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GHIRLANDA

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2018 18:01
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03/03/2010 11:17
 
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COnsiderati tutti i miei impegni



A me basta un "sì, è una ghirlanda" oppure "no, confermo che è una croce". Insomma, tra tutti sti impegni... questo non mi sembra un compito così gravoso.


Un mese, due settimane? Chi può dirlo. NOn ho nessuna fretta come vi dicevo



Ma... caro, nemmeno noi abbiamo fretta.

Ciao
03/03/2010 14:31
 
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A me basta un "sì, è una ghirlanda" oppure "no, confermo che è una croce". Insomma, tra tutti sti impegni... questo non mi sembra un compito così gravoso.



Ho trovato sia fonti precedenti sia fonti susseguenti al Bisconti citato da Barbaba che dicono sia una croce, anzi, ho addirittura scoperto che l'ipotesi della ghirlanda non è affatto nuova, risale al Bendinelli, e dunque chi negli anni successivi ha parlato di croce non l'ha fatto ignorando che poteva essere una ghirlanda, ma scientemente. Se poi fosse una croce o una ghirlanda, solo Zeus lo sa. Quello che mi interesseva mostrare è che non c'è niente che imponga di pensare che sia una ghirlanda, e che dunque la croce è quello che si vede, mentre la ghirlanda è l'intepretazione. Più che altro mi interessava dimostrare che non esiste un consensus pro-ghirlanda, e a questo serviranno le citazioni. Ma questo è diverso dall'affermare che è una ghirlanda, quello che mi interessava, il target del mio scritto, sarà mostrare che non è possibile dare del superficiale o del non aggiornato a chi pensa sia una croce, sia perché fonti specialistiche anche sussegguenti al Bisconti la danno come croce, sia perché questa tesi è molto più vecchia di Bisconti e dunque anche le pubblicazioni precedenti a Bisconti che la danno come croce non sono semplicemente "non aggiornate", bensì fanno una scelta consapevole.
[Modificato da Polymetis 03/03/2010 14:44]
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(Κ. Καβάφης)
03/03/2010 14:48
 
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Polymetis, 03/03/2010 10.43:



COnsiderati tutti i miei impegni, come una relazione la settimana prossima su Moira ...




Moira Orfei, quella del circo? [SM=x1408399]

ELL


03/03/2010 14:51
 
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Re: Re:
EverLastingLife, 03/03/2010 14.48:



Moira Orfei, quella del circo? [SM=x1408399]

ELL



[SM=x1408403] [SM=x1408403] [SM=x1408403] [SM=x1408403] [SM=x1408403]

No, forse è la sorella con cui ogni tanto esco in servizio.
Stasera glielo chiedo
03/03/2010 18:42
 
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Fabrizio Bisconti lo avevo gà letto per altro, è simpatico

[IMG]http://[IMG]http://i50.tinypic.com/f0xg6.jpg[/IMG][/IMG]


scoperta è stata invece annunciata da “L’Osservatore Romano” nella sua edizione del 28 giugno.

È la scoperta della più antica raffigurazione dell’apostolo Paolo che si conosca, risalente alla fine del IV secolo: la raffigurazione riprodotta sopra in questa pagina.

Questa immagine di Paolo è affiorata il 19 giugno scorso dagli scavi che sono in corso in una catacomba intitolata a santa Tecla, lungo la via Ostiense che porta da Roma al mare, a poca distanza dalla basilica dell’apostolo.

Ripulendo con raggi laser la volta di un cubicolo, gli archeologi hanno visto tornare alla luce una ricca decorazione ad affresco. Al centro della volta è apparsa l’immagine del Buon Pastore, con attorno, in quattro tondi, le figure di Paolo, la meglio conservata, di Pietro e probabilmente di altri due apostoli.

Gli archeologi Fabrizio Bisconti e Barbara Mazzei, in due ampi resoconti sul giornale della Santa Sede, hanno fornito tutti i dettagli della scoperta. Ma c’è un elemento che colpisce più di altri. E riguarda i motivi che portarono a raffigurare l’apostolo Paolo così come lo vediamo in questo affresco e poi in tanti altri successivi: con l’aspetto di un filosofo, lo sguardo pensoso, la fronte alta, la calvizie incipiente, la barba appuntita.

