Caro Qoeleth
Ervnitis, l'autore dice: “Questi versetti predicono con grande chiarezza la passione del Messia e la sua morte, per espiare i peccati dell’umanità. La nozione del Messia umiliato ed offeso non era dunque aliena all’ebraismo prima della venuta di Cristo”.
Dirlo è una cosa e dimostrarlo un altra
Come hai visto cita fonti talmudiche anche perché a parte i vangeli (che lui mi pare ritiene un documento fondamentalmente giudaico)
Nei vangeli non vedo che gli apostoli aspettassero un Messia sofferente mi sembra che in quella epoca non esistesse. Secondo me poteva essere una tradizione antica che si era persa nell'era di Gesù si aspettava di più un Cristo su un cavallo bianco.
le fonti giudaiche sono scarse e di fatto le tradizioni tramandate solo attraverso il talmud, i targum e i midrash. Fra l'altro in nota dice che nell'intepretazione del Talmud babilonese il "lutto" di Zaccaria è originariamente per il Messia ma che in seguito, per ragioni apologetiche, altre tradizioni talmudiche l'applicarono al figlio di Giuseppe. Rabbi Yose Hagelili (del III secolo) poi pare proprio citare Isaia 53 a proposito del Messia.
Pe quale motivo il lutto di Zaccaria ,cosa gli era successo a Zaccaria e per quale motivo dovrebbe essere associato al Messia? Di quale Giuseppe si parla?
Sostanzialmente la tesi di fondo è questa, molto diversa da quella prospettata da Stefano: “Alcuni sostenevano che per essere ligi alle regole bisognasse credere ad una singola figura divina. Altri credevano che Dio avesse un delegato divino, un emissario, forse addirittura un figlio, che si levava sopra gli angeli e fungeva da intermediario tra Dio ed il mondo in chiave di creazione, rivelazione e redenzione. Molti ebrei invece credevano che la redenzione sarebbe stata portata a termine da un essere umano, un rampollo del casato di David, che ad un determinato momento avrebbe preso lo scettro e la spada ed avrebbe sconfitto i nemici di Israele e l’avrebbe riportato alla sua antica gloria. Altri pensavano che le due figure, quella umana e quella divina fossero la stessa cosa, che dunque il Messia di Davide sarebbe stato anche il Redentore. Insomma davvero una faccenda complicata”.
Molto interessante queste visioni diverse ma dove si parla di un Messia sofferente?
Di certo, al di là dell'idemtificazione con il servo sofferente, gli ebrei erano in attesa di un Messia
Molti giudei lo attendono ancora ma lo attendono vittorioso come aspettiamo noi.
Direi che questo brano di Isaia è stato molto dibattuto tra gli studiosi. La tradizione giudaica pensa a Israele stesso quelli che ritornavano dall'esilio. Altri hanno pensato ai giusti, i combattenti per la libertà contro l'oppressione. Altri studiosi hanno pensato a Ciro, altri a Zorobabele, altri al profeta stesso, ai giusti risuscittati, oppure Geremia o Giosia, il sogno messianico era quello di vedere uno che arrivasse su un cavallo trionfatore