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I Testimoni di Geova svolgono opere di carità?

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2016 19:54
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26/03/2014 16:00
 
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Cara Naomi,


Quindi voi insegnate alle persone a cercarsi il lavoro invece di elemosinare i soldi? Ma non essendoci più lavoro in Italia come fanno? Quindi un alternativa non sarebbe anche dargli da mangiare e da bere?



Come detto facciamo anche quello, ma non è l'opera più importante. Tutto qui, l'elemosina è un sollievo temporaneo, spesso senza sapere neppure se chi la chiede è davvero nel bisogno e come userà quel denaro, se si ratta di denaro. L'aiuto spirituale può invece cambiare la vita delle persone, per questo Gesù non invitò tanto a fare l'elemosina ma piuttosto a diffondere il messaggio cristiano: i cambiamenti nascono da dentro, non vengono dall'esterno.


Ma non penso proprio che il messaggio biblico può salvarti dalla povertà e dalla miseria



Come detto il messaggio biblico dice di "amare il prossimo" e dunque quando vedo qualcuno nel bisogno, come è stato detto, non mi devo "girare dall'altra parte" ma devo aiutarlo. I testimoni di Geova non si "girano" per non vedere, ovviamente.

Ma a parte questo ci sono alcuni principi che sono utili per salvarti dalla povertà e miseria. La Bibbia insegna:

1. ad essere onesti e non mentire, una persona onesta certamente è apprezzata come lavoratore più di uno che ruba o è disonesto

2. a non sperperare il denaro e ad accontentarsi, molti cadono in disgrazia perché si fanno debiti per cose inutili, oppure perché cadono nel vizio della droga, dell'alcool, del gioco d'azzardo, del fumo... pensa che non fumando si risparmiano mediamente 3-4 euro al giorno, che per un anno fanno oltre 1000 euro. Certo non si diventa ricchi, ma sono sempre 1000 euro.

3. si impara a pensare positivamente e ad abbandonare i pensieri egoistici, aiutandosi l'un l'altro e facendo in famiglia ciascuno la sua parte, lavorare in team e con affiatamento

Ho solo fatto qualche esempio per dirti che non si tratta solo di una crescita astratta, ma di una crescita reale, che permette di uscire da uno stato di miseria. Un conto è essere poveri, ci sono anche alcuni di noi poveri, dato che non perseguiamo mete materialistiche, ma nessuno misero, grazie ai principi biblici!

Shalom
[Modificato da barnabino 26/03/2014 16:08]
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26/03/2014 16:04
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Giandujotta.50, 26/03/2014 15:55:




Trovami un tdG che viva di stenti nella povertà e miseria e ti darò ragione.
Come ti è già stato spiegato, è il sano modello di vita e la fiducia nella promessa di Dio che cercando prima il regno tutte le altre cose necessarie verranno aggiunte, che aiutano a venir fuori dal degrado.
L'esempio a cui ogni testimone dovrebbe guardare, e in effetti come collettività guarda, è quello del buon samaritano.
Ciascuno verso il suo prossimo.



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà. Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.
Ci sono persone credenti che hanno accettato di vivere nella povertà o sono diventati poveri per aiutare gli altri (Madre Teresa di Calcutta, Giuseppe Moscati..).
Comunque puoi avere avere un sano stile di vita e fiducia in te stesso anche non credendo in Dio, questo varia da persona a persona ovviamente. Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero! Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.

26/03/2014 16:08
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:04:



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà.



Appunto sarebbe il caso di chiedersi se tali frutti negativi siano degni del vero cristianesimo.


Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.



Non stiamo parlando di chi si dichiara cristiano, ma dei tdG, e del nostro caso specifico.


Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero!



Nel nostro caso è assolutamente vero. Ripeto, trovami un tdG barbone o che si incatena o si dà fuoco perché disoccupato.


Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.



Questo in generale è vero, si parlava però dei tdG come gruppo.
Non si può però dire altrettanto dei non credenti come gruppo.



[Modificato da admintdg3 26/03/2014 16:09]



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26/03/2014 16:10
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:53:



E se non hai la canna come puoi insegnargli a pescare?