In effetti, in una mostra d’arte dedicata a san Paolo inaugurata pochi giorni fa in un’ala dei Musei Vaticani, sono esposte le teste scolpite in epoca romana di due filosofi – uno dei quali probabilmente è Plotino – che presentano forti somiglianze con le antiche raffigurazioni di Paolo, a partire da quella che è stata ora scoperta.

La stessa questione si pone per l’apostolo Pietro, raffigurato tradizionalmente con capigliatura corta, folta e candida, col volto ampio e lo sguardo deciso, con la barba anch’essa corta e piena. E così per altri protagonisti della storia sacra.

La ritrattistica era diffusissima nell’arte greca e romana. Ma nella cultura ebraica le immagini umane erano interdette e quindi era impensabile che Paolo e gli altri si facessero ritrarre. Solo più tardi la Chiesa accettò di raffigurare i personaggi della fede cristiana.
Ma come? Ecco la suggestiva spiegazione che ha dato il professor Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e grande storico dell’arte, nel presentare la mostra su san Paolo:

“Il problema si pose fra il III e il IV secolo quando una Chiesa ormai diffusa e strutturata giocò il grande e geniale azzardo che sta alla base di tutta la nostra storia artistica. Accettò e fece proprio il mondo delle immagini e lo accettò nelle forme in cui lo aveva elaborato la tradizione stilistica e iconografica ellenistico-romana. Avvenne così che Cristo buon pastore assumesse il volto di Febo Apollo o di Orfeo, e che Daniele nella fossa dei leoni avesse le sembianze di Ercole, l’atleta nudo vittorioso.

“Ma come rappresentare Pietro e Paolo, i principi degli apostoli, le colonne portanti della Chiesa, i fondamenti della gerarchia e della dottrina? Qualcuno ebbe un’idea felice. Diede ai protoapostoli le sembianze dei protofilosofi. Così Paolo, calvo, barbato, l’aria grave e assorta dell’intellettuale, ebbe il volto di Platone o forse di Plotino, mentre quello di Aristotele fu dato al pragmatico e terrestre Pietro, che ha il compito di guidare nelle insidie del mondo la Chiesa professante e combattente”.

***

Se così avvenne, la Chiesa dei primi secoli non ebbe dunque alcuna timidezza ad attribuire agli apostoli, e in particolare a Paolo, l’aspetto del filosofo, né a tramandare, a studiare, a proclamare il suo pensiero nella sua interezza, certamente non facile ad essere capito e accettato.

Lo stesso si può dire dei Padri della Chiesa. In una fase di cristianesimo in espansione, in una fase in cui la trasmissione della fede cristiana alle genti era in pieno sviluppo, la Chiesa non pensò mai di annacquare o addomesticare il proprio messaggio per renderlo più accettabile agli uomini del tempo. [SM=x1408403] [SM=x1408403]

Il ritratto di Paolo filosofo è un monito eloquente per chi oggi ritiene inattuale un papa teologo come Benedetto XVI, moderno Padre della Chiesa.
03/03/2010 20:49
 
