00 20/02/2017 11:07
Re:
Zafnat-Paneach, 19/02/2017 15.53:

Bé quel libro l'ho letto anche io.
Mi dispiace che l'autore sia caduto per le "cassanate" altrui. Quando stai spesso a stretto contatto con persone irragionevoli ti portano a impazzire (esperienza personale). Comunque anche se non metto la mano sul fuoco su tutto quello che vi è scritto (non sono certo un ingenuo), mi sono reso conto che a parte gli errori umani, l'eccessivo zelo ha portato tante persone al fanatismo. Il problema principale secondo me è sempre quello di nascondere gli errori umani dietro la parola "imperfezione". Pietro non ha mai detto a Gesù: sono imperfetto. Pietro é tornato in se ed è diventato un pilastro della congregazione cristiana del primo secolo.
Tornado al libro in questione, forse all'epoca si esprimevano troppi pareri personali e qualcuno li prendeva come legge solo perché a esporre un concetto era Rutherford. Mi sono rimaste in mente alcune espressioni di quel libro che se fossero vere sarebbero realmente ridicole. Comunque...qualsiasi cosa succeda non posso permettermi di perdere la mia relazione con Geova.
Infine tornado al tuo discorso io mi sforzerei, almeno quando insegno di farlo al meglio. Insegnare così come predicare è un'arte,capisco che non siamo tutti portati in tutto, ma sforziamoci con tutte le nostre forze di non essere "signori della fede altrui". Un saluto



Anche il fanatismo è parte dell'imperfezione e non tutti giungono alle stesse conclusioni, pur leggendo le stesse cose.

Saranno forse la formazione ricevuta e l'ambiente in cui si è vissuti, le esperienze che possono aver tracciato solchi profondi, dai quali, come ruote di biciclette in rotaie del tram, si è intrappolati.
Solo conoscendo a fondo lo 'storico ed il vissuto' degli altri si riuscirebbe a mostrare maggior empatia ed è spesso il tempo a darci una mano; solo a distanza di anni ci accorgiamo di aver avuto approcci che oggi non ci sogneremmo proprio.

E' vero, tutti dobbiamo sforzarci e capire che l'insegnamento è un'arte che, se usata male, può porre basi fragili che non reggerebbero sotto pressione.

Piuttosto che dire ad altri cosa fare, o non fare, è meglio stimolare l'uso di coscienze educate sui principi.