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sussistenza dell'anima alla morte del corpo

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2014 18:02
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18/04/2014 11:59
 
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apro questo tread per continuare un argomento che stavamo trattando in questa discussione:

testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10550521/domanda-sull-anima-/discussione.asp...

e come scritto da Barnabino, mi prendo la libertà di continuare l'argomento in una discussione più specifica.

parto la conversazione citando un brano:

Atti 23:6 Ora Paolo, notando che una parte erano sadducei ma l’altra farisei, gridava nel Sinedrio: “Uomini, fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei. Sono giudicato circa la speranza della risurrezione dei morti”. 7 Siccome disse questo, sorse un dissenso tra i farisei e i sadducei, e la moltitudine fu divisa. 8 Poiché i sadducei dicono che non c’è né risurrezione né angelo né spirito, ma i farisei li dichiarano pubblicamente tutti.* 9 E si levarono alte grida, e alcuni degli scribi del partito dei farisei si alzarono e contendevano furiosamente, dicendo: “Non troviamo nulla di male in quest’uomo; ma se gli ha parlato uno spirito o un angelo, . . .”

ora voi sostenete che l'anima nella bibbia indica sempre la persona nella sua interezza.
vi chiedo: cosa sono gli spiriti a cui si riferiscono i Farisei?

non voglio tirare in ballo nessuna filosofia platonica o ellenizzante, ma leggendo il testo citato dalla TNM, è chiaro che c'è una differenza tra angelo e spirito.
ora spirito non può essere certamente un demone, perchè i farisei che si professavano aderenti all'insegnametno biblico, l'avrebbero certamente rigettato come credenza.

quindi è lecito alla luce di questi versetti credere che anche all'interno del giudaismo dell'epoca di Cristo, c'era chi credeva che l'anima fosse immortale.
perchè oggi invece dobbiamo ritenerla una cosa strettamente errata?
18/04/2014 14:19
 
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quindi è lecito alla luce di questi versetti credere che anche all'interno del giudaismo dell'epoca di Cristo, c'era chi credeva che l'anima fosse immortale.



non è lecito poichè nei versetti da te citati si parla di spirito (greco pnèuma) e non di anima (greco psychè) i quali termini significano cose diverse.


perchè oggi invece dobbiamo ritenerla una cosa strettamente errata?



per lo stesso motivo detto sopra
18/04/2014 14:27
 
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Nelle Scritture gli "spiriti" sono angeli malvagi, i cosiddetti demoni. I sadducei non credevano né alla risurrezione né agli angeli né agli spiriti (i demoni).


ora spirito non può essere certamente un demone, perchè i farisei che si professavano aderenti all'insegnametno biblico, l'avrebbero certamente rigettato come credenza



In che senso i farisei avrebbero rigettato l'esistenza di spiriti malvagi?


quindi è lecito alla luce di questi versetti credere che anche all'interno del giudaismo dell'epoca di Cristo, c'era chi credeva che l'anima fosse immortale



E' possibile, ma in che misura è difficile stabilirlo. Il passo da te citato non mi pare comunque che permetta di dedurlo visto che non si parla di psychè ma di pneuma.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/04/2014 14:32]
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18/04/2014 14:29
 
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Re:
ciao Leo,
leo(2013), 18/04/2014 14:19:


quindi è lecito alla luce di questi versetti credere che anche all'interno del giudaismo dell'epoca di Cristo, c'era chi credeva che l'anima fosse immortale.



non è lecito poichè nei versetti da te citati si parla di spirito (greco pnèuma) e non di anima (greco psychè) i quali termini significano cose diverse.


perchè oggi invece dobbiamo ritenerla una cosa strettamente errata?



per lo stesso motivo detto sopra




in tutto questo hai risposto ma non risposto.

cos'è allora lo spirito? cosa l'anima?
18/04/2014 14:38
 
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ciao a te Daniel
credo invece di aver risposto perchè hai scritto che: " c'èra chi credeva che l'anima fosse immortale" invece il versetto non parla di nessuna anima immortale e ti ho fatto notare la differenza.
[SM=g27985]
18/04/2014 14:40
 
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cos'è allora lo spirito? cosa l'anima?