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Non capisco cosa ci sia di male, o di annacquante rispetto alla fede, nel rappresentare la propria fede attraverso i moduli stilistici che vengono dalla propria cultura, ad esempio Cristo come nuovo Orfeo. Non solo mi sembra una cosa bellissima, bella ed ultra-nota, ma pure anche inevitabile. Tutto questo scandalizzarsi a stracciarsi le vesti per delle ovvietà che oggi si insegnano suoi libri di storia dell'arte delle scuole medie, e che non fanno problema a nessuno se non alle sette americane, è uno dei fattori che mi sconvolgono sempre quando discuto coi TdG. Perché a me non importa nulla, e anzi, mi delizia, di vedere Cristo identificato con Febo Apollo o con Orfeo, o di vedere il riutilizzo dello spirito dei miei elleni per veicolare il messaggio cristiano? Forse perché conosco studi come quelli di H. Rahner, e dunque so bene cosa c'è dietro questo tipo di operazioni. Nulla di manipolatorio o di annacquante, ma anzi, la volontà di prendere il meglio e la grandezza del paganesimo per usare le sue forme al fine di esprimere contenuti cristiani. Il terzo protestantesimo americano è attaccato ad un'infantile idea della purezza religiosa, che non conosce i naturali ed inevitabili processi di inculturazione tra le religioni dovuti all'ambiente vitale in cui si sviluppano. Ad esempio non si rendono conto che gran parte della religione dell'antico israele e delle narrazioni bibliche è il reciclo di miti pagani del medio-oriente, e che lo stesso YWHW altro non era che un piccolo dio locale, probabilmente sposato con una dea, e che per una serie di accidenti storici fece carriera. Sfortunatamente alcuni hanno fatto perder tempo allo studio dello yahwismo sostendo che Ashera non era la moglie di YWHW ma il palo o albero sacro ad esso abbinato in alcuni santuari: queste posizioni reazionarie oggi sono sempre più marginali, grazie al cielo.
Allo stesso modo bisogna che i TdG mollino la Bibbia per un attimo, giacché non capiscono nulla delle sue dinamiche rendondola avulsa dal contesto, e aprano Kavafis, Platone, e l'imperatore Giuliano, affinché la smettano con la loro considerazione insignificante nel paganesimo di far perdere tempo nelle discussioni sventolando come prova di chissà quale male che un motivo iconografico sia di derivazione pagana, quando evidentemente ignorano che questo oltre ad essere inevitabile è la struttura portante di tutta la religione biblica. I TdG hanno bisogno di un urgente corso di ellenizzazione.
[Modificato da Polymetis 03/03/2010 20:52]
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(Κ. Καβάφης)
03/03/2010 21:03
 
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Non capisco cosa ci sia di male, o di annacquante rispetto alla fede, nel rappresentare la propria fede attraverso i moduli stilistici che vengono dalla propria cultura, ad esempio Cristo come nuovo Orfeo. Non solo mi sembra una cosa bellissima, bella ed ultra-nota, ma pure anche inevitabile. Tutto questo scandalizzarsi a stracciarsi le vesti per delle ovvietà che oggi si insegnano suoi libri di storia dell'arte delle scuole medie, e che



Certo perchè Zeus, Orfeo, tritone, Mitra, erano dei perfetti stili di cristiani fedeli a Dio, per il quale si può identificare Dio stesso in loro.
A questo punto non si capisce perchè la stessa tradizione pagana dell'occulto li considera essere capricciosi e infernali.

Mi ricordo che è scritto che Dio odia anche la veste macchiata dal peccato.

L'approsimazione per identificarli con il vero Dio, è talmente relativa e contraddittoria che proprio non gli si addice una simile comparazione.

saluti
[Modificato da dispensa. 03/03/2010 21:13]
03/03/2010 21:32
 
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Il punto non è dire che Gesù è Orfeo, ma rappresentarlo come Orfeo, volendo con questo suggerire dei significati ben precisi. Ad esempio l'iconografia del buon pastore è ripresa in modo identico da alcune statue greche, ma in ambiente cristiano indica tutt'altro, cioè che Cristo è pastore di uomini. Oppure, raffigurarlo come Febo, vuol dire che egli è il vero solo degli uomini. Od Orfeo, che con la sua musica faceva venire a sé animali e montagne, è paragonato a Cristo che con la sua predicazione faceva venire tutte le genti, ecc. Si sceglie cioè il recupero di temi iconografici tratti dalla cultura di quelle persone per veicolare dei nuovi significati, e quest'operazione è qualcosa di culturalmente grandioso.
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03/03/2010 22:09
 
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Re:
Polymetis, 03/03/2010 20.49:

