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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di novembre 2015...

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2015 21:41
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10/11/2015 13:29
 
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... sul servizio civile/sulla dottrina della Chiesa
11/11/2015 23:01
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino, prende la parola Alessandro Spoto dicendo:


Il mutamento dottrinale che ho deciso di trattare in questa trasmissione, riguarda la questione del servizio civile. Nella rivista Svegliatevi del 8 giugno 1975, pp. 12-15 si legge:

“Il cristiano è contrario ad accettare volontariamente qualsiasi lavoro in sostituzione al servizio militare a motivo di ciò che dice la legge di Dio al riguardo: foste comprati a prezzo; smettete di diventare schiavi degli uomini. La servitù civile in sostituzione del servizio militare sarebbe altrettanto biasimevole per il cristiano. In effetti, egli diverrebbe con ciò parte del mondo invece di mantenersene separato come comandò Gesù”.

Quindi, da quello che abbiamo letto, il Corpo Direttivo sostiene che “accettare qualsiasi forma di servizio civile (anche se indipendente dalle strutture militari) significa “violare la neutralità cristiana”. Inoltre, “accettare di fare il servizio civile è la stessa cosa di fare il militare, e si ci schiarerebbe dalla parte del mondo, invece di tenersi separato da esso come comandò Gesù”. Ma, noi sappiamo che, Gesù non comandò mai di astenersi dal servizio civile smilitarizzato.

Nel 1996 il Corpo Direttivo pone in essere il mutamento dottrinale e consente il servizio civile. Nella Torre di Guardia del 1 maggio 1996 alle pagine 19 e 20, si afferma:

”può un cristiano dedicato svolgere un tale servizio civile? Anche in questo caso un cristiano dedicato e battezzato deve prendere la propria decisione in base alla propria coscienza addestrata secondo la Bibbia… Paolo disse che dobbiamo essere ubbidienti ai governi e alle autorità come governanti… pronti per ogni opera buona… ragionevoli, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini. Nello stesso tempo i cristiani faranno bene a esaminare il lavoro proposto”.

Nella Torre di guardia del 1 novembre 1996, a pagina 27, il Corpo Direttivo, pubblica la seguente lettera scritta da un TdG in Grecia:

“Desidero esprimere a voi tutti cari fratelli la mia più sincera gratitudine per la cura che avete di noi in senso spirituale. Avendo trascorso circa nove anni in prigione a motivo della mia fede cristiana (si era rifiutata di partecipare al servizio civile), ho davvero apprezzato i meravigliosi concetti esposti nella Torre di Guardia del 1 maggio 1996. L’accresciuta luce contenuta in essa, è stata accolta molto favorevolmente qui in Grecia, specialmente da coloro che hanno scontato vari anni di prigione o che tuttora sono in prigione a motivo della loro fede. Ancora una volta grazie”.

Vorrei rivolgermi a tutti i radio ascoltatori e a tutti i TdG che stanno ascoltando questa trasmissione. Secondo voi, chi dei due ha agito in buona fede subendo un danno? Il TdG greco che ha rispettato la regola del Corpo Direttivo? Oppure il Corpo Direttivo che ha imposto questa regola fino al 1996 e poi cambiandola dopo il 1996? Gesù direbbe: “chi ha orecchie intenda”, e capirebbe , con la sua ragione, chi dei due ha sbagliato facendo subire un danno all’altro, approfittando della sua buona fede.



Lascio la parola a chi desidera replicare...
13/11/2015 21:32
 
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viceadmintdg1, 10/11/2015 13:22:



Nel 1996 il Corpo Direttivo pone in essere il mutamento dottrinale e consente il servizio civile. Nella Torre di Guardia del 1 maggio 1996 alle pagine 19 e 20, si afferma:

”può un cristiano dedicato svolgere un tale servizio civile? Anche in questo caso un cristiano dedicato e battezzato deve prendere la propria decisione in base alla propria coscienza addestrata secondo la Bibbia… Paolo disse che dobbiamo essere ubbidienti ai governi e alle autorità come governanti… pronti per ogni opera buona… ragionevoli, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini. Nello stesso tempo i cristiani faranno bene a esaminare il lavoro proposto”.