Dal punto di vista dell'antropologia giudaica lo "spirito" è il respiro, in senso ampio il soffio vitale, la vita interiore, la persona vista dal punto di vista della sua vita interiore mentre l'"anima" è l'essere vivente, l'individuo, l'io o la completezza della persona. Nel passo da te citato però non si parla di antropologia ma di angeli e demoni, chiamati spiriti in quanto esseri spirituali.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/04/2014 14:41]
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18/04/2014 14:49
 
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Re:
barnabino, 18/04/2014 14:27:

Nelle Scritture gli "spiriti" sono angeli malvagi, i cosiddetti demoni. I sadducei non credevano né alla risurrezione né agli angeli né agli spiriti (i demoni).


ora spirito non può essere certamente un demone, perchè i farisei che si professavano aderenti all'insegnametno biblico, l'avrebbero certamente rigettato come credenza



In che senso i farisei avrebbero rigettato l'esistenza di spiriti malvagi?

Shalom



spiriti malvagi è l'interpretazione che viene data oggi, anche perchè i demoni sono sempre e comunque angeli. non ritengo sia lecito accomunare demoni e spiriti come fossero la stessa identica cosa... mentre ritengo che spirito sia visto inteso come "persona morta che appare in forma incorporea", un pò come la reazione dei discepoli di Luca 24:37, che vedono Gesù e pensano sia cosa? uno "spirito"...

poi riguardo a ciò in cui credevano i Farisei, poi andare qui: wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200003459




18/04/2014 15:12
 
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Caro Daniel,


spiriti malvagi è l'interpretazione che viene data oggi, anche perchè i demoni sono sempre e comunque angeli



Non direi che è l'interpretazione che ne diamo oggi, ci sono infatti diversi passi del NT in cui di demoni sono chiamati "spiriti". Ad esempio Matteo 8,16 dice: "E venuta la sera, gli condussero molti indemoniati; ed egli espulse gli spiriti con una parola". Qui mi pare evidente che gli spiriti espulsi erano demoni. Ci sono decine di altri passi simili in cui esserei spirituali malvagi e no sono detti "spiriti". I passi in cui si parla dei morti come di "spiriti" sono invece rarissimi (uno o due) e variamente interpretabili, nonché contrastanti con l'antropologia classica giudaica.


non ritengo sia lecito accomunare demoni e spiriti come fossero la stessa identica cosa... mentre ritengo che spirito sia visto inteso come "persona morta che appare in forma incorporea", un pò come la reazione dei discepoli di Luca 24:37, che vedono Gesù e pensano sia cosa? uno "spirito"



E' possibile che in quell'occasione pensassero di aver visto un'apparizione o un essere spirituale, un angelo o un demone (non necessariamente lo spirito di un morto) mentre Gesù li rassicura sulla realtà della sua risurrezione. Altrove si usa la parola "fantasma" che significa proprio "apparizione". D'altronde Gesù era uno spirito e apparve anche in forma incorporea, ad esempio a Paolo.

Shalom
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18/04/2014 15:14
 
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poi riguardo a ciò in cui credevano i Farisei, poi andare qui



Si, infatti, mi pare che ti avessi detto che è possibile, seppure è difficile dalle fonti capire in che misura, visto che sappiamo che credevano anche alla risurrezione. Quello che abbiamo detto è che non è possibile dedurlo dal passo che citi di Atti, perché in quel contesto non è usata la parola "anima" e "spiriti" è usato chiaramente in contrapposizione ad "angeli" e non con un significato antropologico.

Shalom
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18/04/2014 15:26
 
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Re:
caro barnabino,
barnabino, 18/04/2014 15:14:


poi riguardo a ciò in cui credevano i Farisei, poi andare qui



Si, infatti, mi pare che ti avessi detto che è possibile, seppure è difficile dalle fonti capire in che misura, visto che sappiamo che credevano anche alla risurrezione. Quello che abbiamo detto è che non è possibile dedurlo dal passo che citi di Atti, perché in quel contesto non è usata la parola "anima" e "spiriti" è usato chiaramente in contrapposizione ad "angeli" e non con un significato antropologico.