Non capisco cosa ci sia di male, o di annacquante rispetto alla fede, nel rappresentare la propria fede attraverso i moduli stilistici che vengono dalla propria cultura, ad esempio Cristo come nuovo Orfeo. Non solo mi sembra una cosa bellissima, bella ed ultra-nota, ma pure anche inevitabile. Tutto questo scandalizzarsi a stracciarsi le vesti per delle ovvietà che oggi si insegnano suoi libri di storia dell'arte delle scuole medie, e che non fanno problema a nessuno se non alle sette americane, è uno dei fattori che mi sconvolgono sempre quando discuto coi TdG. Perché a me non importa nulla, e anzi, mi delizia, di vedere Cristo identificato con Febo Apollo o con Orfeo, o di vedere il riutilizzo dello spirito dei miei elleni per veicolare il messaggio cristiano? Forse perché conosco studi come quelli di H. Rahner, e dunque so bene cosa c'è dietro questo tipo di operazioni. Nulla di manipolatorio o di annacquante, ma anzi, la volontà di prendere il meglio e la grandezza del paganesimo per usare le sue forme al fine di esprimere contenuti cristiani. Il terzo protestantesimo americano è attaccato ad un'infantile idea della purezza religiosa, che non conosce i naturali ed inevitabili processi di inculturazione tra le religioni dovuti all'ambiente vitale in cui si sviluppano. Ad esempio non si rendono conto che gran parte della religione dell'antico israele e delle narrazioni bibliche è il reciclo di miti pagani del medio-oriente, e che lo stesso YWHW altro non era che un piccolo dio locale, probabilmente sposato con una dea, e che per una serie di accidenti storici fece carriera. Sfortunatamente alcuni hanno fatto perder tempo allo studio dello yahwismo sostendo che Ashera non era la moglie di YWHW ma il palo o albero sacro ad esso abbinato in alcuni santuari: queste posizioni reazionarie oggi sono sempre più marginali, grazie al cielo.
Allo stesso modo bisogna che i TdG mollino la Bibbia per un attimo, giacché non capiscono nulla delle sue dinamiche rendondola avulsa dal contesto, e aprano Kavafis, Platone, e l'imperatore Giuliano, affinché la smettano con la loro considerazione insignificante nel paganesimo di far perdere tempo nelle discussioni sventolando come prova di chissà quale male che un motivo iconografico sia di derivazione pagana, quando evidentemente ignorano che questo oltre ad essere inevitabile è la struttura portante di tutta la religione biblica. I TdG hanno bisogno di un urgente corso di ellenizzazione.




Ma non vi potete aprire un thread a parte per parlare delle vostre cose?
Io qui voglio sapere se quella ghirlanda è una ghirlanda o è una croce, e quali motivi spingono per una piuttosto che per l'altra conclusione.

Grazie.

04/03/2010 05:41
 
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Auguri Poly
Intanto Polymetis, mi fa piacere che stai bene e che la tua assenza e' motivata da un "eccesso di zelo" nelle ricerche che ti sei riproposto di esaurire. Magari, questi lavori, inutili non saranno e potrai farne anche una pubblicazione che arricchira' il sapere scientifico. Per cui, auguri per la tua carriera di accademico. Al di la' della ricchezza della tua ricerca sulla ghirlanda o croce degli Aureli, mi auguro che non posterai su un forum le 100 pagine a cui essa e' giunta, sarebbe una prova di forza sterile per le ricadute informative sui semplici come noi. Al limite fai in modo che chi volesse ritenere l'intero tuo lavoro possa leggerlo altrove, per un forum basta una sintesi, chesso', 2 pagine? Delle ricerche e delle citazioni bibliografiche piu'importanti. Spero che la tua motivazione sia far chiarezza d'informazione, per amore degli altri e della verita', non altro. Un saluto.

[SM=g1871113]
[Modificato da nevio63 04/03/2010 05:43]
04/03/2010 09:40
 
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Re:
Polymetis, 03/03/2010 21.32:

Il punto non è dire che Gesù è Orfeo, ma rappresentarlo come Orfeo, volendo con questo suggerire dei significati ben precisi. Ad esempio l'iconografia del buon pastore è ripresa in modo identico da alcune statue greche, ma in ambiente cristiano indica tutt'altro, cioè che Cristo è pastore di uomini. Oppure, raffigurarlo come Febo, vuol dire che egli è il vero solo degli uomini. Od Orfeo, che con la sua musica faceva venire a sé animali e montagne, è paragonato a Cristo che con la sua predicazione faceva venire tutte le genti, ecc. Si sceglie cioè il recupero di temi iconografici tratti dalla cultura di quelle persone per veicolare dei nuovi significati, e quest'operazione è qualcosa di culturalmente grandioso.