Moltissime volte il Corpo Direttivo ha umilmente riconosciuto che, in preghiera, un determinato punto di vista doveva essere rivisto.
Non accade anche nella chiesa cattolica?
Non ha deciso il recente Sinodo dei vescovi che, riguardo alla comunione ai divorziati, si deciderà caso per caso?
La chiesa cattolica ha deciso di operare, quindi, una sorta di apertura, ma che dire della sofferenza di quei sinceri cattolici che, fino ad ora, a motivo del fatto che sono divorziati risposati, non hanno potuto avere accesso al "sacramento" della comunione?
Non è esatto dire che il Corpo Direttivo ora "consenta" il servizio civile.
La Torre di Guardia del 1996 parla di decisione dettata dalla coscienza del singolo

Che dire, però, se lo Stato richiede che per un certo periodo di tempo il cristiano svolga un servizio civile che fa parte di un servizio nazionale sotto un’amministrazione civile? Anche in questo caso i cristiani devono prendere la propria decisione basata su una coscienza informata. “Tutti compariremo davanti al tribunale di Dio”. (Romani 14:10) Davanti a una richiesta di Cesare, i cristiani dovrebbero studiare la cosa in preghiera e meditarvi sopra. Può essere anche saggio parlarne con cristiani maturi nella congregazione. Dopo di che occorre prendere una decisione personale. — Proverbi 2:1-5; Filippesi 4:5.


Che dire se le oneste risposte del cristiano a queste domande lo portassero a concludere che il servizio civile nazionale è un’“opera buona” che egli può compiere ubbidendo alle autorità? Questa è una decisione che deve prendere lui dinanzi a Geova. Gli anziani nominati e gli altri dovrebbero rispettare pienamente la coscienza del fratello e continuare a considerarlo un cristiano con una buona reputazione. Comunque, se un cristiano ritiene di non poter compiere questo servizio civile, anche la sua posizione dovrebbe essere rispettata. Anche lui continuerà ad avere una buona reputazione e dovrebbe ricevere amorevole sostegno. — 1 Corinti 10:29; 2 Corinti 1:24; 1 Pietro 3:16.


Ai cristiani testimoni di Geova non interessa la gloria degli uomini, essi vogliono piacere a Dio e vivere in armonia con le Sue norme, seguendo l' esempio di Gesù:

"Io non ricevo gloria dagli uomini " (Gv. 5:41 CEI).

La coscienza del cristiano testimone di Geova è educata e resa sensibile ai principi biblici, per cui quando vengono ponderati i principi biblici medesimi e le questioni implicate, il cristiano testimone di Geova, sia esso membro del Corpo Direttivo sia il singolo cristiano, umilmente prega per avere la guida del Padre Celeste, per ricevere il suo spirito santo (Luca 11:13), per continuare ad educare la coscienza e sintonizzarla pienamente con i principi divini, perchè in ogni cosa il cristiano testimone di Geova vuole, prima di tutto, piacere a Geova Dio e non dispiacergli in nessuna sua azione.

Questo è lo spirito che muove sia il Corpo Direttivo nelle sue decisioni, anche quelle che vengono riviste, sia del singolo cristiano in determinate questioni delicate in cui entra in gioco la coscienza.


Per comprendere meglio il reale evolversi della questione dei testimoni di Geova e il servizio civile (ben diverso da come lo dipinge Radio Maria), rimando i lettori del forum a questo bellissimo articolo.

Buona lettura a tutti....


tdgonline.altervista.org/testimoni-di-geova-e-il-servizio-civile-dal-rifiuto-al-consenso-levoluzione-di-una-coscienza-consapevole/?doing_wp_cron=1447445224.00787091255187...