Quindi voi insegnate alle persone a cercarsi il lavoro invece di elemosinare i soldi? Ma non essendoci più lavoro in Italia come fanno? Quindi un alternativa non sarebbe anche dargli da mangiare e da bere?






Le congregazioni (e per estensione i Testimoni di Geova) sono come una famiglia. Ci chiamiamo fratello e sorella. Cosi come succede in una famiglia, succede anche fra noi. In nessuna famiglia troverai chi mangia e chi no, m piuttosto tutti mangeranno meno in modo che il cibo sia sufficiente per tutti.

Anche fra noi succede la stessa cosa. Se una persona o nucleo famigliare sta passando attraverso un periodo di indigenza, i fratelli a loro più vicini (quelli della sua congregazione di appartenenza e non di certo quelli dall'altra parte del mondo) li aiuteranno in qualche maniera, magari offrendo cibo o ospitalità.
D'altro canto il fratello che è in condizione disagiate, applicando i principi cristiani "chi non vuole lavorare, neppure mangi" (2Tessalonicesi 3:10), cercherà attivamente la maniera per uscire da quella situazione e non pesare a lungo sulla congregazione.
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"Le cose che possiedi alla fine ti possiedono"
26/03/2014 16:13
 
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Re:
barnabino, 26/03/2014 16:00:

Cara Naomi,


Ma non penso proprio che il messaggio biblico può salvarti dalla povertà e dalla miseria



Come detto il messaggio biblico dice di "amare il prossimo" e dunque quando vedo qualcuno nel bisogno, come è stato detto, non mi devo "girare dall'altra parte" ma devo aiutarlo. I testimoni di Geova non si "girano" per non vedere, ovviamente.

Ma a parte questo ci sono alcuni principi che sono utili per salvarti dalla povertà e miseria. La Bibbia insegna:

1. ad essere onesti e non mentire, una persona onesta certamente è apprezzata come lavoratore più di uno che ruba o è disonesto

2. a non sperperare il denaro e ad accontentarsi, molti cadono in disgrazia perché si fanno debiti per cose inutili, oppure perché cadono nel vizio della droga, dell'alcool, del gioco d'azzardo, del fumo... pensa che non fumando si risparmiano mediamente 3-4 euro al giorno, che per un anno fanno oltre 1000 euro. Certo non si diventa ricchi, ma sono sempre 1000 euro.

3. si impara a pensare positivamente e ad abbandonare i pensieri egoistici, aiutandosi l'un l'altro e facendo in famiglia ciascuno la sua parte, lavorare in team e con affiatamento

Ho solo fatto qualche esempio per dirti che non si tratta solo di una crescita astratta, ma di una crescita reale, che permette di uscire da uno stato di miseria. Un conto è essere poveri, ci sono anche alcuni di noi poveri, dato che non perseguiamo mete materialistiche, ma nessuno misero, grazie ai principi biblici!

Shalom



Ma queste cose non te le insegna solo la Bibbia.
Una brava persona (credente o non credente) deve amare il prossimo non perché lo dice la Bibbia, ma perché è un dato di fatto. Per vivere in pace sia con noi stessi che con gli altri dobbiamo aiutare tutti (e con questo intendo umani, animali, natura ecc..).
Una persona non deve aiutare un'altra persona solo perché lo dice la Bibbia se no questo risulta un obbligo e viene fatto con malavoglia.


26/03/2014 16:13
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:04:



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà. Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.
Ci sono persone credenti che hanno accettato di vivere nella povertà o sono diventati poveri per aiutare gli altri (Madre Teresa di Calcutta, Giuseppe Moscati..).
Comunque puoi avere avere un sano stile di vita e fiducia in te stesso anche non credendo in Dio, questo varia da persona a persona ovviamente. Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero! Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.




ma il tuo discorso è partito dal fatto che credi che i tdG non facciano doni di carità..
Come ti è stato detto, facciamo non solo quello per il nostro prossimo, ma facciamo di piu: offriamo la comprensione degli strumenti per uscire dal degrato e dall'indigenza.
e nessun tdG è in quelle condizioni.
Altre denominazioni hanno enti assistenziali e tantissimi da assistere...
questo significa che la promessa del Creatore che avrebbe dato modo di provvedersi il necessario a chi mette al primo posto il Regno, è assolutamente degna di fiducia perchè mettere in pratica quello che è lo spirito delle Sacre Scritture ha come effetto collaterale proprio avere i mezzi per risollevarsi.
Non diventare ricchi o benestanti, ma avere le cose necessarie in modo da non dover fare la fila alle mense caritatevoli




26/03/2014 16:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
admintdg3, 26/03/2014 16:08:

Noemi.P, 26/03/2014 16:04:



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà.



