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trinità o analisi di alcuni versetti

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    giusyforever
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    00 23/01/2019 22:27
    Re: Re: Re:
    Aquila-58, 23/01/2019 19.52:




    Amen titolo onorifico e quindi anche Principio della creazione?

    Direi di no: guarda che bel genitivo nella LXX, un bell' esempio dell’ uso di archegos (ma non di archè!) con il genitivo in Numeri 25:4:

    archegous tou laou”,


    capi del popolo”.



    Capo del popolo significa che anch'egli fa parte del popolo

    In Luca 13:14 troviamo la parola greca "À" che significa "capo della sinagoga". Il significato letterale è "la persona principale della sinagoga". Un uomo non può essere il capo della sinagoga senza essere un membro di essa, come Gesù non può essere l'"Àª"della creazione senza far parte di essa.

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    giusyforever
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    10 23/01/2019 22:29
    Re:
    Anthony.Sidra, 23/01/2019 20.51:

    Ragazzi scusatemi il greco lo sto studiando da poco.
    Ma comunque se non ho capito male .
    Secondo quanto dic'è vvrl Gesù sarebbe la fonte della morte ? Atti 26:23 o sbaglio ?

    😆




    No lì non abbiamo archè
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    Anthony.Sidra
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    00 23/01/2019 22:30
    In supporto ad acquila (che mi ha spinto a cercare una cosa che non sapevo ) 😄


    La Paoline del 1978 alla nota di salmi 45:7 dice
    Dio è il titolo dato al re , equiparato iperbolicamente ad un essere divino, che esercita un potere sul popolo di DIO

    La bibbia interconfessionale traduce il verso 7 in :
    Siedi,come un Dio,su un trono eterno,con giustizia governi il tuo regnò

    Nella nota dice :
    Come un Dio:nell'antico oriente spesso il re era considerato una figura divina,altra traduzione possibile : il tuo trono,o Dio, durera per sempre , con giustizia... (vedi ebrei 1:8)

    Grazie acquila mi sarà più che utile. Specie per la citazione che fa nella nota la interconfessionale di ebrei 1:8
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    Anthony.Sidra
    Post: 1.497
    Città: ZAGAROLO
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    00 23/01/2019 22:32
    Re: Re:
    giusyforever, 23/01/2019 22.29:




    No lì non abbiamo archè

    A ok grazie mille .
    Devo aver fatto confusione chiedo scusa per l'errore
  • VVRL
    00 24/01/2019 09:32
    Re:
    barnabino, 23/01/2019 19.37:




    Inutile che ti incaponosci su Luca 20,20 che tutt'al più costituisce l'eccezione che conferma la regola perché può significare tanto alle autorità e al governatore quanto all'autoriità del governatore. Il punto è che il significato di "capo/autorità" è determinato dalla presenza di exousia com avviene in tutti gli 11 passi in cui nel NT ha questo significato.

    Lc 20:20 eccezione?
    E come mai archè è seguito dal genitivo anche in Mc 1:1/10:6/13:8, Mt 24:8/24:21?
    Io ti ho trovato sei occorrenze neotestamentarie (posso anche andare avanti) dove archè non indica qualcosa che fa parte di una serie, tu quante occorrenze sei in grado di mostrarci tralasciando Riv. 3:14?
    Piuttosto nel NT si usa ben altra costruzione per indicare il primo di una serie, infatti per esempio in Att 12:10 troviamo l'aggettivo prôtos e non certo archè.


    Non si vede perché dato che sono due contesti differenti: non si parla dell'Amen ma di Dio, non si parla di creazione, non si usa un genitivo, si parla di telos... siamo a certezze di tipo dogmatico mi pare, non fondate su alcuna ragione linguistica.


    Perché siete così avvezzi a fare falsi ragionamenti?
    Quale regola grammaticale dice che un termine cambia di significato a seconda della sua applicazione?
    Archè in applicazione al Padre per te significa fondamento, principatore, in applicazione al Figlio, essendo questi diverso dal Padre, non può mai avere lo stesso significato? Ma lo vedi come sei tu quello che è condizionato dal dogma?