(Isaia 46:5-11) 5 “A chi mi assomiglierete o [mi] uguaglierete o mi paragonerete affinché somigliamo l’uno all’altro? 6 Ci sono quelli che traggono a profusione l’oro dalla borsa, e con l’asta della bilancia pesano l’argento. Assumono un lavoratore di metalli, ed egli ne fa un dio. Si prostrano, sì, si inchinano. 7 Lo portano sulla spalla, lo sostengono e lo depositano nel suo luogo perché stia fermo. Dal suo luogo in cui sta in piedi non si muove. Uno perfino grida a lui, ma esso non risponde; non lo salva dalla sua angustia. 8 “Ricordate questo, per farvi coraggio. Prendetelo a cuore, trasgressori. 9 Ricordate le prime cose di molto tempo fa, che io sono il Divino e non c’è altro Dio, né alcuno simile a me; 10 Colui che annuncia dal principio il termine, e da molto tempo fa le cose che non sono state fatte; Colui che dice: ‘Il mio proprio consiglio avrà effetto, e farò tutto ciò che è il mio diletto’; 11 Colui che chiama dal levante l’uccello da preda, da un paese lontano l’uomo per eseguire il mio consiglio. Sì, [l’]ho proferito; lo farò anche avvenire. [L’]ho formato, anche lo farò.


Per te è più importante la traditio, per noi no. Questo è il nostro punto di vista.


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04/03/2010 12:19
 
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Spero che tu ti renda contoc he il brano di Isaia citato parla di tutt'altro e non certo di chi, per poesia o motivi estetici, si metta a scrivere un carme su Cristo come nuovo Orfeo, che è la cosa più innocente del mondo. E poi qui non si tratta di Bibbia o non bibbia, ma di dinamiche antropologiche di interculturalità a cui anche i testi biblici, volenti o nolenti, soggiaciono. Si pensi a quel carme erotico pagano chiamato Cantico dei Cantici di matrice ellenistica, finito nel canone perché scambiato per un rapporto tra DIo ed Israele...
[Modificato da Polymetis 04/03/2010 12:20]
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04/03/2010 12:38
 
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Re:
Polymetis, 04/03/2010 12.19:

Spero che tu ti renda contoc he il brano di Isaia citato parla di tutt'altro e non certo di chi, per poesia o motivi estetici, si metta a scrivere un carme su Cristo come nuovo Orfeo, che è la cosa più innocente del mondo. E poi qui non si tratta di Bibbia o non bibbia, ma di dinamiche antropologiche di interculturalità a cui anche i testi biblici, volenti o nolenti, soggiaciono. Si pensi a quel carme erotico pagano chiamato Cantico dei Cantici di matrice ellenistica, finito nel canone perché scambiato per un rapporto tra DIo ed Israele...


Per me è attinente, almeno in parte, e spero che tu te ne renda conto. Poi, per poesia va benissimo, invece per anteporre fuorvianti interpretazioni no. Inoltre la poesia è un mezzo pericoloso per la propagazione del pensiero. Posso poeticamente esprimere un concetto, che tra mille anni o dall'altra parte del mondo diventano l'esatto contrario di ciò che ho voluto dire, se son stato sufficientemente ermetico.

Carissimo, è sempre un piacere parlare con te.


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Lord Chesterfield
04/03/2010 19:33
 
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Poly scrive...non ce fa niente




E questo è il guaio. Purtroppo quello che si è fatto con le immagini lo si è fatto anche per i contenuti.

E vedi che caos ne è uscito fuori, molti si perdono perchè non riescono più a capire i confini tra sacro e profano.

E noi stiamo a dibattere proprio per questo superficiale inciucio che se ne è voluto fare; e perchè mai lo si è voluto????
E scontato il movente.

La conseguenza di tutto ciò, e che è propriamente per questo motivo che oggi molti pensano che in realtà la medesima figura del Cristo, altro non è che una reinterpretazione dello stesso concetto pagano, ora di Orus, o di Mitra,
Pertanto inserendo Cristo tra tutta la mitologia in essere, si perde, perdono anche il concetto di verità possibile.