Shalom




però fa riflettere che personalità in seno al giudaismo, come i farisei, avessero tra le loro dottrine quella della sussistenza dell'anima, facendo poi riferimento esclusivamente alla Scrittura.
è vero che tanti comandi di Dio li hanno trasformati in comandamenti di uomini, però sulla resurrezione, angeli avevano ragione... che non c'avessero visto bene anche riguardo all'anima?
18/04/2014 15:51
 
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Caro Daniel,


però fa riflettere che personalità in seno al giudaismo, come i farisei, avessero tra le loro dottrine quella della sussistenza dell'anima, facendo poi riferimento esclusivamente alla Scrittura



Il punto è se i farisei seguissero "esclusivamente" le Scritture o se come li rimproverò Gesù avessero reso senza valore le Scritture insegnando "come dottrine comandi di uomini". Sarebbe anche da capire in che misura i farisei avessero comunque adottato questa credenza greca, gli autori non sono infatti tutti concordi su che cosa intendesse esattamente Giuseppe Flavio.


è vero che tanti comandi di Dio li hanno trasformati in comandamenti di uomini, però sulla resurrezione, angeli avevano ragione... che non c'avessero visto bene anche riguardo all'anima?



Il NT non fa mai accenno a questa dottrina dei farisei, e men che meno il passo che hai citato di Atti, visto che gli spiriti sono chiaramente i demoni e non "anime" sussistenti dopo la morte. Viceversa nel NT viene specificata chiaramente le speranza delle risurrezione che contrasta con l'idea stessa greca di anima immortale, tanto è vero che su questo i greci si scontrarono con Paolo deridendolo, difficilmente l'avrebbero deriso se Paolo avesse creduto che l'anima era immortale, cosa che i greci non avevano difficoltà ad accettare.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/04/2014 16:12]
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18/04/2014 16:56
 
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Re:
caro barnabino,



però fa riflettere che personalità in seno al giudaismo, come i farisei, avessero tra le loro dottrine quella della sussistenza dell'anima, facendo poi riferimento esclusivamente alla Scrittura



Il punto è se i farisei seguissero "esclusivamente" le Scritture o se come li rimproverò Gesù avessero reso senza valore le Scritture insegnando "come dottrine comandi di uomini". Sarebbe anche da capire in che misura i farisei avessero comunque adottato questa credenza greca, gli autori non sono infatti tutti concordi su che cosa intendesse esattamente Giuseppe Flavio.



lo dice il link che ti ho postato prima:

Secondo loro “l’anima è immortale, ma soltanto quella dei buoni passa in un altro corpo, mentre le anime dei malvagi sono punite con un castigo senza fine”.

che sembra in molti aspetti coerente con quanto si trova anche nelle scritture per quanto riguarda il luogo dove c'è lo "stridor di denti".




è vero che tanti comandi di Dio li hanno trasformati in comandamenti di uomini, però sulla resurrezione, angeli avevano ragione... che non c'avessero visto bene anche riguardo all'anima?



Il NT non fa mai accenno a questa dottrina dei farisei, e men che meno il passo che hai citato di Atti, visto che gli spiriti sono chiaramente i demoni e non "anime" sussistenti dopo la morte. Viceversa nel NT viene specificata chiaramente le speranza delle risurrezione che contrasta con l'idea stessa greca di anima immortale, tanto è vero che su questo i greci si scontrarono con Paolo deridendolo, difficilmente l'avrebbero deriso se Paolo avesse creduto che l'anima era immortale, cosa che i greci non avevano difficoltà ad accettare.



gli spiriti non sempre sono chiaramente demoni perchè allora i discepoli dovrebbero aver pensato di vedere un demone e non il loro Signore.
e riguardo all'episodio che citi di Paolo ad Atene ( atti 17:16-34), Paolo non viene deriso per un'eventuale fede nell'anima immortale, ma bensì riguardo alla resurrezione.
infatti al vs 18 dice che si intrattene a parlare con epicurei e stoici, i primi erano atei senza alcuna speranza di vita ultraterrena, i secondi invece credevano nella apocatastasi, e quindi era impensabile per loro un ciclo finito ( vita, morte e resurrezione) e non ciclico



18/04/2014 18:30
 
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Re: Re:
Daniel.A., 18/04/2014 16:56:

caro barnabino,



però fa riflettere che personalità in seno al giudaismo, come i farisei, avessero tra le loro dottrine quella della sussistenza dell'anima, facendo poi riferimento esclusivamente alla Scrittura



Il punto è se i farisei seguissero "esclusivamente" le Scritture o se come li rimproverò Gesù avessero reso senza valore le Scritture insegnando "come dottrine comandi di uomini". Sarebbe anche da capire in che misura i farisei avessero comunque adottato questa credenza greca, gli autori non sono infatti tutti concordi su che cosa intendesse esattamente Giuseppe Flavio.



