In linea teorica è corretto, ma non è affatto vero che la 'funzione religiosa' (discorso e cerimonia nella sala del regno) sia ritenuta di poco conto. Ad esempio a me personalmente importava più sposarmi di fronte a Dio che di fronte a Cesare e per tutti i tdg che conosco vale lo stesso. E' altresì vero che chi, per svariate ragioni, non si sposa nella sala del regno non è che abbia un matrimonio meno dignitoso o di meno valore.
Non siamo noi che intendiamo il matrimonio come un contratto: definire il matrimonio un contratto è per definizione giuridica corretto: il matrimonio è a tutti gli effetti un contratto tra due individui che intendono formare una famiglia con tanto di diritti e doveri sanciti dal codice civile.
è così nel senso che per i testimoni di Geova il matrimonio è valido se è stato celebrato civilmente.
Non è valido se viene celebrato solo con rito cattolico o buddista.
Chi si sposa con rito cattolico o buddista lo fa tramite un ministro di culto ordinato civilmente per cui ha un valore legale a tutti gli effetti ed è quello che lo rende valido: per noi e per tutti.
Non esiste un matrimonio legale valido contratto senza la prassi sancita dal codice civile.
[Modificato da Dante.V 21/08/2018 17:18]