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Quello che non succederà mai fra i TDG

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2008 00:12
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02/01/2008 18:21
 
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Repulisti nel Kenya

Negli anni che seguirono il 1975 ci fu un repulisti nelle congregazioni. Quelli che avevano accettato la verità non avendo in mente altro che la data del 1975, in cui si sarebbe dovuta verificare la fine di questo malvagio sistema di cose, si allontanarono quando quell’anno passò. Secondo una stima in quel periodo ci furono 77 nuovi, ma altri 49 diventarono inattivi. Quelli che avevano trascurato le adunanze e lo studio personale caddero preda dei lacci di Satana quali immoralità, ubriachezza e materialismo. Triste a dirsi, in certi anni più del 3 per cento di tutti i proclamatori dovette essere disassociato.

Naturalmente molte congregazioni erano piccole e mancavano di una buona direttiva. Infatti, nel 1978, delle 90 congregazioni del Kenya, 49 avevano meno di 10 proclamatori, e solo 12 ne avevano più di 40. Perciò la responsabilità teocratica di solito pesava sulle spalle di uno o due fratelli. Anche i disastri naturali resero più pesante il carico degli anziani. La zona a est di Nairobi fu colpita da una tale siccità che si dovettero organizzare soccorsi.

Tuttavia non tutto appariva nero. Ci furono anche molte cose buone, positive. Nel 1977 i presenti alla Commemorazione furono 5.584. La letteratura andava a ruba. La visita di Lloyd Barry del Corpo Direttivo stimolò lo zelo di tutti per il Regno. E la nuova disposizione del Comitato di Filiale, operante dal 1976, incentivò l’opera.

Una Betel più grande

Nel febbraio 1979 fu raggiunto il nuovo massimo di 2.005 proclamatori. Il numero dei proclamatori rese necessario aumentare la famiglia Betel, così che l’edificio della filiale diventò troppo piccolo. Perciò il Comitato di Filiale chiese al Corpo Direttivo il permesso di aggiungere altre quattro camere alla Betel. Con sorpresa del comitato, la risposta arrivò in una grossa busta che conteneva il progetto per l’aggiunta di un edificio completamente nuovo con 16 camere da letto in più!

Gli scavi iniziarono nel dicembre 1978, e nel giugno 1979 parte dell’attraente nuovo edificio della filiale era già in uso. Nel gennaio 1980 Don Adams venne dalla sede centrale per il programma della dedicazione e parlò a 2.205 fratelli radunati nello stadio comunale di Nairobi. Dopo di che, per quanto piovigginasse, circa un migliaio di fratelli visitarono i nuovi locali della Betel, e molti si fecero per la prima volta un’idea del funzionamento della loro filiale. Quell’anno terminò con assemblee più piccole, fra cui un’assemblea in inglese tenuta a Nakuru, alla quale assisterono fratelli provenienti dall’Uganda dilaniato dalla guerra.

L’anno seguente si fece un altro grosso passo avanti. Nella filiale del Kenya arrivarono moderne macchine da stampa. Ora moduli, programmi, carta intestata, il Ministero del Regno e persino riviste si potevano stampare sul posto. Erano finite le lunghe attese per riceverli dall’estero! Nel 1980 se ne erano stampati 120.000, due anni più tardi la produzione salì a 935.000 e nel 1990 a più di 2.000.000.

Nel 1983 a Nairobi c’erano più di 1.000 proclamatori, e in tutto il Kenya 3.005. In aprile il 28 per cento di tutti i proclamatori svolse il servizio a tempo pieno. Inoltre altri missionari erano venuti ad aiutare.

Le pubblicazioni accelerano la diffusione della parola

Le pubblicazioni della Società sono popolari nel Kenya. Alcune scuole usano Il mio libro di racconti biblici per le lezioni di religione. Le riviste assunsero una veste tipografica più attraente, tanto che in due anni, 1984-85, la distribuzione aumentò di più del 50 per cento e i proclamatori distribuirono in media più di dieci riviste al mese. Alcune edizioni ebbero un effetto immediato sul pubblico. Per esempio un uomo avvicinò un proclamatore che dava testimonianza per strada. L’uomo indicò la rivista che presentava in copertina l’articolo "Si fumerà sempre?", e annunciò: "Io sono un ex fumatore". Cosa lo aveva indotto a smettere di fumare? Proprio quell’articolo che aveva letto qualche giorno prima!