15/11/2015 09:14
 
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TdG
Pacifisti e servizio civili




Interessante come l'articolo sintetizza le accuse apostate/radiomariane (ma guarda caso, coincidono!):


La tesi è sempre quella: milioni di sventurate esistenze umane (i tdG) sarebbero alla mercè delle strambe deliberazioni di un pugno di attempati dirigenti, i quali, forti della cieca ubbidienza del gregge, avrebbero gioco facile a costringere i propri sottoposti alle conseguenze di intendimenti-banderuola, mutevoli e capricciosi.



Io ci sono passato e, coerentemente con gli ideali pacifisti, cominciati col mitico Remigio Cuminetti durante la prima guerra, mi sono rifiutato di andare alle dipendenze del ministero della difesa (i militari, per intenderci) in base alla 772/72.
Se avessi accettato, sarei stato stipendiato, controllato e sottoposto ai militari. In caso di ricovero, non avrei avuto diritto di cura all'ospedale civile, ma mi avrebbero portato in uno militare.
Tutto questo come "obiettore di coscienza"!

Dopo la revisione della legge italiana, nel '98, lo cose sono cambiate e la dipendenza si spostava dal ministero della difesa a quello degli interni. Come i vigili del fuoco, per intenderci.

Radiomaria, come al solito, non bada a scorrettezze e mistificazioni, per di infangare la memoria di decine di migliaia di obiettori di coscienza, che hanno scritto la storia dell'obiezione al servizio militare e del pacifismo in Italia. Di fatto si pongono al servizio della chiesa cattolica, che sostiene apertamente il servizio militare, partecipandovi attivamente, attaccando gli ideali pacifisti perché gli obiettori sono stati prevalentemente tdG.

Sono contento che in Italia (come in altri paesi) il servizio militare obbligatorio sia stato abolito, perché generava costi ingenti, senza offrire un servizio di qualità.

Lascio a radiomaria e al suo pubblico l'onore di cantare le lodi di chi fa l'esatto contrario del "non impareranno più la guerra." di Isaia 3,4.

Simon
22/11/2015 00:39
 
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Il successivo intervento è di Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo al seguente articolo del nostro sito:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
28/11/2015 10:22
 
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L'ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema Basi bibliche per la dottrina della Chiesa dal punto di vista cattolico dicendo:


Il NT presenta la ‏Chiesa come il nuovo popolo di ‪Dio, gregge di Cristo,vigna del Signore, edificio sacro:

(1 Pt 2,9-10): Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.

Apocalisse (5,9-10)dice di Gesù: «Sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra».

Fondandoci sulla Parola di Dio, cerchiamo di vedere qual è la volontà di Cristo riguardo al suo popolo. Dio elesse il popolo d'Israele non in base ai meriti, ma per pura benevolenza: Gesù ribadisce: (Gv15,16):

«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda».

Già nell'Antico Testamento è detto chiaramente che in futuro anche i pagani saranno ammessi a far parte del popolo di Dio:

Is 2,2-3: Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Questo è ribadito nel NT: si ricordi la "profezia" involontaria di Caifa, che

(Gv 11,51-52): essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

Gesù pensa dunque di formare il nuovo popolo di Dio. Si tratta di una realtà che ha, per così dire, un'anima e un corpo, nel senso che ha un aspetto visibile, esterno, ma nello stesso tempo è una realtà profonda, che può essere percepita solo dalla fede, e che in definitiva è conosciuta solo da Dio. Questo nuovo popolo viene designato con vari simboli: gregge, vigna, edificio sacro.

La Chiesa è il gregge il cui pastore raccoglie le pecore disperse, per le quali dà la vita:

«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» (Gv 10,14-16).

Questo gregge viene affidato agli apostoli, e da questi ai responsabili delle singole comunità:

S. Paolo dice agli anziani della ‏Chiesa di Efeso:

"Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue" (At 20,28).