    Vedo che non leggi, ho detto che non si tratta di "regole" ma semplicemente di uso "contestuale" di certi termini. Il conteso del NT ci dice che generalmente l'uso del genitivo dopo arché indica il primo di una serie, non è una regola ma indibbiamente è una ricorrenza testuale che il filologo non può ignorare come una casualità, lo stesso vale per l'uso di termini riferiti al potere usati contestualmente ad arché quando indica in "primo" inteso come autorità. Non è una regola, ma può darci delle indicazioni?


    No, no tu applichi una regola per cambiare la semantica dei termini, errore madornale questo. Solo dei semplici dilettanti analfabeti possono pensare questo.
    Che archè sia seguito dal genitivo è più che normale, ma non è affatto vero che ogni volta che accade questo significa il primo di una serie.
    Se io dico il principio (archè) del dolore, cosa centra il primo di una serie? In questo caso uso archè per la sua accezione di temporalità e come vedi ho il genitivo.



  • VVRL
    00 24/01/2019 09:40
    Re: Re: Re:
    Aquila-58, 23/01/2019 19.36:




    [SM=g7405]


    testo greco di Luca 20:20


    hoste paradounai auton tei archei kai tei exousiai tou hegemonos



    alla lettera

    "così da consegnare lui all' autorità [archè] e al potere del governatore "

    "Autorità è un ablativo e governante è un genitivo che si riferisce ad arche"

    è una sciocchezza perché archè (autorità) lungi dall' essere un ablativo è un sostantivo che è seguito da un genitivo dove è specificata l' autorità di uno specifico governatore, quindi come ti ho detto non può indicare l' inizio o il principio di una serie o di qualcosa di cui si fa parte integrante.


    L' archè di Apocalisse NON HA LO STESSO SIGNIFICATO DI Apocalisse 21:6 giacchè non è seguito dal genitivo di specificazione ma da to telos, la fine


    FINE DELLE TRASMISSIONI!



    [SM=g1871112]


    La parte in grassetto è la chiara dimostrazione che tu neanche gli studi classici hai fatto.
    Infatti confondi un sostantivo con l'ablativo che centra come i cavoli a merenda in termini grammaticali. Evidentemente non hai idea di cosa sia una declinazione e che tutti i sostantivi possono essere declinati (nominativo, genitivo,accusativo...)
    Quindi dire che archè non è un ablativo ma un sostantivo, dimostra solamente la tua ignoranza, perché parli di cose che non conosci.
    Meglio stare zitti piuttosto che rimediare queste figuracce.

  • VVRL
    00 24/01/2019 09:55
    Re: Re: Re:
    Qoeleth, 23/01/2019 20.26:



    VVRL non ci sono "giochi di parole". C'è una banale osservazione, la frase he archè tes ktiseos tou theou letta nel suo senso più ovvio indica né più né meno che "il principio della creazione di Dio". Se ci fermiamo al contesto linguistico del NT non ci sarebbero grossi dubbi sul significato, quando archè è seguito da genitivo, che a te piaccia o meno è così, in genere indica il primo di una serie.

    Non è così, non esiste un solo passo del NT dove archè indichi il primo di una serie con la sola idea di fare una enumerazione. Archè indica sempre una superiorità/primato rispetto al genitivo di riferimento.
    Per il tuo scopo il costrutto corretto è quello che prevede l'uso di protos e non di archè.


    Quello che stupisce non è la ricerca di significati alternativi ma il tuo ostinato rifiuto della lettura più ovvia che non ha alcuna motivazione linguistica ma unicamente teologica


    Non mi pare, ho sempre argomentato le mie tesi in maniera coerente sia rispetto alle regole grammaticali e sia rispetto alla semantica.
    Siete piuttosto voi che fate delle macedonie indicibili, inventandovi regole che non esistono o parlando senza avere idea di quello che si dice come quando Aquila confonde un ablativo con un sostantivo.

    Tu dici di "smontare" le tue osservazione, ma io tranne un ostinato e ingiustificato rifiuto del senso linguisticamente più ovvio di archè non vedo alcuna osservazione da parte tua, non porti alcun argomento, che non sia teologico, in difesa delle tue tesi.


    Il problema è proprio che tu non argomenti e mostri questo "linguisticamente più ovvio"

    Non hai citato un solo passo in cui archè significherebbe "causa prima" nel NT, che cosa dovrei smontare, quindi? Il nulla?