Il 1982 fu contrassegnato dall’arrivo dell’opuscolo formato rivista Vivere sulla terra per sempre!, che si dimostrò particolarmente adatto al campo africano. Lo volevano anche persone istruite, e alcuni addirittura lo portavano via dalla borsa dei proclamatori. Questo è accaduto a un Testimone cui era rimasto solo uno di questi preziosi opuscoli nella borsa. Voleva tenerlo per una persona che aveva appena iniziato lo studio biblico. Un viaggiatore individuò l’opuscolo e lo voleva; nessun’altra pubblicazione gli andava bene. Il Testimone spiegò che era riservato a chi fosse disposto a studiare la Bibbia regolarmente. "Non è un problema", disse il viaggiatore deciso. "Per me va benissimo". Il risultato? Il proclamatore iniziò un nuovo studio biblico!

Questo opuscolo dà una chiara testimonianza riguardo a Geova e ai suoi propositi, al governo del Regno e alle giuste norme della Bibbia. Poiché si è rivelato uno strumento molto efficace, è stato tradotto in altre 35 lingue parlate nell’Africa orientale, 14 nel Kenya e 21 nei paesi vicini. In alcune di queste lingue questo opuscolo è l’unica pubblicazione disponibile oltre la Bibbia. Infatti un missionario della cristianità ha detto di questa pubblicazione in lingua masai: "È la cosa migliore che sia mai capitata ai masai".

Lo spirito di pioniere

Qualcos’altro trasformò il campo nel Kenya: il crescente spirito di pioniere fra i Testimoni. Era passato il tempo in cui i pionieri erano considerati degli eccentrici o dei falliti. Era evidente che Geova benediceva riccamente i pionieri concedendo loro di avere gioiose esperienze e produrre frutti del Regno. Qualcuno faceva il pioniere pur essendo cieco o senza una gamba. Non era insolito che un genitore con otto o più figli a carico fosse nelle file dei pionieri.

Nell’aprile 1985 circa il 37 per cento di tutti i proclamatori svolse il servizio a tempo pieno. Con l’aiuto di tutti quei pionieri, quell’anno furono dedicate al servizio di campo più di un milione di ore.

Nel Ruanda si ricupera con zelo il tempo perduto

Le cose si muovevano anche nel Ruanda. La verità biblica vi era arrivata relativamente tardi, eppure molti avevano fame del vivificante messaggio. Nel febbraio 1980 la pubblicazione del libro La Verità che conduce alla Vita Eterna in kinyarwanda fu un forte incentivo per i proclamatori, che allora erano 165. A Kigali nel 1980 venne costruita una Sala del Regno semplice ma spaziosa, e presto assistevano alle adunanze più di 200 persone, che si affollavano anche nel cortile.

L’interesse per la verità dimostrato dalla popolazione non piaceva ai nemici della buona notizia. Nell’ottobre 1979 in un elenco delle religioni riconosciute nel Ruanda non erano stati inclusi i testimoni di Geova. Si fecero tentativi per ottenere il riconoscimento ufficiale. Nel marzo 1980 Ernest Heuse, un belga che aveva svolto il servizio nello Zaire, venne a Kigali per incontrarsi con le autorità. Benché avesse presentato una ricca documentazione, il riconoscimento ufficiale non venne concesso.

La testimonianza del Regno, però, continuava a fare progressi. Nel 1982 all’assemblea di distretto ci furono 750 presenti e 22 battezzati, e in marzo 302 fecero rapporto del tempo dedicato al ministero di campo. Alle quattro assemblee di circoscrizione ci furono in totale più di 1.200 presenti e 40 battezzati. Fu tenuta la Scuola di Ministero del Regno, che impartì il necessario addestramento ai responsabili delle piccole congregazioni. Lo zelo non diminuì; i proclamatori dedicavano in media al servizio più di 20 ore ogni mese. Due pioniere speciali andarono in un nuovo territorio e nel giro di tre mesi tenevano lo studio con 20 persone, che frequentavano tutte le adunanze. Il Ruanda era in fermento per il messaggio!