Appunto sarebbe il caso di chiedersi se tali frutti negativi siano degni del vero cristianesimo.


Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.



Non stiamo parlando di chi si dichiara cristiano, ma dei tdG, e del nostro caso specifico.


Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero!



Nel nostro caso è assolutamente vero. Ripeto, trovami un tdG barbone o che si incatena o si dà fuoco perché disoccupato.


Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.



Questo in generale è vero, si parlava però dei tdG come gruppo.
Non si può però dire altrettanto dei non credenti come gruppo.






Con frutti negativi cosa intendi?


Nel nostro caso è assolutamente vero. Ripeto, trovami un tdG barbone o che si incatena o si dà fuoco perché disoccupato.


Ma quindi se qualcuno è barbone lo aiutate e gli cercate il lavoro? Scusa, ma non ho capito bene come aiutate le persone delle vostra congregazione in caso di difficoltà.


26/03/2014 16:22
 
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E, come succede in ogni famiglia, sarebbe lecito ricevere aiuto dalla propria rispettiva comunità di appartenenza: ma se questa si dimostra inefficace, evidentemente palesa come il modello dell' "aiuto a random" fatto di piatti di pasta non aiuta.
Diversamente tra i tdG, pur essendoci famiglie povere, queste non si riducono mai a mendicare, o ad andare a Uno Mattina o da Magalli per disperazione.


Innanzitutto dimentichi che non esiste solo la propria congregazione in Italia ci sono migliaia di persone che hanno bisogno di aiuto e la maggioranza magari è di un altra religione di questi cosa facciamo?? visto che sono di un altra famiglia li lasciamo perdere??
Vai davanti ad una mensa Caritas e guarda chi entra noterai quanti di loro sono musulmani a loro chi ci pensa?? o magari sono atei a loro chi ci pensa?
se non fosse per quel modello fatto di piatti di pasta molta gente morirebbe di fame!!! mi sembra davvero ridicolo che pur di criticare non vi rendiate conto della realtà..e riuscite a criticare anche le cose palesemente positive...
In secondo luogo, sai cambiano un pò i numeri senza scopo polemico ma quando si tratta di migliaia di persone è un più facile aiutarle in famiglia quando sono milioni è un pò diverso...


La congregazione e i singoli fratelli e sorelle si attivano sin da subito per trovare un lavoro a chi l'ha perso, certi che dall'altra parte ci sarà vera voglia di lavorare, e un contesto di incoraggiamento umano che produce frutti, e non disperati che arrivano a darsi fuoco perché han perso il lavoro.



Come sopra... questione di numeri, forse un giorno se mai raggiungerete gli stessi capirete anche voi...
26/03/2014 16:22
 
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Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:13:



Ma queste cose non te le insegna solo la Bibbia.
Una brava persona (credente o non credente) deve amare il prossimo non perché lo dice la Bibbia, ma perché è un dato di fatto. Per vivere in pace sia con noi stessi che con gli altri dobbiamo aiutare tutti (e con questo intendo umani, animali, natura ecc..).
Una persona non deve aiutare un'altra persona solo perché lo dice la Bibbia se no questo risulta un obbligo e viene fatto con malavoglia.






Non viene fatto con malavoglia nel nostro caso, dal momento che per noi gli insegnamenti biblici non sono una serie di antipatiche leggi, ma la Parola di Dio, un sano modello di insegnamento, accompagnato dall'affetto sincero che nutriamo per tutti.
Non capisco però cosa c'entra questo con la discussione: hai chiesto se i tdG fanno carità e ti abbiamo risposto.
Questa tua divagazione è ovvia e giusta, ma il problema è che nessuno può aiutare "tutti", per una pura questione di limitata disponibilità economica e di affetto per chi ci è più vicino (a livello sociale e familiare).
Nel caso dei testimoni di Geova, agiscono:

