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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di giugno 2018...

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2018 20:33
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27/06/2018 17:21
 
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..traduzioni bibliche a confronto (nome divino e altro...)
28/06/2018 22:33
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prendono la parola
Barbara Blonda prima e Rocco Politi successivamente. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito TdGOnline:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
28/06/2018 22:45
 
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Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema delle traduzioni della Bibbia a confronto dicendo:


I tdG avevano un manuale di oltre 400 pagine per rispondere a eventuali obiezioni di persone che essi contattano. Era intitolato «Ragioniamo facendo uso delle Scritture». Era degli anni 1990 e faceva riferimento alla loro traduzione italiana del 1986. Nel 2017 hanno pubblicato una nuova traduzione con un linguaggio più moderno e meglio comprensibile. Però anche la nuova traduzione, pur modernizzata, è sempre finalizzata a negare la Trinità di Dio e perciò la divinità di Gesù e l’adorazione a lui come Signore. Leggiamo da "Ragioniamo" p. 401:

«Se qualcuno dice: ‘La vostra Bibbia è diversa’». Suggerisce di rispondere: «‘Sono lieto di usare qualsiasi traduzione lei preferisca… Evidentemente lei è una persona che ama la Parola di Dio. Sono quindi certo che le interesserà sapere qual è una delle maggiori differenze fra la Traduzione del Nuovo Mondo e altre versioni’… ». E propone una cosa che condivido in pieno: «‘Ci sono molte traduzioni della Bibbia. La nostra Società incoraggia a usarne diverse per paragonarle e per aiutare il lettore ad afferrare il significato delle Scritture’».

Questo è quello che scrivono. Ma nella pratica non è vero che la Società Torre di Guardia incoraggia…: È solo una tattica iniziale. Presto affermano come indiscutibile che la loro traduzione è l’unica accurata tra l’altro perché usa il nome Geova. Questa è una delle differenze tra la Bibbia cattolica e quella dei tdG. Essi rimproverano ai cattolici di non usare questo nome che nella Bibbia ebraica ricorre più di 7000 volte. I cattolici rimproverano i tdG di avere introdotto abusivamente per 237 volte nella Bibbia greca questo nome che non esiste in nessun manoscritto antico. Chi ha ragione?

È vero che la Bibbia ebraica (AT) usa il tetragramma più di 7000 volte. Ma nella Bibbia greca (NT) YHWH non ricorre mai per intero; quando il NT cita passi dell'AT, il nome ebraico YHWH diventa in greco Kyrios (=Signore) o Theòs (=Dio). I cattolici generalmente traducono YHWH con Signore, così come hanno fatto gli autori del NT. Essi non hanno nessuna difficoltà a usare il nome Jahveh in alcune traduzioni bibliche e nei libri di spiritualità. Ma a differenza dai tdG, non ritengono obbligatorio usare questo nome, visto che non è mai usato nel NT – culmine della rivelazione, Eb 1,1-2:
"Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, 2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio".
E visto che Matteo, Marco, Luca, Giovanni, e gli altri apostoli scrivono Kyrios (=Signore) quando nell'AT trovano YHWH: ci sentiamo decisamente in buona compagnia!

I tdG sostengono che gli evangelisti devono avere scritto questo nome, poi eliminato dai copisti, quando la cristianità cadde nell’apostasia. I tdG sostengono due cose contraddittorie: da un lato che, nonostante l’apostasia, la Bibbia si è conservata integra, per intervento divino; dall'altro che su questo punto, per loro importantissimo, la Bibbia è stata manomessa, togliendo il nome Geova. Essi avrebbero restituito il nome divino per 237 volte. Ma non possono dimostrarlo.

I tdG lo usano a sproposito mettendo Geova anche quando il contesto lo riferisce al Signore Gesù:
Rom 10 (Cei 2008): "Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo… Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato (Gl 3,5)". TNM 2017: Infatti “chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Cf. At 4,12: In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

La Torre di Guardia 15/06/1964 pag. 383 ammette che hanno tradotto la Bibbia in base alla loro dottrina: «La traduzione del nuovo mondo delle sacre scritture greche cristiane ha dato origine all’accusa che il comitato di traduzione... si sia lasciato influenzare dalle credenze religiose. Tale accusa è fondata, ma questo non è stato fatto erroneamente o indebitamente».