E stato molto deleterio questo ricalcare le immagini dei vari dei pagani e risignificarli cristiani, cosa che in alcuni casi riesce molto, molto forzata la cosa.
Il zeus pagano per il cristiano di allora era il demonio.

E non soltanto per il cristiano, poichè con il crepuscolo degli dei, e la crescente importanza della demonologia ,e la certezza che tutta la magia utile e dannosa celata e rappresentata dai vari dei, atttingeva da una solo unica forza potere enorme, e pericoloso, a quel punto la fece e li fece dichiarare sistematicamente illegale/i.

Ciò spiega perchè Tiberio, Claudio, Vitellio, Diocleziano rinnovavano le condanne contro la magia, e quindi gli dei che si celavano dietro essa, come signori per eccellenza delle varie operazioni magiche.

Quegli stessi dei come Ecate, Persefone ; Zeus, Ermes, si proprio Ermes il buon pastore, Apollo, Artemide, Afrodite sono nel modo della magia esseri capricciosi demoniaci

Non per nulla nell’immaginario del popolo romano vi era credenza che l’antica basilica di S. Sabina, come tutte le chiese sorte sopra i templi pagani, fosse presa di mira dai diavoli.

Inoltre è vero che la statua era nulla, ma che per gli stessi cristiani di allora dietro alla statua vi erano i demoni, poichè quelle statue altro non erano che delle rappresentazioni dei vari dei del reame spirituale di sopra, e che per la bibbia stessa sono reali, chiamandoli perfino con gli stessi nomi conosciuti dai pagani.


Per non parlare di Orfeo che ritornato dagli inferi abbandona il culto del dio Dioniso rinunciando all'amore eterosessuale, "inventando" così per la prima volta nella storia l'amore omosessuale.

Insomma significarci Gesù in questi personaggi, primo è sospetto di tutto quello che gira intorno ai cristiani come di eresia, eppoi proprio non gli rende onore.

Ammessi e concessi i paralellismi innocenti, ma comunque impropri, passando, significando dei pagani, peccatori, per il Figlio di Dio, privo di peccato; perchè scegliere proprio un dio pagano, a cui il cristiano non doveva di certo rendergli culto?

Gli si è cambiato il nome, va bene, ma la sua vera identità è sempre quella, tanto che si deve prendere parte della sua storia creduta vera, in realtà una menzogna, per sostenere la verità pastorale o incantatrice di Cristo.

In pratica per giustificare il trono di Cristo, ci mettiamo sopra pure il dio pagano, per arrivare alla comprensione della medesma opera di Gesù.

Ma perchè, era veramente necessario fare questo?

Non si poteva rappresentare un pastore qualsiasi per significare l'opera del Cristo? Perchè proprio quella equivoca legata alla magia e all'occulto?

l'opera di alchimia teologica o iconografica a quale scopo irrinunciabile serviva?

Il neo convertito cristiano di allora ha avuto la necessità di attribuire ai suoi vecchi dei una nuova figura che ne rivalorizzasse il ruolo la divinità ormai in declino in senso negativo.

E a quindi prevalso sulla vecchia immagine degli stessi, ormai logora e consunta da tutte le incertezze derivate dai vari polimorfismi, e relativi sincretismi, della cui esperienza se ne aveva anche timore.

Mentre così si è ridiealizzato il medesimo Giove olimpico, a questo punto reso molto più credibile, pur conservandone alcuni aspetti mitologici, sull'anima, la trinità, ecc.

Aspetti dottrinali che poterono essere inseriti di cotta o di cruda nello stesso messaggio evangelico, a nome di queste verosimile analogie di immagine.

E tutto questo ovviamente ha avuto un prezzo, poichè il Giove Cristo non si è portato solo l'immagine, che era già una violazione per diversi aspetti, ..ma molto di più,ha cambiato anche il valore morale del messaggio evangelico.

Nel momento che l'immagine ha sacrificato la purezza di intendere e significare, si è trascinata tutto il resto.
Questo rappresentando solamente l'evoluzione culturale del mondo, quel mondo che dalla genesi ha proseguito per conto suo, da solo.