1) dando a tutti la possibilità di migliorare la propria vita, intraprendendo un percorso basato su sani principi (quindi niente gioco d'azzardo, fumo, droga, investimenti azzardati).
2) non lasciando che nessuno dei loro compagni di fede cada nella miseria e nella disperazione economica, e questo è un innegabile segno che li distingue dalle altre religioni



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26/03/2014 16:25
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Tyler1990, 26/03/2014 16:10:




Le congregazioni (e per estensione i Testimoni di Geova) sono come una famiglia. Ci chiamiamo fratello e sorella. Cosi come succede in una famiglia, succede anche fra noi. In nessuna famiglia troverai chi mangia e chi no, m piuttosto tutti mangeranno meno in modo che il cibo sia sufficiente per tutti.

Anche fra noi succede la stessa cosa. Se una persona o nucleo famigliare sta passando attraverso un periodo di indigenza, i fratelli a loro più vicini (quelli della sua congregazione di appartenenza e non di certo quelli dall'altra parte del mondo) li aiuteranno in qualche maniera, magari offrendo cibo o ospitalità.
D'altro canto il fratello che è in condizione disagiate, applicando i principi cristiani "chi non vuole lavorare, neppure mangi" (2Tessalonicesi 3:10), cercherà attivamente la maniera per uscire da quella situazione e non pesare a lungo sulla congregazione.



E se qualcuno non credente o di un'altra religione ha bisogno d'aiuto cosa fate?
26/03/2014 16:29
 
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Nik 82:

Innanzitutto dimentichi che non esiste solo la propria congregazione in Italia ci sono migliaia di persone che hanno bisogno di aiuto e la maggioranza magari è di un altra religione di questi cosa facciamo??



Dovresti chiederti innanzitutto perché vengono abbandonati dai loro correligionari. Vuoi forse che 250.000 tdG trovino lavoro a 51 milioni di persone?


In secondo luogo, sai cambiano un pò i numeri senza scopo polemico ma quando si tratta di migliaia di persone è un più facile aiutarle in famiglia quando sono milioni è un pò diverso...



Non è diverso, dal momento che i cattolici sono decine di milioni, non certo 250.000. Lo sforzo congiunto di queste decine di milioni di cattolici dovrebbe produrre un risultato proporzionale...che però non c'è.



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26/03/2014 16:30
 
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Re: Re: Re:
admintdg3, 26/03/2014 16:22:

Noemi.P, 26/03/2014 16:13:



Ma queste cose non te le insegna solo la Bibbia.
Una brava persona (credente o non credente) deve amare il prossimo non perché lo dice la Bibbia, ma perché è un dato di fatto. Per vivere in pace sia con noi stessi che con gli altri dobbiamo aiutare tutti (e con questo intendo umani, animali, natura ecc..).
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Non viene fatto con malavoglia nel nostro caso, dal momento che per noi gli insegnamenti biblici non sono una serie di antipatiche leggi, ma la Parola di Dio, un sano modello di insegnamento, accompagnato dall'affetto sincero che nutriamo per tutti.
Non capisco però cosa c'entra questo con la discussione: hai chiesto se i tdG fanno carità e ti abbiamo risposto.
Questa tua divagazione è ovvia e giusta, ma il problema è che nessuno può aiutare "tutti", per una pura questione di limitata disponibilità economica e di affetto per chi ci è più vicino (a livello sociale e familiare).
Nel caso dei testimoni di Geova, agiscono:

1) dando a tutti la possibilità di migliorare la propria vita, intraprendendo un percorso basato su sani principi (quindi niente gioco d'azzardo, fumo, droga, investimenti azzardati).
2) non lasciando che nessuno dei loro compagni di fede cada nella miseria e nella disperazione economica, e questo è un innegabile segno che li distingue dalle altre religioni



Ma essendo persone tutte diverse ci sarà pure qualcuno dentro la vostra congregazione che farà qualcosa con malavoglia, no?
Non tutti i cristiani sono perfetti.
Si, mi avete risposto ma essendo curiosa ho fatto altre domande che si e no si basano sullo stesso argomento ma se non volete continuare questa discussione posso anche chiudere con le domande.