La Chiesa è la vigna del Signore in cui l'unione con Gesù è paragonata a quella dei tralci con la vite:

«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla » (Gv 15,1-6).

La Chiesa è l'edificio, di cui Gesù è la pietra angolare, che secondo la simbologia antica, dà origine e unità a tutto l'edificio:

"Se davvero avete già gustato come è buono il Signore. Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà confuso». Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo». Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati».(1 Pt 2,3-10).

"Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito" (Ef 2,19-22).



Lascio la parola a chi desidera replicare...
[Modificato da viceadmintdg1 28/11/2015 10:23]
01/12/2015 23:11
 
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l' ekklesìa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Tim. 3:15)
01/12/2015 23:16
 
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Grazie Admin. Evidenzierò solo i punti più importanti del ragionamento di don Cadei



viceadmintdg1, 28/11/2015 10:21:


Basi bibliche per la dottrina della Chiesa dal punto di vista cattolico

Il NT presenta la ‏Chiesa come il nuovo popolo di ‪Dio, gregge di Cristo,vigna del Signore, edificio sacro:




Perché “la Chiesa” (traslitterazione del sostantivo greco ekklesìa, che significa “assemblea del popolo, comunità” e che noi rendiamo con “Congregazione”)?

Il N.T. presenta l’ Israele di Dio come il nuovo popolo di Dio del nuovo patto, il patto eterno (Gal. 6:16 ; Ebrei 13:20), non la vostra “chiesa” ritenuta, sulla base di un’ erronea interpretazione di passi come Mt. 16:18 ; Luca 22:32 e Gv. 21:15-17, come “l’ unica Chiesa di Cristo, come società costituita e organizzata nel mondo, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui” (art. 162 compendio del catechismo cattolico)


viceadmintdg1, 28/11/2015 10:21:



vigna del Signore




Ecco un punto importante. La vigna di Geova, usando l’ unica italianizzazione esistente del Nome.

Gesù, dopo aver narrato la parabola dei contadini omicidi nella vigna, affermò:

“43 Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo [il sostantivo greco ethnos significa “nazione, popolo”] che ne produca i frutti. “ (Mt. 21:43 CEI)

L’ Israele terrena, l’ Israele secondo la carne (1 Cor. 10:18) era il popolo di Dio del primo patto e il Regno di Dio gli apparteneva, nel senso che il re davidico sedeva sul trono di Geova, rappresentandone quindi la regalità (1 Cron. 29:23).

Il Re Messianico eterno sulla casa di Giacobbe è Gesù Cristo (Luca 1:32-33), quindi a quale nazione sarebbe stato dato il Regno?

All’ Israele di Dio, al vero Israele secondo la promessa (Rom. 9:6-8)…



(segue seconda parte, a domani........)
[Modificato da Aquila-58 01/12/2015 23:17]
02/12/2015 20:31
 
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l' ekklesìa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Tim. 3:15)



a tra poco per la seconda e ultima parte...
[Modificato da Aquila-58 02/12/2015 20:31]
02/12/2015 21:41
 
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viceadmintdg1, 28/11/2015 10:21:



(1 Pt 2,9-10): Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa,

Apocalisse (5,9-10)dice di Gesù: «hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra».


Questo nuovo popolo viene designato con vari simboli: gregge, vigna, edificio sacro.

La Chiesa è il gregge il cui pastore raccoglie le pecore disperse, per le quali dà la vita:

«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» (Gv 10,14-16).




Bene!
Questi passi sono più che sufficienti per identificare il popolo di Dio del patto eterno in Cristo, l’ Israele di Dio!

Come vede, in 1 Pt. 2:9-10 si parla di un regal sacerdozio (letterale dal greco), quindi re e sacerdoti, una nazione (ethnos) santa, infatti Apoc. 5:9-10 parla di regno e sacerdoti che regneranno sulla terra (letterale dal greco) e Cristo stesso dice di essere il buon pastore delle pecore e di avere anche “altre pecore”.