Sempre più persone facevano domande sulle verità bibliche. Ciò era dovuto in gran parte al materiale tratto dalla rivista Svegliatevi! che veniva letto regolarmente alla radio. L’etere risuonava della verità biblica che smascherava le falsità insegnate dalle varie religioni. Non stupisce che ben presto i giornali religiosi, molto influenti in Ruanda, attaccassero i testimoni di Geova. Come al solito, questo suscitò maggiore interesse per la verità. All’incirca nello stesso periodo, però, i Testimoni cominciarono a essere fermati e interrogati, e venivano multati perché facevano parte di una società non riconosciuta.

Affanno mediante decreto

Nel novembre 1982 i tre pionieri speciali che avevano firmato la domanda per ottenere il riconoscimento ufficiale vennero invitati a presentarsi a Kigali, e al loro arrivo furono arrestati e imprigionati senza processo, cioè senza poter fare ricorso alla legge. La Sala del Regno fu chiusa. L’opera di predicazione si doveva svolgere nella clandestinità.

Una lettera inviata dal ministero della giustizia a tutte le prefetture (distretti) annunciava che i Testimoni erano stati messi al bando. Seguirono altri arresti. Quasi tutti i pionieri stranieri dovettero lasciare il paese. Per i fratelli locali fu un periodo di prova, un tempo di purificazione. Proprio al momento giusto si iniziò a pubblicare La Torre di Guardia in kinyarwanda, che provvide altro cibo spirituale.

I tre pionieri speciali, Gaspard Rwakabubu, Joseph Koroti e Ferdinand I’Mugarula, ebbero molto da fare nella grande prigione di Kigali. Tennero regolarmente studi biblici con altri detenuti, e alcuni di questi conobbero così la verità. Passarono mesi senza processo. Finalmente, nell’ottobre 1983, si tenne un processo. I tre fratelli furono accusati di appropriazione indebita di denaro altrui e di ribellione al governo, e di altri reati assolutamente inesistenti. Durante l’intero procedimento giudiziario non furono presentati come prove neppure una cifra né un documento finanziario, né furono prodotti testimoni per sostenere le accuse.

I fratelli vennero condannati a due anni di prigione e non fu concesso loro un solo giorno di grazia. (Nel frattempo gli assassini beneficiarono di un’amnistia). A Gisenyi altri cinque Testimoni sopportarono fedelmente quasi due anni di prigionia senza una sentenza della corte.

Nel 1985 una breve tregua permise ad alcuni fratelli del Ruanda di assistere all’assemblea di distretto a Nairobi e di incontrarsi con i fratelli del Corpo Direttivo. Ma nel marzo 1986 gli arresti erano già frequenti in tutto il paese. Molti furono arrestati in casa loro. Non furono risparmiati né bambini né donne incinte. In alcune zone i Testimoni vennero catturati perché i loro nomi erano negli elenchi dei ricercati. Alla fine più di 140 Testimoni furono gettati in prigione: quasi un terzo di tutti i Testimoni attivi del paese!

Confidare in un braccio di carne o nell’Onnipotente?

Il 24 ottobre 1986 la questione dei Testimoni finalmente giunse in tribunale. Alcuni erano in prigione da più di sei mesi. Infatti un bambino era nato in prigione e appropriatamente fu chiamato Shikama Hodari (Rimani Saldo). Le condanne, da 5 a 12 anni, furono vergognosamente crudeli. Un’interessata, che non era ancora una proclamatrice, fu condannata a dieci anni di prigione.

Questi casi divennero noti sulla scena internazionale e furono persino oggetto di conversazione fra capi di stato in Europa e in Africa. Molti dall’estero inviarono lettere di protesta ai funzionari responsabili nel Ruanda. Un annuncio alla radio menzionò che in certi giorni giungevano al governo 500 lettere a favore dei testimoni di Geova.

