Re
Saulo è considerato generalmente uno dei padri del cristianesimo e della Chiesa.
Quale importanza, potenza, prassi dottrinale...determinano le indicazioni paoline nel NT ?
Tanto, tantissimo sicuramente. Forse possiamo dire che Paolo è "l'inventore" della dottrina cristiana.
Una base di questa dottrina parte dall' assunto che le profezie messianiche delle scritture ebraiche si adempirono nella persona di Gesù Cristo. Questo concetto lo delineò Cristo stesso quando disse :
"È questo che vi dicevo quando ero ancora con voi, cioè che tutte le cose scritte riguardo a me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi”. Sulla base di questo concetto Paolo baso' la sua predicazione. Ad esempio di lui si legge : Com’era sua abitudine, Paolo entrò da loro e per tre Sabati ragionò con loro attingendo dalle Scritture, spiegando e provando con riferimenti che era necessario che il Cristo soffrisse e risorgesse dai morti, e dicendo: “È lui il Cristo, questo Gesù che io vi proclamo”
Quindi non mi pare che Paolo inventò una "dottrina". Piuttosto' divulgò gli insegnamenti che Cristo aveva già espresso e fece conoscere la relazione esistente tra le profezie e le aspettative messianiche con la vita, la morte e la risurrezione di Gesù
Sono consapevole di scrivere in un forum dove il 99% degli aderenti segue l'ispirazione dei tdg, i quali danno per assodata e scontata la santità pura degli scritti e l'ispirazione divina dei protagonisti od autori.
Nessun tdg è partito dando per scontata l'ispirazione della Bibbia.Ognuno di loro ha maturato questa convinzione attraverso lo studio e l'applicazione del suo contenuto. L'approccio del tdg è comunque quello di continuare a verificare che quanto riportato nelle scritture corrisponda al vero quindi non rinuncia al confronto su vari temi che riguardano le scritture purché tale confronto sia costruttivo come si auspica anche su questo forum
Personalmente, non opero e non operero' mai così. Credo poco agli uomini che sanno verità divine e quindi alle loro opere, ed è mia abitudine sperare ed immaginare Dio come qualcosa di non "afferrabile" per noi.Sento invece come divine le cose che siano opposte alle nostre attitudini materiali, egoistiche, di potenza e controllo sugli altri.
Però vedi, se crediamo che Dio è il Creatore dell'essere umano ci troviamo davanti ad una scelta : o attribuiamo anche a Dio le attitudini che hai descritto oppure dobbiamo attribuirle ad un'esercizio errato del libero arbitrio umano e dobbiamo fare una distinzione tra uomo e uomo ricordando che l'uomo non è solo depositario di attitudini negative come quelle che hai descritto ma è anche capace di amare ed aiutare il prossimo. Constatando questo fatto forse facciamo meno fatica a vedere l'uomo come un mezzo mediante cui Dio può esprimerci il suo amore quindi non ci diventa neanche così strano pensare che lui abbia deciso di lasciarci una testimonianza scritta del suo amore e della sua volontà di salvarci attraverso appunto degli scritti di uomini ispirati da lui. Noi tdg vediamo questo imprinting divino nella Bibbia , altri lo vedono nel Corano e altri nei Veda ma il punto è che è del tutto possibile che Dio possa essersi rivelato mediante la scrittura di uomini
Mi preme invece comunicare a Voi che molti studiosi si cimentano da tempo nella possibili ricostruzioni storiche dei primi periodi cristiani, e che il dibattito è vastissimo ed acceso
Questo lo sappiamo
C'è chi sostiene ( in base agli unici e pochi storici ufficiali antichi - Erodoto per esempio - che le date di certi scritti sono totalmente contradditorie
Su questo forse è meglio aprire un 3d a parte
Addirittura Saulo fu opera "narrativa" a-posteriori, mai nemmeno esistito ma figlio di un preciso progetto per l'avversione del giudaismo ).