lo dice il link che ti ho postato prima:

Secondo loro “l’anima è immortale, ma soltanto quella dei buoni passa in un altro corpo, mentre le anime dei malvagi sono punite con un castigo senza fine”.

che sembra in molti aspetti coerente con quanto si trova anche nelle scritture per quanto riguarda il luogo dove c'è lo "stridor di denti".




direi di no Daniel!
"là sarà il pianto è lo stridore dei denti" scritturalmente parlando può configurarsi come un classico semitismo che suole indicare qualcosa, come ogni espressione semita (si pensi all' "essere nel seno di...").
La troviamo in Mt. 13:42,50 ma anche in Luca 13:28-29 dove si parla del regno, troviamo quest' espressione in Mt. 22:2, 13 dove si parla ancora del regno.
In Mt. 8:12 idem e guarda le nota CEI cosa afferma circa quell' espressione:
"le tenebre e il battere dei denti simboleggiano disperazione e fallimento".
La troviamo anche in Mt. 24:51 laddove si parla di punizione assegnata con la massima severità allo schiavo malvagio.
In Salmo 112:10 c' è un' espressione simile:
"Il malvagio vede e va in collera, digrigna i denti e si consuma" (CEI), collega con Luca 13:28...
Insomma, di per se il semitismo i questione non indica un essere gettati in un infernus di tormento eterno magari con un quid immortale cosciente ma vuol solo simbolizzare l' essere nelle tenebre, lontani dal regno, nella disperazione e nel fallimento.....
Questo è il mio pensiero, Daniel.

Daniel.A., 18/04/2014 16:56:






è vero che tanti comandi di Dio li hanno trasformati in comandamenti di uomini, però sulla resurrezione, angeli avevano ragione... che non c'avessero visto bene anche riguardo all'anima?



Il NT non fa mai accenno a questa dottrina dei farisei, e men che meno il passo che hai citato di Atti, visto che gli spiriti sono chiaramente i demoni e non "anime" sussistenti dopo la morte. Viceversa nel NT viene specificata chiaramente le speranza delle risurrezione che contrasta con l'idea stessa greca di anima immortale, tanto è vero che su questo i greci si scontrarono con Paolo deridendolo, difficilmente l'avrebbero deriso se Paolo avesse creduto che l'anima era immortale, cosa che i greci non avevano difficoltà ad accettare.



gli spiriti non sempre sono chiaramente demoni perchè allora i discepoli dovrebbero aver pensato di vedere un demone e non il loro Signore.
e riguardo all'episodio che citi di Paolo ad Atene ( atti 17:16-34), Paolo non viene deriso per un'eventuale fede nell'anima immortale, ma bensì riguardo alla resurrezione.
infatti al vs 18 dice che si intrattene a parlare con epicurei e stoici, i primi erano atei senza alcuna speranza di vita ultraterrena, i secondi invece credevano nella apocatastasi, e quindi era impensabile per loro un ciclo finito ( vita, morte e resurrezione) e non ciclico






beh, Paolo non parla mai di un' anima immortale, l' Apostolo è chiarissimo in 1 Tess. 4:13-17.
Prendo dal testo CEI, un testo diciamo così.....neutrale [SM=g27985].
"Non vogliamo fratelli lasciarvi nell' ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perchè non siate tristi come gli altri che non hanno speranza" (1 Tess. 4:13 CEI)
Qui Paolo è chiarissimo: i cristiani di Tessalonica non dovevano essere lasciati nell' ignoranza a proposito dei morti (in realtà i "dormienti"....) nè si capisce perchè avrebbero dovuto essere tristi come gli altri se avessero avuto qualche consapevolezza che i loro cari morti stavano in realtà vivendo con un' anima immortale.
Evidentemente, Paolo non aveva loro mai insegnato nulla di tutto ciò.
Paolo è chiaro: dice che se abbiamo creduto che Gesù è morto e risorto così sarà per noi alla parousìa (1 Tess.4:14).
Paolo non fa alcun cenno - evidentemente non ha alcuna cognizione al riguardo - ad alcuna separazione di un quid immortale e ad un suo successivo ricongiungimento con il soma alla risurrezione e quale occasione migliore di questa avrebbe avuto?
Mi fermo qui perchè non voglio dilungarmi troppo nè appesantire la discussione...