Chi sono queste altre pecore?

Abbiamo il quadro completo per identificare la nazione di cui parla Gesù in Mt. 21:43 a cui viene dato il Regno di Dio.

Tornando al passo petrino che parla del regal sacerdozio e della nazione santa che offre sacrifici spirituali in un tempio spirituale, possiamo constatare che i coeredi di Cristo (Rom. 8:15-17, passo su cui tornerò….) sono un sacerdozio e un regno:

ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. “ (Apoc. 1:6 CEI).

Tuttavia, le loro funzioni regali e sacerdotali non sono terrene ma celesti e sono future, basta leggere passi come Apoc. 20:6 ; Ebrei 6:19-20 ; 10:19-20).
I coeredi di Cristo come il diletto apostolo Giovanni avevano (ed hanno) quindi la prospettiva posta dinanzi, di essere re e sacerdoti celesti con Cristo Gesù!

Si diceva delle “altre pecore” di Gv. 10:16, ma Gesù parlò anche di un piccolo gregge:

Luca 12:31-32 CEI:

31 Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta.
32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno
”.

Il tema è quello del Regno di Dio e qui Gesù ci rivela che i componenti di questo Regno sono pochi, non molti. Allo scopo, usa l’aggettivo mikros, “piccolo” (e non megas, “grande”….).

Il “piccolo gregge” si riferisce forse ai giudei, mentre le “altre pecore”, a cui non viene dato alcun Regno (Gv. 10:16), ai pagani, i gentili?

No, e qui tornano utilissime proprio le Scritture da Lei citate!

9 Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. 10 Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. “ (1 Pt. 2:9-10 CEI)


I Co-regnanti celesti di Cristo vengono da tutte le nazioni:

e cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
10e hai fatto di loro, per il nostro Dio,
un regno e sacerdoti,
e regneranno sopra la terra
».
“ (Apoc. 5:9-10 CEI).

Ma che significa essere “coeredi di Cristo” (Rom. 8:15-17)?

Come dice la parola stessa, significa condividere la stessa eredità.
Il "coerede di Cristo" quindi sarà un Re (quindi un Governante), un Sacerdote e un Giudice celeste!
Il resto dell’ umanità ubbidiente attende proprio la loro rivelazione per essere liberata dalla schiavitù della corruzione:

19 L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 20 La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta - nella speranza 21che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio” (Rom. 8:19-21 CEI)

L’ Israele di Dio è quindi l’ Israele spirituale, una nazione celeste (Apoc. 7:4-8).
I suoi componenti vengono visti sul celeste Monte Sion (Apoc. 14:1 ; si confronti Ebrei 12:22)!

Gesù stabilì un patto per un Regno con i fedeli apostoli che furono quindi i primi membri della nuova nazione e del nuovo popolo di Dio del patto eterno, di quel piccolo gregge di cui parlò Gesù in Luca 12:32.

E le “altre pecore” di Gv. 10:16?
Anch' esse vengono ovviamente da ogni nazione e lingua e tribù e popolo.
Pur non facendo parte dell’ Israele di Dio, della nazione celeste, beneficiano nella pienezza del nuovo patto eterno in virtù del sangue di Cristo e delle sue benedizioni, estese a tutta l’ umanità ubbidiente a Cristo (Ebrei 5:9) e ai risorti giusti e ingiusti (Atti 24:15).


Unico ovviamente è il pastore e unico diviene il gregge, nell’ unità e nella fratellanza mondiale cristiana, ma differenti sono le prospettive, in perfetta linea con quella che è la speranza cristiana, biblicamente duplice, celeste e terrena:

Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. “ (2 Pt. 3:13 CEI).



Ecco spiegato che cos’ è l’ ekklesìa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Tim. 3:15) , che ovviamente ha una sua precisa organizzazione basata sulla Teocrazia e sul modello apostolico del I secolo, come Lei stesso ha accennato.
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