26/03/2014 16:33
 
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Prova personalmente come si vive nella congregazione, con tutti i suoi difetti e imperfezioni, ovviamente... provare per credere, no? Di più non possiamo dirti, se sei diffidente gli argomenti logici servono a poco!

Shalom [SM=g27988]
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26/03/2014 16:33
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:25:



E se qualcuno non credente o di un'altra religione ha bisogno d'aiuto cosa fate?




Ti abbiamo risposto: se il nostro vicino di casa o un nostro parente non credente ha bisogno di aiuto, riceve tutto l'aiuto necessario,sia temporaneo che in via definitiva, adoperandoci per trovare un lavoro.
Siamo anche invitati a mettere da parte qualcosa per qualche associazione seria che aiuti i poveri.
Il problema è di chi causa questi poveri, attraverso una formazione etico-culturale che li lascia allo sbando, non di chi cerca di offrire un sano modello di vita in cui non c'è traccia di disperazione per povertà, e si vede rifiutata questa offerta.



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26/03/2014 16:34
 
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Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:03:

Ho letto su internet che i Testimoni di Geova non hanno nessun ente di carità, non fanno la carità e che fanno beneficenza solo tra di loro.
E' tutto vero questo? Se no, che opere di carità svolgete? Avete un ente di carità? Se è tutto vero perché non la praticate?



Ciao, ti espongo alcune riflessioni in merito

Come Organizzazione quella dei Testimoni di Geova ha uno scopo ben specifico: quello che aveva anche Gesù, predicare la "buona notizia".
E' interessante che in Marco 6:45 Gesù addirittura "costringe" i suoi discepoli a levar le tende mentre congeda le folle per andare a predicare ad altri. Questo perchè? Perchè le opere di carità avrebbero recato un sollievo temporaneo, mentre "ascoltare" e mettere in pratica i suoi insegnamenti avrebbero recato sollievo eterno. Vedi anche Giovanni 6:22-39, dove tra le altre cose esprime anche preoccupazione per coloro che si manifestavano più interessati al cibo fisico che a quello spirituale, diventando opportunisti. Il pericolo per un ente religioso di essere anche un ente caritatevole è che qualcuno ci si associ solo per opportunismo.

Questo però non vuol dire che un singolo TdG non possa fare carità o collaborare con qualche ente caritatevole. Il fatto che non lo pubblicizzino è semplicemente in armonia col principio di non far sapere alla mano destra ciò che fa la sinistra perchè lo scopo non è farsi vedere dagli altri, come gli scribi. I veri cristiani prendono molto seriamente quello che Gesù dice in Matteo 6:1-4
“Badate bene di non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere osservati da loro; altrimenti non avrete nessuna ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Quando dunque fai doni di misericordia, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle vie, per essere glorificati dagli uomini. Veramente vi dico: Essi hanno appieno la loro ricompensa. 3 Ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano sinistra quello che fa la tua destra, 4 affinché i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà
In nessuna pubblicazione dei TdG troverai scritto che un TdG non possa compiere atti di carità o assistenziali.

Fanno beneficienza solo tra di loro i TdG? Non "solo" tra di noi. E' vero che diamo la precedenza a quelli che hanno "relazione con noi nella fede" in casi umanitari e simili.. Ma è ovvio! sono i ns fratelli e le nostre sorelle! Non so se hai un fratello o una sorella? Anche un genitore va bene in questo caso per l'esempio [SM=g27987]. Se ci fosse un terremoto e tutte le case del paese dove essi vivono crollano, andresti ad aiutare prima uno sconosciuto o andresti prima da tua sorella o tuo fratello o tuo padre o tua madre, o zia, o zio (mi fermo qua col parentado)? Significa essere egoisti? NO, significa, oltre ad avere amore per i propri parenti, essere anche pratici. Se ognuno di noi aiutasse i propri parenti (vedi i vecchi abbandonati) gli sforzi e le risorse sarebbero indirizzate e concentrate meglio e nessuno sarebbe abbandonato. Se ogni organizzazione (religiosa, politica, etica ecc) fosse organizzata come quella dei TdG per fornire aiuto in caso di calamità a tutti i propri adepti, soci, "compagni" ecc... non sarebbe meglio? Per quanto numerosi i TdG non possono far fronte a sostenere tutti in tutte le calamità, si concentrano sui propri fratelli. Questo è oltremodo utile anche perchè in tal maniera le altre associazioni di volontariato si possono concentrare sugli altri senza spendere risorse per i ns fratelli, perchè ai ns fratelli ci pensiamo già noi.
Poi, ovviamente, facciamo il possibile per aiutare anche i ns vicini, e anche questo significa "ottimizzare" le risorse che si hanno, che se non sono limitate non sono manco illimitate.

