de janeiro
Un quarto d’ora di pure terrore, il figlio diciassettenne in casa con tre banditi armati che rovistano ovunque, preoccupato che la madre non si svegli. Alessandra Vannucci, professoressa e regista teatrale genovese da 18 anni in Brasile, ha deciso quel giorno che avrebbe dovuto lasciare Santa Teresa, il quartiere che l’aveva accolta nella città carioca. Lo stesso dove ha trovato la morte questa settimana Roberto Bardella, motociclista cinquantaduenne di Jesolo che stava viaggiando in moto per il Sudamerica con il cugino ed è stato ucciso per essersi imbattuto per sbaglio in una zona controllata dalla criminalità organizzata. Dopo aver ospitato Mondiali di calcio e Olimpiadi, Rio de Janeiro è una città segnata dalla violenza, della disorganizzazione e dalla paura. «Sembra paradossale - spiega Vannucci -, ma l’abbandono di Santa Teresa è arrivato proprio a causa delle Olimpiadi; mentre si costruiva in altre zone della città, qui hanno chiuso il cantiere per la linea dell’autobus che porta la gente dal centro della città e il degrado si è fatto sentire».
Grazie al sangue freddo di suo figlio, che ha dato ai ladri tutto quello che volevano senza opporre resistenza, Alessandra può raccontare questa storia. «Per molto tempo il quartiere è stato un’isola felice, oggi a malincuore è diventato come altre parti della città. A Rio ci sono regole non scritte che devi saper rispettare sempre. Facciamo fatica noi che ci viviamo da tanto tempo, figuriamoci i turisti».
La piemontese Costanza Assereto, invece, ha deciso di lasciare la sua attività a Lapa e tornerà presto in Italia. «Lapa è il centro della movida ed è abbastanza vigilato. Le zone turistiche come Copacabana e Ipanema sono più pericolose, per scippi e assalti in spiaggia. Posso dire che Rio è una città difficile e faticosa sotto molti punti di vista; il fattore sicurezza è un’aggravante. C’è sempre il pericolo che ti rubino il cellulare o le cose lasciate in spiaggia, ma anche che ti crolli una pista ciclabile appena costruita, come successo prima delle Olimpiadi». Oltre al glamour, insomma, resta ben poco della cidade maravilhosa. Questa settimana si sono viste scene di guerra in pieno centro, fuori dal palazzo dell’assemblea statale con i poliziotti in tenuta anti-sommossa sparando gas lacrimogeni contro i funzionari pubblici in agitazione per la proposta di taglio del 30% del salario. Lo Stato è in bancarotta, la crisi economica genera nuove sacche di povertà ed alimenta il serbatoio enorme della delinquenza, dalle piccole gang di scippatori minorenni alle grosse fazioni del narcotraffico.