Sembra una veduta un po' complottista. A me risulta (ovviamente dalle Scritture) che Paolo amasse i suoi connazionali ebrei e desiderasse aiutarli a capire che Gesù era il messia predetto
Su di lui non esiste alcuna testimonianza scritta extracristiana e tanto meno archeologica che ne documenti la vita e le opere; le uniche fonti sono esclusivamente religiose delle quali la più importante e ricca di riferimenti biografici è “Atti degli Apostoli”, la cui redazione, secondo la tradizione fideista, viene accreditata a san Luca.
Un po' difficile trovare prove "archeologiche" dell'esistenza di Paolo. Di tanti personaggi biblici non se ne sono trovate...Il libro degli Atti è in ogni caso un documento "storico" e riporta numerosi riferimenti di luoghi e costumi dell'epoca
Un non credente, che si accinge a leggere di Saulo senza essere condizionato da prediche confessionali, percepisce subito che la trovata “geniale”, di Luca, intesa a far creare un altro Apostolo dallo stesso Gesù Cristo “post mortem”, è un contro senso assurdo sia storicamente sia teologicamente, in quanto palesemente finalizzata a revisionare la dottrina precedente.
Da cosa si evince l'intento revisionistico di Luca? Qualche esempio di revisione della dottrina precedente? Cosa enunciava la dottrina precedente e come Luca l'avrebbe "revisionata" ? Forse quello che può apparire come una "revisione" in realtà è un progressivo sviluppo della rivelazione divina e del proposito divino?
Ci sono diversi esempi nelle scritture di questi "aggiornamenti" del volere divino.
La letteratura cristiana lascia questo personaggio in una condizione di quasi anonimato, sfocandone al massimo il profilo biografico e l'identità anagrafica.
Ci sono comunque alcuni riferimenti a Paolo da parte di alcuni padri della chiesa...Tra l'altro i nemici del cristianesimo del tempo misero sotto attacco la dottrina cristiana del 1° secolo in diversi punti ideologici ma non mi pare che qualcuno di loro mise mai in dubbio la storicità di Paolo. Non ho mai letto di apologeti cristiani che dovettero difendere la storicità di Paolo nei loro scritti
Non sappiamo quando sia nato
Nemmeno di Gesù conosciamo la data del compleanno. In realtà di nessun personaggio biblico mi risulta sia riportata la corrispondente data di nascita
In che periodo sia venuto a Gerusalemme per compiere gli studi e, quel ch'è più clamoroso, lo scritto del Nuovo Testamento che si occupa di lui (Atti degli Apostoli) lo abbandona completamente a metà di un percorso narrativo, senza dire niente sul suo destino.
Evidentemente Dio non ha ritenuto necessario includere nel racconto questi particolari della vita dell'apostolo. Comunque anche di diversi altri personaggi biblici nella Bibbia non vengono rivelati molti dettagli della loro vita o della loro morte evidentemente perché non sono necessari
Gesù gli appare come un maestro di sofferenza, non di gioia.
Che significa : Gesù gli appare come "maestro di sofferenza" ? Gesù aveva già avvertito nei vangeli che chi lo avrebbe seguito come discepolo avrebbe dovuto prendere con sé un simbolico "palo di tortura" (Marco 8:34) Quindi nulla di nuovo con Paolo...che comunque parlò spesso di quanta gioia si prova nel servire Dio
Paolo ha tradito il pensiero di Gesù perchè non lo ha compreso E lo dimostra quando negli Atti riferisce: "Io Chiesi: "Chi sei?" Ed egli mi rispose:"Io sono Gesù di Nazareth".Il messaggio fu alterato, Gesù Nazireo divenne, alle orecchie di Paolo, Gesù cittadino di una città chiamata Nazareth, che non esisteva all'epoca!
