Caro VVRL,
Forse non mi sono spiegato, è letterale o poetico che in principio lo spirito di Dio aleggiava sulle acque? E' vero o no che le acque vennero divise? Se questa descrizione è reale, anche le acque di sopra devono esserlo? Quindi che sopra la testa degli ebrei antichi c'era un mare d'acqua era un concetto fisico e non poetico. Cosa quindi vieta che l'agiografo credesse nelle pioggia come nella caduta delle acque di sopra sulla terra attraverso le aperture del cielo. Possibile che nessun riesce a dare una risposta?
Quello che sembri non affarrare è che l'agiografo racconta un evento (per lui almeno) reale usando termini poetici, ovviamente di poesia ebraica, come ad esempio la costruzione paratattica dei giorni. Da nessuna parte invece si legge che per gli ebrei c'era un
mare in cielo né d😚a nessuna parte si legge di letterali aperture, mentre si legge che gli ebrei sapevano benissimo che la pioggia era il risultato dell'evaporazione che le nuvole erano acqua sospesa che poi ricadeva sulla terra come pioggia. Poi se non sei in grado di fare un minimo di esegesi e
ti appoggi alle letture medievali del testo non è colpa mia.
Il problema è sempre semantico: Genesi dice che lo spirito di Dio aleggiava sulle acque e non sulle nuvole e come detto è ridetto
Si, e allora? Dio divide le acque in basso da quelle in alto facendole evaporare e poi condensare in goccioline nei cieli.... abbiamo bisogno di biosgno ad una "callotta sferica cristallina" (di cui ti ricordo non esiste alcuna descrizione nella Bibbia) per spiegare il passo quando è sufficiente sapere che
le nuvole sono acqua sospesa in cielo senza biosgno di alcun sostegno letterale?
Bene, quindi il roqià è l'atmosfera come dice la tua Bibbia. Quindi già alla fine del secondo giorno c'era l'atmosfera, ma la coltre di nubi spesse che tu vedi nelle acque di sopra non faceva passare i raggi solari direttamente
Veramente la Bibbia dice che la luce
arrivava già dal primo giorno sulla terra, con questa divisione secondo la Bibbia c'è un diradamento che arriva al punto di permettere che la vegetazione cominci a germogliare. Per il resto ti lascio alle tue speculazioni, è inutile che cerchi nel racconto descrizioni scientifiche, l'agiografo in una riga ti parla di
processi durati milioni di anni.
Infatti Aristotele non parla di acque di sopra, questo a dimostrazione che la lettura della cosmologia biblica non è certo condizionata dalla scienza greca
Appunto, duque non si vede perché il raqiè per te deve essere solido come quello di Aristotele o ci debbano essere inchiodati sole e stelle per non cadere, cosa che le Scritture non dicono minimamente e si trata solo di letture medievali del testo che, quelle sì, si ispiravano ad Aristotele.
Shalom
[Modificato da barnabino 12/06/2019 18:15]
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