    Quante volte ho citato Riv. 21:6? Tu cosa rispondi? Non è seguito dal genitivo, c'è telos, tutte osservazioni che non stanno nè in cielo e nè in terra!!!


  • Aquila-58
    00 24/01/2019 12:19
    Re: Re: Re: Re:
    VVRL, 24/01/2019 09.40:


    La parte in grassetto è la chiara dimostrazione che tu neanche gli studi classici hai fatto.
    Infatti confondi un sostantivo con l'ablativo che centra come i cavoli a merenda in termini grammaticali. Evidentemente non hai idea di cosa sia una declinazione e che tutti i sostantivi possono essere declinati (nominativo, genitivo,accusativo...)
    Quindi dire che archè non è un ablativo ma un sostantivo, dimostra solamente la tua ignoranza, perché parli di cose che non conosci.
    Meglio stare zitti piuttosto che rimediare queste figuracce.





    Cavoli, è arrivato il professore di Greco!


    [SM=g7405] [SM=g7405]


    Caro Professore dei miei stivali, tutti i sostantivi maschili e femminili possono essere declinati al nominativo, al genitivo, al dativo, all' accusativo e al vocativo.
    L' ablativo in greco indica il punto di partenza, infatti il genitivo ablativo esprime il punto da cui parte un' azione sia in senso temporale sia in senso traslato.

    Capito professore?



    [SM=g7405]
  • Aquila-58
    00 24/01/2019 12:19
    Re: Re: Re: Re:
    VVRL, 24/01/2019 09.40:


    La parte in grassetto è la chiara dimostrazione che tu neanche gli studi classici hai fatto.
    Infatti confondi un sostantivo con l'ablativo che centra come i cavoli a merenda in termini grammaticali. Evidentemente non hai idea di cosa sia una declinazione e che tutti i sostantivi possono essere declinati (nominativo, genitivo,accusativo...)
    Quindi dire che archè non è un ablativo ma un sostantivo, dimostra solamente la tua ignoranza, perché parli di cose che non conosci.
    Meglio stare zitti piuttosto che rimediare queste figuracce.





    Cavoli, è arrivato il professore di Greco!


    [SM=g7405] [SM=g7405]


    Caro Professore dei miei stivali, tutti i sostantivi maschili e femminili possono essere declinati al nominativo, al genitivo, al dativo, all' accusativo e al vocativo.
    L' ablativo in greco indica il punto di partenza, infatti il genitivo ablativo esprime il punto da cui parte un' azione sia in senso temporale sia in senso traslato.

    Capito professore?



    [SM=g7405]
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    00 24/01/2019 12:30
    Re:
    VVRL, 24/01/2019 09:40:


    La parte in grassetto è la chiara dimostrazione che tu neanche gli studi classici hai fatto.
    Infatti confondi un sostantivo con l'ablativo che centra come i cavoli a merenda in termini grammaticali. Evidentemente non hai idea di cosa sia una declinazione e che tutti i sostantivi possono essere declinati (nominativo, genitivo,accusativo...)
    Quindi dire che archè non è un ablativo ma un sostantivo, dimostra solamente la tua ignoranza, perché parli di cose che non conosci.
    Meglio stare zitti piuttosto che rimediare queste figuracce.




    Continua a scrivere VVRL,
    i tuoi post sono decisamente meglio delle nostre risposte! [SM=g10765]
    I nostri lettori capiranno molte cose su VVRL. [SM=g1876480]

    Simon
  • VVRL
    00 24/01/2019 12:31
    Re: Re: Re: Re: Re:
    Aquila-58, 24/01/2019 12.19:




    Cavoli, è arrivato il professore di Greco!


    [SM=g7405] [SM=g7405]


    Caro Professore dei miei stivali, tutti i sostantivi maschili e femminili possono essere declinati al nominativo, al genitivo, al dativo, all' accusativo e al vocativo.
    L' ablativo in greco indica il punto di partenza, infatti il genitivo ablativo esprime il punto da cui parte un' azione sia in senso temporale sia in senso traslato.

    Capito professore?