In Atti 22:8 si legge :
Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti
"Nazareno" era un epiteto con cui doveva essere chiamato Gesù in armonia con alcune profezie messianiche . Il significato di Nazareno non'e' da confondersi con "Nazireo"
Perspicacia alla voce "Nazareno" riporta quanto segue
Matteo mise in risalto che il nome “Nazareno” era stato profeticamente predetto come un altro segno che avrebbe identificato Gesù Cristo quale Messia promesso. Portò questo fatto all’attenzione dei lettori spiegando come dopo la morte di Erode Giuseppe aveva riportato in patria dall’Egitto Maria e il bambino: “Inoltre, avendo ricevuto in sogno divino avvertimento, [Giuseppe] si ritirò nel territorio della Galilea, e venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato dai profeti: ‘Egli sarà chiamato Nazareno’”. — Mt 2:19-23.
Matteo si riferiva a quello che Isaia (11:1) aveva detto del Messia: “Un ramoscello deve spuntare dal ceppo di Iesse; e dalle sue radici un germoglio [nètser] sarà fecondo”...
Zaccaria descrisse un re-sacerdote “il cui nome è Germoglio”, profezia che si può riferire unicamente a Gesù il Nazareno, il grande edificatore del tempio spirituale. — Zac 3:8; 6:12, 13.
Gesù era dunque chiamato "nazareno" perché crebbe a Nazaret, luogo il cui nome significa probabilmente "città del germoglio" Non mi risulta che Nazaret fosse una città inesistente, il fatto che non venga menzionata nelle scritture ebraiche non dimostra nulla, anche cafarnao mi risulta essere una città menzionata solo nei vangeli. Si ritiene che Nazaret potesse essere una piccola frazione il che potrebbe spiegare perché non fu inclusa nella mappa topografica di Giuseppe Flavio
Per approfondimenti
Nazareno
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200003189
Nazaret
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200003190
Gesù non fu nazireo perché beveva vino e tocco' cadaveri cose che i nazirei non potevano fare
Paolo non sa cosa significhi Nazireo.
In Ebrei 11:32 Paolo cito' Sansone , un nazireo a vita.
Paolo non sa cosa sia la Scekinà.
Nella lettera che indirizzò agli ebrei della giudea (Ebrei 9) ne fece un riferimento indiretto descrivendo con una certa dovizia la tenda o tabernacolo cui si manifestava la Shekinà. Anche se li non fece un riferimento diretto alla presenza di Dio o alla trattazione della Shekina non'e' sostenibile che non fosse a conoscenza del modo in cui Dio si manifestava nel tempio.
Inoltre in 1 Corinti 10:1 Paolo fece riferimento ad un altra manifestazione della Shekinà quando disse : "Ora non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri antenati furono tutti sotto la nube..."
La nuvola era un altro modo in cui Dio manifestava la sua presenza, vicinanza, dimora (Shekinà)
Non sa chi è il Re Vero. (Melkisedek) Si chiede, perchè istituire un sacerdozio secondo l'ordine di Melkisedek, uomo senza padre, senza madre, senza antenati e del quale si ignora tutto, dal principio alla fine?
Paolo piuttosto dimostrò di avere le idee chiare sulla relazione profetica esistente tra il Re Melchisedec e il Re Gesù
Melchisedec re di Salem, che significa “pace” viene definito da Paolo “Re di pace” e, a motivo del suo nome, “Re di giustizia”. (Eb 7:1, 2)
Paolo associo' queste caratteristiche a Gesù Cristo ma non fece questo accostamento a caso per i seguenti motivi.