Spero di aver chiarito bene il punto [SM=g27985]

ciao ciao
[Modificato da solitary man 26/03/2014 16:36]
26/03/2014 16:38
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
admintdg3, 26/03/2014 16:33:

Noemi.P, 26/03/2014 16:25:



E se qualcuno non credente o di un'altra religione ha bisogno d'aiuto cosa fate?




Ti abbiamo risposto: se il nostro vicino di casa o un nostro parente non credente ha bisogno di aiuto, riceve tutto l'aiuto necessario,sia temporaneo che in via definitiva, adoperandoci per trovare un lavoro.
Siamo anche invitati a mettere da parte qualcosa per qualche associazione seria che aiuti i poveri.
Il problema è di chi causa questi poveri, attraverso una formazione etico-culturale che li lascia allo sbando, non di chi cerca di offrire un sano modello di vita in cui non c'è traccia di disperazione per povertà, e si vede rifiutata questa offerta.



Capito :)

26/03/2014 16:43
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:25:



E se qualcuno non credente o di un'altra religione ha bisogno d'aiuto cosa fate?



In primo luogo ci adoperiamo per i nostri compagni di fede. Ci sono vicini nella fede e nelle prove. Continuando sulla falsa riga della famiglia, un padre prima di tutto aiuterà i propri figli, poi quelli degli altri.

Nel caso di persone che non condividano le nostre credenze e la nostra condotta e anzi, vogliono continuare a fare la loro vita mettendo da parte Dio, non li accoglieremo in casa come faremmo con un nostro fratello e non ci prodigheremo per aiutarlo nel trovargli un lavoro.

Certo è che se la persona in questione è in difficoltà, sta morendo di fame, o qualunque altra cosa grave, nessuno di noi si girerà dall'altra parte ma farà in modo di dargli un ragionevole aiuto nei limiti del possibile. Sono troppe le situazioni per elencartele tutte.
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26/03/2014 16:45
 
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Dovresti chiederti innanzitutto perché vengono abbandonati dai loro correligionari. Vuoi forse che 250.000 tdG trovino lavoro a 51 milioni di persone?



Non è che vengono abbandonati ( i cda della caritas si applicano anche per aiutarti a trovare lavoro) ma capisci che non puoi trovare il lavoro a milioni di persone in un momento di recessione economica..
e poi ti ripeto gli altri quelli che soo di un altra religione quelli atei che si fà..magari qualche "piatto di pasta" almeno gli permette di non morire di fame...



Non è diverso, dal momento che i cattolici sono decine di milioni, non certo 250.000. Lo sforzo congiunto di queste decine di milioni di cattolici dovrebbe produrre un risultato proporzionale...che però non c'è.



Ma tu vivi su Marte per caso?! no perchè mi devi spiegare come fa l'aiuto congiunto anche di milioni di persone a trovare il lavoro ad altrettanti milioni in un momento come questo..guarda che non tutti milioni di cattolici sono imprenditori che possono dare del lavoro alle persone....ne il lavoro cresce sugli alberi...
E poi ripeto, perchè sembra che il discorso si sia un pò spostato, ma Gli altri quelli che non sono ne cattolici ne testimoni di Geova li lasciamo al loro destino??
la mia Chiesa non lo fà la tua?!
26/03/2014 16:48
 
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Nel caso di persone che non condividano le nostre credenze e la nostra condotta e anzi, vogliono continuare a fare la loro vita mettendo da parte Dio, non li accoglieremo in casa come faremmo con un nostro fratello e non ci prodigheremo per aiutarlo nel trovargli un lavoro.



Appunto!!! C.V.D.


Certo è che se la persona in questione è in difficoltà, sta morendo di fame, o qualunque altra cosa grave, nessuno di noi si girerà dall'altra parte ma farà in modo di dargli un ragionevole aiuto nei limiti del possibile.



