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Domenica è il compleanno del fiume sacro le due grandi religioni lo celebrano insieme
Pubblicato il 26/01/2018
Marco Moretti


Al tramonto centinaia di donne avvolte in sari rossi posano sull’acqua ciotole di foglie che racchiudono lumini che bruciano ghee, burro chiarificato. È l’ultimo omaggio al Narmada, il fiume madre degli indù, secondo più sacro dell’India dopo il Gange, votato a Shiva, il dio distruttore. Domenica è il compleanno del fiume, che per gli indù è una divinità ma anche una persona fisica. Come ogni anno, l’ultima domenica di gennaio, diversi cortei con carri floreali e bande musicali attraversano la città di Maheshwar, nel Sud del Madhya Pradesh, lanciando fiori e propagando note gioiose nelle sue strade. Poi raggiungono i ghat, le scalinate che scendono al fiume per abluzioni e riti indù, dove a tutti sono offerti dolci e un pasto, dove s’esibiscono gruppi musicali e gli swami (illuminati) distribuiscono benedizioni. Su un ghat più meridionale anche la comunità musulmana rende omaggio al fiume - fonte di vita perché feconda i campi - lanciando fiori nelle sue acque. È un rarissimo esempio di sincretismo religioso in un Paese dove le due comunità spesso sono ai ferri corti.

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www.lastampa.it/2018/01/26/societa/viaggi/mondo/in-riva-al-narmada-il-miracolo-della-pace-fra-ind-e-musulmani-DrOzq9BEdJK4UK7r2UZV4H/pag...