Aquila-58, 19/07/2019 08.40:
Francesco, siamo alle solite: Ignazio è colui che per primo attestò il passaggio dal presbitero/episcopo neotestamentario (identica figura) al vescovo unico monarchico, stravolgendo quindi l' originale struttura della chiesa di Dio (Atti 20:28), che credito possiamo dargli?
Rendere gloria a Cristo non significa adorarlo, anche perché la Scrittura dice che la gloria va a Dio, il solo sapiente, per mezzo di Gesù Cristo (Romani 16:27).
vedi come la Bibbia smonta immediatamente le tue tesi?
Ciao
Questo Forum o almeno gli utenti di esso vogliono delle prove concrete che dopo la morte e risurrezione di Cristo la sua persona venne adorata. Sebbene Cristo nella sua vita terrena non volle adorazione, perché Voi sapete meglio di me che pur essendo Dio assumendo la natura umana assunse la condizione di servo, servo sofferente, lui mite e umile di cuore , non volle porsi al di sopra del Padre. Ma Cristo cosa si proponeva di fare attraverso gli Apostoli e discepoli? Di identificare la chiesa. L'interesse pertanto degli Apostoli non era solo di redigere la bibbia, ma quello di diffondere la sua parola , il vangelo di creare comunità , chiese se vuoi congregazioni. Vedi quante chiese fondò, Paolo, giovanni, e tutti gli apostoli. Consapevoli che la chiesa è il corpo di Cristo di cui Lui è il capo e i cristiani sono le membra. I cristiani vennero chiamati a diffondere il vangelo, e far conoscere la persona di Cristo. Essi però predicavano in un clima di persecuzione tanto che erano costretti a rifugiarsi nelle catacombe prime chiese dei cristiani. Ecco dove sono i primissimi segni dell'adorazione a Cristo. Esse e non solo forniscono i primi documenti della testimonianza di fede dei primi cristiani. Poi gli stessi apostoli si preoccupavano di mettere a capo, di ogni comunità dei responsabili della fede. All'inizio non era chiara la distinzione dei termini Episcopo e presbitero a volte si identificavano. Ora nel caso di sant'Ignazio di antiochia e non solo :Ignazio, soprannominato Teoforo (portatore di Dio), abbracciò la fede per opera degli apostoli è particolarmente di S. Giovanni, di cui fu discepolo prediletto.
Ricevuta la sacra ordinazione, si distinse per le sue rare doti apostoliche, per cui gli Apostoli lo consacrarono vescovo d'Antiochia. Fu pieno di Spirito Santo e la parola di lui era dai fedeli accolta quale oracolo del cielo. Zelantissimo pastore e padre di anime, ebbe molto da combattere contro la perfidia dei Giudei e il furore dei pagani; ma col digiuno, preghiera e soda dottrina che possedeva, riuscì a dissipare le tenebre dell'errore e dell'eresia.
Anelava al martirio e l'ora giunse quando infierì la persecuzione di Traiano, il quale conoscendo la fiorente Chiesa di Antiochia, venne col proposito di fare strage del pastore e del gregge. Chiamò pertanto a sè Ignazio e così lo apostrofò:
Sei tu quel demonio che infrangi le mie leggi e spingi gli altri ad infrangerle?
Nessuno diede mai questo nome ad un servo di Gesù Cristo, rispose Ignazio, ma sappi, o imperatore, che i demoni fuggono alla sua presenza.
Tu dunque adori Gesù Cristo che Pilato fece crocifiggere?
Di' piuttosto che Gesù crocifisse il peccato per dare a coloro che credono in Lui il potere di trionfare sui demoni e sul peccato.
Impotente a vincere il fedele servo di Cristo, Traiano pronunciò l'ingiusta sentenza.
Comandiamo che Ignazio, il quale si gloria di adorare il Crocifisso, venga legato, condotto a Roma e dato in pasto alle fiere, dopo aver servito come trastullo della plebe.
Il santo Vescovo ringraziò il tiranno e, legato, partì per Roma scortato da soldati che lo tormentarono in tutte le maniere.
Passando per le città d'Asia e della Grecia, edificò le varie comunità cristiane colla parola e coll'esempio d'invitto coraggio.
Durante questo viaggio scrisse sei lettere ai Cristiani di Efeso, di Magnesia, di Smime, di Traila, a S. Policarpo, incitando tutti a rimanere fermi nella fede e umilmente soggetti ai proprii vescovi, perchè solo per essi riceviamo dal Signore le grazie.
Scrisse anche una lettera ai Romani, dai quali temeva, per l'affetto che gli portavano, che gli impetrassero la liberazione, mentre egli null'altro bramava che il martirio. Infatti così scrive: « Sono frumento di Cristo e debbo essere macinato dai denti dei leoni; se questi divenissero mansueti e volessero risparmiarmi, io stesso li aizzerò: le mie catene gridino a voi di stringervi in un'incrollabile armonia di fede e di preghiera ».
Per la legge della privacy tratto dal santo del giorno. Ora per chi sostiene che la rivelazione si compì con la morte dei 12 apostoli dico che ha ragione. Ma Cristo volle che la sua chiesa durasse fino alla sua venuta, perché il vangelo attraverso la persona del Padre e del figlio e dello spirito santo fosse sempre divulgato. Ora di queste testimonianze di Adorazione a Cristo la storia ne è piena. L'adorazione a Cristo dopo la risurrezione è già palese negli apostoli, nelle donne e nei discepoli, ma si sviluppò gradatamente, e anche quella dello Spirito santo. Mi viene da ridere quando si fanno affermazioni del genere, ma gli apostoli del 1 secolo adoravano lo Spirito santo? Come se la fede riguarda solo il primo secolo
Il popolo di Dio ha voluto adorare Cristo, e la storia del popolo di Dio è paritaria alla bibbia. Se non fosse così Cristo avrebbe fallito la sua missione. Infatti Cristo non disse scrivete la bibbia ma andate a diffondere il vangelo battezzando nel nome del padre e del figlio e dello spirito santo da questa affermazione di Cristo si ha la trinità. Filosofia metafisica no BIBBIA parola di Dio. GRAZIE PER AVERMI LETTO
Longo Francesco nato a Catania il 5-7-60 interesse per lo studio delle sacre scritture