00 22/01/2017 12:56
Re:
Condivido la conclusione finale dello scrittore:

"È ovvio che l’editore condizioni una linea editoriale, ma l’investimento sarà tanto migliore quanto più i giornalisti riusciranno ad ottenere un margine di libertà critica, insomma tirando fuori il vecchio metodo di Max Weber: non può esistere al di fuori della chimica, della matematica quindi della dinamica scientifica una verità oggettiva, l’importante però è che la propria soggettività possa procedere ricercando le proprie ragioni con rigore e con libertà, non con pregiudizio, calunnia e strategia falsificante. Ma l’editore investiva in informazioni autorevoli perché maggiore autorevolezza significava maggiore guadagno, maggiore potere politico. Oggi al contrario l’autorevolezza è soltanto un rallentatore del guadagno e un’arma spuntata. L’unico modo, spesso, per tirare su danaro è dossierare, manipolare informazioni; a quel punto la pubblicità sul giornale non sarà comprata per essere letta ma per fermare il giornale dai dossier e dalle info spifferate. Questo è il destino del giornalismo? La manipolazione può avere soltanto l’argine del lettore che deve pretendere di darsi tempo per capire laddove è la bugia. Quindi il destino del giornalismo è negli occhi del lettore e nelle sue scelte."

www.lastampa.it/2017/01/22/cultura/opinioni/editoriali/quando-vince-il-giornalismo-di-servizio-EoSFG8QoqnbgzRd5nRHefK/pag...

Nell'epoca della post-verità, dove i politicanti si comprano i followers in Africa, per ingrossare le proprie fila in modo virtuale, temo non ci resti che... piangere. [SM=g2037509]

Simon