[Modificato da Aquila-58 18/04/2014 18:33]
18/04/2014 19:02
 
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Re: Re:
Daniel.A., 18/04/2014 14:49:



spiriti malvagi è l'interpretazione che viene data oggi, anche perchè i demoni sono sempre e comunque angeli. non ritengo sia lecito accomunare demoni e spiriti come fossero la stessa identica cosa... mentre ritengo che spirito sia visto inteso come "persona morta che appare in forma incorporea", un pò come la reazione dei discepoli di Luca 24:37, che vedono Gesù e pensano sia cosa? uno "spirito"...

poi riguardo a ciò in cui credevano i Farisei, poi andare qui: wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200003459







Perdonami Daniel, probabilmente all' epoca era diffusa la credenza in un' anima o spirito immortale anche nel giudaismo, ma la Bibbia mette il termine pneuma, spirito in relazione a Dio, a Cristo risorto quindi alla risurrezione e agli angeli, non ad entità spirituali disincarnate immortali che si separano dal corpo fisico alla morte per vivere coscientemente altrove.
Quando Gesù dice "toccatemi e guardate, uno spirito non ha carne ed ossa" (Luca 24:39) sta solo dicendo che in quel momento Egli non è spirito (1 Cor. 15:45), che non ha carne ed ossa, ma che si è materializzato in un corpo carnale e si mette a mangiare come gli angeli a casa di Lot (Luca 24:41-43).
Tu dici: "non ritengo sia lecito accomunare demoni e spiriti come fossero la stessa identica cosa...", il punto è che gli evangelisti fanno tranquillamente tale accostamento, vedi Marco 1:23 e Luca 4:33...e lo fa anche Paolo in Efes. 6:12, leggi il testo greco...


[Modificato da Aquila-58 18/04/2014 19:02]
19/04/2014 00:21
 
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Caro Daniel,


lo dice il link che ti ho postato prima:

Secondo loro “l’anima è immortale, ma soltanto quella dei buoni passa in un altro corpo, mentre le anime dei malvagi sono punite con un castigo senza fine”.

che sembra in molti aspetti coerente con quanto si trova anche nelle scritture per quanto riguarda il luogo dove c'è lo "stridor di denti"



Si, questo è quello che scrive Giuseppe Flavio, ma sul reale significato di quest'affermazione non c'è accordo tra gli studiosi. Certo le anime disincarnate non hanno "denti" da stridere.


gli spiriti non sempre sono chiaramente demoni perchè allora i discepoli dovrebbero aver pensato di vedere un demone e non il loro Signore



Come detto pensarono di aver visto un'apparizione, dall'apparenza simile ad uno spirito, laddove Gesù mostra la realtà della sua risurrezione.


e riguardo all'episodio che citi di Paolo ad Atene ( atti 17:16-34), Paolo non viene deriso per un'eventuale fede nell'anima immortale, ma bensì riguardo alla resurrezione



Appunto, era proprio la speranza della risurrezione ad essere intollerabile agli orecchi dei greci, non quella dell'immortalità dell'anima. Dal discorso di Paolo, volto a cercare punti in comune con i greci, non traspare in nessun modo che egli condividesse l'idea di un'anima immortale, dove lo leggi?

Shalom [SM=g2037509]
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19/04/2014 15:54
 
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Barnabino e riguardo all'episodio che citi di Paolo ad Atene ( atti 17:16-34), Paolo non viene deriso per un'eventuale fede nell'anima immortale, ma bensì riguardo alla resurrezione

in specifico: ...riguardo alla resurrezione dei morti
13/05/2014 14:11
 
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Re:
speculator, 19/04/2014 15:54:


Barnabino e riguardo all'episodio che citi di Paolo ad Atene ( atti 17:16-34), Paolo non viene deriso per un'eventuale fede nell'anima immortale, ma bensì riguardo alla resurrezione

in specifico: ...riguardo alla resurrezione dei morti




conosci resurrezione che non sia dei morti? [SM=g2037509]


come testimoni, vedendo la persona come unità indissolubile di spirito, anima e corpo, escludete a priori le esperienze extracorporee?
come quelle vissute da persone in stato comatoso che poi si risvegliano, o di chi in punto di morte racconta di aver vissuto situazioni fuori dal suo corpo.
13/05/2014 18:37
 
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Re: Re:
Daniel.A., 13/05/2014 14:11:




conosci resurrezione che non sia dei morti? [SM=g2037509]


come testimoni, vedendo la persona come unità indissolubile di spirito, anima e corpo, escludete a priori le esperienze extracorporee?
come quelle vissute da persone in stato comatoso che poi si risvegliano, o di chi in punto di morte racconta di aver vissuto situazioni fuori dal suo corpo.




che significa "situazioni fuori dal corpo", Daniel?
Inoltre, sai che cosa significhi per noi che la persona umana è soma, pneuma e psychè?
Per noi non è da considerarsi una tripartizione in senso ellenistico e, certo, le Scritture ci vengono in aiuto.....
13/05/2014 21:43
 
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escludete a priori le esperienze extracorporee?