MA se non hai un centro di ascolto pubblico come fai a sapere chi ha bisogno? se non hai una mensa aperta a tutti come fai ad aiutarli a non morire di fame?
[Modificato da Nik 82 26/03/2014 16:49]
26/03/2014 16:52
 
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TdG
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:22:



Ma quindi se qualcuno è barbone lo aiutate e gli cercate il lavoro? Scusa, ma non ho capito bene come aiutate le persone delle vostra congregazione in caso di difficoltà.




Se nella mia congregazione qualcuno perde il lavoro ed ha davvero bisogno di aiuto, tutti i fratelli cercheranno di aiutarlo a trovarne un altro. Potrei aiutarlo ad esempio dandogli prodotti dell'orto se ho del terreno, donandogli i vestiti nuovi o per esempio i vestiti dei miei figli.
Proprio in questo periodo ad esempio uno della mia congregazione con figlia appena nata e che da 7 mesi non becca un soldo l'abbiamo aiutato. Qualcuno gli ha donato ad esempio scatoloni di pannolini per il bimbo, altri visto che lui è artigiano gli hanno fatto fare dei lavoretti per fargli guadagnare qualcosina, altri hanno offerto altre cose, etc.
Questo a livello individuale.
Se la situazione è più grave si può intervenire come congregazione.
Faccio un esempio per capirci. Nella mia congregazione un nostro fratello è rimasto vedovo con due figli e come congregazione abbiamo organizzato per circa un anno turni per pulirgli casa, turni per ospitarli a pranzo, sorelle che seguono la figlia sia per la scuola che emotivamente, per insegnarle a cucinare, stirare, etc.
Li abbiamo assistiti fino a quando non sono stati in grado di organizzarsi autonomamnte: non si aiuta per sempre se ci sono possibilità di essere autosufficienti.
Non lo spifferiamo ai quattro venti ma ti garantisco che ci si aiuta in modi pratici. Ritengo doverosa una precisazione: il denaro è l'ultima estrema azione per aiutare chi è in difficoltà. In quasi tutti i casi si provvedono cose, aiuto pratico ed assistenza emotiva.

Assistiamo nostre sorelle in ospedale, etc. ma è ovvio che se io TdG che ho bisogno di assistenza in ospedale ho molti parenti ed una pensione da 3.000 euro.....non posso aspettarmi che la congregazione mi facccia da assistente ma forse prenderò una badante...
Giusto per chiarire che comunque la congregazione non è il "distributore della solidarietà" gratuita quando non si è davvero nel bisogno.

Noemi.P, 26/03/2014 16:25:



E se qualcuno non credente o di un'altra religione ha bisogno d'aiuto cosa fate?



Stessa cosa.
Ovviamente nel caso di una persona estranea non interverrà la congregazione come tale (salvo rari casi particolari) ma interverranno i singoli TdG in base alla propria coscienza e sensibilità.
Se il mio vicino di casa è nel bisogno, io TdG non posso in coscienza portare il messaggio d'amore del cristianesimo agli altri se io in primis non dimostro amore al mio prossimo più "prossimo"!
Anche qui però dobbiamo chiarirci su cosa si intende per bisogno. Se il mio vicino ha perso il lavoro ed ha 3 figli e dice di aver bisogno, però lo vedo con 3 cellulari ultima generazione, pacchetto di sigarette in tasca e và in giro col Mercedes.....beh qualche perplessità ce l'ho. Non credi?
Per il resto, ognuno di noi opera il bene nei confronti degli "esseri umani" non importa se TdG, cattolici, atei, interisti, etc..
Ovvio che chi è mio fratello di fede sarà da me aiutato per primo: prima faccio del bene ai miei figli e poi gli altri... al massimo contemporaneamente.
Ma questo è uno dei privilegi, un "effetto collaterale" dell'essere Tesimoni di Geova... [SM=g27988]
[Modificato da TeoTerrone 26/03/2014 16:56]




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2 Sam. 22:26-27
Con qualcuno leale agirai con lealtà;
Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi si mantiene puro ti mostrerai puro e con chi è perverso agirai come da sciocco.....
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