Hal.9000, 24/04/2019 11.59:
Dovresti chiederti innanzi tutto chi era Timoteo, di cosa si occupava, e poi magari leggerti almeno i primi 7 versetti del capitolo 1, ma anche tutta la lettera di un fiato non sarebbe male
Pare tu non abbia preso in considerazione il mio suggerimento, provo a fare qualcosa di più
Chi era Timoteo? di cosa si occupava?
TIMOTEO:
(Timòteo) [uno che onora Dio].
Figlio di una ebrea, Eunice, e di un greco (il cui nome non è menzionato nelle Scritture). Fin da piccolo la madre e probabilmente anche la nonna Loide gli insegnarono “gli scritti sacri”. (At 16:1; 2Tm 1:5; 3:15) Non si sa con precisione quando abbia abbracciato il cristianesimo. Comunque, verso la fine del 49 o agli inizi del 50 E.V., quando nel corso del suo secondo viaggio missionario l’apostolo Paolo giunse a Listra (a quanto pare la città in cui risiedeva Timoteo), i fratelli di Listra e di Iconio “rendevano buona testimonianza” del discepolo Timoteo, che forse era allora negli ultimi anni dell’adolescenza o poco più che ventenne. — At 16:2.
È possibile che in quel tempo, per opera dello spirito di Dio, fossero pronunciate certe profezie o predizioni riguardanti Timoteo. Dopo che lo spirito santo aveva indicato in questo modo quale sarebbe stato il futuro di Timoteo, gli anziani della congregazione si unirono all’apostolo Paolo nell’imporre le mani su di lui, separandolo in tal modo per un particolare servizio in relazione alla congregazione cristiana. (1Tm 1:18; 4:14; 2Tm 1:6; cfr. At 13:3). Paolo scelse Timoteo come compagno di viaggio e, per non dare agli ebrei occasione d’inciampo, lo circoncise. — At 16:3.
Viaggi con Paolo. Insieme a Paolo, Timoteo prese parte alle attività cristiane a Filippi, Tessalonica e Berea. (At 16:11–17:10) Quando l’opposizione suscitata da ebrei fanatici rese necessario che Paolo se ne andasse da Berea, l’apostolo vi lasciò Sila e Timoteo a occuparsi di quel nuovo gruppo di credenti. (At 17:13-15) Sembra che in seguito Paolo abbia avvertito Timoteo a Berea di visitare i fratelli di Tessalonica, per incoraggiarli a rimanere fedeli nonostante la tribolazione. (1Ts 3:1-3; vedi ATENE [Attività di Paolo ad Atene]). Raggiunto a quanto pare Paolo a Corinto, Timoteo portò buone notizie circa la fedeltà e l’amore dei cristiani di Tessalonica. (At 18:5; 1Ts 3:6) Nell’introduzione della lettera che inviò allora ai tessalonicesi, Paolo menzionò Silvano (Sila) e Timoteo, come fece anche nella seconda lettera. — 1Ts 1:1; 2Ts 1:1.
Durante il terzo viaggio missionario di Paolo (ca. 52-56 E.V.), Timoteo lo accompagnò di nuovo. (Cfr. At 20:4). Da Efeso (1Co 16:8) Paolo, nella prima lettera ai Corinti, scrisse: “Vi mando Timoteo, dato che è mio figlio diletto e fedele nel Signore; ed egli vi ricorderà i miei metodi riguardo a Cristo Gesù, come insegno dappertutto in ogni congregazione”. (1Co 4:17) Ma verso la conclusione della lettera, Paolo accennò all’eventualità che Timoteo non potesse recarsi a Corinto: “Se arriva Timoteo, guardate che sia senza timore fra voi, poiché egli compie l’opera di Geova, come me”. (1Co 16:10) Se Timoteo effettivamente si recò a Corinto, questo deve essere avvenuto prima che lui ed Erasto partissero da Efeso diretti in Macedonia, dato che Timoteo e Paolo si trovavano insieme in Macedonia quando fu scritta la seconda lettera ai Corinti (in base alle notizie avute da Tito, non da Timoteo). (At 19:22; 2Co 1:1; 2:13; 7:5-7) Forse la progettata visita di Timoteo non si concretizzò. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che, nella seconda lettera ai Corinti, Paolo non menziona che Timoteo vi sia stato se non insieme a lui. (2Co 1:19) Più tardi, quando Paolo scrisse ai cristiani di Roma, pare da Corinto (patria di Gaio), Timoteo era con lui. — Cfr. Ro 16:21, 23; 1Co 1:14.
Il nome di Timoteo compare nell’intestazione delle seguenti lettere scritte da Paolo durante la sua prima prigionia a Roma: Filippesi (1:1), Colossesi (1:1) e Filemone (v. 1). Sembra che Timoteo stesso sia stato in prigione a Roma nel periodo di tempo intercorso fra la stesura della lettera ai Filippesi e di quella agli Ebrei. — Flp 2:19; Eb 13:23.
