Archiviata la malattia, la cantante in tour arriva venerdì a Tortona. «Prima i miei brani erano fragili come il mio spirito, ora sono potenti»
valentina frezzato
Con Resurrection aveva segnato il suo ritorno. Evolution è un passo oltre: «L’ultimo album per me significava sopravvivere, questo che uscirà è vivere». Nei negozi di musica ancora una volta a settembre, che è il mese giusto, anche perché è quello in cui compirà 49 anni: la cantante di Chicago, trenta milioni di dischi venduti, conferma: «È tornata la Anastacia del 2004». Prima dei due tumori al seno, prima dei tour cancellati. In questi giorni è in giro per l’Europa e venerdì sarà in Piemonte a Tortona, ad «Arena Derthona» (info
www.arenaderthona.it), per la prima delle tre tappe italiane (l’11 poi canterà a Pesaro, il 12 a Marostica). Stasera è a Madrid.
A settembre, il nuovo album, «Evolution». Cosa significa questo titolo?
«Bene, ammetto che ci è voluto un po’ di tempo prima che io ritrovassi di nuovo me stessa, dopo il secondo cancro. Era il 2013. L’anno dopo uscì Resurrection, che voleva dire molto. Adesso sono cresciuta, ho progredito, sono riuscita a metabolizzare quello che è successo. Non voglio più guardare indietro. Quei problemi fisici e quelle emozioni le ho lasciate e riesco a guardare tutto con distacco. In questo momento della mia vita, dopo vent’anni di carriera, voglio trasmettere questo: quando si raggiunge un obiettivo non bisogna fermarsi lì, ma continuare, evolvere e guardare avanti».
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