barnabino, 06/03/2008 15.17:
Infatti, cara Batyah, a noi non interessa l'apologetica, ma capire storicamente il significato delle parole di Cristo e dei suoi discepoli, che fino alla morte restarono ebrei praticanti, nel loro contesto.
Perfetto.
Si. La circostanza che tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. il termine "
elohim" era riferibile a
figure celesti distinte dal
Dio d'Israele (YHWH) è confermata da diversi studi a seguito ai ritrovamenti archeologici di Qumran, e che lo stesso Paolo Sacchi, professore di Filologia biblica, non ha mancato di segnalare nel suo scritto sul “Il messianismo ebraico dalle origini al II secolo d.C.”
La fonte da cui P. Sacchi ha tratto parte delle informazioni per il suo studio è:
“Gianotto C., Melchisedek e la sua tipologia. Tradizioni giudaiche, cristiane e gnostiche (sec. II a.C. - sec. III d.C.), Brescia, Paideia 1984”.
Quest’ultimo testo non è sempre di così facile reperibilità, ma fortunatamente me lo ritrovo, e ho potuto approfondire l’argomento. Lo scopo del libro, ovviamente è quello analizzare le diverse interpretazioni del personaggio di
Melchisedek sviluppatosi in ambienti giudaici e cristiani tra il sec. II a.C – sec. III d.C.
Questa analisi, ci fornisce tuttavia delle informazioni utili proprio sull'utilizzo del termine "
elohim" nel medio/tardo giudaismo.
A pag.64 troviamo il titolo "
11QMelch:Melchisedek, figura celeste" e proseguendo a pag.70 un sottotitolo, "
Melchisedek-Elohim".
In breve.
11QMelech è uno scritto costituito di 14 frammenti scoperti nel 1956 nella grotta 11 di
Qumaran, che nonostante le numerose lacune, è risultato leggibile. Dal momento che
Melchisedek sembrava essere il personaggio principale del documento, esso fu intitolato
11QMelch.
In questo scritto, questa figura sembra svolgere un ruolo davvero importante, e il termine "
elohim" che vi figura più volte è inteso come riferibile ad una
corte celeste, e in altre applicato a
Dio, in altre ancora proprio a
Melchisedek, che siede nell’assemblea di "
El" (Dio) in mezzo agli altri “
elohim”, il quale (Melchisedek) regna ed eserciterà il giudizio/vendetta di Dio nei tempi escatologici.
Nella letteratura Qumranica il termine “
elohim” difatti ricorre raramente per indicare Dio, ed più comunemente utilizzato invece "
El" in sostituzione del tetragramma, sacro a Qumran. Il Gianotto ci ricorda che il termine ebraico “
elohim”, come documenta già l’uso veterotestamentario, accanto al significato comune di “
dio”, può assumere in certi contesti anche quello più generico di “
essere sovraumano” o “
essere celeste”, è tradotto in alcuni casi nelle antiche versioni della Bibbia (LXX, Targumim , Syr Peshitta) con “
angeli”. Ciò documenta, annota lo studioso, come all’interno del
tardo giudaismo fosse possibile intendere il termine “
elohim” riferito ad esseri diversi da Dio.
Fine.