Come va pronunciato il nome di Dio? Siccome l’ebraico antico non scriveva le vocali e d’altronde gli ebrei da molti secoli non pronunciano il nome divino, nessuno ne conosce la vera pronuncia. Ma la pronuncia Geova è sicuramente erronea, perché si è scoperto che per ignoranza si sono applicate le vocali di Adonai=Signore alle 4 consonanti. La parola è diventata Jahovah>Jehovah, che pronunciato all’inglese> Geova.
I tdG scrivono: La nostra Società incoraggia a usarne diverse per paragonarle e per aiutare il lettore ad afferrare il significato delle Scritture’». Ci auguriamo che tutti i tdG amanti della verità continuino a paragonare le diverse traduzioni bibliche con l’unico scopo di ‘afferrare il significato delle Scritture’.



Lascio la parola a chi desidera replicare...
29/06/2018 19:39
 
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Il Nome divino nella Bibbia.

Come renderlo nel testo di una traduzione?




a presto.....








[Modificato da Aquila-58 29/06/2018 19:39]
29/06/2018 20:09
 
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Grazie Admin,

viceadmintdg1, 24/06/2018 17.47:



Però anche la nuova traduzione, pur modernizzata, è sempre finalizzata a negare la Trinità di Dio e perciò la divinità di Gesù e l’adorazione a lui come Signore.





Mi chiedo però come possa una traduzione essere “finalizzata a negare” la Trinità: Lei sa benissimo che quello della Trinità Immanente è un dogma, scritto da uomini e che poggia imprescindibilmente su concetti metafisici (processione immanente in Dio, generazione eterna, spirazione, unione ipostatica, ecc), tutta roba completamente estranea alla Bibbia.

Per cui il suo ragionamento non regge, peraltro il mese scorso avevo già accennato al fatto che la “signoria” di Cristo è strettamente legata alla sua messianicità, non alla sua divinità (Luca 2:11).

Aggiungo anche che Gesù disse chiaramente, in Matteo 4:10, a chi deve essere reso in via esclusiva il culto e l’ adorazione, Gesù non si stava riferendo al Padre?


viceadmintdg1, 24/06/2018 17.47:



Essi rimproverano ai cattolici di non usare questo nome che nella Bibbia ebraica ricorre più di 7000 volte. I cattolici rimproverano i tdG di avere introdotto abusivamente per 237 volte nella Bibbia greca questo nome che non esiste in nessun manoscritto antico. Chi ha ragione?
E visto che Matteo, Marco, Luca, Giovanni, e gli altri apostoli scrivono Kyrios (=Signore) quando nell'AT trovano Jhvh: ci sentiamo decisamente in buona compagnia!




Tolga pure dalla “compagnia” l’ apostolo Giovanni, che nell’ Apocalisse cita per ben quattro volte il Nome divino, in Apoc. 19:1-6 (si confrontino i salmi dell’ Hallel, per esempio i Salmi 146-150)!
E questo non è per nulla banale: al contrario, è un sigillo indelebile che l’ Iddio dell’ A.T., con il suo Nome Proprio eterno (Esodo 3:15), è lo stesso del N.T.!

Quindi siamo anche noi in buonissima compagnia, dell’ apostolo prediletto da Gesù, Giovanni, e delle miriadi di angeli che lodano Iah!

Dicevo della citazione del Nome in Apoc. 19:1-6: siamo in un contesto poetico, un meraviglioso e fragoroso canto di lode al Creatore, per cui l’ amato apostolo usa la forma poetica e abbreviata del Nome!

Se un mio studente biblico dovesse chiedermi:

che cosa significa Hallelouia",

che cosa dovrei rispondergli?

Lodate il Signore”?

Non potrei rispondergli così, giacchè il greco mantiene la forma poetica e abbreviata del Nome Divino, Iah.

Infatti Hallelouia, letteralmente, significa “lodate Iah”!


E’ interessante notare che il greco non traslittera Hallelou- adonai, ma mantiene la forma Iah!

Forse per una certa tradizione ebraica la forma poetica e abbreviata del Nome non equivale all' intera, ma non è così per la Sacra Scrittura, giacchè il salmista ispirato da Dio scrisse quanto segue:

Cantate a Dio, inneggiate al nome suo, celebrate il cavalcante nel deserto, con Iah, il suo nome ed esultate in presenza sua “ Salmo 68:4 interlineare ebraico italiano A. Vianello” [Salmo 68:5 CEI].
La CEI qui rende “Iah” con “Signore è il suo Nome”, ma nel testo ebraico c' è Iah!