E in questo suo cammino, Dio gli è venuto incontro all'uomo nelle sue fantasie e mitologie, fede nelle apparenze, nelle menzogne bene male; dandogli in mano anche la sua legge, per dimostrargli tutta la sua fallibilità della sua fede nelle cose che si vedono, che si sentono, che si toccano.
Cioè la stessa fede che Adamo antepose inginocchiandosi a sua moglie e al serpente, in alternativa a quella riposta in Colui che gli era materialmente invisibile.

La fede giudaica fino a Cristo era chiusa in quel mondo di eletti, dopo, venne aperta al resto dell'umanità per completare la storia, la contesa.















[Modificato da dispensa. 04/03/2010 19:53]
04/03/2010 19:41
 
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Spostate la discussione in un 3d apposito, questo era stato aperto esclusivamente per discutere della ghirlanda dell'Apogeo degli Aurelii e non per discutere sull'origine dell'iconografia paleocristiana.

Ogni ulteriore intervento OT sarà cancellato.

Shalom
[Modificato da barnabino 04/03/2010 19:42]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
05/03/2010 10:26
 
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Re:
barnabino, 04/03/2010 19.41:

Ogni ulteriore intervento OT sarà cancellato.


CATTIVONE!!!! [SM=x1408399]


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05/03/2010 10:54
 
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Re:
Siamo al 5 MARZO, e ancora non sappiamo se quella famosa immagine è una ghirlanda come dice Barnabino oppure una croce come sostiene Polymetis.

UP

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI:

Rosso ... Polymetis
Blu ..... Barnabino

01/02/2010 15.41
Un'altra bella croce del 253 nell’Ipogeo degli Aurelii, con un uomo che addita la croce nel cielo


"Mi limito solo ad osservare che gli studi specifici più recenti (quelli del Bisconti e di Himmelmann) non ritengono quel dipinto una croce cristiana, il che rivela, come minimo, un modo di procedere quanto meno dilettantesco ed approsimativo, dato che il manuale del Bisconti è quello riferimento in Italia"

"Io mi sono limitato a citare il manuale del Bisconti che presenta una sintesi del punto della situazione. Che ovvimente vi sia un dibattito tra specialisti non lo metto in dubbio, ma non ci interessa"


01/02/2010 23.51
è da diversi decenni che si illustra il carattere sincretistico dell’Ipogeo: non è plausibile dire che non sia cristiano

02/02/2010 13.39
La fantasia malata di singoli ricercatori può partorire tutto, e ciò che conta è tenere dritta la barra di navigazione, anche se che i TdG hanno costruito tutta la loro dottrina e la loro traduzione della Bibbia con un collage delle più disparate ipotesi minoritarie

02/02/2010 13.39
il fatto che si sia potuto interpretare quella dell’ipogeo degli Aureli prima come una croce, e poi negli autori che hai citato come una ghirlanda, indichi chiaramente che questa ghirlanda non si veda e sia una congettura

02/02/2010 19.39
in base a che cosa tu ti permetta di venirmi a parlare di interpretazioni dell’Ipogeo degli Aureli facendoti scudo con questo o quel ricercatore

03/02/2010 22.14
appena torno a Venezia mi divertirò a decuplicare le tre citazioni che tu hai fatto, a costo di dover passare in rassegna i 200 mila volumi della sezione di arte antica

03/02/2010 22.14
pretendi che gli altri si inchinino al tuo fantomatico consensus su cosa sarebbe una croce nell’Ipogeo degli Aureli

7/02/2010 0.23
Nel mio caso la foto dell’Ipogeo degli Aureli è stata presa da un articolo sulla crocifissione nell’arte paleo-cristiana curato dal dott. Andrea Nicolotti e presente in rete. Ovviamente, pur essendo in rete, il redattore è un antichista, e dunque ci si può fidare a riportare quello che dice

07/02/2010 0.23
"Avevo deciso si soprassedere a questa patetica discussione fino al 15 febbraio, cioè fino a quando avrei avuto qualcosa da dire sull’argomento"



[Modificato da Spener 05/03/2010 10:54]
13/03/2010 23:01
 
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Re: Re:

Ormai siamo al 14 MARZO, e ancora non sappiamo se quella famosa immagine è una ghirlanda come dice Barnabino oppure una croce come sostiene Polymetis.