    [SM=g7405]


    Io, a differenza di quello che ha scritto con il tuo nick ieri sera, ho fatto il liceo e conosco benissimo le declinazioni.
    Quello che ha scritto ieri questa boiata: è una sciocchezza perché archè (autorità) lungi dall' essere un ablativo è un sostantivo
    dimostra chiaramente di non essere mai stato in un liceo
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    00 24/01/2019 12:32
    Re:
    giusyforever, 23/01/2019 22:27:



    Capo del popolo significa che anch'egli fa parte del popolo

    In Luca 13:14 troviamo la parola greca "À" che significa "capo della sinagoga". Il significato letterale è "la persona principale della sinagoga". Un uomo non può essere il capo della sinagoga senza essere un membro di essa, come Gesù non può essere l'"Àª"della creazione senza far parte di essa.




    Esatto infatti anche se fosse "il migliore" di una categoria, ovviamente deve essere parte della categoria stessa.

    Ad ogni modo, non ha alcun senso paragonare Dio col creato e dire che "Dio è il migliore".
    E' proprio l'idea di base che non sta in piedi, al di là dell'ambito giudaico in cui vennero scritte quelle parole.

    Simon
  • VVRL
    00 24/01/2019 12:35
    Re: Re:
    (SimonLeBon), 24/01/2019 12.30:



    Continua a scrivere VVRL,
    i tuoi post sono decisamente meglio delle nostre risposte! [SM=g10765]
    I nostri lettori capiranno molte cose su VVRL. [SM=g1876480]

    Simon


    Si, scusa, ho dato troppe cose per scontato come quella di pensare che uno come te possa conoscere il significato di ablativo. Devo spiegare meglio quello che scrivo.

  • Aquila-58
    00 24/01/2019 12:49
    Re: Re:
    [SM=g27987]


    VVRL, 24/01/2019 09.32:


    Lc 20:20 eccezione?
    E come mai archè è seguito dal genitivo anche in Mc 1:1/10:6/13:8, Mt 24:8/24:21?




    Infatti in Marco 1:1 abbiamo "Principio della buona notizia", in Marco 10:6 "principio della creazione", in Marco 13:8 "principio delle doglie", in Matteo 24: 8 "principio delle doglie", in Matteo 24:21 "dal principio del mondo", tutti genitivi, quindi dove sta il problema, fammi capire!

    VVRL, 24/01/2019 09.32:



    Io ti ho trovato sei occorrenze neotestamentarie (posso anche andare avanti) dove archè non indica qualcosa che fa parte di una serie,




    qualcosa che non fa parte di una serie?

    Scusa, in Marco 13:8, Gesù fornisce il segno della sua parousìa con dei determinati eventi, dicendo che ciò sarà il principio delle doglie.....ma dopo le doglie arriva il...parto, quindi quegli eventi secondo la tua ignoranza non fanno parte di una serie di eventi che conduce alla telos?

    Mah...

    VVRL, 24/01/2019 09.32:



    tu quante occorrenze sei in grado di mostrarci tralasciando Riv. 3:14?




    te ne trovo nell' immediatezza tre, Giovanni 2:11; Matteo 24:8 e Marco 13:8, ma in questo momento mi manca il tempo di continuare perché tra cinque minuti devo andare via, stasera te ne sparo altri



    VVRL, 24/01/2019 09.32:



    Piuttosto nel NT si usa ben altra costruzione per indicare il primo di una serie, infatti per esempio in Att 12:10 troviamo l'aggettivo prôtos e non certo archè.




    Lì si parla della prima guardia e della seconda guardia, ma che c' entra con Apocalisse 3:14, dove non si parla di una prima creazione e di una seconda creazione, ma dell' intera creazione di cui Gesù Cristo è il principio?
    Ma che cavolo stai a dire!
    Ma come cavolo si fa a scambiare un aggettivo con un sostantivo paragonando due costruzioni grammaticali completamente diverse?
    Tu non hai fatto nemmeno la quinta elementare!


    VVRL, 24/01/2019 09.32:




    Non si vede perché dato che sono due contesti differenti: non si parla dell'Amen ma di Dio, non si parla di creazione, non si usa un genitivo, si parla di telos... siamo a certezze di tipo dogmatico mi pare, non fondate su alcuna ragione linguistica.