Quindi per il salmista ispirato da Dio anche la forma poetica e abbreviata Iah è equivalente al Nome di Dio…




(segue, a presto......)


[Modificato da Aquila-58 29/06/2018 20:37]
30/06/2018 18:41
 
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viceadmintdg1, 24/06/2018 17.47:



I tdG sostengono che gli evangelisti devono avere scritto questo nome, poi eliminato dai copisti, quando la cristianità cadde nell’apostasia. I tdG sostengono due cose contraddittorie: da un lato che, nonostante l’apostasia, la Bibbia si è conservata integra, per intervento divino; dall'altro che su questo punto, per loro importantissimo, la Bibbia è stata manomessa, togliendo il nome Geova. Essi avrebbero restituito il nome divino per 237 volte. Ma non possono dimostrarlo.




Come abbiamo visto sopra, nel N.T. il Nome c’è eccome, ben quattro volte nell’ Apocalisse!

Il traduttore non deve rendere un testo sulla base della propria teologia e neppure di una presunta "tradizione apostolica" (sempre che esista una simile tradizione e abbiamo visto che così non è, con l’ apostolo Giovanni nell' Apocalisse e con il suo sigillo indelebile Yah).

Il traduttore deve tradurre ciò che trova nel testo, per cui se la TNM può senz' altro essere criticata per l’ uso della forma Geova nel N.T. 237 volte, parimenti le vostre Bibbie possono essere criticate per la sostituzione del Nome divino, presente quasi 7000 volte, con titoli e appellativi come “Signore”, che peraltro non hanno nessun legame semantico e filologico con YHWH, e quindi non possono sostituire il Nome!




viceadmintdg1, 24/06/2018 17.47:



I tdG lo usano a sproposito mettendo Geova anche quando il contesto lo riferisce al Signore Gesù: Rom 10 (Cei 2008): 9Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo… 13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato (Gl 3,5). TNM 2017: Infatti “chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Cf. At 4,12: In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».




E’ perché mai “a sproposito”?

Innanzitutto siamo di fronte a una citazione dall’ A.T., per cui non siamo in nessuna maniera autorizzati a dire che il kyrios (“Signore” ) in Gioele sia YHWH - che troviamo nel testo ebraico - e qui Gesù!

Seconda poi proprio il passo di Atti 4:12, da lei citato, ci fa comprendere bene il punto.

In Atti 4:12 si afferma che non c' è nessun altro all' infuori di Cristo, dato agli uomini, mediante il quale dobbiamo essere salvati, cioè a dire Dio lo ha mandato per la salvezza del mondo per mezzo di Lui (Giovanni 3:17), ma l' Autore dell' intero disegno di salvezza è Geova Dio, come si evince non solo da Giovanni 3:16-17, ma da Giuda 25 (“il solo Dio Salvatore per mezzo di Gesù”) e dallo stesso nome di Gesù, che significa “YHWH salva” (Matteo 1:21)!

Inoltre non dobbiamo trascurare la citazione parallela dello stesso passo di Gioele in Atti 2:20-21:la citazione petrina alla Pentecoste mette in evidenza che l’ invocare Geova è in relazione con la salvezza riguardo al suo “giorno grande e glorioso “ (CEI) di cui parlarono tutti i profeti.

Quindi Romani 10:9-14 ci dice null' altro che chi professerà pubblicamente che Cristo è Signore e avrà fede che Dio lo ha destato dai morti e chi invocherà, in tal modo, con fede, il nome di YHWH, sarà salvato, allora come oggi, quando Dio eseguirà il suo giudizio sulle nazioni nel suo giorno (Sofonia 2:2-3; Atti 2:20-21).

Del resto non è scritto che “voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio. “ (1 Pietro 1:21 CEI)?

E Cristo non disse a Paolo: “Ti libererò dal popolo e dalle nazioni, a cui ti mando 18 per aprire i loro occhi, perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati” (Atti 26:17-18 CEI)?

E non aggiunse lo stesso Paolo che “prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di pentirsi e di convertirsi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione. “ (Atti 26:20 CEI)?

E che dire di dei Tessalonicesi?
"Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero 10 e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall'ira che viene” (1 Tessalonicesi 1:9-10 CEI).





(segue, a presto.....)



[Modificato da Aquila-58 30/06/2018 18:42]
01/07/2018 20:08
 
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La forma "Geova" è errata nella nostra lingua?