Incarichi e qualità. Dopo che Paolo fu liberato di prigione,
Timoteo prese di nuovo parte al ministero insieme all’apostolo, e rimase a Efeso per suo ordine. (1Tm 1:1-3) In quel tempo (ca. 61-64 E.V.) Timoteo doveva essere sulla trentina e aveva l’autorità di nominare sorveglianti e servitori di ministero nella congregazione. (1Tm 5:22) Era pienamente in grado di assolvere questi importanti incarichi, e l’aveva dimostrato lavorando assiduamente a stretto contatto con l’apostolo Paolo per 11 anni o più. Di lui Paolo poté dire: “Non ho nessun altro dalla disposizione simile alla sua, che abbia genuinamente cura delle cose che vi riguardano. . . . Voi conoscete la prova che egli diede di se stesso, che come un figlio col padre ha fatto lo schiavo con me per promuovere la buona notizia”. (Flp 2:20-22)...
[continua su
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200004416]
Quindi, riassumendo, Timoteo era un maturo sorvegliante cristiano, lasciato da Paolo per un certo periodo ad Efeso per correggere alcune cose nella congregazione.
SCHEMA DI PRIMO TIMOTEO
Consigli a un anziano cristiano in merito alle sue responsabilità
Lettera scritta dall’apostolo Paolo evidentemente qualche tempo dopo essere stato liberato dalla prima detenzione a Roma
Consigli per la spiritualità dello stesso Timoteo
Timoteo deve combattere la guerra spirituale, mantenendo fede e buona coscienza (1:18, 19)
Non deve concentrarsi sull’addestramento fisico, ma sulla santa devozione; nessuno deve disprezzare la sua giovinezza, ma egli deve essere un esempio e fare progresso (4:7b-16)
Non deve essere frettoloso nell’affidare un incarico a qualcuno, per non partecipare ai peccati altrui (5:22)
Avvertimenti contro le influenze corruttrici in seno alla congregazione
Timoteo deve comandare a certuni di non insegnare diversa dottrina e di non prestare attenzione a false storie e a genealogie (1:3, 4)
Alcuni hanno deviato dall’amore e dalla fede senza ipocrisia; vogliono essere maestri della legge ma non ne comprendono lo scopo (1:5-11)
In successivi periodi di tempo ci sarà un’apostasia dalla fede (4:1-5)
Egli deve combattere le influenze errate, essere nutrito con le parole della fede e respingere le false storie (4:6, 7a)
Dai falsi insegnamenti sorgono invidia, contesa, parole ingiuriose, sospetti, violente dispute e lo sfruttamento di ciò che è santo per scopi di guadagno egoistico (6:3-5)
Occorre rifuggire dai cattivi frutti dell’amore del denaro, combattere l’eccellente combattimento della fede e opporsi alla falsa dottrina (6:11, 12, 20, 21)
Requisiti dei sorveglianti e dei servitori di ministero
Il sorvegliante deve essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di mente sana, ordinato, ospitale, qualificato per insegnare, padrone di sé nel bere e nel comportamento, ragionevole, non amante del denaro, uomo che diriga bene la propria famiglia, non convertito di recente, con una buona reputazione all’esterno della congregazione (3:1-7)
I servitori di ministero devono essere seri, non doppi di lingua, non forti bevitori, non avidi di guadagno disonesto, provati prima in quanto all’idoneità, liberi da accusa, uomini che dirigano bene la loro famiglia (3:8-10, 12, 13)
Istruzioni riguardo ai bisogni della congregazione
Si deve pregare per ogni sorta di uomini, inclusi i governanti, affinché i cristiani possano vivere in pace e con santa devozione; Dio vuole che ogni sorta di uomini siano salvati (2:1-4)
C’è un solo Dio e un solo mediatore, Gesù Cristo, perciò gli uomini che pregano devono alzare “mani leali, senza ira e dibattiti” (2:5-8)
Le donne devono vestire con modestia e con abiti convenevoli, mostrando di riverire Dio; non possono insegnare nella congregazione né esercitare autorità sull’uomo (2:9-15)
Solo le vedove dai 60 anni in su con un’eccellente reputazione, e senza figli o nipoti credenti, dovrebbero essere incluse nell’elenco delle persone che ricevono aiuto materiale dalla congregazione (5:3-16)
Gli anziani che faticano nel parlare e nell’insegnare siano ritenuti degni di “doppio onore” (5:17, 18)
Non si deve ammettere un’accusa contro un anziano se non sulla base di due o tre testimoni; chi pratica il peccato deve essere ripreso davanti a tutti gli astanti (5:19-21)
Gli schiavi devono essere sottomessi ai loro proprietari, tanto più se anche questi sono credenti (6:1, 2)
Tutti dovrebbero accontentarsi di avere di che nutrirsi e di che coprirsi; l’amore del denaro è una radice di cose dannose, e quelli che sono determinati ad arricchire subiscono un danno spirituale (6:6-10)
I ricchi non devono essere arroganti, confidando nelle ricchezze; devono invece essere pronti a condividere generosamente con chi ha bisogno (6:17-19)
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200004417#h=10
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Tu scrivevi
erevnitis, 24/04/2019 15.09:
... in quanto alla lettera di Timoteo mi sembra più generale.
C'è qualche versetto nel contesto immediato che faccia pensare allo svolgimento delle adunanze?
Più che il contesto immediato bisogna capire il contesto generale
[Modificato da Hal.9000 25/04/2019 12:57]