00 01/09/2018 11:58
Re: Re:
Gioacchino59, 01/09/2018 11.27:

In generale non lo penso affatto, ma in questo caso, non essendo la disposizione di non chiara origine scritturale, visto che alla fin fine proviene da una certa connessione di tale tipo di festa con alcuni fatti negativi del passato, come la morte di Giovanni Battista e/o da un preteso richiamo ad una pretesa idolatria che nelle innocenti festicciole tra bambini non vedrei, allora mi viene da pensare che dopotutto potrebbe anche essere considerato un fatto di coscienza, così come voi stessi pensate (in analogia e per esempio) a proposito del lavorare in una fabbrica di polvere da sparo, “… è poi l'uso che se ne fà personalmente che santifica o squalifica la nostra azione.”




beh, lavorare o meno in una fabbrica di polvere da sparo certamente può turbare la coscienza del cristiano.
Certo, poi l' uso che se ne fa è importante, ma intanto può turbare la coscienza l' essere lì a fabbricare qualcosa che può essere usata per far del male ad altri...
Sul celebrare la nascita, non vi è un comando o una disposizione scritturale di non farlo, ma la semplice constatazione che, biblicamente parlando, gli unici due compleanni narrati corrispondono a due teste mozzate.
E in fondo in fondo, se ci pensiamo bene, perchè la parola di Dio dovrebbe mettere così in cattiva luce i compleanni?
Se lo fa un motivo dovrà pur esserci, o no?

Se poi a ciò aggiungiamo che non risulta, nè della lettura neotestamentaria nè da altre ricerche storiche, che fosse prassi degli apostoli e dei primi discepoli di Cristo ricordare la propria nascita, anche qui - forse - un motivo dovrà pur esserci, vero?

Insomma, il quadro potrebbe essere completo e per noi cristiani testimoni di Geova lo è, questa è la nostra (risaputa!) posizione...che poi non sia una "questione fondamentale" sono assolutamente d' accordo con te.


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[Modificato da Aquila-58 01/09/2018 12:06]