00 23/02/2019 18:21
Cari erev e barnabino



il sociologo Stark, lui deduce che i cristiani erano meno di 10.000 persone.




Si, alla fine del I secolo i cristiani non dovevano essere numerosi, non ci è in effetti giunta alcuna testimonianza materiale di quell'epoca questo fa pensare ad un gruppo molto esiguo, benché vivace, di persone. 


Se la cifra di 100.000 cristiani puo' essere eccessiva il dato di 10.000 credenti mi pare molto riduttivo

Dice il libro "proclamatori" :

Prendendo l’iniziativa, durante la festa di Pentecoste, l’apostolo Pietro “rese completa testimonianza” a migliaia di ebrei venuti da molte nazioni. (Atti 2:5-11, 40) Il numero dei soli uomini credenti toccò ben presto i 5.000. (Atti 4:4; 6:7) In seguito Filippo annunciò ai samaritani “la buona notizia del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo”. — Atti 8:12.

Ma c’era ancora molto lavoro da fare. A cominciare dal 36 E.V. con la conversione di Cornelio, un incirconciso gentile, la buona notizia iniziò a diffondersi tra la popolazione non ebraica di tutte le nazioni. (Atti, cap. 10) Si estese con tale rapidità che verso il 60 E.V. l’apostolo Paolo poté dire che la buona notizia era stata “predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo”. (Col. 1:23) Pertanto, entro la fine del I secolo, i fedeli seguaci di Gesù avevano fatto discepoli in tutto l’impero romano: in Asia, Europa e Africa.

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1101993004

Faccio fatica a pensare che dai 5000 credenti nel 33 si arrivò a soli 10.000 dopo 67 anni di predicazione . In un anno si fecero 5000 credenti e in 67 anni altri 5000 ?





[Modificato da claudio2018 23/02/2019 18:22]