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Aiuto divino, selettività e miracoli

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2015 17:52
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05/07/2015 14:26
 
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Solimano
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Il recente articolo sul chiedere aiuto a Dio cercava di spiegare perché Dio risponde solo ad alcuni: Dio non è un distributore automatico di risoluzione di problemi, alcuni possono avere motivi errati, altri hanno bisogno prima di migliorare e solo dopo Dio in qualche modo interviene, etc. etc. Da sempre tuttavia i tdG criticano i miracoli cattolici asserendo che il vero Dio non è parziale, e se tali miracoli fossero veri e di origine divina, avrebbe guarito tutti e non solo pochi. Però quando sono i tdG a non vedere sempre intervento divino all'opera, e a vederlo solo per alcuni, si chiude un occhio e non è più un dio parziale ma Dio che avrà i suoi motivi per non rispondere a questa o a quella situazione. Due pesi e due misure insomma. Con lo stesso ragionamento rendiamo legittimo il comportamento divino criticato per i miracoli cattolici ("a quello si e agli altri 1000 no"). Così conta solo da che parte stiamo per poter dare la migliore giustificazione o la peggiore accusa alla stessa identica situazione.
05/07/2015 15:15
 
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Re:
Solimano, 7/5/2015 2:26 PM:

Il recente articolo sul chiedere aiuto a Dio cercava di spiegare perché Dio risponde solo ad alcuni: Dio non è un distributore automatico di risoluzione di problemi, alcuni possono avere motivi errati, altri hanno bisogno prima di migliorare e solo dopo Dio in qualche modo interviene, etc. etc. Da sempre tuttavia i tdG criticano i miracoli cattolici asserendo che il vero Dio non è parziale, e se tali miracoli fossero veri e di origine divina, avrebbe guarito tutti e non solo pochi. Però quando sono i tdG a non vedere sempre intervento divino all'opera, e a vederlo solo per alcuni, si chiude un occhio e non è più un dio parziale ma Dio che avrà i suoi motivi per non rispondere a questa o a quella situazione. Due pesi e due misure insomma. Con lo stesso ragionamento rendiamo legittimo il comportamento divino criticato per i miracoli cattolici ("a quello si e agli altri 1000 no"). Così conta solo da che parte stiamo per poter dare la migliore giustificazione o la peggiore accusa alla stessa identica situazione.



La questione non è solo quella del "qui si e li no" o del "a lui si e a me no".

I miracoli veri, per come ce li presenta la parola di Dio, devono avere uno scopo collegato alla volontà di Dio.

Da un lato quindi troviamo i "miracoli fasulli", come quello riportato in Atti 16,16-23. In quel caso una donna poteva predire il futuro e facendo questo guadagnava molti soldi per il suo padrone.
Evidentemente ci azzeccava, visto che i clienti pagavano volentieri, ma qual era il beneficio dal punto di vista di Dio? Era nullo, quei miracoli non avevano nulla a che vedere con Dio.

In Atti 19,6-7 invece si vede Paolo imporre la mani, far scendere lo spirito su (circa) 12 persone che parlavano in lingue e anch'esse profetizzavano. In questo secondo caso nessuno ha guadagnato soldi e il profetizzare andava solo ed esclusivamente a beneficio delle comunità dei cristiani dell'epoca.

La differenza dovrebbe essere evidente, anche se il "dono" è simile. I risultati permettono di riconoscere e distinguere da caso a caso.

Simon
05/07/2015 17:52
 
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Re:
Solimano, 05/07/2015 14:26:

Il recente articolo sul chiedere aiuto a Dio cercava di spiegare perché Dio risponde solo ad alcuni: Dio non è un distributore automatico di risoluzione di problemi, alcuni possono avere motivi errati, altri hanno bisogno prima di migliorare e solo dopo Dio in qualche modo interviene, etc. etc. Da sempre tuttavia i tdG criticano i miracoli cattolici asserendo che il vero Dio non è parziale, e se tali miracoli fossero veri e di origine divina, avrebbe guarito tutti e non solo pochi. Però quando sono i tdG a non vedere sempre intervento divino all'opera, e a vederlo solo per alcuni, si chiude un occhio e non è più un dio parziale ma Dio che avrà i suoi motivi per non rispondere a questa o a quella situazione. Due pesi e due misure insomma. Con lo stesso ragionamento rendiamo legittimo il comportamento divino criticato per i miracoli cattolici ("a quello si e agli altri 1000 no"). Così conta solo da che parte stiamo per poter dare la migliore giustificazione o la peggiore accusa alla stessa identica situazione.



mi pare che le situazioni siano diverse!
Ti faccio un esempio: poniamo il caso che io sia un fedele, devoto a Maria, andassi a Medjugorie ricevendo il "miracolo", secondo questo modo di vedere le cose Maria o Dio hanno agito benevolmente con me.
Ipotizziamo, invece, che io non abbia i mezzi per andare al santuario di Medjugorie e non riceva alcun "miracolo" da Maria o da Dio, che cosa dovrei pensare?
La stessa cosa si potrebbe dire per i "miracoli" di Lourdes, di S. Giovanni Rotondo e chi più ne ha più ne metta.....
La Torre di Guardia cui tu accenni, invece, mette le cose sotto un ottica diversa.
Partendo dal presupposto scritturale che Dio non fa parzialità di sorta (Rom. 2:11), ti dice che "il figlio non può pretendere che un padre soddisfi tutte le nostre richieste o che lo faccia subito".
Alcune richieste potrebbero essere solo capricci, altre verranno soddisfatte a tempo debito, altre potrebbero in realtà non essere nei nostri migliori interessi, Geova potrebbe saggiamente ritenere che sia nei nostri interessi permettere che passi del tempo prima che la sua risposta alle nostre preghiere diventi evidente.
Questo afferma la Torre di Guardia da te menzionata, come vedi viene messo costantemente in risalto il nostro interesse, a cui evidentemente Dio tiene.

Anche l' approccio con cui ci rivolge a Dio conta, eccome.
Faccio un esempio reale, che riguarda la mia vita familiare: mio figlio, che ha 24 anni, è tristemente disoccupato.
Ho pregato molte volte Geova affinchè gli aprisse una strada nel mondo del lavoro, ma la mia preghiera finora è rimasta inevasa.
Mi aspetto forse da Geova il "miracolo"? No, non è questo che io mi aspetto.
Come afferma la Sacra Scrittura, so che nessun giusto (ammesso che io lo sia.... [SM=g7556] ) nè la sua progenie viene lasciata senza sostentamento (Salmo 37:25), per cui confido in Geova, perchè so che Egli adempirà la mia richiesta nel modo migliore secondo gli effettivi interessi miei e di mio figlio.
E' un rapporto di fiducia assoluta che si instaura tra Dio e un Suo servitore, diverso dalla richiesta di "miracolo" al santuario di Medjugorie o di chissà dove...

Inoltre, non è che Dio faccia i miracoli in maniera fine a se stessa, lo si capisce, per esempio, dal fatto che Dio permise che Giacomo fosse ucciso di spada, mentre Pietro fu salvato miracolosamente (Atti 12:1-11), dobbiamo parlare forse di parzialità divina?
No, il punto è che Dio non fa miracoli per "fare miracoli fini a se stessi", piuttosto i suoi interventi sono finalizzati, sempre, alla realizzazione del Suo proposito...

[Modificato da Aquila-58 05/07/2015 18:01]
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