    Perché siete così avvezzi a fare falsi ragionamenti?
    Quale regola grammaticale dice che un termine cambia di significato a seconda della sua applicazione?
    Archè in applicazione al Padre per te significa fondamento, principatore, in applicazione al Figlio, essendo questi diverso dal Padre, non può mai avere lo stesso significato? Ma lo vedi come sei tu quello che è condizionato dal dogma?





    ma quale dogma d' Egitto!
    Quello ce l' hai solo tu!
    In Apocalisse 21:6 non si parla della creazione ma Dio dice:

    ego [eimi] to Alfa kai to Ô, he arche kai to telos

    come vedi non ci sono genitivi di sorta, ma Dio vuole dire che Egli è tutto, la totalità di Dio, quindi egli è anche il creatore "perché tu hai creato tutte le cose e per volontà tua erano e furono create" (Apocalisse 4:11, letterale dal greco), altroché principiatore!


    VVRL, 24/01/2019 09.32:




    Vedo che non leggi, ho detto che non si tratta di "regole" ma semplicemente di uso "contestuale" di certi termini. Il conteso del NT ci dice che generalmente l'uso del genitivo dopo arché indica il primo di una serie, non è una regola ma indibbiamente è una ricorrenza testuale che il filologo non può ignorare come una casualità, lo stesso vale per l'uso di termini riferiti al potere usati contestualmente ad arché quando indica in "primo" inteso come autorità. Non è una regola, ma può darci delle indicazioni?


    No, no tu applichi una regola per cambiare la semantica dei termini, errore madornale questo. Solo dei semplici dilettanti analfabeti possono pensare questo.





    cavoli!

    Devo rammentarti cosa dice la Scrittura?

    "26 Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana " (Giacomo 1:26 CEI)






    VVRL, 24/01/2019 09.32:


    Che archè sia seguito dal genitivo è più che normale, ma non è affatto vero che ogni volta che accade questo significa il primo di una serie.
    Se io dico il principio (archè) del dolore, cosa centra il primo di una serie? In questo caso uso archè per la sua accezione di temporalità e come vedi ho il genitivo.






    certo, ma fatti dire dal tuo (pessimo) suggeritore che come in Marco 13:8 una serie di eventi può essere il principio delle doglie che è l' inizio e parte integrante di una serie di eventi che conduce al...parto della telos, della fine. Il segno della parousìa di Cristo!


    Ma come si fa, mi domando!


    Ciao e a stasera, ho trovato cinque minuti liberi per rispondere alle tue inesattezza, ma ora devo lasciarti.

    A stasera.



    [SM=g1871112]


  • Aquila-58
    00 24/01/2019 12:58
    Re: Re: Re: Re:
    VVRL, 24/01/2019 09.55:


    Quante volte ho citato Riv. 21:6? Tu cosa rispondi? Non è seguito dal genitivo, c'è telos, tutte osservazioni che non stanno nè in cielo e nè in terra!!!






    dire che ego [eimi] to Alfa kai to O, he arche kai to telos indichi una causa prima è solo indice di una crassa ignoranza, giacchè quel passo evidenzia che Dio è tutto, è la totalità, per causa prima come ti ho detto il greco usa il sostantivo aitia o l' aggettivo aitios, come in Ebrei 5:9

    Ripassa al prossimo giro..


    A stasera




    [SM=g1871112]


    [Modificato da Aquila-58 24/01/2019 13:00]
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    Qoeleth
    Post: 238
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    TdG
    00 24/01/2019 14:14
    Re: Re: Re: Re:
    Spero di quotare correttamente

    VVRL, 24/01/2019 09.55:


    Non è così, non esiste un solo passo del NT dove archè indichi il primo di una serie con la sola idea di fare una enumerazione. Archè indica sempre una superiorità/primato rispetto al genitivo di riferimento.
    Per il tuo scopo il costrutto corretto è quello che prevede l'uso di protos e non di archè.



    VVRL, mi stupisco che tu possa mistificare la questione distorcendola in modo volgare, non saprei come altro definire un'affermazione di questo genere. Arché nel NT quando è al genitivo in genere indica un primato temporale (nessuno ha mai parlato di "enumerazioni") mentre quando è associato a termini di potere indica un primato di rango. Un concetto non esclude l'altro, ovviamente, come disperatamente tentiamo di farti capire.