1) Melchisedec era già menzionato In una notevole profezia messianica nel Salmo 110:1,4 in cui Geova giura al “Signore” di Davide: “Tu sei sacerdote a tempo indefinito alla maniera di Melchisedec!” (Sl 110:1, 4)
2) Melchisedec era stato evidentemente nominato sommo sacerdote da Geova stesso. Paolo spiego' che anche “il Cristo non glorificò se stesso divenendo sommo sacerdote, ma fu glorificato da colui che disse a suo riguardo: ‘Tu sei mio figlio; io, oggi, ti ho generato’”, e quindi anche qui applicò a Gesù Cristo le parole profetiche del Salmo 110:4 ( Ebrei 5:1, 4-6)
Per altre analogie che Paolo fece tra Gesù e Melchisedec puoi leggere qui
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200002970
Paolo cerca dunque un compromesso con Gesù e il Vangelo viene alterato.
Quali parole di Gesù avrebbe alterato?
Parla di dolore e non di gioia e di amore.
1 Corinti 13 è un trattato sull'amore
Crea situazioni inconciliabili che portano alla falsità e alla superstizione.
Quali?
Così la figura del cristiano "stampata" da lui è un'immagine immatura che confonde l'apparenza con l'essere, la superstizione con la fede, il dolore con la gioia.
Sono affermazioni che semplicemente non corrispondono a tutto il quadro degli scritti di Paolo. Ad esempio l'apostolo diede risalto alle qualità del cuore e all'interiorità dell'uomo di fede e fece più di 35 riferimenti alla gioia che defini' un frutto dello spirito. Per quanto riguarda il dolore si confronti quanto Gesù disse che avrebbe aspettato i suoi discepoli oltre alla gioia di esserlo e quanto disse Paolo al riguardo e si troverà una perfetta armonia tra i concetti di Paolo e quelli di Gesù
Anche nell'iconografia appare l'impronta di Paolo.Nelle raffigurazioni Gesù non sorride mai! E' triste.E' sempre solo!
E cosa c'entra Paolo? Sia Gesù che Paolo espressero gli stessi concetti riguardo alle sofferenze che doveva subire il Cristo .Confronta Marco 8:31 con Atti 17:3. Fu comunque la tradizione iconografica a sottolineare e raffigurare in modo eccessivo la passione di Gesù deformando la sua immagine ma perché attribuirne la colpa a Paolo il quale si limitò a spiegare in che modo le antiche profezie si erano adempiute sulla figura di Gesù compresa la sua sofferenza, morte e risurrezione?
Nei Vangeli canonici la Terra e la Storia appaiono il luogo della lotta tra il Regno di Dio e quello di Satana.E Satana ama le guerre di religione e grida, uccidete! Dio lo vuole! Netta è la frattura tra il pensiero originario cristiano e il pensiero successivo.
Dualità allo stato puro! Il pensiero di Saul è separazione, il bene ed il male, le tenebre e la luce, il cielo e la Terra, l'alto e il basso, l'uomo e la donna!
Come è dualista il pensiero di Gesù : la luce e le tenebre , con lui o contro di lui, pecore o capri, strada larga o strada stretta...
Nel pensiero cristiano delle origini, Gesù vuole essere un esempio da imitare e non da adorare.
Anche nel pensiero di Paolo Gesù è l' esempio da imitare (Efesini 4:20,21)
Non ha mai parlato di peccato, ma di nostre responsabilità in ogni nostra azione e opera.
Mai? Gesù parlò di peccato decine di volte...Una su tutte:
"chiunque pratica il peccato è schiavo del peccato" (Giovanni 8:34)
Egli amava spesso ripetere: "Faranno di me una religione..."
Dove lo disse?
Paolo parla sempre di colpa, di morte e di senso di colpa.
Sempre?
Siamo noi che abbiamo ucciso Gesù.
Non mi pare che Paolo affermi una cosa del genere. Piuttosto disse che Gesù venne ucciso dai giudei (1 Tessalonicesi 2:14)
Lui si fa uccidere per redimerci dal peccato!
Concetto non inventato da Paolo ma già espresso precedentemente da Gesù
"Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la sua vita come riscatto in cambio di molti"
(Marco 10:45)
[Modificato da claudio2018 22/03/2021 00:10]