Non ci sono né basi bibliche né scientifiche, le OBE sono fenomeni fisiologici.

Viaggio fuori dal corpo di Armando De Vincentiis

Un individuo rientra a casa, si adagia sulla sua poltrona e, mentre è fermo intento a rilassarsi, vede sé stesso da un'altra prospettiva che si adagia sulla poltrona. Un altro, steso sul suo letto, vede sé stesso dall'alto della sua stanza, distingue perfettamente tutti gli oggetti e osserva gli ambienti della sua casa come se stesse fluttuando su di essi. Entrambi questi soggetti hanno avuto quella che viene definita una OBE (Out of Body Experience - Esperienza fuori dal corpo). Tale condizione, non dissimile dalle note esperienze di pre-morte rappresenta, per alcuni, una delle prove dell'esistenza di uno stato metafisico di una parte del corpo o della mente, in grado di staccarsi e allontanarsi da questi e non soggetta alle leggi fisiche della natura. Tuttavia, proprio come per le esperienze di pre-morte, le OBE appaiono spiegabili sotto l'aspetto sia psicofisiologico che psicopatologico.
Nella letteratura medica sono descritte alcune forme di disturbi della coscienza che possono essere inquadrate come OBE e che, con molta probabilità, ne sono la diretta causa.
Sono definiti come "disturbi della coscienza dell'Io" e vanno sotto il nome di "depersonalizzazione". Tali disturbi inducono un soggetto a vivere una condizione di distacco dalla propria realtà e, a seconda della sensazione di estraneità, si distinguono in "depersonalizzazione autopsichica", nella quale un individuo percepisce le proprie azioni come estranee e non appartenenti a sé. "Depersonalizzazione somatopsichica", nella quale un soggetto vive il proprio corpo come distaccato e lontano da sé; e infine, la "depersonalizzazione allopsichica", ossia una condizione in cui è l'ambiente a essere percepito come estraneo. La sensazione di avere visitato un luogo sconosciuto e lontano dal corpo non è altro che l'espressione di quest'ultima forma.
La letteratura clinica evidenzia che tali disturbi sono frequenti in particolari stati di affaticamento emotivo, oppure in alterazioni organiche conseguenti a lesioni del lobo temporale, nei prodromi dell'epilessia, nelle intossicazioni da LSD o mescalina, nelle psicosi schizofreniche o depressive e infine, nelle nevrosi isteriche.
Ciò che si osserva durante le OBE, dunque, appare non essere altro che il frutto della propria mente e la conseguenza di una temporanea iperattività anomala di alcune regioni del cervello.

www.cicap.org/new/articolo.php?id=100265

Shalom
[Modificato da barnabino 13/05/2014 21:44]
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quelle delle Obe non la sapevo, grazie della delucidazione Barnabino!

Aquila-58, 13/05/2014 18:37:

Daniel.A., 13/05/2014 14:11:




conosci resurrezione che non sia dei morti? [SM=g2037509]


come testimoni, vedendo la persona come unità indissolubile di spirito, anima e corpo, escludete a priori le esperienze extracorporee?
come quelle vissute da persone in stato comatoso che poi si risvegliano, o di chi in punto di morte racconta di aver vissuto situazioni fuori dal suo corpo.




che significa "situazioni fuori dal corpo", Daniel?
Inoltre, sai che cosa significhi per noi che la persona umana è soma, pneuma e psychè?
Per noi non è da considerarsi una tripartizione in senso ellenistico e, certo, le Scritture ci vengono in aiuto.....



se non mi sbaglio per voi soma è il corpo, pneuma traduce ruàch ( respiro, soffio), psychè invece corrisponde a nefesh, comunemente tradotto dalla TNM con Anima, es Ezechiele 18:4.
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