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1 CORINTI 10:9 “Non mettiamo Geova alla prova”

RAGIONI: Qui molti manoscritti greci leggono ton Kỳrion (“il Signore”); alcuni manoscritti leggono ton Theòn [“(il) Dio”]. Ci sono poi alcuni manoscritti che leggono ton Christòn (“il Cristo”). Quest’ultima lezione è stata adottata nel testo greco di Nestle e Aland ed è stata seguita da diverse traduzioni bibliche moderne.

Tuttavia, non tutti i biblisti concordano sul fatto che “il Cristo” sia la lezione che corrisponde all’originale.

Ad esempio, il testo greco pubblicato da Westcott e Hort (1881) e il testo greco prodotto dalla Tyndale House di Cambridge (2017) usano ton Kỳrion nel testo principale. Visto il forte richiamo alle Scritture Ebraiche, si è portati a ritenere che in origine in questo versetto ci fosse il nome divino, e che in seguito sia stato sostituito dal titolo “Signore” o “il Cristo”.

Qui Paolo fa riferimento a occasioni in cui gli israeliti misero alla prova Geova Dio, come quelle menzionate in Esodo 16:2, 3; 17:2, 3, 7 e Numeri 14:22. Il verbo greco reso “mettere alla prova” (ekpeiràzo) è usato anche in Matteo 4:7 e Luca 4:12, dove Gesù cita Deuteronomio 6:16. In quel passo delle Scritture Ebraiche si legge: “Non dovete mettere Geova vostro Dio alla prova come faceste a Massa”. Il verbo greco reso “mettere alla prova” in 1 Corinti 10:9 compare anche nella resa della Settanta di Deuteronomio 6:16, versetto in cui nell’originale ebraico è presente il nome divino.

Quello che accadde a Massa è descritto in Esodo 17:1-7, dove si legge che Mosè chiese al popolo: “Perché continuate a mettere Geova alla prova?” Nell’ultima parte di 1 Corinti 10:9 Paolo aggiunge: “Come lo misero alla prova alcuni di loro, solo per essere uccisi dai serpenti”. Queste parole fanno riferimento all’avvenimento descritto in Numeri 21:5, 6, dove viene detto che il popolo “parlava contro Dio e Mosè” e che “Geova mandò [...] fra gli israeliti serpenti velenosi”. Paolo forse alludeva anche a Salmo 78:18, dove si dice che gli israeliti “sfidarono [lett. “misero alla prova”] Dio nel loro cuore”. Questi versetti mostrano chiaramente che è Dio colui che gli israeliti misero alla prova. Pertanto, il contesto e il forte richiamo alle Scritture Ebraiche forniscono valide ragioni per usare il nome divino nel testo principale.


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[Modificato da Angelo Serafino53 18/03/2024 19:37]