UP

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI:

Rosso ... Polymetis
Blu ..... Barnabino

01/02/2010 15.41
Un'altra bella croce del 253 nell’Ipogeo degli Aurelii, con un uomo che addita la croce nel cielo


"Mi limito solo ad osservare che gli studi specifici più recenti (quelli del Bisconti e di Himmelmann) non ritengono quel dipinto una croce cristiana, il che rivela, come minimo, un modo di procedere quanto meno dilettantesco ed approsimativo, dato che il manuale del Bisconti è quello riferimento in Italia"

"Io mi sono limitato a citare il manuale del Bisconti che presenta una sintesi del punto della situazione. Che ovvimente vi sia un dibattito tra specialisti non lo metto in dubbio, ma non ci interessa"


01/02/2010 23.51
è da diversi decenni che si illustra il carattere sincretistico dell’Ipogeo: non è plausibile dire che non sia cristiano

02/02/2010 13.39
La fantasia malata di singoli ricercatori può partorire tutto, e ciò che conta è tenere dritta la barra di navigazione, anche se che i TdG hanno costruito tutta la loro dottrina e la loro traduzione della Bibbia con un collage delle più disparate ipotesi minoritarie

02/02/2010 13.39
il fatto che si sia potuto interpretare quella dell’ipogeo degli Aureli prima come una croce, e poi negli autori che hai citato come una ghirlanda, indichi chiaramente che questa ghirlanda non si veda e sia una congettura

02/02/2010 19.39
in base a che cosa tu ti permetta di venirmi a parlare di interpretazioni dell’Ipogeo degli Aureli facendoti scudo con questo o quel ricercatore

03/02/2010 22.14
appena torno a Venezia mi divertirò a decuplicare le tre citazioni che tu hai fatto, a costo di dover passare in rassegna i 200 mila volumi della sezione di arte antica

03/02/2010 22.14
pretendi che gli altri si inchinino al tuo fantomatico consensus su cosa sarebbe una croce nell’Ipogeo degli Aureli

7/02/2010 0.23
Nel mio caso la foto dell’Ipogeo degli Aureli è stata presa da un articolo sulla crocifissione nell’arte paleo-cristiana curato dal dott. Andrea Nicolotti e presente in rete. Ovviamente, pur essendo in rete, il redattore è un antichista, e dunque ci si può fidare a riportare quello che dice

07/02/2010 0.23
"Avevo deciso si soprassedere a questa patetica discussione fino al 15 febbraio, cioè fino a quando avrei avuto qualcosa da dire sull’argomento"




14/03/2010 06:15
 
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Mi sa

Carissimo Spener, mi sa che barnabino, involontariamente, ha dato il motivo a Polymetis di fare una ricerca che, partita come una risposta da portare nel forum, ha assunto dimensioni e importanza tali da permettere al Poly medesimo di farne una pubblicazione. In pratica si e' data una mano al Poly per la sua carriera di accademico. A questo punto, credo che il futuro di successo che per Polymetis si profila negli ambienti alti della cultura debba molto alla pervicacia del barnabino. Spero che in coscienza e giustizia Polymetis riconosca cio' e dedichi al barnabino stesso il suo volume, con la causale: "...che' senza di lui che tutto cio' ha ispirato e motivato, tale lavoro non avrebbe visto la luce..." Pensate che lo fara'?

[SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399]
14/03/2010 23:17
 
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Post: 67.472
Caro Nevio,


Carissimo Spener, mi sa che barnabino, involontariamente, ha dato il motivo a Polymetis di fare una ricerca che, partita come una risposta da portare nel forum, ha assunto dimensioni e importanza tali da permettere al Poly medesimo di farne una pubblicazione



In attesa di questa monumentale opera ci bastrebbe sapere se nell'ipogeo degli Aurelii è rappresentata una croce o una ghirlanda.


A questo punto, credo che il futuro di successo che per Polymetis si profila negli ambienti alti della cultura debba molto alla pervicacia del barnabino



Guarda che non sono certo io a dire che quella è una ghirlanda, ho solo riportato le tesi più aggiornate, evidentemente ignorate da Polymetis.

Shalom

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