Tutto questo offriva ottime opportunità di dare testimonianza in prigione. I Testimoni diedero un notevole esempio di solidarietà: pregavano insieme e studiavano la Parola di Dio insieme. Molti detenuti si incuriosirono e cominciarono a studiare la Bibbia, e ora, ex criminali e prostitute stanno facendo progressi sulla via della vita eterna.

I Testimoni mantennero uno spirito gioioso nonostante le lunghe condanne ricevute. Solevano dire: "Noi abbiamo avuto 12 anni, ma Satana ne avrà 1.000!" E dicevano anche: "Qui abbiamo più libertà dei nostri fratelli fuori, perché noi possiamo cantare alle adunanze, loro no".

Una piacevole sorpresa

Il 1° luglio 1987, 25° anniversario dell’indipendenza del Ruanda, il presidente della repubblica in un discorso alla radio si scusò per le violazioni dei diritti umani e annunciò che tutti coloro che erano stati condannati il 24 ottobre 1986 sarebbero stati rimessi in libertà. Che decisione coraggiosa e lodevole! Pochi giorni dopo, tutti e 49 i fratelli e le sorelle che erano stati condannati furono rilasciati.

Tuttavia rimaneva da vedere cosa sarebbe accaduto a quelli che non erano stati ancora condannati. Passarono diverse settimane, ma alla fine furono tutti chiamati in tribunale e fu detto loro che sarebbero stati più utili al paese andando a casa, coltivando la terra e facendo altri lavori utili.

Naturalmente questo fu motivo di grande gioia. Dopo essere stati rimessi in libertà, più di 30 proclamatori non battezzati e altri che studiavano e avevano fatto rapidi progressi durante la prigionia si presentarono per il battesimo. Grazie a questa "scuola", la prigione, tutti maturarono rapidamente. Appena battezzati quasi tutti iniziarono il servizio di pioniere ausiliario. E tutti i Testimoni rimessi in libertà trovarono di nuovo un lavoro secolare. — Vedi Salmo 37:25, 28.

Pascasie fu una di coloro che superarono felicemente le prove. Suo marito, spaventato dal bando contro i testimoni di Geova, la portò al posto di polizia per farla arrestare. Benché non fosse ancora battezzata, fu imprigionata insieme alle sorelle. Venne condannata a dieci anni. Nonostante il dolore di dover lasciare i figli a casa, essa riconobbe che bisognava essere disposti a soffrire per la vera adorazione. In prigione fece progresso spirituale e fu tra coloro che si battezzarono appena liberati. Ma che gioia ancora maggiore quando tornò a casa e trovò che il marito era pronto a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova! La sua fermezza è stata davvero ricompensata, perché il marito è diventato suo fratello spirituale, e così la famiglia è unita nella vera adorazione.

All’inizio del 1990, in un’altra parte del paese, una causa pendente dal 1985 è stata riesumata e quattro fratelli sono stati condannati a 10 anni di prigione ciascuno. Questo non ha avuto ripercussioni in altre zone, dove si sono potuti tenere corsi della scuola per i pionieri e assemblee di circoscrizione. Per la prima volta c’è stata la visita di un sorvegliante di zona, e grazie al cibo spirituale più abbondante in kinyarwanda è aumentata anche la spiritualità. Inoltre, dopo sei mesi di prigione, i quattro fratelli sono stati rimessi in libertà grazie a un decreto presidenziale.

Verso la fine del 1990 un’improvvisa invasione ha portato la guerra civile anche in Ruanda. La neutralità dei nostri fratelli in armonia con il principio di Giovanni 17:14, "non fanno parte del mondo", ha permesso a ex oppositori di rendersi conto che il popolo di Geova non è nemico di nessuno. All’inizio del 1991 la carestia ha provocato ulteriori problemi e ha reso necessario un programma di soccorsi per il Ruanda, specie nel sud del paese. Di recente sono state tenute liberamente assemblee di circoscrizione. I fratelli del Ruanda sperano che un giorno saranno concessi loro la completa libertà religiosa e il riconoscimento ufficiale, ma nel frattempo continuano ad aiutare i molti che ricercano la verità fra la crescente popolazione del paese.



