caso #9
Paese: Italia
Periodo di riferimento: 2008
Fonte: Il Resto del Carlino
abstract: Trapianto di fegato senza emotrasfusioni, operazione lunga e articolata ma portata a compimento con pieno successo su un paziente Testimone; il chirurgo: "un risultato davvero straordinario"
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Trapianto senza trasfusione su un testimone di Geova
Il paziente ha ora un nuovo fegato. L'equipe medica, coordinata dal professor Gerunda, ha portato a termine con successo l'intervento che è durato sette ore ed è uno dei pochi eseguiti in Italia
Modena, 18 ottobre 2008 - E
ccezionale trapianto di fegato a un testimone di Geova, senza trasfusione di sangue, al Policlinico. L'intervento è avvenuto all'inizio della scorsa settimana ed è stato portato a termine con successo. «Si tratta di un risultato davvero straordinario - ha commentato all'uscita dalla sala operatoria il professor Giorgio Enrico Gerunda - perchè coniuga esigenze terapeutiche con le profonde convinzioni religiose del paziente che non può ricevere trasfusioni di sangue. Da tempo - ha spiegato il chirurgo - il nostro Policlinico è un punto di riferimento a livello regionale e nazionale per la comunità dei testimoni di Geova in quanto
siamo in grado di svolgere un'ampia gamma di interventi senza ricorrere alle trasfusioni. Un trapianto, però, è certamente un intervento caratterizzato da un livello di complessità eccezionale che, quindi, ci presenta problematiche diverse».
Il trapianto senza trasfusione, uno dei pochi finora eseguiti in Italia, è durato sette ore ed è stato effettuato su un paziente di 55 anni. Proprio per la sua eccezionalità tale operazione ha bisogno di una procedura particolare. «In questi casi - ha spiegato Gerunda - esistono protocolli speciali per valutare se il paziente è in grado di subire l'intervento senza trasfusioni. Questi protocolli prendono in considerazione sia le capacità coagulative del paziente che le riserve funzionali del fegato. Se il paziente rientra in un ambito di fattibilità chirurgica, si procede all'inserimento in lista di attesa».
Durante l'intervento vengono poi poste in atto tutte le procedure previste per il recupero del sangue intraoperatorio con immediata reinfusione in circolo. In questo modo è possibile
in tutti i casi risparmiare il consumo del sangue (procedura attuata usualmente in tutti gli interventi chirurgici potenzialmente emorragici) e nel caso specifico evitare le trasfusioni di sangue diverso da quello del paziente.
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[Modificato da EverLastingLife 03/07/2015 09:28]