    VVRL, 24/01/2019 09.55:


    Non mi pare, ho sempre argomentato le mie tesi in maniera coerente sia rispetto alle regole grammaticali e sia rispetto alla semantica.
    Siete piuttosto voi che fate delle macedonie indicibili, inventandovi regole che non esistono o parlando senza avere idea di quello che si dice come quando Aquila confonde un ablativo con un sostantivo.



    Mi sfugge per quale ragione linguistica in Rivelazione 3:14 dovremmo scartare archè nel suo senso più ovvio di primato di tempo e invece accettare un'eccezione assoluta, cioè "causa prima", tu on hai citato un solo motivo linguistico, un solo passo in cui archè avrebbe quel significato. Riguardo alle regole mi pare che non ti sia chiaro che non invochiamo nessuna regola, si osserva solo che statisticamente quando il genitivo segue archè il senso che prevale è di un primato temporale o se preferisci l'inizio di una serie, non c'è nessuna macedonia solo una constatazione.

    VVRL, 24/01/2019 09.55:

    Il problema è proprio che tu non argomenti e mostri questo "linguisticamente più ovvio"



    Il significato più ovvio di archè è "inizio" o ti sfugge? A volte significa "capo/governante" ma nel NT questo è associato a termini relativi al potere, come in Luca 20:20, o ti sfugge? Il senso di "causa prima" è ignoto nel NT, o ti sfugge?

    VVRL, 24/01/2019 09.55:

    Quante volte ho citato Riv. 21:6? Tu cosa rispondi? Non è seguito dal genitivo, c'è telos, tutte osservazioni che non stanno nè in cielo e nè in terra!!!



    Tu citi Rivelazione 21:6 (cioè un contesto completamente diverso da 3:14) ma non si capisce dove avrebbe il senso di "causa prima". Cosa posso risponderti? Rivelazione 21:6 parla solo di qualcuno con cui inizia un processo, nient'altro, non si parla di "causa prima" né credo che vi sia nessun dizionario che gli attribuisce questo significato qui. Non vedo neppure che relazione linguistica abbia con 3:14 visto che non si parla di creazione e archè non seguito neppure dal genitivo ma semmai è seguito da telos che non indica la fine nel senso di un periodo di tempo.
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    Angelo Serafino53
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    00 24/01/2019 14:28



    La versione copta Sahidic ha “ houeite” come traduzione del greco “arche” , che significa solo inizio ,prima . (WE Crum, A Coptic Dictionary , pag 738) I traduttori copti non fecero alcuno sforzo per abbellire il significato di arche al fine di servire una dottrina trinitaria (inesistente in quel momento)
    sahidicinsight.blogspot.com/

    Angelo Serafino
    [Modificato da Angelo Serafino53 24/01/2019 14:58]
  • VVRL
    00 24/01/2019 14:53
    Re: Re: Re: Re: Re:

    VVRL, mi stupisco che tu possa mistificare la questione distorcendola in modo volgare, non saprei come altro definire un'affermazione di questo genere. Arché nel NT quando è al genitivo in genere indica un primato temporale (nessuno ha mai parlato di "enumerazioni") mentre quando è associato a termini di potere indica un primato di rango. Un concetto non esclude l'altro, ovviamente, come disperatamente tentiamo di farti capire.


    Guarda che sfondi una porta aperta. Quindi se anche per voi indica un primato temporale, in applicazione a Riv. 3:16, significa banalmente che il Logos viene prima della creazione, che prima che tutto venisse creato Lui esisteva. Non centra quindi nulla con l'essere il primo di una serie (in senso enumerativo).



    Tu citi Rivelazione 21:6 (cioè un contesto completamente diverso da 3:14) ma non si capisce dove avrebbe il senso di "causa prima".


    Perché, a te non risulta che Geova è il principatore o la causa prima in senso assoluto?