Il Kenya si prepara per l’ulteriore espansione

Dato che l’organizzazione di Geova avanzava in tutta la terra e in tutta l’Africa orientale si notava un aumento costante, era venuto il momento di impiegare nuove tecnologie anche in Kenya. Che eccitazione c’era alla filiale quando nel 1984 arrivarono dalla filiale della Germania i due primi personal computer della IBM!

All’inizio tutti erano sconcertati da queste nuove macchine, ma con l’aiuto di Geova e con qualche semplice manuale di istruzioni, in breve tempo i computer erano al lavoro. Grazie ai computer è stato possibile inserire il testo, che sarebbe stato trasferito su dischetti da inviare alle filiali estere per la stampa. Questo ha offerto grandi nuove possibilità. Non si dovevano più spedire avanti e indietro tra Gran Bretagna e Kenya due o tre bozze prima di poter stampare La Torre di Guardia in swahili. Ora La Torre di Guardia in swahili viene stampata contemporaneamente alla Torre di Guardia inglese, e tutte le congregazioni del Kenya possono studiare lo stesso materiale la stessa settimana.

Insieme al costante aumento di proclamatori è notevolmente aumentata anche la spiritualità. I Testimoni hanno dedicato più tempo al servizio di campo, avendo un occhio semplice rivolto agli interessi del Regno. Molti hanno fatto maggiori sforzi per aiutare i numerosi figli mediante lo studio biblico familiare. Sono stati nominati nuovi anziani, e sempre più fratelli giovani si sono impegnati per divenire idonei quali servitori di ministero. Molti hanno dimostrato integrità quando hanno dovuto affrontare la prova della neutralità cristiana. Sempre più fratelli sono disposti a fare sacrifici per avere la loro Sala del Regno.

L’assemblea "Manteniamo l’integrità!" del 1985

Alla fine del 1985 il Kenya fu tra le nazioni prescelte per ospitare una speciale assemblea internazionale a cui avrebbero assistito visitatori stranieri. Ne vennero quasi 2.000. Pur ammirando il paesaggio e la fauna del Kenya, i visitatori dissero all’unanimità che i momenti più belli della loro visita erano stati l’assemblea e il ministero di campo, che avevano svolto con i fratelli locali.

La popolazione di Nairobi rimase molto colpita vedendo tutti quei wazungu (bianchi o europei) con i loro accompagnatori locali. A loro volta i visitatori furono impressionati dall’interesse per la Bibbia manifestato dai kenioti e dalle folle di ragazzini che li seguivano.

Anche all’assemblea i visitatori rimasero incantati dalle migliaia di bambini attentissimi. Più di 8.000 persone gremirono il Jamhuri Park di Nairobi: la più grande assemblea mai tenuta. La presenza di due fratelli del Corpo Direttivo, Theodore Jaracz e Albert Schroeder, fu una grande gioia per l’uditorio.

Negli anni successivi il personale della filiale aumentò e giunsero nel Kenya altri missionari. I missionari furono ricompensati con molti figli spirituali. Per esempio, con l’aiuto dei missionari la congregazione di Eldoret in quattro anni passò da 45 a 129 proclamatori. Con il crescente spirito di pioniere gli interessi del Regno continuarono ad aumentare. Nel 1987 furono dedicate al servizio di campo più di un milione e mezzo di ore, e c’erano più di 4.000 proclamatori attivi, con una media mensile di 16,4 ore.

I presenti alla Commemorazione erano saliti a 15.683, e ci furono 466 battezzati. Ogni mese ci furono in media 1.000 pionieri, di cui oltre 500 erano pionieri regolari. Si costruirono nuove Sale del Regno e si fecero i piani per costruire un nuovo locale per le assemblee alla periferia di Nairobi. Per la prima volta ci furono più di 10.000 proclamatori sotto la sorveglianza della filiale, fra cui 1.000 pionieri regolari. Poi accadde qualcosa di sconcertante.

