00 22/01/2017 13:04
Una risposta si trova nella Torre di Guardia dell'1/6/1988:

"Un riesame di Matteo 11:20-24, però, ha messo in dubbio il fatto che Gesù in quella circostanza stesse parlando del giudizio eterno e della risurrezione. Il suo argomento era quanto fossero insensibili gli abitanti di Corazin, Betsaida e Capernaum, e quanto fosse improbabile che si emendassero anche nel Giorno del Giudizio. Dire che “nel Giorno del Giudizio” sarebbe stato “più sopportabile” per Tiro e Sidone e per Sodoma e Gomorra era una forma di iperbole (esagerazione per dare enfasi) che Gesù non intendeva necessariamente fosse presa alla lettera, come non intendeva fossero prese alla lettera altre vivide iperboli che egli usò. [...]

Pertanto, l’espressione di Gesù secondo cui ‘nel Giorno del Giudizio sarebbe stato più sopportabile per Tiro o Sodoma’ non implica necessariamente che quelle persone saranno presenti nel Giorno del Giudizio. Gesù poteva semplicemente voler sottolineare quanto fossero insensibili e colpevoli la maggioranza degli abitanti di Corazin, Betsaida e Capernaum. Diciamo la maggioranza perché a Capernaum alcuni accettarono Cristo. (Marco 1:29-31; Luca 4:38, 39) Sì, basilarmente quelle città lo rigettarono. Alcuni dei loro abitanti, come gli scribi e i farisei, possono anche aver commesso il peccato contro lo spirito santo, per il quale non c’è perdono nemmeno nel ‘sistema di cose avvenire’. Tali individui vanno nella Geenna. — Matteo 12:31, 32; 23:33"

Shalom

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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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