A presto...







01/07/2018 20:33
 
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viceadmintdg1, 24/06/2018 17.47:




Ma la pronuncia Geova è sicuramente erronea, perché si è scoperto che per ignoranza si sono applicate le vocali di Adonai= Signore alle 4 consonanti.






Erronea rispetto a cosa, mi scusi?

La forma italianizzata “Geova” non ha mai avuto la pretesa di essere l’ esatta pronuncia del Nome divino, come non lo sono neppure le forme congetturali Yahweh o Jahvè (che non sono né ebraico né italiano!), ormai abbandonate perfino dalle vostre Bibbie, che infatti non le inseriscono più neppure nelle note in calce!

Il punto è che nella lingua italiana la forma Geova non è in nessuna maniera erronea!

In italiano sarebbe scorretta se la forma Geova non comunicasse correttamente il significato del nome ma questo non accade, giacchè, come affermano gli stessi dizionari italiani, la forma Geova comunica correttamente il significato del Nome YHWH.

Oppure, in italiano sarebbe un errore inoltre scriverla in minuscolo, geova, o in maniera deformata, ma fino a che i dizionari lo usano come italianizzazione non c' è alcun errore, trasmettendo la forma Geova perfettamente il significato, peraltro non esistendo nella lingua italiana alcuna forma italianizzata alternativa storicamente recepita dalla nostra lingua e attestata.


^^^^^

Il fatto che Geova deriva da un ibrido latino medievale non ha nessuna pertinenza riguardo alla lingua italiana: la forma Geova potrà essere pure l'unione di termini diversi, ma nella lingua italiana ha un preciso significato, giacchè quando si dice "Geova" nella lingua italiana non si capisce qualcosa di differente da YHWH…
Geova semanticamente significa YHWH e non qualcun altro, in italiano "Geova" trasmette correttamente il preciso messaggio dato a suo tempo, messaggio che in ebraico si trova nelle consonanti e non nelle vocali.

La forma Geova, inoltre, è una parola certamente ricevuta dall' ebraico, infatti in ebraico sono solo le vocali che sono state aggiunte, ma le consonanti, che sono quelle semanticamente significative, sono conservate derivando dal latino IEHOVA che a sua volta deriva dalla lettura masoretica IEHOVAH.

Pertanto, non si può dire che la forma Geova non ha un legame col suo originale semitico, giacchè il significato ebraico non è dato delle vocali ma dalle consonanti, come si vocalizzi YHWH è dunque indifferente per noi, rispetto al significato.
Il punto fondamentale riguarda la semantica, perchè l' YHWH degli ebrei è semanticamente equivalente a Geova e come detto il significato del Nome è racchiuso nelle consonanti, che peraltro la forma Geova mantiene per via di latino!

Cosicchè la forma italianizzata Geova ci porta proprio a conoscere le consonanti - che racchiudono il significato - cosa che non possono fare degli appellativi come Signore, Padre, eccetera, che semanticamente e filologicamente non c' entrano nulla con YHWH!


^^^^

E’ appena il caso di precisare che l' italianizzazione di un termine, il recepimento dello stesso da parte di una lingua nel corso dei secoli, prescinde dalla vocalizzazione esatta ed originale.

La nostra bella lingua italiana, mediante un processo storico e semantico, ha recepito quel termine, e ciò è completamente indipendente perfino da quelli che potevano essere gli intenti (YeHoWaH, da cui l' ibrido latino Iehova, che aveva volutamente lo scopo di non far nominare il Nome Sacro….) e a prescindere dall' ibrido della forma, perchè la forma di un nome non cessa per nessun motivo di essere italiana per il fatto che derivi da una lettura medievale errata.

La vocalizzazione può essere differente ma Geova non traduce o rappresenta un'altra parola bensì corrisponde esattamente alle consonanti del testo ebraico!
Insomma, la lingua italiana e non noi, ha stabilito che YHWH in italiano, come forma italianizzata, si dice Geova.

Solo la lingua italiana può far cessare la forma Geova dall' essere corretta, sostituendola con un' altra italianizzazione che a tutt' oggi non esiste…..quando questo accadrà, useremo la nuova forma italianizzata altrettanto corretta, giacchè per noi Geova non è un amuleto,

Certamente, non possono essere gli accademici a cambiare quella forma, ma solo la lingua italiana attraverso un determinato processo...



Radio Maria può confutare quanto detto sopra alla prossima trasmissione?



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