Un altro bando

Poco dopo che si erano tenute le assemblee di circoscrizione che incoraggiarono a perseverare nelle prove, e mentre si facevano i preparativi per le assemblee di distretto "Confidiamo in Geova!", questa fiducia fu messa veramente alla prova. Il 19 novembre 1987 la Gazette del Kenya pubblicò un comunicato ufficiale in data 9 novembre che annunciava lo scioglimento dell’Associazione dei Testimoni di Geova dell’Africa orientale, benché questa operasse da più di 25 anni. Il decreto concedeva 21 giorni per liquidare la società e distribuire il patrimonio fra gli associati. Quel pomeriggio stesso una lettera inviata dal segretario generale confermò quella decisione, senza fornire alcuna spiegazione.

L’indomani mattina un giornale riportava la notizia in un articoletto a pagina 5 senza darle alcun rilievo, come invece era avvenuto nel 1973. Ma le agenzie di stampa straniere telefonarono immediatamente e poi pubblicarono la sconcertante notizia. Senza por tempo in mezzo si fecero tentativi per contattare funzionari del governo, ma questi o erano preoccupati per qualche visita di stato o non volevano parlarne.

Si consultò un avvocato e, dopo molte preghiere, fu presentato un appello. Il 27 novembre un giudice sentenziò che la causa poteva essere giudicata, e questo riportò l’Associazione nella legalità in attesa che il caso venisse risolto. Perciò le adunanze e le attività di predicazione continuarono apertamente in tutto il Kenya, offrendo momentaneamente un po’ di sollievo.

Ma che dire delle assemblee? Ci volle fede per continuare i preparativi, ma che gioia ricevere i permessi necessari! Dopo qualche difficoltà furono stipulati i contratti per i locali delle assemblee, e in dicembre si tennero tutte e tre le assemblee di distretto "Confidiamo in Geova!" Il numero dei presenti e dei battezzati in tutto il paese fu rispettivamente di 10.177 e 288.

Successivamente le condizioni sembravano normali. I Testimoni erano ben consapevoli che, per quanto riguardava il futuro della filiale e dell’opera nel Kenya, ora le cose erano nelle mani di Geova.

La situazione dal punto di vista legale è rimasta immutata per anni, poiché la causa è stata continuamente rimandata. Questo ha provocato molti incidenti a livello locale, dove funzionari, ignari che l’opera fosse ancora legale, hanno arrestato fratelli, ritardato permessi o perfino rifiutato autorizzazioni per tenere assemblee. Nel frattempo il clero della cristianità ha interferito più che mai nella politica, cosa che ha aiutato molti a vedere la differenza fra il clero e i Testimoni amanti della pace e ligi alla legge.

Ne è derivato un altro aumento di proclamatori del Regno. Nel 1991, nel periodo della Commemorazione, c’erano quasi 6.000 proclamatori nel paese, e 19.644 persone hanno assistito alla celebrazione. A Nairobi e a Nanyuki, che si trova all’equatore, sono state costruite Sale delle Assemblee. L’aumento dei proclamatori ha dato più lavoro alla filiale, perciò il numero dei membri della famiglia Betel è salito a 38, e ora è urgente l’ampliamento dell’edificio esistente.

Pensiamo al futuro confidando in Geova

Lo spazio non consente di menzionare molti altri sviluppi importanti ed esperienze emozionanti avvenuti nell’Africa orientale. Innumerevoli altri fedeli servitori del vero Dio si sono spesi a favore della buona notizia e hanno sofferto. Molti si sono addossati gravose responsabilità e, come l’apostolo Paolo, hanno provato per anni ansietà per tutte le congregazioni. (2 Cor. 11:28) Le difficoltà economiche, legali e politiche continuano. La soluzione definitiva di tutti questi problemi verrà solo mediante il Regno di Geova, e nel frattempo rimane molta messe da raccogliere.

In questa parte della terra la popolazione negli ultimi 20 anni è raddoppiata. Nell’agosto 1991 tutti i paesi affidati alla filiale hanno raggiunto il massimo complessivo di 15.970 proclamatori. La filiale dice: "Sappiamo che Geova conosce le sue pecore e preghiamo che ‘la parola di Geova continui a diffondersi rapidamente’ prima della fine sempre più vicina e del tempo in cui questa splendida parte della terra, con tutte le sue meraviglie, farà parte di un vero paradiso, che si estenderà a tutta la terra". — 2 Tess. 3:1.



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