    Cosa posso risponderti? Rivelazione 21:6 parla solo di qualcuno con cui inizia un processo, nient'altro, non si parla di "causa prima"


    Ma allora lo avete come "vizio" quello di fare sofismo inconcludente!!
    Mi spieghi perché chi comincia un processo non può essere la causa di quel processo?
    Se io dico che ho cominciato il mio nuovo quadro significa che non sto creando un nuovo quadro.
    Boh, io non lo so, ma veramente è così difficile capire il semplice significato delle parole in italiano?


    né credo che vi sia nessun dizionario che gli attribuisce questo significato qui.


    Evidentemente tu i dizionari non li consulti. il DENT a pag.431 non dice che il Logos è il primo essere creato, ma, facendo un parallelo con Pr. 8:22, differentemente dice che in Riv. 3:14 Cristo è l'origine della creazione prima del tempo.


    Non vedo neppure che relazione linguistica abbia con 3:14 visto che non si parla di creazione


    Perché, il significato di archè dipende dal genitivo di riferimento?
    Chi ha inventato questa regola semantica?
    E' come se tu dicessi che la palla di Marco, se viene regalata a Luca, non è più palla ma biglia solo perché adesso è di Luca. La palla è sempre palla indipendentemente dal genitivo di riferimento.

    archè non seguito neppure dal genitivo ma semmai è seguito da telos che non indica la fine nel senso di un periodo di tempo.


    E quindi? Riportando l'esempio di prima, la palla di Marco non è più palla se dico che Luca gli ha tirato un calcio?
    Possibile che non vi rendete conto delle false spiegazioni che date?


  • VVRL
    00 24/01/2019 14:59
    Re:
    Angelo Serafino53, 24/01/2019 14.28:




    La versione copta Sahidic ha “ houeite” come traduzione del greco “arche” , che significa solo inizio ,prima . (WE Crum, A Coptic Dictionary , pag 738) I traduttori copti non fecero alcuno sforzo per abbellire il significato di arche al fine di servire una dottrina trinitaria (inesistente in quel momento)


    Angelo Serafino


    Infatti non c'è nessun abbellimento per noi trinitari: tradurre con l'idea che Cristo viene prima della creazione, in quanto preesistente ad essa, è una scelta possibile.

  • OFFLINE
    Francesco Longo
    Post: 826
    10 24/01/2019 15:04
    Re: Re:
    (SimonLeBon), 23/01/2019 17.46:



    Caro Francesco,

    Ti risulta che il Dio onnipotente dalla Bibbia sia un "Dio-sottomesso"?

    Simon


    La domanda che tu poni offre, nella sua semplicità, la possibilità di esprimere, l'essenza del cristianesimo, il carattere distintivo di tutte le altre religione. Dal punto di vista umano non è concepibile che Dio possa essere sottomesso a qualcuno. Gli ebrei in genere, si aspettavano il Messia, Colui che potesse migliorare il loro stato sociale, Colui che potesse liberare il loro assoggettamento dai loro oppressori, nel caso specifico i romani. Veda, agli inizi anche gli apostoli credevano in questo GIUDA fino all'ultimo credeva in questo, ma venne deluso. Qual era il progetto di Dio nei confronti dell'uomo? Qual era la missione del Figlio? Gesù non venne con la spada, non venne a ristabilire la giustizia, non venne a fulminare gli Empi. La condizione precaria dell'uomo non migliorò con la venuta del Figlio di Dio. Allora il Dio di potenza e di gloria perché inviò il proprio figlio l'unico? Per distruggere il peccato
    Ciò che ci impedisce l'amicizia e il legame con Dio. Ti pare poco? Nella sua sottomissione divenne glorioso, nella sua debolezza manifestò la sua potenza. Veda quando noi a due a due bussavamo alle porte delle persone che cosa predicavamo? Che Cristo è morto e risorto per i nostri peccati. vedi questo punto è di capitale importanza per la nostra fede. Con Gesù è iniziata una nuova creazione per cui l'uomo non è più schiavo del peccato, ma libero. La disobbedienza di A damo fu colmata con l'obbedienza di Gesù il figlio di Dio. Vedi perché i miti erediteranno la terra, perché hanno imitato Cristo. Vedi a che cosa servì la sottomissione di Cristo?
    gRAZIE
    Longo Francesco nato a Catania il 5-7-60 interesse per lo studio delle sacre scritture
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